Il mercato delle obbligazioni

Il mercato obbligazionario riveste un ruolo sempre maggiore nel panorama dei mercati finanziari internazionali. Nel corso degli ultimi anni, infatti, il controvalore dei titoli obbligazionari in circolazione è aumentato in maniera notevole.

Nel triennio 2007-2009 il controvalore dei titoli obbligazionari sul mercato è aumentato del 15,8%, con un aumento del 5,7% nel 2008 e del 9,5% nel 2009.
L’incremento è in larga parte attribuibile all’incremento dei titoli obbligazionari governativi sul mercato, che ha fatto seguito alla crisi finanziaria degli ultimi anni. Questa, infatti, ha spinto molti governi ad implementare politiche monetarie espansive per sostenere la crescita economica portando come conseguenza ad un incremento dei defi cit e debiti pubblici che devono essere finanziati sui mercati finanziari.
I titoli obbligazionari governativi sono, così, aumentati del 10,9% nel 2008 e del 16,3% nel 2009. In maniera notevole è aumentato anche il livello dei titoli obbligazionari corporate sul mercato: questi, infatti, sono aumentati del 7% nel 2008 e del 13,4% nel 2009.
La spiegazione più plausibile dell’aumento dei corporate bond (ossia di quei titoli obbligazionari emessi da società commerciali per finanziare le proprie attività, principalmente gli investimenti) è la crisi sul mercato del credito che ha portato ad una riduzione dei crediti concessi dalle banche. Minore è stato l’incremento dei bond emessi da società finanziarie.
Per società finanziarie si intende l’insieme di tutte quelle società che offrono servizi finanziari ai propri clienti (ad esempio banche, società di concessione dei mutui, società assicurative, fondi di  investimento) che hanno la funzione di trasferire fondi dagli investitori alle società in cerca di finanziamento.
Tali società fanno ricorso al mercato dei crediti come ulteriore fonte di finanziamento per le proprie attività. Nel triennio 2007-2009 i bond emessi da società finanziarie sono aumentati del 5,4% (2% nel 2008 e 3,3% nel 2009) risentendo della necessità di queste società di ridurre la propria leva finanziaria, considerata una delle cause della crisi.

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La seguente tabella, che mette a confronto la stazza del mercato obbligazionario e di quello azionario tra i maggiori paesi evidenzia in maniera molto chiara l’importanza del mercato obbligazionario nel panorama finanziario internazionale.
La fonte dei dati sul mercato obbligazionario è la Banca per i Regolamenti internazionali (Quarterly Review di Giugno 2010), mentre per quanto riguarda i mercati azionari i dati sono presi dal database della Federazione mondiale dei mercati azionari (World Federation of Exchange Members). In entrambi i casi, i dati sono riferiti alla fi ne del 2009.

