Fusione Unicredit-Capitalia 3 (notizie)

La smentita a Libero Mercato arriva direttamente da Bankitalia

Unicredit, nessun riscontro a rumour liquidità -fonte Bankitalia

Reuters - 06/03/2008 18:09:53


MILANO, 6 marzo (Reuters) - Non vi è nessun riscontro da parte di Bankitalia circa le indiscrezioni stampa che indicano qualche "perplessità prospettica" da parte di Via Nazionale circa la gestione della liquidità da parte di Unicredit (UCG.MI).

La smentita giunge da parte di una fonte della banca
cemtrale.

"Non vi è alcun riscontro" spiega la fonte in riferimento a un articolo pubblicato oggi su Libero Mercato secondo cui Bankitalia nutrirebbe "qualche perplessità prospettica sul modo in cui il gruppo sta gestendo le mutate condizioni dei mercati finanziari".

Secondo quanto scrive Libero Mercato, UniCredit starebbe ricorrendo "in modo massiccio" alla commercial paper a fronte del crescente costo della provvista.

In particolare il gruppo, secondo il quotidiano, starebbe fronteggiando il rimborso degli "extendible floating rate notes" in dollari, bond a tasso variabile soggetti a richiamo da parte dell'investitore, e per tenere basso il costo della raccolta
farebbe ricorso a commercial paper, strumento a breve termine, in dollari.

Stamane era stata la banca milanese a smentire i contenuti dell'articolo.
 
da MF del 0703/08 pagina 5

Bankitalia, niente perplessità sulla tesoreria di Unicredit

La Banca d’Italia ha smentito le indiscrezioni di stampa apparse ieri, secondo le quali Via Nazionale avrebbe espresso «qualche perplessità prospettica sul modo in cui il gruppo sta gestendo le mutate condizioni dei mercati finanziari». Le indiscrezioni si riferivano al crescente ricorso all’emissione di commercial paper da parte della banca di Piazza Cordusio per far fronte ai rimborsi di «extendible floating rate notes», bond a tasso variabile soggetti a richiamo da parte dell’investitore. «Non vi è alcun riscontro su tale indiscrezione», ha dichiarato una fonte ufficiale di Palazzo Koch. UniCredit dal canto suo aveva smentito l’indiscrezione nella mattinata di ieri.

Intanto Reuters ha pubblicato le stime, elaborate da un panel di 10 analisti,sui risultati dell’istituto guidato da Alessandro Profumo. UniCredit
dovrebbe aver chiuso il 2007 con un utile netto di 6,7 miliardi, ricostruito
su base pro-forma per tener conto dell’acquisizione di Capitalia in ottobre.
Il consensus riportato sul sito web di UniCredit, che raccoglie le prevision di 25 analisti, indica invece un utile netto di poco discordante, pari a 6,8 miliardi. Il dato di raffronto con il 2006 non è disponibile per la variazione di perimetro susseguente all’acquisizione di Capitalia. Alcuni analisti nei report hanno utilizzato come dato di raffronto la somma algebrica delle poste di UniCredit e Capitalia, che vedono un utile netto a 6,61 miliardi. Deutsche Bank, in un report del 4 marzo, scrive che le incognite che rendono difficile formulare previsioni sui conti del 2007 sono il consolidamento di Capitalia secondo i principi contabili adottati da UniCredit, i proventi straordinari positivi per almeno 1,7 miliardi prima delle tasse e i costi di ristrutturazione legati a Capitalia, previsti fino a 1,2 miliardi. In un report di Citi del 5 marzo si legge invece che l’attenzione sarà concentrata su eventuali svalutazioni aggiuntive di posizioni rischiose, oltre a qualsiasi segnale di deterioramento nel portafoglio
Capitalia, così come nelle divisioni corporate e Centro-Est Europa.
A proposito dell’esposizione verso i subprime Usa, UniCredit ha già dichiarato che è scesa nel quarto trimestre a 170 milioni ,dai 246 milioni del trimestre precedente. Nel bilancio 2007 saranno consolidati i conduit, senza impatti rilevanti sul Core Tier 1, a eccezione di Bavaria TRR per cui era prevista l’estinzione senza perdite entro febbraio.
Uni-Credit annuncerà i conti il 13 marzo.
 
