aspettando il crollo immobiliare

$gordon$

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12/10/06
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Sboom: dal mattone i rischi di una crisi globale .Aveva previsto lo scoppio della bolla di internet. Ora l'economista Robert Shiller è convinto che sia in arrivo un'altra catastrofe. Provocata dai prezzi delle case In giro per le strade di Manhattan niente sembra fare presagire una crisi del mercato immobiliare.
All'hotel Plaza prosegue la conversione delle camere d'albergo in appartamenti di lusso: le finestre che affacciano su Central park sono oscurate dai cartelloni che annunciano la riapertura per la primavera del 2007, con prezzi che partono da un minimo di 1,5 milioni di dollari.
La stessa cifra ci vuole per comprare un monolocale in uno dei tre palazzi trasparenti che l'architetto Richard Meier ha finito di costruire lungo il fiume Hudson. Mentre circa 10 mila nuovi appartamenti sono in costruzione a Brooklyn, nella zona industriale di Williamsburg, dove fino a dieci anni fa nessuno voleva abitare.

Gli unici indizi di una possibile catastrofe sono nelle poche cifre che gli agenti immobiliari, ubriacati da dieci anni di guadagni, si rifiutano di menzionare coi loro clienti. A luglio le vendite di case negli Stati Uniti sono calate dell'11 per cento, percentuale che sale al 22 per cento per le abitazioni di nuova costruzione. In cerca di acquirenti c'è negli Stati Uniti un numero record di abitazioni: 3,8 milioni, la cifra più alta dal 1993.
Le più difficili da vendere sono quelle di lusso, che una volta sembravano impermeabili alla crisi: la Toll brothers, azienda specializzata nelle cosiddette McMansion, case con metratura superiore ai 2 mila metri quadrati, accusa una diminuzione delle ordinazioni del 45 per cento. Mentre a Wall Street l'indice Standard & Poor's che aggrega i titoli di 500 costruttori americani ha perso dall'inizio dell'anno il 40 per cento.

Ad aggravare la situazione c'è l'imminente arrivo sul mercato di migliaia di appartamenti la cui costruzione è stata decisa anni addietro: "La cosa interessante del mercato immobiliare è che il boom e il crac almeno all'inizio coesistono: la bolla speculativa sta già perdendo aria ma a soffrirne sono ancora pochi" dice a Panorama Robert Shiller, l'economista di Yale che è stato tra i pochi a predire il crollo dei titoli della nuova economia che ha colpito Wall Street nel 2000, e che ora guida la crescente armata di economisti convinti che la crisi del mercato immobiliare sia inevitabile e destinata ad avere conseguenze profonde sull'economia globale.

A motivare il suo pessimismo sono le dimensioni mastodontiche assunte dalla bolla: a partire dal 1997 il prezzo medio delle case è aumentato dell'83 per cento, il triplo rispetto ai rialzi che si sono avuti nei periodi di boom immobiliare precedenti.
Secondo la Goldman Sachs, il settore immobiliare ha contribuito con un punto percentuale alla crescita del pil americano negli ultimi tre anni, e i primi effetti del rallentamento si vedono già nell'occupazione: a partire dal 2000 il mercato della casa aveva prodotto circa il 44 per cento dei nuovi posti di lavoro negli Stati Uniti, ma ora le agenzie, i costruttori e le finanziarie che concedono mutui hanno congelato le assunzioni.

Per Shiller si tratta solo dell'inizio di una crisi che potrebbe durare anni: "Siamo ancora allo stadio in cui chi ha messo la casa sul mercato tiene duro, pensando che la crisi sia passeggera. Quando sarà costretto a farlo ma la sua casa rimarrà invenduta, si innesterà un effetto di panico le cui conseguenze sono imprevedibili".


