tallcandle
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Era il 13 dicembre 2013 quando aprivo il primo thread sul titolo.
Ormai sono passati 3 anni, di strada ne è stata fatta parecchia: ristrutturazione, vendita Delta Med da cardiopalma, acquisto Pontida, chiusura concordato.
Il 13/12/2013 l’azione chiudeva a 0,62 euro circa. Adesso, dopo aver toccato il raddoppio nel 2015, il titolo veleggia su 0,95 euro, pur sempre un +50% (FTSEsmall cap +10% nello stesso periodo).
La convertibile, partita post concordato, da 55 circa, è arrivata a 100 e sarà regolarmente rimborsata domani.
In questi 3 anni Arkigest ha supportato lo sviluppo assieme a De Vita tramite sottoscrizione dei warrant A a 0,88 euro.
First Capital ha comprato azioni a mercato, da Ubi, da Arkigest, fino alla soglia del 18% del capitale sociale (post internal dealing degli ultimi giorni).
I francesi di Maisons de Famille (famiglia Mulliez – padroni Auchan, Leroy Merlin…) hanno arrotondato al 4% dal 3%. Per il resto sono stati a guardare.
Arrivati alla fine del percorso, stante il prezzo dell’azione stabilmente sotto lo strike del warrant B e del rapporto di conversione del POC, altre risorse non sono entrate nelle casse societarie.
Il conto economico di Edos è oggi molto migliore rispetto a quello 2013, la squadra ha lavorato bene e gliene va dato atto.
Dal 1 dicembre 2016 si lavorerà allo sviluppo.
Come?
La fusione Eukedos-La Villa è di gran lunga la soluzione più rapida per arrivare ad un giro d’affari doppio rispetto a quello presente.
Breve panoramica.
Azionisti LV: Arkigest 49% - Maisons de Famille 51%
Capitale sociale: 25.000.000 di azioni
Azionisti Eukedos: Arkigest + Iuculano 47% - First Capital 18% - MdF 4% - De Vita 5%
Capitale sociale. 22.741.000 azioni
Essendo il debito di LV esattamente doppio di quello Eukedos, il concambio - ad oggi - non potrà (a mio modo di vedere) mai essere 1:1 fondendo le due realtà.
La logica suggerisce due soluzioni: adc in La Villa, coi francesi che portano verso il dimezzamento la pfn oppure concambio favorevole per gli azionisti Eukedos.
Visto che Iuculano, De Vita e Polidoro hanno fatto più di qualcosa per iniettare risorse nella società nell’ultimo anno (e non solo), credo che adesso spingeranno i francesi a fare lo stesso.
La Villa s.p.a. (non il Gruppo La Villa) porterebbe presumibilmente in dote (a fine 2016) circa -38 mln di pfn (nel 2016 infatti scadono 1,6 mln di obbligazioni + altri debiti a breve termine) che sommati ai -18 di eukedos farebbero -56 mln totali.
Con la cessione dell’Abruzzo ci sarebbe un alleggerimento del debito di 3,7 mln….52 mln di pfn ante fusione.
Se i francesi, come ipotizzo, sottoscrivessero in La Villa un adc riservato e/o convertissero il finanziamento erogato alla controllata per euro 6.650.000 (comunque sia sarebbe necessaria una manovra che preveda nuove 10 mln di azioni La Villa al prezzo di 1 euro/cada a favore di MdF), la pfn post fusione sarebbe circa pari a -42 mln…e l’azionariato vedrebbe, post emissione di 10 mln azioni LV e successiva emissione di nuove azioni Euk quante sono le azioni La Villa (35 mln):
Arkigest 40%
MdF 40%
FC 7% circa
Mercato 13%
(valori con 57 mln di azioni post fusione)
Una manovra da 10 mln (fattibilissima) da parte di MdF, in cambio di ulteriori tagli ed economie nella nuova realtà, potrebbe andare bene e molto a tutti quanti. Iuculano non avrebbe esborsi ulteriori (dato l’indebitamento di Arkigest), resterebbe amministratore delegato, Polidoro avrebbe un 7% del terzo player nazionale in RSA, i francesi deterrebbero quasi il 40% con poco più di 10 mln di esborso aggiuntivo.
Lato conto economico Euk+LV partirebbe da ricavi sui 72 mln (38 mln ex Abruzzo + 34 mln LV s.p.a.), ebitda 8 mln (3,2 Euk senza Abruzzo + 4,8 LV – dato 2015) e utile netto in sostanziale pareggio. Senza contare la RSA Bramante (ancora non riflessa pienamente nel Conto Economico), i risparmi a livello di costi che, prudenzialmente, insieme a Pontida potrebbero far fluttuare l’ebitda almeno verso 10 mln di euro (basti pensare che ci sarà un unico c.d.a, un collegio sindacale, una società di revisione, un sistema informatico…non ci saranno i 300k di interessi sul POC…). Questo lo si determina sapendo che con strutture di proprietà il mol è sul 20% mentre la percentuale scende verso il 10% con immobili in affitto. Pertanto 10 mln sono una stima verosimile.