venerdì 07 marzo 2008, 07:00
da Il Giornale
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Saldo in attivo per Bnp Paribas
Raddoppiano, passando da sette (quanti erano a gennaio) a 15, i gruppi che sono riusciti a registrare un saldo di raccolta netta mensile positiva: gruppo Bnp Paribas (102 milioni), Mediolanum (62 milioni), Azimut (16,1 milioni), Anima (44,6 milioni), Ubs (8 milioni), Fondaco (68 milioni), Banca del Ceresio (16,2 milioni), Albertini Syz (36,2 milioni), Nextam partners (16,3 milioni), Banca Finnat Euramerica (3,7 milioni), Soprarno (6,2 milioni), Pfm (8,4 milioni), Agora (39,7 milioni), Morgan Stanley (1,5 milioni) e Reali (0,8 milioni).
Per il resto prevale ampiamente il segno meno soprattutto tra i primi gruppi in graduatoria, dove spiccano i vistosi saldi in rosso registrati dal gruppo Intesa Sanpaolo (meno 2 miliardi), da Pioneer-Unicredito (meno 2,7 miliardi), da Crédit Agricole asset management (meno 420 milioni), da Arca (meno 365 milioni), da gruppo Banco Popolare (meno 459 milioni), da Allianz (meno 256 milioni). Mese difficile anche per i gestori esteri: JpMorgan (meno 169 milioni), Crédit Suisse (meno 51 milioni), Deutsche Bank (meno 114 milioni).
 
Ultima modifica:
Ogni volta che leggo questa ponderosa e meritoria raccolta di news su UC mi rendo conto di quale porcheria sia la borsa
Una volta erano i titoli sottili ad essere manovrati, ora anche uno dei maggiori viene orientato a piacimento
E' veramente un'enorme porcheria KO!

SI e veramente uno schifo, la borsa è un ladrocinio legalizzato, secondo me non dovrebbe esistere in questi termini. Vedi la vicenda Unicredito, io da risparmiatore ci sono dentro e sto perdendo 5000 euro, con le quotaz. che vanno continuamente in ribasso, veramente ti fanno pensare che ci sia qualcosa di serio. Speriamo che abbia ragione Profumo E che i conti della banca siano in linea come dice lui. Se ha ragione lui allora la borsa è VERAMENTE UNO SCHIFO.
 
venerdì 07 marzo 2008, 07:00
da Il Giornale
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Saldo in attivo per Bnp Paribas
Raddoppiano, passando da sette (quanti erano a gennaio) a 15, i gruppi che sono riusciti a registrare un saldo di raccolta netta mensile positiva: gruppo Bnp Paribas (102 milioni), Mediolanum (62 milioni), Azimut (16,1 milioni), Anima (44,6 milioni), Ubs (8 milioni), Fondaco (68 milioni), Banca del Ceresio (16,2 milioni), Albertini Syz (36,2 milioni), Nextam partners (16,3 milioni), Banca Finnat Euramerica (3,7 milioni), Soprarno (6,2 milioni), Pfm (8,4 milioni), Agora (39,7 milioni), Morgan Stanley (1,5 milioni) e Reali (0,8 milioni).
Per il resto prevale ampiamente il segno meno soprattutto tra i primi gruppi in graduatoria, dove spiccano i vistosi saldi in rosso registrati dal gruppo Intesa Sanpaolo (meno 2 miliardi), da Pioneer-Unicredito (meno 2,7 miliardi), da Crédit Agricole asset management (meno 420 milioni), da Arca (meno 365 milioni), da gruppo Banco Popolare (meno 459 milioni), da Allianz (meno 256 milioni). Mese difficile anche per i gestori esteri: JpMorgan (meno 169 milioni), Crédit Suisse (meno 51 milioni), Deutsche Bank (meno 114 milioni).


Unicredit e Intesa stanno spostando la raccolta sulle obbligazioni index linked.
 