Uno sboom immobiliare potrebbe rallentare di un punto la crescita del pil

Per cercare di rallentare la crescita esuberante del mercato immobiliare, la Federal reserve americana ha deciso 17 rialzi del tasso di interesse. Ma quando a inizio agosto il nuovo governatore Ben Bernanke ha interrotto il ciclo degli aumenti lasciando inalterati i tassi, molti hanno giudicato il suo intervento fuori tempo massimo. Secondo il finanziere George Soros lo scoppio della bolla è stato solo rimandato: "Nei prossimi due anni gli effetti di questo fenomeno arriveranno sicuramente a incidere sui consumi".

Per la prima volta il boom immobiliare da grandi città come New York e San Francisco, dove i prezzi sono triplicati negli ultimi dieci anni, si è esteso a tutte le grandi capitali mondiali: "Ormai siamo in un mercato globale del mattone: se la crisi colpisce New York inevitabilmente avrà un effetto anche su chi ha investito a Roma e a Londra, alla faccia di chi ancora pensa che le crisi immobiliari tendono a restare locali e a non espandersi" avverte Shiller.
Nessuno sa misurare con esattezza quanto potrà essere grave la crisi paventata. Alla Goldman Sachs pensano che lo scoppio della bolla rallenterà la crescita americana di un punto: invece del 3,5 per cento per il 2007 si prevede un aumento del 2,5.

Di opinione diversa è Nouriel Roubini, professore di economia alla New York University: "Le probabilità di evitare una recessione sono a questo punto molto ridotte, perché alla crisi immobiliare si aggiungono altre due forze inarrestabili: il rialzo del prezzo del petrolio e tassi di interesse molto alti" spiega Roubini.
"La recessione sarà più lunga e dolorosa di quella del 2001, perché la casa rappresenta una percentuale maggiore nel patrimonio delle famiglie rispetto ai titoli azionari".

Secondo lui, nei prossimi due anni il mercato immobiliare perderà almeno il 20 per cento del valore: "Non so se questo significherà una recessione in Europa, ma sicuramente questo fenomeno, unito alla perdita di valore del dollaro, causerà un forte indebolimento non solo dell'economia europea ma anche di quella asiatica".
Anche i mercati finanziari soffriranno per la caduta del settore immobiliare: "In tutte le ultime sei recessioni Wall street si è sempre comportata nello stesso modo: prima i mercati hanno anticipato la crisi con un ribasso medio del 10 per cento, poi hanno proseguito la caduta accumulando una perdita complessiva del 27 per cento". Proprio una mattonata.
http://www.panorama.it/economia/finanza/articolo/ix1-A020001037925
 
come nei film (dicono tutti gli esperti) è molto più facile 'far piangere'
lo spettatore...............
così......
le notizie a carattere pessimistico acchiappano di più.....
tiè..direbbero a Napoli....aggiungendo un bel paio di corna....
 
Inizia la crisi vera e propria...

Inizia la crisi vera e propria...

che proseguirà e si inasprirà con i prossimi aumenti del costo del denaro. La gente continua a indebitarsi ed ecco le conseguenze. Per comprendere che comperare può generare una situazione ad alto rischio, purtroppo, occorre prima rimetterci di propria tasca...

Como, centinaia di famiglie senza soldi per il mutuo La crisi è arrivata anche sulle sponde del Lario mettendo in ginocchio chi ha cercato di acquistarsi una casa (11/10/2006 La padania online)

L’ombra della crisi anche nel ricco comasco? Sembra proprio così, almeno stando ai dati, da record, relativi alla vendita delle case da parte del tribunale del capoluogo lariano. Abitazioni, quelle all'asta che arrivano non solo da fallimenti ma, sempre più, anche da pignoramenti per mutui non onorati. Ebbene si sappia: ultimamente il palazzo di giustizia comasco vende case e incassa 3 milioni di euro al mese. Un dramma per chi deve abbandonare le mura entro le quali si è svolta, fino a quel momento, la sua vita. Ma di fronte a chi soffre si trova, comunque, chi è pronto a non perdere l'occasione di pagare una casa a un prezzo inferiore a quello di mercato. È così che sempre più persone vanno addirittura a caccia dell'affare...
 
