Investimenti immobiliari in Europa

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Buongiorno, è tanto tempo che non entro nel forum di finanzaonline, in passato ho frequentato le sezioni di finanza.

Sono entrato per curiosità in questa sezione immobiliare e leggendo qua e la' mi sembra di vedere che molti sono convinti che i prezzi in Italia, e particolarmente a Roma, rischiano di subire una grossa discesa. Anche io penso che non convenga investire in Italia, tranne forse qualcosa ad alcune aste (SCIP, dismissioni comuni, etc.), comunque dovendo comprare sul mercato libero meglio fuori Italia.

Ho visto che ci sono diversi thread: Romania, Albania, Dubai, California... io non studio direttamente i mercati immobiliari, mi limito a leggere le ricerche dei maggiori uffici studi europei e cerco di fare una media di quello che scrivono (visto che anche loro non sono sempre concordi :rolleyes:). Alla fine io ed alcuni amici, con una società collegata a quella dove lavoro, ci siamo decisi ad investire in Germania Est principalmente perché i prezzi sono molto bassi rispetto al redditi pro capite. A Berlino si riescono a trovare interi palazzi da ristrutturare in zone discrete a 500-1000 euro/mq e a Lipsia addirittura a 150-300 euro/mq. Una spesa (relativamente) piccola da lasciare li come un terreno edificabile aspettando che il mercato si riprenda e i valori si moltiplichino (anche se nessuno sa in quanto tempo :confused:).

Comunque non penso che la Germania Est sia l'unica opportunità in Europa, secondo gli uffici studi sembrano buone anche Slovacchia e Bulgaria, anche se sinceramente le conosco poco e i prezzi sembrano mediamente più alti.

Credo che non esista il mercato "ottimo" in assoluto, ognuno si dovrebbe fare una propria idea personale leggendo quante più analisi possibile, tempo permettendo. Posto qui i link di due ricerche di Jones Lang Lasalle che ho trovato utili:

"2007 European Regional Economic Growth Index"
http://www.lasalle.com/en-US/Services/Research/European+Regional+Economic+Growth+Index/

"Residential Markets in Central European Capitals" (March 2008)
http://www.reas.pl/publications.html

Se qualcuno ne conosce delle altre sarebbe interessante leggerle.

Un saluto
 
Lipsia interi palazzi a 150 Euro a mq?

:eek:

azz stra regalati ... link? Non e' che sono da buttare giu', e quindi praticamente ti compri il terreno?

:mmmm:
 
e compriamoci un paio di palazzine a società!!! :)
 
wow

e compriamoci un paio di palazzine a società!!! :):D
 
Palazzi da ristrutturare a Lipsia

Lipsia interi palazzi a 150 Euro a mq?

:eek:

azz stra regalati ... link? Non e' che sono da buttare giu', e quindi praticamente ti compri il terreno?

:mmmm:

In un certo senso nei palazzi a Lipsia ti compri la scatola vuota, quindi la cubatura, ma non sono da buttare giù. Anzi tipicamente sono palazzine dei primi del 1900 di 3-4 piani molto solide. La facciate sono anche belle, e spesso hanno ancora le scale e le porte in massello originali, e quelle stufe a legna in ceramica (stube) che oggi vanno di moda come oggetti di arredamento. Sono però scatole vuote perché la facciata, l’interno e a volte il tetto sono tutti da rifare, in molti casi non c’è nemmeno l’impianto di riscaldamento e qualche pavimento potrebbe addirittura essere crollato. Quindi la ristrutturazione costa molto di più del prezzo di acquisto.