Venerdì 7 Marzo 2008, 10:51 - Finanza.com
Banche italiane: Cheuvreux taglia stime di Eps in media del 7%


Gli analisti di Cheuvreux nonostante le banche italiane non siano rimaste impantanate nella vicenda mutui subprime Usa hanno deciso di tagliare mediamente le stime sugli utili per azione 2007-2008 di circa il 7 per cento. "Abbiamo rivisto le stime di Eps 2007-2009 del 7% per fattorizzare il calo delle commissioni derivante dalla flessione dei volumi nella raccolta fondi", spiega il broker nella nota uscita oggi e raccolta da questa testata. "Le maggiori revisioni sull'utile per azione hanno riguardato Banca Mps (underperform con tp sceso a 2,60 da 3,80 euro) per circa il 16% e il Banco POpolare (underperform con tp sceso a per il 10%", specificano gli esperti della casa d'affari. Secondo Cheuvreux gli istituti italiani meglio posizionati nell'attuale scenario di mercato sono UBI (selected list con tp passato a 20 euro da 23,5 euro), Unicredit (outperform con tp sceso a 6,30 euro da 7 euro), Banca Popolare di Milano (outperform con tp sceso a 9,90 euro da 10,80 euro) e il Credem (outperform con tp sceso a 10,50 euro da 11,80 euro).
 
*** UniCredit: verso accordo con maxicordata su sportelli entro fine mese

Possibile slittamento "fisiologico" rispetto a termine 14/3

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 07 mar - Sportelli
UniCredit verso la maxicordata delle Popolari guidata da
Bpm, Bper, Carige e Credem, anche se il termine per le
trattative (14 marzo) potrebbe subire uno slittamento -
definito "fisiologico" da ambienti vicini al dossier - di un
paio di settimane. Lo apprende Radiocor da fonti finanziarie
secondo cui il rallentamento sarebbe dovuto alla necessita'
di chiarire alcune questioni sul sistema informatico, mentre
i lavori proseguono anche sugli aspetti relativi al
personale.
 
Sugli assegni trasferibili arriva il bollo da 1,5 euro
di Luca De Stefani

Tutto pronto per l'imposta di bollo che dovrà essere applicata dal 30 aprile 2008 sulle richieste in forma libera di assegni bancari, postali, circolari e di vaglia postali o cambiari. Un costo maggiore a carico del richiedente di 1,50 euro, per evitare la «clausola di non trasferibilità». Dal 30 aprile, infatti, solo su richiesta scritta del richiedente si potranno ottenere assegni bancari, postali, circolari e vaglia postali o cambiari liberamente trasferibili per importi inferiori a 5mila euro. In quest'ultimo caso, ciascuna girata dovrà recare, a pena di nullità, il codice fiscale del girante. Se gli assegni bancari e postali verranno utilizzati per importi pari o superiori a 5mila euro, inoltre, dovrà essere indicato il nome o la ragione sociale del beneficiario e la clausola di non trasferibilità.
Nella circolare 18/E del 7 marzo 2008, l'agenzia delle Entrate ha chiarito che l'imposta di bollo prevista dalla nuova normativa antiriciclaggio (articolo 49, comma 10 del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231) si aggiunge a tutte le altre disposizioni riguardanti l'applicazione dei bolli sui mezzi di pagamento e sui documenti bancari.
Continuerà a essere applicata l'imposta sugli estratti conto, comprese le comunicazioni relative ai depositi di titoli, inviati dalle banche ai clienti.
Per gli assegni bancari o postali in forma libera, le banche e le Poste italiane, già titolari dell'autorizzazione a pagare l'imposta in modo virtuale (articolo 15 del Dpr 642/72), potranno avvalersi di questa autorizzazione e delle stesse procedure per il versamento della nuova imposta di bollo.
Il primo versamento va effettuato il 30 giugno 2008 e successivamente la scadenza è ogni due mesi.
Entro gennaio 2009 va presentata una dichiarazione definitiva contenente la «indicazione del numero degli atti e documenti emessi nell'anno precedente distinti per voce di tariffa».
Nella circolare di ieri è stata segnalata la necessità di riportare nella dichiarazione un'ulteriore voce, relativa al numero di assegni in forma libera emessi nel corso dell'anno precedente con l'indicazione della corrispondente imposta di bollo dovuta.
Per gli assegni circolari rilasciati in forma libera l'imposta di bollo di 1,50 euro va ad aggiungersi a quella del «6 per mille per ogni anno», che deve essere liquidata trimestralmente (articolo 10, comma 1, nota 2 della Tariffa allegata al Dpr 642/72). Saranno queste anche le modalità di pagamento della nuova imposta di bollo di 1,50 euro per ogni assegno circolare.
Per i vaglia cambiari rilasciati in forma libera continuerà a essere dovuta l'imposta di bollo del 4 per mille corrisposta «in base alla media delle situazioni decadali dei vaglia cambiari e delle fedi di credito di ciascun mese del trimestre solare cui si riferisce l'applicazione dell'imposta», (articolo 10, comma 2 della Tariffa allegata al Dpr 642/72). Il versamento trimestrale va fatto entro il secondo mese successivo a quello di ciascun trimestre solare: febbraio, maggio, agosto e novembre. Il versamento dell'imposta di bollo di 1,50 euro seguirà le stesse modalità di pagamento previste per l'imposta del 4 per mille.
Per i vaglia postali liberi, l'esenzione prevista dall'allegato B del Dpr 642/72 non si applica, per cui è dovuta l'imposta di bollo di 1,50 euro per ciascuno di essi. Il versamento va effettuato con le stesse modalità previste per gli assegni postali.
Se rilasciati in forma libera, gli assegni bancari e postali, gli assegni circolari, i vaglia cambiari e postali devono riportare in modo leggibile la seguente dicitura «Imposta di bollo di cui al Dlgs 231/2007 assolta in modo virtuale» (articolo 15, comma 2 del Dpr 642/72). Gli assegni bancari e postali devono riportare anche la data e il numero dell'autorizzazione per il pagamento virtuale.
 
