L'Italia può attendersi nel 2008 un crollo del PIL (e della borsa)

P.A.T.

Nuovo Utente
Registrato
8/5/01
Messaggi
31.067
Punti reazioni
1.419
a causa di una normativa del 22 gennaio 2008 lasciata in eredita' dal ministro dei verdi al prossimo governo che verrà..

In pratica dal 27 marzo 2007 dovrebbe avvenire il blocco totale delle compravendite di immobili civili a causa della necessita' di produrre del materiale cartaceo di conformita' di tutti gli impianti (riscaldamento, sanitario, elettrico, etc.).

L'Italia e' del tutto impreparata a rispettare la scadenza del 27 marzo: mancano ditte certificatrici, mancano strutture, etc.

I notai hanno gia' lasciato intendere che c'e' un grosso rischio per il PIL dell'Italia: sara' difficilissimo vendere case nuove e usate nel 2008 e con il crollo dell'immobiliare dovrebbe crollare il PIL.
 
Questo è il decreto.

http://gazzette.comune.jesi.an.it/2008/61/1.htm

Questo e' il commento del Sole 24 Ore

http://www.ilsole24ore.com/art/Sole...6f-11dc-94ff-00000e25108c&DocRulesView=Libero#

La norma interessa i contratti «di trasferimento» (espressione generica che comprende compravendite, donazioni, permute, conferimenti eccetera), è l'articolo 13 comma 2, nella quale è prescritto che l'atto: «riporta la garanzia del venditore in ordine alla conformità degli impianti alla vigente normativa in materia di sicurezza» e contiene in allegato la dichiarazione di conformità «ovvero la dichiarazione di rispondenza» dell'impianto a tale normativa.

La sanzione per l'inosservanza di queste norme non è, una volta tanto, la nullità dell'atto traslativo, ma l'applicazione di una sanzione amministrativa da mille a 10mila euro (articolo 15, comma 2).

Ebbene, la lettura della nuova normativa conduce a ritenere come compresa nel suo ambito applicativo ogni tipologia di edificio. Infatti l'articolo 13, sopra riportato, rimanda al precedente articolo 7, comma 6, nel quale si contempla proprio il caso degli «impianti eseguiti prima dell'entrata in vigore del presente decreto», caso nel quale la dichiarazione di conformità agli impianti è sostituita da una «dichiarazione di rispondenza» predisposta da un tecnico abilitato.

================

Pre me e' stato un bel pasticcio comprendere anche gli edifici usati (case, appartamenti, etc.) nei vincoli della certificazione degli impianti....

Se non si interverra' prontamente a specificare che la certificazione degli impianti vale solo per gli edifici nuovi si potrebbe avere un crollo delle vendite immobiliari in Italia, con danni incalcolabili per il PIL e per la Borsa Italiana.

Speriamo che si intervenga al piu' presto...

questo decreto potrebbe provocare il crollo dell
 
a causa di una normativa del 22 gennaio 2008 lasciata in eredita' dal ministro dei verdi al prossimo governo che verrà..

In pratica dal 27 marzo 2007 dovrebbe avvenire il blocco totale delle compravendite di immobili civili a causa della necessita' di produrre del materiale cartaceo di conformita' di tutti gli impianti (riscaldamento, sanitario, elettrico, etc.).

L'Italia e' del tutto impreparata a rispettare la scadenza del 27 marzo: mancano ditte certificatrici, mancano strutture, etc.

I notai hanno gia' lasciato intendere che c'e' un grosso rischio per il PIL dell'Italia: sara' difficilissimo vendere case nuove e usate nel 2008 e con il crollo dell'immobiliare dovrebbe crollare il PIL.

Buona domenica....OK!
 
Solo un id.iota poteva pensare che qualcuno può produrre una certificazione di idoneità sulla vendita di un immobile da ristrutturare: se lo si deve rimettere a posto è chiaro che non è a norma.
Ma trattandosi di un governo raffazzonato alla meglio (o piuttosto: alla peggio), non è che ci sia da stupirsi su certe genialate!
 
Buona domenica....OK!

Altrettanto a te.

Spero che oggi Wild Weasel non dimostri scarsa sensibilita' verso questo tema che coinvolge tutti noi (crollo immobiliare ---> crollo PIL ---> crollo mercati finanziari) e non sposti questo tread nella sezione immobiliare, dove solo pochi specialisti lo leggerebbero.