Vendesi immobile, ma nessuno compra

Scoppia la bolla immobiliare?


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di Carlo Alberto Tregua
catregua@quotidianodisicilia.it

Su un settimanale è stato pubblicato un articolo sul mercato immobiliare. La foto emblematica che vi appariva riguardava un cartello "vendesi" ed un signore, indicandolo con un dito, che diceva: "è applicato da un anno, alcuni si informano, ma nessuno compra l'appartamento".
Questa è la sintesi del mercato immobiliare, soprattutto quello relativo ad abitazioni usate, locate o non locate, che via via si sta inceppando, senza che un'inversione di tendenza si veda all'orizzonte. In effetti, l'inversione del ciclo è un classico della periodicità, che dura fra i cinque e i sei anni e funziona in relazione all'andamento ascendente o discendente del mercato azionario e di quello ascendente o discendente del mercato obbligazionario.
Nel ciclo che si è concluso, i prezzi degli immobili sono aumentati in maniera abnorme, un po' in tutto il mondo ed anche in Italia, costituendo la bolla speculativa che rischia di esplodere da un momento all'altro. Ed è proprio la preoccupazione dell'esplosione della bolla che sta cominciando a far riflettere i proprietari di immobili che intendono vendere.

Si sente in giro un coro di lamenti da parte delle agenzie professionali di intermediazione immobiliare, da parte di banche e da parte di notai. Tutti indicanti una forte contrazione di transazioni e il convincimento dei proprietari che vorrebbero vendere ai prezzi stabiliti dalla bolla speculativa. Ma non vi sono più compratori disposti a sottostare alla speculazione e a subire, dopo l'acquisto, una riduzione di prezzo che potrebbe superare un terzo del valore.
Vi è da aggiungere che la spinta al mercato dell'acquisto di prime case è ormai in forte rallentamento, perché in questi cinque anni, con l'entrata dell'euro e quindi dei mutui a basso tasso, chi ha potuto ha comprato.
I mutui continuano ad essere a basso tasso, se paragonato a quello che si pagava prima dell'entrata dell'euro, che però è in aumento, per l'incremento del tasso ufficiale stabilito dalla Banca centrale europea, che in atto è attestato al 2,75 per cento, ma che sembra in crescita. Proprio la contrazione del numero di rogiti ha portato le banche ad esasperare la concorrenza sui tassi civetta (una di esse offre lo 0,85 per cento per il primo anno). È questo un segnale che indica la discesa dei prezzi, ormai prossima per chi vuol vendere.

Le agenzie immobiliari sono penalizzate dal cambio di orientamento del mercato, perché nei proprietari non è ancora entrata bene in testa l'idea che per vendere bisogna abbassare i prezzi. Le agenzie si trovano quindi in difficoltà con compratori che offrono prezzi di mercato e venditori che vorrebbero realizzare prezzi speculativi: conclusione, il numero dei contratti è diminuito a vista d'occhio.
Peraltro, basta interpellare la categoria dei notai per farsi confermare tale contrara reggono i prezzi, ancheastanza difficile, sia sotto il profilo psicologico che sotto il profilo pratico. Sotto il profilo psicologico, perché cambiare idea è dei saggi, ma non di tutti. Sotto il profilo pratico, perché ogni proprietario si ritiene detentore di una certa somma rappresentata dall'immobile ed ha quindi difficoltà a cambiare la dimensione di tale somma.

Però non si può pensare che la speculazione di questi ultimi cinque anni, con inc rementi dei prezzi dal cinquanta al centvalore effettivo dei prezzi e non di quello nominale; sottrarre l'inflazione, che fa sembrare più alti i prezzi, che si discostano dall'effettivo valore fittiziamente.
Facciamo un esempio diverso: la benzina a 1,335 euro per litro, cioè oltre 2.500 lire, non costituisce un massimo storico, che è stato superato ai tempi della guerra di Suez, in valore effettivo.
Bisogna stare attenti alla sostanza e accantonare una volta per tutte il mondo dei sogni, restando con i piedi per terra.



http://www.qds.it/qds.nsf/(ArticoliWWW)/5B7C96316907FD5FC12571E300580F53
 
Grazie della segnalazione dell'articolo.