Infatti euro/mq 200 (acquisto) + 800 (ristrutturazione completa) + 200 (margine del costruttore) = 1200, che è appunto il prezzo medio attuale di questi palazzi ristrutturati. La mia scommessa (ma ripeto è solo una scommessa) è che se in 8-10 anni i prezzi tornano ad un livello più normale per una città di 500.000 abitanti con un reddito pro capite in linea con la media europea, poniamo 3000 euro/mq, allora il valore di questi palazzi da ristrutturare si moltiplica di tanto. Infatti, 3000 - 1200 (ristrutturazione completa che nel frattempo sarà aumentata) – 300 (margine del costruttore) = 1500 euro/mq ossia oltre 7 volte il valore di acquisto di 200. Tieni conto però che a questo valore di acquisto vanno aggiunti mediamente 10-20 euro/mq l’anno per le tasse di proprietà, le spese di manutenzione, etc. (è fondamentale tenere bassi questi costi).

I 150-300 euro/mq si riferiscono alle zone “discrete”, quei quartieri centrali e semicentrali che secondo l’ufficio di urbanistica del Comune e la facoltà di statistica dell’Università di Lipsia dovrebbero registrare il maggior incremento di popolazione nei prossimi anni. Per quanto possa sembrare assurdo, negli altri quartieri puoi trovare immobili simili anche a meno di 100 euro/mq (meno di 7.000 euro ad appartamento! :eek: ). Ma in questi quartieri le probabilità che i prezzi in futuro si riprendano sono molto più basse. Lo stesso vale per Rostock, Magdeburg, Halle, Erfurt, Jena, Chemnitz e le altre città della Germania Est i cui abitanti sono previsti in diminuzione KO!.

Vuoi dei link?
www.grpcostruzioni.it è una società di trading immobiliare di Roma gestita da alcuni miei amici che hanno acquistato in asta a prezzi ancora più stracciati un blocco di circa 20 palazzi e li stanno rivendendo singolarmente a prezzi di mercato.
www.immobilienscout24.de è il maggior sito di annunci immobiliari tedesco, tipo il nostro casa.it ma molto più completo. Trovi circa un centinaio di palazzi a Lipsia di varie agenzie, di cui più o meno la metà sono da ristrutturare. Come in tutto il mondo, le agenzie immobiliari in Germania tendono un po’ ad approfittare degli stranieri, quindi se per caso hai un amico tedesco fai fare a lui la trattativa. A parte questo accorgimento, le agenzie sono mediamente più serie e più precise delle nostre OK!.
 
In un certo senso nei palazzi a Lipsia ti compri la scatola vuota, quindi la cubatura, ma non sono da buttare giù. Anzi tipicamente sono palazzine dei primi del 1900 di 3-4 piani molto solide. La facciate sono anche belle, e spesso hanno ancora le scale e le porte in massello originali, e quelle stufe a legna in ceramica (stube) che oggi vanno di moda come oggetti di arredamento. Sono però scatole vuote perché la facciata, l’interno e a volte il tetto sono tutti da rifare, in molti casi non c’è nemmeno l’impianto di riscaldamento e qualche pavimento potrebbe addirittura essere crollato. Quindi la ristrutturazione costa molto di più del prezzo di acquisto.

Infatti euro/mq 200 (acquisto) + 800 (ristrutturazione completa) + 200 (margine del costruttore) = 1200, che è appunto il prezzo medio attuale di questi palazzi ristrutturati. La mia scommessa (ma ripeto è solo una scommessa) è che se in 8-10 anni i prezzi tornano ad un livello più normale per una città di 500.000 abitanti con un reddito pro capite in linea con la media europea, poniamo 3000 euro/mq, allora il valore di questi palazzi da ristrutturare si moltiplica di tanto.


Immaginavo.

Sono in cemento armato o a struttura di legno? Se come penso sono in legno t'assicuro che conviene buttarle giu' e ricostruire. A quel punto 150 euro/mq e' molto caro.

Attualmente qual'e' la paga media li?
 
ma dov'è lipsia?
se devo comprare casa a berlino, ca cercherei al centro, mitte, fridrhain,kreuzberg,tiergarten,wedding ..
 
ma dov'è lipsia?
se devo comprare casa a berlino, ca cercherei al centro, mitte, fridrhain,kreuzberg,tiergarten,wedding ..