Nel frattempo hanno tagliato l’Investor relator esterno e ora se lo fanno da sé
Questo comunque ipotizzando un concambio 1:1 (La Villa ha più debiti ma reddittività più alta in termini di ebitda, Eukedos meno debito ma reddito inferiore).
Passo avanti.
Tempo fa in un articolo di Repubblica, Iuculano parlava di quotazione allo Star. Per fare questo bisogna avere una maket cap > di 40 mln ed un flottante > 35%.
Va da sé che così ipotizzata, la nuova realtà dovrebbe rispettare i parametri.
Poi bisognerà capire se il parametro fissato con Iccrea Banca (PFN/ebitda < 3.5x) sarà ridiscusso o meno…però non sarebbero molto lontani (40/10 = 4 vs 3,5 richiesti).
In alternativa, il caro Capand nelle nostre discussioni con sigaro e cognac, ha giustamente osservato che i francesi a questo punto potrebbero si fare la loro parte MA non per stare a guardare: con un'operazione simile a quella descritta sopra MA con più peso dei francesi, la maggioranza potrebbe passare a questi ultimi.
Altra soluzione potrebbe essere un'opa dei francesi, a prezzi congrui per Iuculano e soci, oppure un passaggio di mano tra Arkigest e MdF con opa e successiva fusione inversa di La Villa in Eukedos.
In ogni caso, se fusione sarà, ci sarà un prezzo di recesso.
E qui facciamo una considerazione: First Capital ha un pmc pari a un euro circa (vedasi transazione di gennaio 2016 con Arkigest - Internal Dealing - Borsa Italiana), Banor (vedasi resoconto semestrale 2016 su Banor Sicav) ha le sue 700.000 azioni (3%) a un euro circa.
C'è dunque da presupporre che un euro sia un livello valido in ottica recesso o che comunque rappresenti un livello di riferimento per qualcosa, ad esempio per un concambio.
Dal lato opposto, Arkigest a suo tempo ha sottoscritto in ottica concordato 5 mln di euro in azioni a 0,8 euro (http://www.borsaitaliana.it/comitato-corporate-governance/documenti/governance2014ita/eukedos.pdf) e successivamente warrant A a 0,88 euro.
In conclusione, vista la stasi a cui abbiamo assistito nel 2016, credo che già dal 1 dicembre potrebbero annunciare qualcosa, che probabilmente hanno studiato e preparato nel corso di questi mesi o al peggio aspetteremo gennaio 2017 per vedere le prossime mosse di Iuculano.
Ormai sono passati 3 anni, di strada ne è stata fatta parecchia: ristrutturazione, vendita Delta Med da cardiopalma, acquisto Pontida, chiusura concordato.
Il 13/12/2013 l’azione chiudeva a 0,62 euro circa. Adesso, dopo aver toccato il raddoppio nel 2015, il titolo veleggia su 0,95 euro, pur sempre un +50% (FTSEsmall cap +10% nello stesso periodo).
La convertibile, partita post concordato, da 55 circa, è arrivata a 100 e sarà regolarmente rimborsata domani.
In questi 3 anni Arkigest ha supportato lo sviluppo assieme a De Vita tramite sottoscrizione dei warrant A a 0,88 euro.
First Capital ha comprato azioni a mercato, da Ubi, da Arkigest, fino alla soglia del 18% del capitale sociale (post internal dealing degli ultimi giorni).
I francesi di Maisons de Famille (famiglia Mulliez – padroni Auchan, Leroy Merlin…) hanno arrotondato al 4% dal 3%. Per il resto sono stati a guardare.
Arrivati alla fine del percorso, stante il prezzo dell’azione stabilmente sotto lo strike del warrant B e del rapporto di conversione del POC, altre risorse non sono entrate nelle casse societarie.
Il conto economico di Edos è oggi molto migliore rispetto a quello 2013, la squadra ha lavorato bene e gliene va dato atto.
Dal 1 dicembre 2016 si lavorerà allo sviluppo.
Come?
La fusione Eukedos-La Villa è di gran lunga la soluzione più rapida per arrivare ad un giro d’affari doppio rispetto a quello presente.
Breve panoramica.
Azionisti LV: Arkigest 49% - Maisons de Famille 51%
Capitale sociale: 25.000.000 di azioni
Azionisti Eukedos: Arkigest + Iuculano 47% - First Capital 18% - MdF 4% - De Vita 5%
Capitale sociale. 22.741.000 azioni
Essendo il debito di LV esattamente doppio di quello Eukedos, il concambio - ad oggi - non potrà (a mio modo di vedere) mai essere 1:1 fondendo le due realtà.
La logica suggerisce due soluzioni: adc in La Villa, coi francesi che portano verso il dimezzamento la pfn oppure concambio favorevole per gli azionisti Eukedos.
Visto che Iuculano, De Vita e Polidoro hanno fatto più di qualcosa per iniettare risorse nella società nell’ultimo anno (e non solo), credo che adesso spingeranno i francesi a fare lo stesso.