Ripeto il senso delle critiche al provvedimento: l'Italia e' del tutto impreparata all'obbligo di certificare tutti gli impianti degli edifici usati dal 27 marzo 2008.

intimare un termine di soli due mesi (2 mesi !) agli italiani per mettersi in regola dimostra una scarsa conoscenza delle dinamiche del Paese reale.
 
a causa di una normativa del 22 gennaio 2008 lasciata in eredita' dal ministro dei verdi al prossimo governo che verrà..

In pratica dal 27 marzo 2007 dovrebbe avvenire il blocco totale delle compravendite di immobili civili a causa della necessita' di produrre del materiale cartaceo di conformita' di tutti gli impianti (riscaldamento, sanitario, elettrico, etc.).

L'Italia e' del tutto impreparata a rispettare la scadenza del 27 marzo: mancano ditte certificatrici, mancano strutture, etc.

I notai hanno gia' lasciato intendere che c'e' un grosso rischio per il PIL dell'Italia: sara' difficilissimo vendere case nuove e usate nel 2008 e con il crollo dell'immobiliare dovrebbe crollare il PIL.

in italia c'è sempre qualche genio che aumenta la produzione di modulistica inutile che poi fa il giro di 30 uffici per far "lavorare" gli affollatissimi organici pubblici
 
Pre me e' stato un bel pasticcio comprendere anche gli edifici usati (case, appartamenti, etc.) nei vincoli della certificazione degli impianti....

Speriamo che si intervenga al piu' presto...

:rolleyes:

Tra un mese Pegoraro e verdi saranno solo un ricordo, speriamo in un ravvedimento con una nuova legge tempestiva.
 
Ripeto il senso delle critiche al provvedimento: l'Italia e' del tutto impreparata all'obbligo di certificare tutti gli impianti degli edifici usati dal 27 marzo 2008.

intimare un termine di soli due mesi (2 mesi !) agli italiani per mettersi in regola dimostra una scarsa conoscenza delle dinamiche del Paese reale.

http://www.ilsole24ore.com/art/Sole...6f-11dc-94ff-00000e25108c&DocRulesView=Libero#

Immobili: rischio di blocco per i rogiti dopo le norme sugli impianti

Sabato 15 Marzo 2008

Si parla già di blocco dei rogiti: garanzie e documenti richiesti dal Dm 37/2007 sono di fatto difficili da prestare e reperire in tempi brevi.

Dal 27 marzo prossimo, infatti, i contratti di trasferimento di beni immobili dovranno adeguarsi alla nuova normativa sulla sicurezza degli impianti: il decreto ministeriale 22 gennaio 2008 n. 37, pubblicato nella «Gazzetta Ufficiale» n. 61 del 12 marzo 2008, che non contiene norme transitorie ed entra in vigore il quindicesimo giorno successivo alla sua pubblicazione .

Il decreto prevede multe fino a 10 mila euro.

La norma che interessa i contratti «di trasferimento» (espressione generica che comprende compravendite, donazioni, permute, conferimenti eccetera), è l'articolo 13 comma 2, nella quale è prescritto che l'atto: «riporta la garanzia del venditore in ordine alla conformità degli impianti alla vigente normativa in materia di sicurezza» e contiene in allegato la dichiarazione di conformità «ovvero la dichiarazione di rispondenza» dell'impianto a tale normativa. La sanzione per l'inosservanza di queste norme non è, una volta tanto, la nullità dell'atto traslativo, ma l'applicazione di una sanzione amministrativa da mille a 10mila euro (articolo 15, comma 2).
La questione da affrontare è quella della possibile previsione di patti contrari che, dal tenore letterale della norma, pare riferita solo all'allegazione delle predette dichiarazioni e non all'obbligo di garanzia.

Se così è, e se l'atto deve inderogabilmente riportare la garanzia di conformità dell'impianto, dovrebbe derivarne che non è possibile la deroga convenzionale a tale garanzia e, di conseguenza, la vendita di immobili dotati di impianti non a norma dovrebbe provocare la risarcibilità del danno patito dall'acquirente (danno evidentemente rappresentato, almeno, dalle spese occorrenti per la messa a norma). Peraltro, appare implausibile ritenere che la norma renda non più possibile l'acquisto di un bene «nello stato in cui si trova» (come si suol dire nel gergo commerciale), in quanto, se mai sia inderogabile l'obbligo di garanzia, è abbastanza difficile ritenere non rinunciabile l'azione di risarcimento.