Comunque la pensiate i numeri son numeri e quelli dell'articolo incastrati tra loro mettono una certa apprensione.
 
Prezzi delle case in discesa ma non a Portofino

Che ne dite?

Prezzi delle case in discesa ma non a Portofino (da Il Giornale, 13/10/2006) da cui:

... Scendono di circa il dieci per cento, rispetto all'anno scorso, i prezzi degli alloggi nelle zone periferiche genovesi. Rimangono stabili quelli per il centro città, con l'eccezione del salotto buono di via San Lorenzo. Aumentano i canoni degli affitti.
È il quadro del mercato immobiliare della provincia di Genova dipinto ieri durante la convention di Remax Italia al palazzo della Borsa in via XX Settembre. ...

... Il volano delle vendite è rappresentato dagli alloggi in periferia. Ce ne sono circa il venti per cento in più a disposizione del mercato genovese, rispetto all'anno scorso, con il conseguento abbassamento dei prezzi intorno al dieci per cento. ...

Quindi la discesa è già evidente nel confronto 2005-2006, quale sarà la differenza 2006-2007 tenuto conto del rialzo dei tassi?
 
la bolla sta x scoppiare

L'intelligenza della massa

L’intero articolo è a mio avviso interessante, ecco comunque un breve tratto inerente il problema immobiliare:

... Tanto saprei benissimo che non mi costa niente, perché il credito che creo va a pescare nel potere d'acquisto della collettività. Quanto ti costa scrivere 200.000 euro in un programma di un computer? Niente, ma la garanzia che ti offre il cliente, la casa, ha un valore "vero". Non è una millanteria bancaria. Quindi, da bravo banchiere spero che non pagano le rate così gliela espropria creando la mia ricchezza dal nulla. Così fan tutti. E questo dimostra che i banchieri sono mediamente MENO intelligenti degli altri esseri umani. Perché, proprio perché tutti fanno così, si sono creati esposizioni immense che pescano nel valore degli immobili. In caso di default, devono liquidare i "loro" assets, cioè venderli, quegli immobili. Ma se tutti vendono all'improvviso, i prezzi crollano. E' la fase terminale della bolla immobiliare. In concreto, se tutti cercano di rientrare contemporaneamente, non ci riescono. Una specie di corsa agli sportelli al contrario. Ogni banchiere ha preso la sua decisione di utilizzare immobili come garanzia, senza pensare al rischio enorme che il sistema corre nell'aggregato. E pensa che loro lo fanno per lavoro. Così, oltre a far fallire milioni di famiglie - perché ancora proprio ieri un "esperto" su RAI-TRE consigliava agli "utonti" di contrarre mutui "a interesse variabile", tanto poi il mutuo "lo potrai rinegoziare" - porteranno nel baratro sé stessi assieme alla comunità. Ma cerchiamo di ragionare: cosa succede se uno non può pagare i debiti? Un bel casino: gli portano via tutto. ...
 
$gordon$ ha scritto:
L'intelligenza della massa

L’intero articolo è a mio avviso interessante, ecco comunque un breve tratto inerente il problema immobiliare:

