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Il Trust è uno strumento di derivazione anglossassone, da poco entrato nel sistema giuridico italiano, e soprattutto soltanto di recente è stato disciplinato fiscalmente, con molteplici interventi da parte dell'Agenzia della Entrate.
Giusto per avviare il discorso posso dirti che il costo base della sola gestione annuale di un trust, s'intende con un solo immobile di valore, parte dai 4.000/4.500 euro, almeno stando all'articolo comparso su IlSole24Ore di qualche settimana fa.
Per istitutirlo devi rivolgerti ad un notaio per l'atto costitutivo e contestualmente ad un professionista per la successiva gestione.
Se si tratta di porre in essere un trust per sganciarlo dalla sfera personale e proteggere alcuni beni da eventuali azioni civili credo che possa essere uno strumento relativamente idoneo, ma se lo scopo è una più o meno intensa elusione fiscale la prassi e la normativa vigente si stanno sempre più orientando al contrasto di tali fattispecie attraverso lo strumento dell'"abuso di diritto".
Spero di averti dato un'idea.
Saluti
So che per il trasferimento (dotazione di bene in trust) si applica l'imposta sulle donazioni (quindi franchigia fino a 1milione se beneficiari coniuge e parenti in linea retta)
Quindi non si pagherebbe neanche un'imposta di registro?
Per valori patrimoniali "contenuti" (200k come indicato da fede64)
e al solo scopo di sottrarre i beni ad eventuali aggressioni di terzi creditori,
è più efficace il fondo patrimoniale, disciplinato dal nostro diritto di famiglia.
I costi sono contenuti ed "una tantum": notaio ed iscrizione a registri immobiliari. Con 2000 o 3000 euro si fa tutto.
Una volta trascorso il termine per fare opposizioneda parte di eventuali creditori (mi pare un anno, ma dovrei controllare) alla sua costituzione, i cespiti iscritti a patrimonio familiare sono impignorabili e non sequestrabili, sfuggono quindi anche alla procedura
fallimentare eventuale.
A richiesta, chi costituisce il fondo può averne la piena gestione anche
in presenza di figli minori; caso contrario deve intervenire il giudice
tutelare per gestire gli immobili del fondo, sempre se in presenza di minori.
MA
la discussione si fa sempre più complicata.....
Volevo soltanto precisare che la soluzione del fondo patrimoniale è esperibile soltanto in presenza di un matrimonio legalmente perfezionato. Infatti tale istituto nasce dalla volontà del legislatore di tutelare maggiormente la famiglia.
Quindi no ai single, divorziati, etc
Certamente fondo patrimoniale è un istituto dedicato alla famiglia,
per i single no, per divorziati dipende se preesistente al divorzio
e se ci sono minori.
Peraltro è una strada tutta italiana all'elusione del diritto fallimentare
e delle norme che tutelano le obbligazioni a carattere patrimoniale-pecuniario.
Gli altri trust non risolvono gran che sul suolo italiano. Sono facilmente impugnabili sotto diversi aspetti (sopr. simulazione)
Diversa cosa sono i trust costituiti in stato straniero cui vengono conferiti beni patrimoniali e mobiliari su suolo di quello stato da cittadini italiani.
Evidentemente non è il caso nostro.
Se si è scapoli allora conviene sposarsi e costituire il fondo patrimoniale
(casereccio ma robusto e difficilissimo da impugnare)
rarissime le sentenze che ne hanno inficiato la costituzione negli ultimi 20
anni.
Specie in presenza di minori il fondo resiste anche alle azioni di revocatoria
fallimentare ed ordinaria. Essendo atto solenne non è altrimenti impugnabile.
MA