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Come si può chiaramente vedere il mercato obbligazionario è in termini di volumi quasi il doppio di quello azionario, con un controvalore complessivo di 90.837 miliardi di dollari contro i 48.212 miliardi di dollari del mercato azionario.
Tale situazione è confermata con riferimento a quasi tutti i singoli paesi con le eccezioni di Svizzera e India, unici paesi in cui la capitalizzazione è maggiore del volume di titoli obbligazionari in circolazione. In Cina ed in Brasile la stazza del mercato azionario e di quello obbligazionario sono simili.
L’Italia, a causa sia dell’elevato debito pubblico che comporta l’emissione di un gran ammontare di titoli di Stato sia di un mercato azionario non particolarmente sviluppato, può vantare un mercato obbligazionario con un controvalore complessivo 7 volte superiore a quello del mercato azionario.
A livello di paesi emittenti gli Stati Uniti conquistano il primato con riferimento al mercato obbligazionario, con il 35% delle emissioni, il Giappone è al secondo posto nel peso delle emissioni sul totale, con il 13,1%, seguito dalla Germania, con il 6,2% e dalla Francia (5,6%). L’Italia è al quinto posto con il 5,5%. I paesi sviluppati fanno, quindi, la parte del leone sui mercati obbligazionari.
Un importante elemento che la tabella mette in evidenza è la diversa propensione dei paesi a finanziarsi sui mercati internazionali piuttosto che su quello interno. I mercati obbligazionari domestici (mercato interno) sono costituiti da tutte le obbligazioni che sono emesse in ciascun paese da istituzioni governative, agenzie sovranazionali (ad esempio la Banca Europea per gli investimenti), società finanziarie e società commerciali che hanno la sede nel paese in cui sono negoziati i titoli. Il mercato obbligazionario internazionale comprende il mercato degli Eurobond e i mercati obbligazionari esteri.
Gli Eurobond sono obbligazioni denominate in una valuta diversa da quella del paese in cui sono stati emessi. Il mercato estero comprende titoli che sono emessi da emittenti esteri, cioè emittenti che non “risiedono” nel paese in cui sono emessi i titoli. Emittenti esteri o interni possono dovere sottostare a regole diverse per l’emissione di bond quali diversi modi di comunicazione con gli investitori, criteri patrimoniali, tassazione ecc. Mentre i paesi dell’area Euro si fi nanziano per circa il 50% sui mercati internazionali, e paesi quali Svizzera e UK per oltre il 60%, i paesi asiatici hanno quote di finanziamento molto basse sui mercati internazionali. Il più chiaro esempio in tal senso è rappresentato dal Giappone, le cui istituzioni raccolgono sul mercato internazionale poco più del 3% del totale dei finanziamenti.
Per quanto la situazione del Giappone possa essere considerata particolare (i bassi tassi di rendimento offerti dai titoli governativi giapponesi li rendono poco interessanti per gli investitori stranieri), il livello limitato di finanziamento all’estero dei paesi in via di sviluppo è la conseguenza dei problemi avuti da questi paesi, in particolare quelli asiatici, nel 1997/98.

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La forte dipendenza dai finanziamenti esteri, infatti, rese questi paesi.vulnerabili quando gli investitori esteri iniziarono a ritirare i propri investimenti. Quell’episodio ha spinto i paesi asiatici a ridurre in maniera drastica la propria quota di finanziamenti all’estero. Un altro tipo di analisi interessante è quella relativa ai diversi tipi di obbligazioni per emittente, categoria di bond e valute presenti sul mercato internazionale. La tabella seguente mette in evidenza i dati al 30 dicembre 2009 pubblicati nel Quarterly Review della Banca per i Regolamenti Internazionali.
Ciò che emerge dalla tabella è che la parte del leone è giocata sui mercati internazionali dalle istituzioni fi nanziarie, mentre società corporate e Governativi non hanno una grossa presenza sul mercato internazionale.
Le istituzioni finanziarie, grazie alla loro presenza internazionale, hanno la possibilità di finanziarsi su più mercati. La maggior parte delle emissioni è a tasso fi sso (67% del totale), ma una parte consistente è costituita anche da titoli a tasso variabile (31%). Infi ne, a livello di valuta, si nota come l’Euro sia la valuta più usata nell’emissione di titoli obbligazionari, seguita dal Dollaro Usa. Tutte le altre valute sono molto distanti. La spiegazione più plausibile per quest’ultima situazione è che le banche europee fanno un grande ricorso per fi nanziarsi al mercato internazionale. I titoli Governativi, invece, costituiscono la parte preponderante dei mercati domestici. I Governativi rappresentano il 53,1% dei mercati domestici, con le istituzioni fi nanziarie al 3,9% e i corporate all’11%. I Governi hanno la tendenza a finanziarsi sul mercato interno: il 93,7% del debito Governativo è finanziato nei mercati domestici. I casi più eclatanti sono rappresentati dagli USA, che sui mercati internazionali raccolgono solo lo 0,1% del proprio debito, e il Giappone con lo 0,03%.

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