... Tanto saprei benissimo che non mi costa niente, perché il credito che creo va a pescare nel potere d'acquisto della collettività. Quanto ti costa scrivere 200.000 euro in un programma di un computer? Niente, ma la garanzia che ti offre il cliente, la casa, ha un valore "vero". Non è una millanteria bancaria. Quindi, da bravo banchiere spero che non pagano le rate così gliela espropria creando la mia ricchezza dal nulla. Così fan tutti. E questo dimostra che i banchieri sono mediamente MENO intelligenti degli altri esseri umani. Perché, proprio perché tutti fanno così, si sono creati esposizioni immense che pescano nel valore degli immobili. In caso di default, devono liquidare i "loro" assets, cioè venderli, quegli immobili. Ma se tutti vendono all'improvviso, i prezzi crollano. E' la fase terminale della bolla immobiliare. In concreto, se tutti cercano di rientrare contemporaneamente, non ci riescono. Una specie di corsa agli sportelli al contrario. Ogni banchiere ha preso la sua decisione di utilizzare immobili come garanzia, senza pensare al rischio enorme che il sistema corre nell'aggregato. E pensa che loro lo fanno per lavoro. Così, oltre a far fallire milioni di famiglie - perché ancora proprio ieri un "esperto" su RAI-TRE consigliava agli "utonti" di contrarre mutui "a interesse variabile", tanto poi il mutuo "lo potrai rinegoziare" - porteranno nel baratro sé stessi assieme alla comunità. Ma cerchiamo di ragionare: cosa succede se uno non può pagare i debiti? Un bel casino: gli portano via tutto. ...

Alcuni clienti mi hanno risposto: "se saremo in tanti interverrà il Governo...". Come per le pensioni.
Saluti, Lightcreek
 
la bolla sta x scoppiare

Il problema è sempre lo stesso !!
Grossi interessi ruotano attorno al settore immobiliare.
Costruttori, immobiliaristi, banche, agenzie e tutto l'informazione controllata da questi, negano l'esistenza della bolla|
Per costoro non esiste il problema di prezzi gonfiati e continuano a propinare all'opinione pubblica che i prezzi sono assolutamente normali per indurre la gente ad acquistare !!

Ma del problema prezzi ormai in molti hanno preso coscienza e hanno deciso di non acquistare e di rinviare l'acquisto a tempi migliori, quando gli speculatori si saranno spostati su altri mercati ancora vergini!!
 
Allarme Tassi Al 4%

ALLARME
TASSI AL 4%
(WSI) – Il denaro facile è morto. Questa la sensazione degli economisti di Morgan Stanley, secondo i quali la Bce si appresterebbe a condurre una vera e propria campagna di rialzi del costo del denaro in Eurolandia. "Nell'Eurozona, il ciclo del denaro facile è alla fine'', spiegano gli analisti della prestigiosa banca d'affari, secondo i quali Fraconforte alzerà il tasso refi al 3,25% domani 5 ottobre, per poi portarlo a fine anno al 3,50%.

Ma gli interventi non finiscono qui perché, dicono gli economisti di Morgan Stanley ''c'è il rischio significativo che la Bce non si fermerà al livello di supposta neutralità. Noi lo ipotizziamo al 3,5%, ma Francoforte porterà il costo del denaro all'interno di un sentiero restrittivo anche nel 2007. Alcuni membri del Board della banca centrale vedono infatti il livello di neutralita' al 4% e anche oltre''. Per Morgan Stanley quindi, l'impostazione restrittiva della Bce, che segue quella praticata dalla Fed drenando liquidità, renderà più vulnerabili i prezzi dei bond e il mercato obbligazionario potrebbe avviarsi lungo un classico sentiero ''bearish''.
 
la bolla sta x scoppiare

MILANO — La finanziaria 2007 può affossare il mercato immobiliare."Previsto, inoltre, un aumento delle imposte catastali e ipotecarie ai fini della successione, con una tassa compresa tra il 2 e il 6%. «Una novità rivoluzionaria, in negativo, quella del catasto patrimoniale - spiega Sforza Fogliani - che avrà effetti immediati. L’aumento generalizzato delle imposte renderà meno "appetibile" e "redditizio" il mercato e peserà sulle s[*******] di ogni singolo cittadino. Il tutto finirà per appesantire la fluidità di un settore già in crisi».
Ma il mercato non andava a gonfie vele ???!!! ihihihihi
 