Leipzig, dopo Berlino e Dresden mi pare la terza citta' dell'est
 
Immaginavo.

Attualmente qual'e' la paga media li?

tesoro di certo piu alte di quelle italiane................ ora inizi a credere agli effetti post-bolla? il mercato tedesco scende(va) dal 1992....
 
tesoro di certo piu alte di quelle italiane................ ora inizi a credere agli effetti post-bolla? il mercato tedesco scende(va) dal 1992....

quel mercato lo conosco dagli anni 70. E' sempre stato diverso da quello italiano. E scende dal 1998 non certo dal 1992.

Poi non pensare che in germania est le cose siano idilliache. Diciamo che fino a 10 anni fa avevano economie e stili di vita piu' simili ai paesi nord africani che a quelli del sud italia ... oggi non so
 
Immaginavo.

Sono in cemento armato o a struttura di legno? Se come penso sono in legno t'assicuro che conviene buttarle giu' e ricostruire. A quel punto 150 euro/mq e' molto caro.

Sono con i classici muri spessi 60-80 cm fatti di mattoni pieni come facevano da noi nei primi del '900 (da noi si chiama stile umbertino, stile liberty). Nessuno li butta giù, anzi più del 50% è stato recentemente ristrutturato. Nei quartieri migliori più del 90% è ristrutturato, mancano pochi palazzi da ristrutturare qua e la, e credo che quelli siano gli investimenti migliori.

Per darti un idea dei palazzi ti posto due immagini. Il primo palazzo è parzialmente ristrutturato nella facciata ed è attualmente in vendita a 210 euro/mq (17.000 euro ad appartamento). Il secondo, che si trova in un quartiere la cui popolazione è prevista in diminuzione secondo il dipartimento di urbanistica della città, è attualmente in vendita a 85 euro/mq (7.000 euro ad appartamento:eek:).

Ti assicuro che nessuno dei due è da buttare giù. Se vai su: www.immobilienscout24.de -> kaufen (acquisto) -> hauser (palazzi) -> sachsen (sassonia) -> leipzig -> wohnflache (superficie abitativa) da 400 m2 in su -> ergebnisse (invio)
trovi un centinaio di questi palazzi di cui la maggior parte hanno prezzi artificialmente "gonfiati" (anche se comunque ridicoli rispetto ai nostri) e una ventina hanno prezzi di mercato interessanti.
 
primo palazzo, 17.000 euro ad appartamento da ristrutturare, 210 euro/mq
 

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secondo palazzo, 7.000 euro ad appartamento da ristrutturare, 85 euro/mq
 

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se vai su google e scrivi "property investments germany 2008" trovi il sito di una società immobiliare inglese che ha molte notizie utili sulla germania e su lipsia

Se vai su "objects for sale" trovi questa palazzina ristrutturata a 660 euro/mq. Secondo l'ufficio di urbanistica del Comune il quartiere non ha una popolazione prevista in crescita e nemmeno la via è il massimo, ma stiamo parlando di 53.000 euro per un appartamento ristrutturato di 80 mq in una bella palazzina!

Considera poi che 80 mq per loro sono 90 mq nostri perche le loro misure sono al netto di tutti i muri. E sui mq i tedeschi sono precisissimi OK! (non come da noi :rolleyes:)
 

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Attualmente qual'e' la paga media li?

Se ricordo bene il reddito pro capite a Lipsia dovrebbe essere circa il 30% più basso di quello medio tedesco, quindi considerando che quest’ultimo è circa il 12% più alto del nostro (http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_countries_by_GDP_(nominal)_per_capita), Lipsia dovrebbe essere circa del 18% sotto il valore medio italiano.