L'Argus de l'Assurance >



Ergo se donne de nouvelles ambitions 06/03/2008

Ergo la filiale d'assurance du groupe Munich Ré ne pourra renouveler les bénéfices records de ces dernières années. Dopée par la nouvelle loi sur la fiscalité des entreprises, Ergo avait réalisé des résultats exceptionnels de 889 millions d'euros, en 2006 et de 781 millions d'euros l'année dernière.
Pour 2008, les prévisions sont plus sobres. Le bénéfice ne devrait se situer qu'entre 480 et 600 millions d'euros pour renouer avec les 900 millions d'euros, à partir de 2012.
C'est que le groupe, deuxième acteur allemand avec ses marques DAS, Hamburg-Mannheimer, Victoria, Karstadt-Quelle et DKV a de grands desseins en développement opérationnel. D'ici là, son volume de primes devrait croître à 23 milliards d'euros (17,4 milliards d'euros en 2007, plus 3,6%), « en comptant sur une croissance externe de un ou deux milliards d'euros », a admis Torsten Oletzky, le nouveau patron du groupe. Il n'exclut en effet aucune opportunité de rachat.
Mais c'est avant tout à l'international, qui contribue déjà largement à la croissance du groupe, qu'Ergo prévoit de croître. Présente en Turquie, dans les pays d'Europe de l'Est par le biais d'un partenariat avec Unicredit, Ergo s'est également attaché les marchés baltes, l'Ukraine et les Balkans. Au cours de l'année 2007, il a par ailleurs fait son entrée en Inde (Santé et vie), en Corée du Sud (auto et protection juridique) et en Chine (Vie).
 
La gran banca europea sube un 12,6% el dividendo en medio de la incertidumbre
Publicado el 08/03/2008, por Juan Javier Andrés

Los gigantes europeos, que han tenido la primera caída del beneficio conjunto desde 2002, quieren mostrar su confianza y contentar, en parte, al accionista manteniendo su fuerte política de dividendos tras las caídas en bolsa. La crisis de las hipotecas de alto riesgo estadounidenses, que estalló el pasado verano, ha generado una impresionante avalancha de acontecimientos en poco más de seis meses.

La banca mundial ha tenido que provisionar más de 100.000 millones de euros para cubrir pérdidas por la depreciación de activos; ha tenido que captar más de 40.000 millones para reforzar su capital; ha anunciado más de 28.000 despidos; algunas entidades están reduciendo beneficios e incluso presentando pérdidas; y su valor en bolsa se está viendo fuertemente golpeado.

Sin embargo, una pequeña alegría para los miles de accionistas, sobre todo de los grandes bancos europeos, se dibuja en el horizonte. Pese a las turbulencias, la gran banca europea está incrementando una media de un 12,6% el pago a sus accionistas. Esto significa mantener, con todo vigor, su política de mejora del dividendo y repartir entre sus propietarios alrededor de un 50% del beneficio para reafirmar su confianza en la marcha de la entidad y contentar, en cierta forma, al accionista. Es algo que muchas entidaes, sobre todo británicas, pusieron en práctica en 2002, el último año de caída de resultados de la banca.

