Fed alza tassi di 75 pb al range 3%-3,25%, record dal 2008. Ecco cosa emerge dal dot plot
La Federal Reserve capitanata da Jerome Powell ha alzato i tassi principali di riferimento Usa di 75 punti base, come da attese, confermando l’intenzione di procedere a ulteriori strette monetarie per combattere l’inflazione, che viaggia ai livelli massimi dagli inizi degli anni ’80.
La banca centrale americana ha portato i tassi Usa nel range compreso tra il 3% e il 3,25%, al record dal 2008, procedendo alla terza stretta consecutiva di 75 punti base.
Focus sul dot-plot, ovvero sulla tabella che riassume le proiezioni sulla direzione dei tassi degli esponenti del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed.
Dal dot plot emerge che i funzionari puntano su nuovi rialzi dei tassi fino a raggiungere il tasso terminale del 4,6%, nel 2023.
Per la precisione, sei dei 19 ‘dots’ sono a favore di strette che portino i tassi nel range compreso tra il 4,75% e il 5% nel 2023, con l’outlook generale che punta al 4,6%, implicando rialzi che portino i tassi nell’area compresa tra il 4,5% e il 4,75% (la Fed modifica il target sui fed funds con variazioni di quarti di punto percentuale).
Sempre dal dot plot sono emersi fino a tre tagli dei tassi nel 2024 e altri quattro nel 2025, che porterebbero i tassi di più lungo periodo a scendere a un valore mediano pari al 2,9%.
“Il mio messaggio principale non è cambiato da Jackson Hole – ha detto Jerome Powell, numero uno della Fed, nella conferenza stampa che ha seguito l’annuncio sui tassi Usa -Il Fomc è fortemente determinata a riportare l’inflazione al 2%, continueremo fino a quando il lavoro non sarà completato”.