L'altro fondamentale tema è quello di stabilire il perimetro di applicazione della nuova normativa. Se è scontato che essa si riferisce a tutte le nuove costruzioni e a tutti gli edifici nei quali gli impianti siano stati oggetto di «installazione», o «ampliamento» (articolo 5 del Dm 37), una riflessione va compiuta sull'applicabilità delle norme in questione agli edifici non di nuova costruzione e sui quali non siano stati effettuati lavori impiantistici, per esempio quelli di distribuzione dell'elettricità e del gas, di automazione di cancelli e porte, radiotelevisivi, eccetera.

Ebbene, la lettura della nuova normativa conduce a ritenere come compresa nel suo ambito applicativo ogni tipologia di edificio. Infatti l'articolo 13, sopra riportato, rimanda al precedente articolo 7, comma 6, nel quale si contempla proprio il caso degli «impianti eseguiti prima dell'entrata in vigore del presente decreto», caso nel quale la dichiarazione di conformità agli impianti è sostituita da una «dichiarazione di rispondenza» predisposta da un tecnico abilitato. Quest'ultima dichiarazione va allegata, come detto, all'atto traslativo. Evidentemente, la rispondenza sarà attestata, se sussistente; in caso di non rispondenza, l'atto traslativo porterà in allegato una dichiarazione del professionista che attesta la non conformità degli impianti. Questo, sempre nel caso la parte acquirente non intenda rinunciare con clausola espressa alla dichiarazione di conformità o rispondenza. Ma i dubbi restano e occorrono urgentemente precisazioni normative, entro il 27 marzo al massimo.
 
:rolleyes:

Tra un mese Pegoraro e verdi saranno solo un ricordo, speriamo in un ravvedimento con una nuova legge tempestiva.

La norma di certificare tutti gli impianti doveva valere solo per gli edifici nuovi. Comprendere anche gli edifici usati è stato a mio modo di vedere un grosso errore.

Mi raccontano gia' di gente in lacrime che aveva preso l'appuntamento con il notaio ed ora è costretta a rinviare tutto e ad aprire una lunga trafila burocratica di certificazioni e di spese inimmaginabili.

Certificare tutti gli impianti puo' costare anche 20.000 - 30.000 Euro se ci sono dei lavori da fare.

Puo' permetterselo una giovane coppia che ha preso un monolocale usato, magari accendendo un mutuo ?
 
Quando leggo queste notizie sono contento di essermene andato da quel paese di pscotassapoliticimafiosimagnaburocrazia.
 
La norma di certificare tutti gli impianti doveva valere solo per gli edifici nuovi. Comprendere anche gli edifici usati è stato a mio modo di vedere un grosso errore.

Mi raccontano gia' di gente in lacrime che aveva gia' preso l'appuntamento con il notaio ed ora è costretta a rinviare tutto e ad aprire una lunga trafila burocratica di certificazioni e di spese inimmaginabili.

Certificare tutti gli impianti puo' costare anche 20.000 - 30.000 Euro se ci sono dei lavori da fare.

Puo' permetterselo una giovane coppia che ha preso un monolocale usato, magari accendendo un mutuo ?


converrà vendere l' immobile senza gli impianti ;)
 
saranno incapzati anche i notai... allora:D
 
Farsi certificare la conformita' degli impianti non e' uno scherzo in Italia.
La gran parte degli edifici nei centri storici, e molti anche al Sud, hanno problemi con le canne fumarie, con impianti elettrici non in norma, con caldaie di non recente installazione, etc. etc. .

Quale crollo dei valori immobiliari dell'usato puo' provocare la richiesta di certificazioni simili ?

Si e' voluto in questo modo distruggere il valore dell'unico bene a cui gli italiani tengono, cioe' la propria casa, magari acquistata con tanta fatica ?
 

Allegati

  • Image1.jpg
    Image1.jpg
    124,7 KB · Visite: 1.725
saranno incapzati anche i notai... allora:D

Puo' darsi.
Ad ogni modo adesso devono raccogliere e controllare certificazioni, disegni, progetti, etc.
Questa nuova legge sull'obbligatorieta' della certificazione degli impianti domestici e' un buon motivo anche per far lievitare i compensi dei notai.

Se prima ti chiedevano x per un rogito adesso possono chiedere molto di piu' perche' hanno effettivamente molto piu' lavoro nel controllo delle pratiche.

Oggettivamente e' giusto che i notai dal 27 marzo 2008 chiedano di piu' verso chi compra.
 