Considerato però che le case non costano quasi niente, alla fine forse stanno meglio loro, perché dopo aver pagato l'affitto o il mutuo, gli rimangono molti più soldi per vivere. Te ne accorgi andando per strada dove è pieno di BMW e Mercedes di grossa cilindrata, e nei centri commerciali, dove sembra che la gente ha i soldi per spendere.

Se vuoi un dato più preciso puoi andare a pagina 10 del documento pdf "2007 European Regional Economic Growth Index" che ho indicato all’inizio di questo thread:
Leipzig/Dresden sono in 48° posizione. Il trattino arancione indica il PIL pro capite nel 2006 (cfr. note a pag.11). Confrontato con quello di Roma, che è in 83° posizione, si vede che il PIL è circa il 20% più basso. Però le due città della Sassonia stanno meglio in classifica perché sono più alti sia il fattore "crescita", sia soprattutto il fattore "business environment". (chissà come mai… :D )
 
a me sembra tutto un pò troppo bello...in fonto 7mila euro si possono rischiare per fare un investimento...ma ci sono troppi però ...da tener presente sopratutto consideriamo che sono dei palazzi con decine di unità immobiliari quindi è tutto più complesso,ma 7000mila euro me li gioco in autunno andrò sucuramente a fare l affare..grazie
 
di Mark Landler

DRESDA, Germania, 28 aprile - Ingolf Rossberg è il sindaco di questa maestosa città della Germania dell’Est. Ma guardandolo attraversare a grandi passi il suo ufficio grande quanto una sala da ballo, avvolto nel fumo di un cigarillo, lo si potrebbe scambiare per un magnate europeo del settore immobiliare.
E in effetti, in un certo senso lo è. A marzo Rossberg ha concluso un accordo per la vendita dell’intero stock di 48.000 appartamenti di Dresda di proprietà comunale alla Fortress Investment Group, una compagnia americana a partecipazione azionaria privata, per la cifra di 1,2 miliardi di dollari. In un colpo solo, Dresda ha cancellato il suo pesante debito pubblico.
"Abbiamo dovuto fare in fretta", spiega il sindaco, "perché se ci fossero dieci città tedesche che vendono i propri immobili, si tratterebbe di un mercato al ribasso".
Potrebbe accadere presto. Le città tedesche si stanno preparando a un’enorme ondata di investimenti stranieri nei loro immobili. Attirate dal mercato immobiliare tedesco, il più stagnante tra i principali paesi europei, e da una vasta offerta di case popolari ben tenute, alcune società americane e di altri paesi si sono già accaparrate decine di complessi popolari a Berlino, Brema, Essen e in altre città tedesche.
Le case popolari dai prezzi accessibili sono un pilastro dello Stato assistenziale tedesco e la prospettiva di vederne cadere una buona parte nelle mani di finanzieri newyorkesi o londinesi in completi gessati ha messo in agitazione molti da queste parti. A Dresda, per opporsi alla vendita hanno firmato in 45.000 una petizione.
"Quando il nuovo proprietario non pensa ad altro che al profitto, ciò porta a dei cambiamenti", afferma Peter Bartels, presidente dell’associazione inquilini di Dresda. "Non sappiamo ancora che tipo di cambiamenti. Siamo certi però che ce ne saranno".
Gli investitori stranieri, per lo più americani e inglesi, hanno già speso 25 miliardi di dollari dal 2003 in appartamenti di proprietà delle città e di aziende tedesche. Vista la brama dei proprietari di incassare ancora più soldi, gli analisti prevedono che nei prossimi cinque anni saranno vendute altre 750.000 unità.
Gli acquisti non hanno riguardato soltanto complessi residenziali. A marzo un fondo immobiliare della Goldman Sachs ha pagato 4,7 miliardi di dollari per assumere il controllo delle partecipazioni nella società immobiliare della KarstadtQuelle, la principale catena di
grandi magazzini della Germania.
"La moneta pesante di Londra e New York vede grandi prospettive negli immobili tedeschi", ha dichiarato Allan Saunderson, direttore editoriale di Property Finance Europe a Francoforte. "Siamo all’inizio di un lungo processo che vedrà la vendita di una fetta consistente delle abitazioni pubbliche in Germania".
L’appetito straniero combacia perfettamente con i bisogni della Germania: praticamente tutte le principali città tedesche sono coperte di debiti. E data la salute instabile di un’economia nazionale in convalescenza, hanno avuto a disposizione pochi altri modi veloci per raccogliere fondi. Grazie alla sua vendita, Dresda può vantarsi di essere la prima grande città del paese libera dai debiti.
Il sindaco Rossberg, che ha scelto l’offerta della Fortress dopo aver ridotto a tre finalisti una lista di 83 offerenti, ha dichiarato: "Ci è parso che gli interessi della Fortress fossero paralleli a quelli di Dresda".

