A2a, il rialzo sembra aver voglia di rifiatare dopo la brillante ascesa d’agosto
Tra i titoli che più hanno sfruttato il recupero messo a segno dai listini azionari europei nel corso del mese di agosto vi è stato senza dubbio quello di A2a. La multi utility lombarda dai minimi storici dello scorso 25 luglio si è rivalutata di quasi 50 punti percentuali di cui il 40% nel solo mese che si chiude oggi. Nella seconda parte di agosto, nello specifico dal 16 a oggi, l’azione ha tuttavia lateralizzato, indecisa se proseguire la corsa o ritracciare parzialmente parte dei guadagni maturati prima di provare una nuova ripartenza. A favorire questa mancanza di direzionalità delle ultime settimane ha contribuito il solido livello resistenziale statico presente nel range compreso tra i 0,4275 e i 0,43 euro. La soglia menzionata fu lasciata in eredità dalla serie di top intraday registrati dal titolo a cavallo tra fine giugno e il 5 luglio, ossia poco prima di andare a toccare i minimi storici già menzionati. La discesa verso i low iniziò con vigore il 9 luglio, giorno in cui capitolarono i supporti dinamici espressi dalla trendline ascendente tracciata con i minimi del 19 e 26 luglio. Proprio detta linea di tendenza è stata strategica per ostacolare l’ascesa agostana del titolo. Cambiato il proprio ruolo, ossia passata da sostegno a resistenza dinamica, la trendline è stata pull backata proprio in occasione dei top del 16 di agosto. Il titolo non è più stato in grado di recuperare il sostegno della linea di tendenza, dimostrandone la strategicità per i venditori. Nonostante le medie mobili di breve e di medio periodo risultino incrociate positivamente sul daily chart, ad avvalorare la possibilità che A2a possa ritracciare almeno parzialmente parte dei guadagni maturati nell’ultimo mese vi è la constatazione che lo scorso 23 agosto il titolo ha violato al ribasso i supporti dinamici di breve forniti dalla trendline tracciata con i minimi crescenti del 10 e 20 agosto. Partendo da questi presupposti è possibile valutare una duplice strategia per sfruttare l’eventuale correzione. La prima è basata sulla vendita a mercato del titolo in caso di rottura dei 0,4181 euro. In tal caso lo stop si avrebbe con un ritorno delle quotazioni sopra i 0,4325 euro. La seconda invece è impostata sulla vendita a 0,4270 euro, stop a 0,46 euro, ossia sopra i top del 22 giugno. In entrambi i casi i target sarebbero dapprima a 0,3775 euro e successivamente a 0,3575 euro.
Riccardo Designori