Puo' darsi.
Ad ogni modo adesso devono raccogliere e controllare certificazioni, disegni, progetti, etc.
Questa nuova legge sull'obbligatorieta' della certificazione degli impianti domestici e' un buon motivo anche per far lievitare i compensi dei notai.

Se prima ti chiedevano x per un rogito adesso possono chiedere molto di piu' perche' hanno effettivamente molto piu' lavoro nel controllo delle pratiche.

Oggettivamente e' giusto che i notai dal 27 marzo 2008 chiedano di piu' verso chi compra.

e sarebbe pure giusto dichiarassero tutto ai fini fiscali stì evasori incalliti .........e nessuno li tocca...........KO!
 
http://www.arezzonotizie.it/index.php?option=com_content&task=view&id=55246&Itemid=2

Impiantisti, ecco la legge
Dopo un iter tortuoso, è in vigore la normativa sull'attività di installazione. Cna: “restano carenze sulla progettazione”

E’ finalmente legge la nuova normativa per gli impianti. “La sua entrata in vigore – sottolinea Ubaldo Manganelli, Presidente Unione Impiantisti e Manutentori Cna Arezzo– era attesa per il 1° gennaio, comunque, non è mai troppo tardi, tanto più che correvamo il pericolo di un'applicazione anche .per gli installatori di impianti del Testo unico dell'edilizia”.

Tra le novità principali previste dal decreto c'è l'innalzamento temporale di alcuni periodi di inserimento per ciò che concerne i requisiti tecnico-professionali e l'ampliamento del campo di applicazione a tutte le tipologie di impianti posti al servizio degli edifici indipendentemente dalla relativa destinazione d'uso.
“Se consideriamo che nel testo non sono previste indicazioni sulla fase transitoria di prima applicazione della nuova disciplina – afferma Manganelli - sarebbe necessario consentire a tutte le imprese regolarmente iscritte che abbiano già svolto l'attività nelle categorie di edifici e per le tipologie di impianti escluse fino a oggi dalla legge n. 46/90, la possibilità di conseguire il riconoscimento della relativa qualificazione professionale”.

Altri problemi potrebbero sorgere per quanto riguarda la progettazione degli impianti. Secondo il decreto il progetto da parte del professionista iscritto all'albo sarebbe obbligatorio per l'installazione, la trasformazione e l'ampliamento degli impianti al di sopra di soglie dimensionali che gli artigiani della CNA ritengono basse.

Il rischio, è che possa costare più il progetto che l'intervento stesso con conseguente aumento di oneri e adempimenti burocratici per il cittadino senza alcun beneficio reale per la sicurezza.


“Pensiamo che si debba ricorrere alla progettazione da parte di un professionista – conclude il dirigente di Cna - solo per l'installazione di un nuovo impianto o il rifacimento, la reale trasformazione e l'ampliamento strutturale di un impianto esistente per lavori che necessitano della denuncia di inizio attività, mentre per lavori di manutenzione straordinaria, di minore complessità, o comunque non subordinati alla Dia, possa essere sufficiente un progetto redatto dal responsabile tecnico dell'impresa”.

VENERDÌ 14 MARZO 2008 11:07 - Cna
 
Di seguito gli impianti da certificare se volete vendere il vostro appartamento usato:


Gli impianti sono classificati come segue:
a) impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, utilizzazione dell’energia elettrica, impianti di protezione contro le scariche atmosferiche, impianti per l'automazione di porte, cancelli e barriere;
b) impianti radiotelevisivi, antenne e impianti elettronici;
c) impianti di riscaldamento, climatizzazione, condizionamento e refrigerazione;
d) impianti idrici e sanitari;
e) impianti per la distribuzione e l'utilizzazione di gas;
f) impianti di sollevamento di persone o di cose per mezzo di ascensori, montacarichi, scale mobili;
g) impianti di protezione antincendio.


Anche la TV e la radio (b) gli impianti radiotelevisivi) vanno certificati ?

:rolleyes:
 
pecoraro scanio era un ********* di prima categoria...ma in italia c'è un vecchio detto che dice...fatta la legge, si trova l'inganno...
 
Anche perchè se non trovi l'inganno ti rovinano....
 
pecoraro scanio era un ********* di prima categoria...ma in italia c'è un vecchio detto che dice...fatta la legge, si trova l'inganno...


Pensa quanto lo sono quelli che li hanno mandati a governare il Paese: sono i degni rappresentanti di chi li ha eletti.
:D:D:D:D:D:D:D
 
Indietro