Mal año en bolsa
Las entidades también han preservado su estrategia de retribución al accionista conscientes del año particularmente aciago que vivieron en bolsa. La gran banca europea perdió, de media, un 19,15% de su valor bursátil. Los más castigados fueron HBOS, Fortis, Royal Bank of Scotland y Barclays, con caídas superiores a un 30%.

Estas entidades habrán repartido, con cargo al resultado del pasado año, más de 42.600 millones. Lo harán después de haber sufrido en 2007 la primera caída del resultado conjunto en los últimos cinco años. Debido a la crisis, las dieciséis mayores entidades que hasta el momento han presentado resultados –sólo quedan los italianos UniCredit e Intesa Sanpaolo– han ganado, en conjunto, 90.330 millones, un 7,7% menos que en 2006.

Todos los grandes bancos del continente mejoran la retribución al accionista, salvo Société Générale. El segundo banco francés pagará un 82,6% menos a sus propietarios después de haber presentado una caída del 81,9% de sus beneficios por el agujero de 4.900 millones achado al fraude de un operador de futuros y las pérdidas ocasionadas por la crisis. En cambio, UBS, que ha entrado en pérdidas después de sufrir el mayor impacto de un banco europeo por la crisis –más de 12.500 millones en provisiones por la crisis–, ha optado por el pago en acciones en vez de en efectivo.

Commerzbank, tercer bano alemán, es el que más incrementa su dividendo, un 33%, cuando las ganancias del año mejoraron un 19,5%. Pero Santander es, entre los primeros bancos europeos por capitalización bursatil, el más incrementa esta magnitud. Lo hace un 25%. Su beneficio creció un 19,3%. “El aumento del dividendo confirma la calidad y recurrencia de nuestros resultados así como la gran confianza del consejo en la marcha del banco y las perspectivas de futuro”, explicaba en enero su presidente, Emilio Botín.

El torrente de dividendos cobra más importancia, si cabe, cuando los resultados bajan. Ha ocurrido en Barclays, Credit Suisse, Crédit Agricole y Fortis. Por ejemplo, Credit Suisse, segundo banco suizo, eleva un 11,6% el pago pese a ganar un 25% menos. Barclays, tercer entidad británica, lo hace un 10% aunque su resultado cae un 3%. “El mantenimiento de nuestra política de aumento del dividendo refleja la confianza del consejo en el futuro”, indicó John Varley, consejero delegado de Barclays.
Conscientes de que este ejercicio presenta grandes dificultades e incertidumbres, pocos bancos han dado alguna pista de cómo se comportará su resultado, y con ello el dividendo. Deutsche Bank, primer banco de Alemania, es de los pocos que ha revelado objetivos como lograr un beneficio bruto de 4.800 millones.

Por otra parte, Francisco González, presidente de BBVA, subrayó ayer la fortaleza de los sistemas financieros de Latinoamérica pese al entorno de incertidumbres y aseguró que “todavía existen oportunidades” en la región “en todos los segmentos del mercado”, informa EP.

Fortis gana un 8% menos y busca reforzar su solvencia
La factura de la crisis de las hipotecas basura entre la gran banca europea se aproxima a los 36.000 millones de euros después de que Fortis revelase ayer provisiones de 1.500 millones por ‘subprime’. El grupo belgaholandés, que hace banca y seguros, ha anunciado una caída de un 8,2% de su resultado, hasta los 3.994 millones, por debajo de los pronósticos de los analistas. Este beneficio incluye ingresos extraordinarios procedentes de la venta de su participación en Caifor a La Caixa, por 950 millones. Sin estos extraordinarios, el beneficio del grupo se habría situado en sólo 3.000 millones.

La actividad de banca sufrió el impacto de la crisis y presentó una caída de un 44% de su beneficio, hasta los 1.768 millones, mientras que el negocio de seguros logró mejorar sus ganancias un 12%, hasta los 1.587 millones pese a los daños causados por el huracán Kyrill y las inundaciones en el Reino Unido. Jean Paul-Votron, consejero delegado, indicó que las condiciones del mercado siguen siendo “desafiantes”. Elgrupo avanzó que mantiene negociaciones exclusivas sobre un acuerdo que impulse su solvencia. Su acción subió un 3,15%.
 