Ma non tutti concordano. Gli inquilini che si sono opposti alla vendita temono che la Fortress aumenti gli affitti, o che addirittura delle persone vengano messe in mezzo a una strada. Si chiedono come possa una compagnia a partecipazione finanziaria privata, tutta volta al profitto, possedere case popolari senza poi spremere chi ci abita.

"Questi investitori non hanno la benché minima coscienza sociale", afferma Thilo Kluge, 45 anni, inquilino di un appartamento di proprietà comunale che ha partecipato alla campagna contro la vendita. "Hanno un unico interesse: rimpinguare il loro conto in banca".
Alcuni politici tedeschi hanno tentato di sfruttare questi timori.
Durante la campagna elettorale dell’anno scorso, il presidente del Partito Socialdemocratico Franz Müntefering , ora ministro del Lavoro nell’amplia coalizione di governo del Cancelliere Angela Merkel, ha definito le compagnie a partecipazione finanziaria privata cavallette, intente a saccheggiare e a sfruttare i beni dei tedeschi.

La Fortress, che ha sede a New York ed è gestita da banchieri un tempo alla Goldman Sachs e dalla società di gestione delle risorse BlackRock, non sembra ignorare questi possibili risentimenti. Si è presa la briga di rassicurare gli inquilini sulla propria responsabilità sociale.
"Intendiamo cooperare nei prossimi decenni" ha dichiarato Robert I. Kauffman, capo delle operazioni europee della Fortress, alla conferenza stampa di presentazione dell’accordo del 10 marzo. Il responsabile degli affari tedeschi, Matthias Moser, ha escluso una "strategia aggressiva per aumentare gli affitti".

La Fortress non ha voluto rilasciare alcun commento per questo articolo.

Gli abitanti saranno tutelati da un accordo, noto come la Carta Sociale, che la Fortress ha dovuto firmare per partecipare all’offerta. Tale contratto limita la possibilità di alzare gli affitti - compresi quelli al di sotto dei prezzi di mercato - e protegge gli inquilini dagli sfratti. Agli ultrasessantenni o agli invalidi è garantito l’affitto a vita.
Inoltre, la Fortress deve aspettare dieci anni prima di poter vendere i 34.000 appartamenti in suo possesso. E quando lo farà, dovrà offrire agli inquilini una riduzione del 15% sul prezzo di mercato. Infine, non può trasformare i complessi in condomini di lusso.
Secondo gli analisti, i diritti garantiti agli inquilini non sono molto diversi da quelli su cui si fonda l’attuale mercato degli affitti tedesco così regolamentato. Ma ciò solleva un quesito: come farà la Fortress a rientrare del suo investimento miliardario?
La compagnia si è detta intenzionata a ridurre il tasso di inutilizzazione degli appartamenti, attualmente al 17%. Gli esperti prevedono che a tale scopo la Fortress dovrà abbassare gli affitti per attirare nuovi inquilini. "Tutto ciò andrebbe a vantaggio degli inquilini", fa notare Bartels, dell’associazione affittuari, "ma a scapito della città".