la bolla sta x scoppiare

Rispetto agli annunci posso vedere un calo dei prezzi nella capitale. Il calo % è uguale quasi per tutti i tagli ad esclusione dei tagli piccoli con un costo intorno i 200.000. Ecco la mia spiegazione: tanti soldi negli anni precedenti, molta liquidità, scudo fiscale (dove sono andati a finire quei soldi?) etc. etc. . Questi soldi hanno sottratto al mercato "ad uso abitativo" in senso lato una buona quota di immobili. Chi voleva acquistare questi immobili si è trovato a dover comprare un taglio un pò più piccolo o meno prestigioso però avendo una buona disponibilità di soldi. La catena è andata così via via allungandosi fino al sottoscala venduto come comodo monolocale per single o piccola famiglia!!!! Ovviamente su questo si aggiunge una quota enorme di piccoli investitori che hanno creduto di fare e spesso hanno fatto l'affare della loro vita e che hanno sottratto un ampia fascia di immobili di costo medio (i famosi 400 milioni di 8 anni fa) a chi aveva reali necessità.
Adesso che i soldi hanno iniziato a prendere una diversa strada, i tassi stanno aumentando etc. etc. gli investitori allentano sul mercato immobiliare. Le case più costose iniziano ad essere raggiungibili e così facendo si innesta una catena al contrario rispetto a quella indicata sopra. Ovviamente man mano che si scende (a livello di valore dell'immobile) aumentano il numero dei compratori interessati. Alla fine ci saranno un sacco di piccoli investitori con un immobile sul groppone pagato a peso d'oro ed un sacco di agenti immobiliari a spasso (purtroppo per tutti!!).
Questo momento mi ricorda tanto il periodo della bolla nell'ICT. GLi stessi commenti, gli stessi messaggi della stampa, la stessa euforia collettiva che andava via via scemando..... finchè qualcuno non restò con tanta di quella carta sul groppone che ancora deve rialzarsi ihihihihihihi
 
$gordon$ ha scritto:
Rispetto agli annunci posso vedere un calo dei prezzi nella capitale. Il calo % è uguale quasi per tutti i tagli ad esclusione dei tagli piccoli con un costo intorno i 200.000. Ecco la mia spiegazione: tanti soldi negli anni precedenti, molta liquidità, scudo fiscale (dove sono andati a finire quei soldi?) etc. etc. . Questi soldi hanno sottratto al mercato "ad uso abitativo" in senso lato una buona quota di immobili. Chi voleva acquistare questi immobili si è trovato a dover comprare un taglio un pò più piccolo o meno prestigioso però avendo una buona disponibilità di soldi. La catena è andata così via via allungandosi fino al sottoscala venduto come comodo monolocale per single o piccola famiglia!!!! Ovviamente su questo si aggiunge una quota enorme di piccoli investitori che hanno creduto di fare e spesso hanno fatto l'affare della loro vita e che hanno sottratto un ampia fascia di immobili di costo medio (i famosi 400 milioni di 8 anni fa) a chi aveva reali necessità.
Adesso che i soldi hanno iniziato a prendere una diversa strada, i tassi stanno aumentando etc. etc. gli investitori allentano sul mercato immobiliare. Le case più costose iniziano ad essere raggiungibili e così facendo si innesta una catena al contrario rispetto a quella indicata sopra. Ovviamente man mano che si scende (a livello di valore dell'immobile) aumentano il numero dei compratori interessati. Alla fine ci saranno un sacco di piccoli investitori con un immobile sul groppone pagato a peso d'oro ed un sacco di agenti immobiliari a spasso (purtroppo per tutti!!).
Questo momento mi ricorda tanto il periodo della bolla nell'ICT. GLi stessi commenti, gli stessi messaggi della stampa, la stessa euforia collettiva che andava via via scemando..... finchè qualcuno non restò con tanta di quella carta sul groppone che ancora deve rialzarsi ihihihihihihi

Venghino siòri, venghino!!! Tutti da Gordon Gekko, case a PREZZO DA SBALLO, chi ne compra 2 in regalo il garage! Venghino, venghinooo!!!