Santander compra el 2% de Monte dei Paschi
Santander ha entrado en el italiano Monte dei Paschi. Ha adquirido cerca del 2% de su capital. Esta participación se suma a las que tiene en Mediobanca, Generali y Unicredit. La compra se produce después de que Monte dei Paschi acordase la compra de Antonveneta.

A. G. / MADRID (07-03-2008)


La historia se repite. Santander ha entrado en el accionariado de Banco Monte dei Paschi con una participación cercana al 2%, según reconoció ayer el grupo italiano en su junta extraordinaria de accionistas. Este porcentaje, comprado con posterioridad a vender en noviembre Antonveneta a Monte dei Paschi, tiene un valor actual de 171,6 millones de euros.

Esta participación es considerada por Santander como financiera, y se une a las que posee en Generali, en la que controla el 1%, porcentaje similar al que tiene la aseguradora italiana en Santander, o la que controla en el banco de inversión Mediobanca. También tiene el 0,3% de Unicredit.

La entrada de Santander en el capital de Monte dei Paschi fue desvelada por un pequeño accionista del banco italiano, Aldo Bompani, durante la celebración de la junta en la que se sometía a aprobación la compra de Antonveneta.

La posición de Santander en el banco más antiguo del mundo, no es casual. En noviembre, la entidad española alcanzó un acuerdo con Monte dei Paschi di Siena para la venta de Banca Antonveneta por 9.000 millones de euros. Santander había comprado el séptimo banco de Italia sólo tres semanas antes. Era la parte, junto al brasileño Banco Real, en la que estaba interesado del grupo holandés ABN Amro, adquirido junto a sus socios Royal Bank of Scotland y Fortis. Santander invirtió en Antonveneta 6.600 millones de euros, con lo que obtuvo unas plusvalías de 2.400 millones en un tiempo récord. El objetivo de Monte dei Paschi con esta compra es convertirse en el tercer banco del país. Sin embargo, la Autoridad italiana Garante de la Competencia y del Mercado anunció la semana pasada la apertura de una investigación sobre la operación por sus posibles efectos sobre la competencia en algunos mercados.

Santander siempre ha querido estar en el mercado italiano, pese a ello vendió Antonveneta al considerar que no tenía suficiente masa crítica. Su primera incursión en este país la realizó en 1995 a través de Sanpaolo. Llegó a tener el 4,8% de San Paolo Intesa, participación que vendió el pasado año. El banco italiano también se desprendió del 2% de Santander.
Una importante red de socios internacionales


'Los españoles -por Santander- han invertido porque creen en nuestra empresa, se han convertido en socios y eso nos gusta mucho', dijo el director general del Monte dei Paschi, Giuseppe Mussari tras la junta de accionistas. El directivo indicó que con la presencia de Santander, la aseguradora Axa y de Finanziaria Internazionale el banco 'empieza a tener una red importante de relaciones internacionales y socios o colaboraciones industriales'. La junta extraordinaria de accionistas del banco aprobó por un 98,99% que se autorice al consejo llevar a cabo el aumento de capital de hasta 5.000 millones para adquirir Antonveneta.
 
MARKET TALK: Unicredit, MS conferma il rating equal-weight

MF-Dow Jones - 10/03/2008 12:49:36



MILANO (MF-DJ)--Torna sulla parita' Unicredit. Morgan Stanley ha reiterato la raccomandazione equal-weight sul titolo con Tp a 7,1 euro.

Gli analisti si aspettano un Eps di 0,11 euro per il 4* trimestre 2007 e di 0,46 euro per l'intero anno (i conti sono attesi il 13 marzo). Il consensus risulta piu' alto rispetto alle aspettative di MS, che individua in ricavi diversi dal margine di interesse il gap (piu' verosimilmente trading; l'Eps del 4* trimestre stimato da MS e' invece piu' alto per voci non ricorrenti). La preferenza del broker resta su Intesa Sanpaolo. Con il 2008 troppe aree risultano esposte a volatilita' e Unicredit dovrebbe quindi continuare a seguire le orme dell'indice settoriale europeo.

Unicredit +0,09% a 4,625 euro.
 