Dresda, osserva, ha decine di migliaia di appartamenti di proprietà di cooperative. Se si abbassasse l’affitto negli appartamenti della Fortress, le altre cooperative sarebbero costrette ad allinearsi agli affitti più bassi.
Il sindaco Rossberg, membro del Partito Democratico favorevole al libero mercato, ha riferito che un simile problema sarebbe il benvenuto. E ad ogni modo, nota, con 40.000 appartamenti vuoti in città - lascito della migrazione verso ovest degli abitanti della Germania dell’Est dopo la caduta del muro di Berlino - la gente può già spostarsi da un appartamento all’altro.

Se la Fortress può aumentare i tassi di occupazione, dicono gli analisti, probabilmente si accontenterà di aspettare dieci anni prima di vendere gli appartamenti. Gran parte del suo capitale, ha riferito il sindaco Rossberg, proviene dai fondi pensione statali degli Stati
Uniti, che permettono alla Fortress di agire da investitore paziente.
Secondo Saunderson, della Property Finance Europe, "il criterio approssimativo è che le società ci mettano soltanto il 25% del proprio denaro. Il resto è finanziato dalle banche. In pochi anni, si recupera il 25% iniziale e poi si va avanti con un programma di vendite inarrestabile. Le persone invecchiano, muoiono, o lasciano gli appartamenti".
Dati i tempi previsti per tali investimenti, pare che gli stranieri scommettano anche sull’economia locale. Dresda, con un tasso di disoccupazione del 14,6%, sembrerebbe un mercato tutt’altro che promettente. Ma secondo il sindaco Rossberg la popolazione cittadina ha ripreso a crescere, mentre il settore commerciale sempre più forte attira persone da altre zone nella Germania dell’Est.
In generale, la Germania sembra meno rischiosa rispetto a tre anni fa, quando arrivarono i primi speculatori.
Secondo gli analisti, man mano che l’atmosfera si rasserena i consumatori tedeschi riprenderanno a spendere. "La Germania è un paese molto ricco, ma il problema è che non lo sa", ha dichiarato Philippe Tannenbaum, direttore ricerche della EuroHypo, una banca tedesca che finanzia operazioni patrimoniali.
La questione è se cominceranno a comprare immobili. Le case di proprietà hanno soltanto una popolarità limitata in Germania, dove si registra una delle più alte percentuali di affittuari fra le economie avanzate. E gli investitori tedeschi professionisti arricciano il naso davanti al mercato interno.

"I tedeschi credono che i condomini sul mare in Florida siano un buon investimento", fa notare Saunderson, "proprio mentre gli americani si stanno tirando fuori da quello che considerano un mercato inconsistente".

In una certa misura, la corsa agli immobili tedeschi riflette solamente la mancanza di altre buone occasioni. Negli ultimissimi anni i prezzi degli immobili negli Usa, in Gran Bretagna, in Francia e in Spagna sono saliti a livelli impressionanti, facendo apparire la Germania come un vero affare.
A Berlino, ad esempio, si è tenuta una grande asta di appartamenti di proprietà statale e comunale. Nel 2004, la Goldman Sachs e la Cerberus, un hedge fund (fondo comune che compie investimenti ad alto rischio, ndr) di New York, hanno comprato 66.000 unità a 2,5 miliardi di dollari. L’azienda pubblica Gagfah ha venduto 80.000 appartamenti alla Fortress per un totale di 4,4 miliardi di dollari.
Nella maggiore transazione mai realizzata, Terra Firma, una società per azioni privata con sede a Londra, lo scorso anno ha pagato 8,8 miliardi di dollari per 138.000 appartamenti di proprietà di una consociata di E.On, società di servizi pubblici tedesca.
Non tutte le città tedesche stanno traendo profitto da questa corsa all’oro. Dopo che la Fortress ha acquisito una quota di partecipazione in alcuni appartamenti di Monaco attraverso l’affare Gagfah, la città ha rilevato la società. Il sindaco di Monaco, Christian Ude, ha dichiarato di non voler vendere gli alloggi popolari agli investitori stranieri.
A Dresda, secondo il sindaco Rossberg l’opposizione all’affare Fortress era tutto fumo e niente arrosto. Se su una popolazione di quasi 500.000 persone, in 45.000 hanno firmato la petizione, ci sono 70.000 abitanti nelle sole case di proprietà del comune. Ciò rimanda, a suo dire, a un’opposizione relativamente debole.
Secondo il sindaco, cancellando il suo debito Dresda risparmierebbe quasi 100 milioni di dollari di interessi l’anno, mettendo a disposizione denaro per le scuole, per i programmi culturali e per lo sviluppo urbano.

