Borse europee giù in scia a Wall Street, l’inflazione preoccupa
Avvio di seduta negativo per le Borse europee, in scia alle perdite di Wall Street, in un contesto di forte preoccupazione per l'impatto, in particolare sulle imprese, del livello dell'inflazione e del rialzo dei tassi da parte delle banche centrali. Nei primi minuti di contrattazione l'indice Eurostoxx 50 cede l'1,20%. A Francoforte il Dax perde l'1,23%, a Parigi il Cac40 scivola dell'1,10% e a Londra l'indice FTse100 segna una flessione dell0 0,7%.
Ieri a Wall Street, l'S&P500 e il Dow Jones hanno visto la loro peggiore sessione da giugno 2020, a causa dei timori di un significativo rallentamento economico mentre il presidente della Federal Reserve statunitense Jerome Powell, ha espresso la sua determinazione a ridurre l'inflazione.
Il bagno di sangue è stato scatenato inizialmente dai sell off che si sono abbattuti su Target, capitolato fin oltre -25% dopo aver riportato una trimestrale decisamente peggiore delle attese degli analisti. Il gruppo retail ha assistito anche al calo delle vendite di beni di consumo discrezionali, come i televisori.
E' la prova che il boom dell'inflazione si sta facendo sentire sulla propensione al consumo degli americani e quindi sui risultati delle aziende che devono far fronte anche a costi più alti del carburante e delle materie prime. Stesso problema che ha colpito il colosso Wal-Mart, che l'altro ieri ha diffuso un bilancio, anche in questo caso, deludente.
Gli analisti di JPMorgan hanno annunciato di aver rivisto al ribasso le stime sulla crescita del Pil Usa relative al secondo semestre del 2022 e al 2023. La divisione di ricerca economica del colosso bancario americano prevede ora un'espansione del Pil, nel secondo semestre del 2022, pari a +2,4%, rispetto al +3% precedentemente atteso. Per il primo semestre del 2023 le stime sono state tagliate dal +2,1% al +1,5% e per la seconda metà dell'anno prossimo dal +1,4% al +1%.
Oggi, tra gli appuntamenti, da cerchiare in rosso i verbali dell'ultima riunione della Banca centrale europea (Bce).
Ieri a Wall Street, l'S&P500 e il Dow Jones hanno visto la loro peggiore sessione da giugno 2020, a causa dei timori di un significativo rallentamento economico mentre il presidente della Federal Reserve statunitense Jerome Powell, ha espresso la sua determinazione a ridurre l'inflazione.
Il bagno di sangue è stato scatenato inizialmente dai sell off che si sono abbattuti su Target, capitolato fin oltre -25% dopo aver riportato una trimestrale decisamente peggiore delle attese degli analisti. Il gruppo retail ha assistito anche al calo delle vendite di beni di consumo discrezionali, come i televisori.
E' la prova che il boom dell'inflazione si sta facendo sentire sulla propensione al consumo degli americani e quindi sui risultati delle aziende che devono far fronte anche a costi più alti del carburante e delle materie prime. Stesso problema che ha colpito il colosso Wal-Mart, che l'altro ieri ha diffuso un bilancio, anche in questo caso, deludente.
Gli analisti di JPMorgan hanno annunciato di aver rivisto al ribasso le stime sulla crescita del Pil Usa relative al secondo semestre del 2022 e al 2023. La divisione di ricerca economica del colosso bancario americano prevede ora un'espansione del Pil, nel secondo semestre del 2022, pari a +2,4%, rispetto al +3% precedentemente atteso. Per il primo semestre del 2023 le stime sono state tagliate dal +2,1% al +1,5% e per la seconda metà dell'anno prossimo dal +1,4% al +1%.
Oggi, tra gli appuntamenti, da cerchiare in rosso i verbali dell'ultima riunione della Banca centrale europea (Bce).