WallStreet attesa in rialzo: a sorpresa la Fed potrebbe tagliare oggi i tassi

Websim - 10/03/2008 14:01:04



Dagli Stati Uniti vengono segnali positivi a mezz'ora dall'avvio delle contrattazioni di Wall Street, che da oggi aprirà un'ora prima (alle 14,30 italiane) per l'introduzione negli Usa dell'ora legale.

I future sugli indici Dow Jones e Nasdaq sono in rialzo grazie alle insistenti voci secondo le quali la Fed potrebbe decidere oggi, a sorpresa, un taglio del tasso di riferimento sul dollaro (i Fed Funds). La Fed ha in programma per il 18 marzo la prossima riunione del Fomc, il comitato di politica monetaria preposto alle decisioni sui tassi.

Il consenso degli economisti si aspetta una riduzione del tasso dall'attuale 3% al 2,5%. Ma le voci di mercato di stamattina dicono che dopo il pessimo dato sull'occupazione di venerdì (bruciati in un mese 60mila posti di lavoro), la Fed sarebbe intenzionata ad agire già oggi per scongiurare la recessione e il taglio dei tassi potrebbe essere addirittura di tre quarti di punto, cioè al 2,25%.

Sulle ali di queste voci salgono nel preBorsa americano Citigroup (C.N), prima banca Usa, e Caterpillar (CAT.N) leader mondiale nelle macchine per costruzione.

Grande attenzione a Mbia (MBI.N), dopo che la società, primo assicuratore di bond al mondo, ha chiesto venerdì a Fitch di ritirare il rating sulle sue attività. Mbia, finora dotata di un rating con tripla A, era a rischio di declassamento.

FannieMae (FNM.N), il principale erogatore di mutui ipotecari sul mercato americano, potrebbe scendere dopo che la rivista Barron's ha scritto che la società, per evitare il fallimento, dovrà essere salvata dal governo. Dall'autunno a oggi i titoli Fannie Mae hanno perso il 65%.

Potrebbe scendere la casa farmaceutica EliLilli (LLY.N) che ha detto di avere bloccato la sperimantazione di un nuovo farmaco Air Insulin in fase di III di sperimentazione per pazienti affetti da diabete.

www.websim.it
 
UNICREDIT , "NON CI SARA' NESSUNA SORPRESA, SONO SERENO" - RAMPL SU CONTI 2007

Reuters - 10/03/2008 17:56:49
 
- Milano 10 mar. - UniCredit ha ceduto a Reply per 14,5 milioni il 100% di Communication Valley, societa' specializzata nell’attivita' di sicurezza gestita in ambito informatico.
L’operazione di cessione, si legge in una nota, rientra nell’ambito della strategia di riorganizzazione delle attivita' di Information Technology dell'istituto a seguito della fusione con Capitalia e di focalizzazione sul core business. UniCredit continuera' a usufruire dei servizi specialistici di Communication Valley, azienda che nel 2007 ha conseguito ricavi per circa 9,1 milioni e un utile ante imposte di 1,6 milioni.



---- venduta anche questa...:mmmm:
 
:yes:
non pensano lo possano fare prima del 13...:confused:

...no a maggio deliberato da assemblea straordinaria ...investendo dai 7 -8 mld si porterebbero a casa un 10% di Uni manovra che riportando Uni a 7 le darebbe una plusvalenza pari o sup. a quella realizzata in 6 mesi d'esercizio
Profumo ha messo in vendita il gatto di famiglia - se ci fosse qualcuno interessato si faccia avanti è a sconto...:bye:
 
:yes:

...no a maggio deliberato da assemblea straordinaria ...investendo dai 7 -8 mld si porterebbero a casa un 10% di Uni manovra che riportando Uni a 7 le darebbe una plusvalenza pari o sup. a quella realizzata in 6 mesi d'esercizio
Profumo ha messo in vendita il gatto di famiglia - se ci fosse qualcuno interessato si faccia avanti è a sconto...:bye:

è questo il grosso problema...magari la aspettano piu' in basso...io spero tanto risalga perche' ho il rogito a maggio e se non arriva a 6,5 cmq dovro' dinvestire...ora sto perdendo piu' del 30%...spero solo che i dati siano piu' che buoni e il titoli si riporti almeno sui 5.
 
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