Analisi operative A2A, da inizio aprile ha rafforzato il quadro tecnico e ora sembra pronta ad accelerare

A2A, da inizio aprile ha rafforzato il quadro tecnico e ora sembra pronta ad accelerare

12 Aprile 2011 12:06

Sono apparentemente in regola le carte di A2A per tentare la violazione delle fondamentali resistenze statiche di 1,198 euro lasciate in eredità dai top dello scorso 5 e 6 agosto. Le azioni della municipalizzata lombarda nell’ultimo periodo hanno visto il proprio quadro grafico rafforzarsi con decisione. In particolar modo a migliorare la visione sul titolo ha contribuito l’accelerazione messa a segno lo scorso 6 aprile: in quell’occasione i corsi azionari di A2A riuscirono infatti a riportarsi sopra le resistenze dinamiche offerte dalla trendline ascendente violata al ribasso in occasione del 15 marzo. La trend in questione fu tracciata con i minimi crescenti del 24 febbraio e del 7 marzo. E’ così che dalla seduta del 7 aprile scorso i minimi intraday del titolo si attestano esattamente all’altezza dei nuovi supporti offerti dalla trend e inoltre si mantengono sopra le resistenze statiche di periodo rappresentate dai massimi dello scorso 28 febbraio a 1,171 euro. In un contesto che vede le medie mobili di breve e lungo incrociate positivamente, la chiusura sopra area 1,198 euro sarebbe fondamentale per permettere al titolo di allungare ulteriormente il passo verso il più naturale dei target rappresentato dai massimi del 18 giugno 2010 in area 1,315 euro. A sostenere questo visione un paio di considerazioni: sul chart daily di A2A è tuttora da chiudere il gap ribassista aperto il 21 giugno e inoltre la lunga fase di lateralità che ha contraddistinto l’andamento di Borsa del titolo ha lasciato in eredità un testa e spalle di tipo rialzista che vedrebbe il suo completamento con chiusure oltre la soglia di 1,198 euro già più volte menzionata nel corso dell’analisi. Pur evidenziando come la strategia proposta quest’oggi si muova in leggero anticipo sull’effettiva indicazione long, acquisti in prossimità di 1,183 euro permettono di mettere nel mirino dapprima il target a 1,246 euro e successivamente quello di 1,314 euro. Lo stop, particolarmente stretto rispetto al potenziale apprezzamento, è invece collocato sotto 1,165 euro.


Riccardo Designori