La Villa s.p.a. (non il Gruppo La Villa) porterebbe presumibilmente in dote (a fine 2016) circa -38 mln di pfn (nel 2016 infatti scadono 1,6 mln di obbligazioni + altri debiti a breve termine) che sommati ai -18 di eukedos farebbero -56 mln totali.
Con la cessione dell’Abruzzo ci sarebbe un alleggerimento del debito di 3,7 mln….52 mln di pfn ante fusione.
Se i francesi, come ipotizzo, sottoscrivessero in La Villa un adc riservato e/o convertissero il finanziamento erogato alla controllata per euro 6.650.000 (comunque sia sarebbe necessaria una manovra che preveda nuove 10 mln di azioni La Villa al prezzo di 1 euro/cada a favore di MdF), la pfn post fusione sarebbe circa pari a -42 mln…e l’azionariato vedrebbe, post emissione di 10 mln azioni LV e successiva emissione di nuove azioni Euk quante sono le azioni La Villa (35 mln):
Arkigest 40%
MdF 40%
FC 7% circa
Mercato 13%
(valori con 57 mln di azioni post fusione)
Una manovra da 10 mln (fattibilissima) da parte di MdF, in cambio di ulteriori tagli ed economie nella nuova realtà, potrebbe andare bene e molto a tutti quanti. Iuculano non avrebbe esborsi ulteriori (dato l’indebitamento di Arkigest), resterebbe amministratore delegato, Polidoro avrebbe un 7% del terzo player nazionale in RSA, i francesi deterrebbero quasi il 40% con poco più di 10 mln di esborso aggiuntivo.
Lato conto economico Euk+LV partirebbe da ricavi sui 72 mln (38 mln ex Abruzzo + 34 mln LV s.p.a.), ebitda 8 mln (3,2 Euk senza Abruzzo + 4,8 LV – dato 2015) e utile netto in sostanziale pareggio. Senza contare la RSA Bramante (ancora non riflessa pienamente nel Conto Economico), i risparmi a livello di costi che, prudenzialmente, insieme a Pontida potrebbero far fluttuare l’ebitda almeno verso 10 mln di euro (basti pensare che ci sarà un unico c.d.a, un collegio sindacale, una società di revisione, un sistema informatico…non ci saranno i 300k di interessi sul POC…). Questo lo si determina sapendo che con strutture di proprietà il mol è sul 20% mentre la percentuale scende verso il 10% con immobili in affitto. Pertanto 10 mln sono una stima verosimile.
Nel frattempo hanno tagliato l’Investor relator esterno e ora se lo fanno da sé
Questo comunque ipotizzando un concambio 1:1 (La Villa ha più debiti ma reddittività più alta in termini di ebitda, Eukedos meno debito ma reddito inferiore).
Passo avanti.
Tempo fa in un articolo di Repubblica, Iuculano parlava di quotazione allo Star. Per fare questo bisogna avere una maket cap > di 40 mln ed un flottante > 35%.
Va da sé che così ipotizzata, la nuova realtà dovrebbe rispettare i parametri.
Poi bisognerà capire se il parametro fissato con Iccrea Banca (PFN/ebitda < 3.5x) sarà ridiscusso o meno…però non sarebbero molto lontani (40/10 = 4 vs 3,5 richiesti).
In alternativa, il caro Capand nelle nostre discussioni con sigaro e cognac, ha giustamente osservato che i francesi a questo punto potrebbero si fare la loro parte MA non per stare a guardare: con un'operazione simile a quella descritta sopra MA con più peso dei francesi, la maggioranza potrebbe passare a questi ultimi.
Altra soluzione potrebbe essere un'opa dei francesi, a prezzi congrui per Iuculano e soci, oppure un passaggio di mano tra Arkigest e MdF con opa e successiva fusione inversa di La Villa in Eukedos.
In ogni caso, se fusione sarà, ci sarà un prezzo di recesso.
E qui facciamo una considerazione: First Capital ha un pmc pari a un euro circa (vedasi transazione di gennaio 2016 con Arkigest - Internal Dealing - Borsa Italiana), Banor (vedasi resoconto semestrale 2016 su Banor Sicav) ha le sue 700.000 azioni (3%) a un euro circa.
C'è dunque da presupporre che un euro sia un livello valido in ottica recesso o che comunque rappresenti un livello di riferimento per qualcosa, ad esempio per un concambio.
Dal lato opposto, Arkigest a suo tempo ha sottoscritto in ottica concordato 5 mln di euro in azioni a 0,8 euro (http://www.borsaitaliana.it/comitato-corporate-governance/documenti/governance2014ita/eukedos.pdf) e successivamente warrant A a 0,88 euro.
In conclusione, vista la stasi a cui abbiamo assistito nel 2016, credo che già dal 1 dicembre potrebbero annunciare qualcosa, che probabilmente hanno studiato e preparato nel corso di questi mesi o al peggio aspetteremo gennaio 2017 per vedere le prossime mosse di Iuculano.
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