si , ma le bolle sono bolle , sono P/E a 35 o 50 come in Cina o 150 come su alcuni titoli .
Poi è chiaro che se ti aspetti utili in calo devono calare i prezzi , ma quello non è bolla quello è normale ciclo economico e di borsa. La bolla sarebbe se si dimezzassero gli utili e rimanessero uguali i prezzi , o se rimanessero uguali gli utili e raddoppiassero i prezzi senza aspettative realistiche.
Non è che i prezzi , se ci sarà un rallentamento economico o una recessione , caleranno perchè erano in bolla , ma caleranno perchè gli utili caleranno . Che è normale.
Il p/e viene valutato correttamente dalla borsa solo nel medio-lungo termine, nel breve ci sono comportamenti che sono "irrazionali", secondo noi, non secondo il mercato però.
Ad esempio nella bolla del 2000 nessuno teneva conto degli utili di Eni, che infatti era molto sottovalutata, o anche dei bancari, che poi sono esplosi e hanno trainato il rialzo 2003-2006
Il fly-to-quality degli ultimi anni, però, ha una pecca: dov'è la qualità?
I bancari adesso sembrano sopravvalutati, forse in Italia di meno, per il problema derivati/subprime, quindi a posteriori possiamo dire che almeno in quel settore c'è stata una bolla, visto che i multipli dei bancari sono sempre stati STORICAMENTE molto bassi. Negli ultimi anni sono esplosi --> bolla settoriale.
Gli utili caleranno, e drasticamente, le perdite prima o poi dovranno contabilizzarle, quindi per me c'è stata una bolla anche azionaria, non come quella del 2000, generalizzata, ma settoriale e mirata.
In una situazione di incertezza come quella attuale, un investitore accorto acquista bancari, non sapendo se ci sono perdite e quando saranno contabilizzate? Non credo proprio.
La borsa odia l'incertezza.
Charlie