Kluge, l’inquilino che si era opposto alla vendita con tanta veemenza, si dice speranzoso di poter restare a casa sua, un ordinato appartamentino con un acquario gorgogliante in salotto. Vive qui dal 1998, mantenendo se stesso e la famiglia con assegni di disoccupazione e altre entrate.
"Di fronte a queste cose la gente è rassegnata", afferma.

*** *** ***
 
a me sembra tutto un pò troppo bello...in fonto 7mila euro si possono rischiare per fare un investimento...ma ci sono troppi però ...

i pero' sono i seguenti

1) con le nuove norme energetiche le ristrutturazioni costano molto di piu' (le stesse che hanno messo da noi in Italia: sono norme europee)

2) affittare e' difficilissimo, e poi quanto ti danno 200 euro mese? Il problema e' che quanto ti costa la riscossione?

3) le riparazioni straordinarie ti si mangiano vivo (chissa' se bastano gli affitti)

4) li devi (devi?) assicurare gli immobili, costano un botto

5) gli affitti sono warm: cioe' incluso l'utenza riscaldamento (azz .. e' proprio una pacchia per gli inquilini)

6) le tasse li le devi pagare tutte (che postaccio)



insomma i pero' sono tanti, ecco perche' i prezzi sono cosi' bassi. ANche se alla fine penso che gli aspetti positivi siano superiori a quelli negativi.
 
quel mercato lo conosco dagli anni 70. E' sempre stato diverso da quello italiano. E scende dal 1998 non certo dal 1992.

Poi non pensare che in germania est le cose siano idilliache. Diciamo che fino a 10 anni fa avevano economie e stili di vita piu' simili ai paesi nord africani che a quelli del sud italia ... oggi non so

il picco fu nel 1991

allemagne.png


nel 1982 sono stato in germania est, erano straccioni si, ma è finita da tempo...
 
i pero' sono i seguenti

1) con le nuove norme energetiche le ristrutturazioni costano molto di piu' (le stesse che hanno messo da noi in Italia: sono norme europee)

2) affittare e' difficilissimo, e poi quanto ti danno 200 euro mese? Il problema e' che quanto ti costa la riscossione?

3) le riparazioni straordinarie ti si mangiano vivo (chissa' se bastano gli affitti)

4) li devi (devi?) assicurare gli immobili, costano un botto

5) gli affitti sono warm: cioe' incluso l'utenza riscaldamento (azz .. e' proprio una pacchia per gli inquilini)

6) le tasse li le devi pagare tutte (che postaccio)



insomma i pero' sono tanti, ecco perche' i prezzi sono cosi' bassi. ANche se alla fine penso che gli aspetti positivi siano superiori a quelli negativi.

secondo te è meglio puntare su un appartamento con tutti i suoi però?o più da furbi trovare una casetta di campagna un pò fuori mano magari ad 5-8km da lipsia?guardavo un pò di annunci e ho trovato una casetta 25mila euro con terreno in località lipsia....
comunque sono dell'idea che bisogna recarsi sul posto con un conoscente che parla bene tedesco fare un giro e vedere di persona ,poi stiamo comprando in europa o meglio in uno dei paesi più seri e sviluppati al mondo mica in romania senza offesa
 
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