Credo che però non abbia tutti i torti...
 
la bolla sta x scoppiare

Il rischio americano

di libero Irpino
11 ottobre 2006 14.50 Gli esperti concordano sulla variabile che potrebbe mettere a repentaglio la crescita economica statunitense nel 2007. La variabile chiave è –oggi più che mai- l’evoluzione del mercato immobiliare
Se i prezzi delle abitazioni dovessero precipitare negli Usa, la principale economia del pianeta potrebbe incassare una contrazione di un punto percentuale nel tasso di crescita atteso per il 2007. La frenata rappresenta la previsione formulata dalla Federal Reserve nell’ipotesi in cui dovessero essere confermati i dati che fotografano un chiaro trend ribassista per le quotazioni degli immobili e il numero di compravendite immobiliari nel paese. Nel caso, e nonostante i rischi legati all’evoluzione del prezzo del petrolio, la Banca Centrale ha già dimostrato sia di voler frenare il rialzo del costo del denaro sia di essere pronta ad un rapido dietrofront sul fronte tassi.

Nel biennio 2004-2005, il prezzo medio degli appartamenti è cresciuto a tassi rispettivamente del 17% e del 14%, per poi registrare una brusca frenata e una moderata caduta nei primi due trimestri dell’anno in corso (un’inversione del trend che poteva essere già letta nella seconda metà del 2005). In altri paesi (Regno Unito), un ciclo similare si è messo in moto già da qualche tempo.

In poco più di due ani, i consumatori statunitensi hanno dovuto fare i conti con un aumento incessante di 425 basis points (corrispondenti al 4,25% rispetto all’1% applicato nel giugno del 2004) nei tassi di interesse applicati ai fondi della Federal Reserve. Vista la progressione seguita dai tassi, non è affatto strano che le compravendite e le quotazioni del settore abbiano dovuto incassare una contrazione (d’altronde, era questo uno degli obiettivi della Fed). Tuttavia, è importante sottolineare che la prima riduzione delle quotazioni si è verificata solo quando il costo del denaro ha raggiunto un livello vicino al 4%, e non prima.

I proprietari statunitensi si indebitano fondamentalmente a tasso fisso, ragion per cui l’incremento dei tassi non si rifletterà negativamente sulle ipoteche già accese. Ma le operazioni di ri-finanziamento delle abitazioni (che negli ultimi anni hanno sostenuto i consumi in modo esteso), subiranno le conseguenze della frenata del settore e dell’incremento del costo del denaro.

Anche se è difficile prevedere se questa situazione provocherà un effetto depressivo sulla crescita dell’economia, gli esperti concordano sui rischi derivanti dall’evoluzione del settore immobiliare. E l’economia mondiale non sarà in alcun modo immune dal materializzarsi di tale eventualità.
 
la bolla sta x scoppiare

Il crack è già in corso, ogni bugia al riguardo ormai non è più sostenibile. Non vorrei essere nei panni di chi ha investito un grosso capitale a prezzi di superbolla, magari con mutuo di 30 anni a tasso variabile. Tra poco rischia di trovarsi con un appartamento pagato 300.000 che vale 180.000 e mutuo da pagare di 200.000, praticamente un lavoratore salariato schiavo della banca. E se questi poveracci un giorno dovessero irritarsi per questa situazione insostenibile? Anche le banche rischiano davvero grosso, con tutti i mutui che hanno elargito. Come molti affermano il crack stavolta potrebbe essere davvero memorabile.
 
$gordon$ ha scritto:
Il crack è già in corso, ogni bugia al riguardo ormai non è più sostenibile. Non vorrei essere nei panni di chi ha investito un grosso capitale a prezzi di superbolla, magari con mutuo di 30 anni a tasso variabile. Tra poco rischia di trovarsi con un appartamento pagato 300.000 che vale 180.000 e mutuo da pagare di 200.000, praticamente un lavoratore salariato schiavo della banca. E se questi poveracci un giorno dovessero irritarsi per questa situazione insostenibile? Anche le banche rischiano davvero grosso, con tutti i mutui che hanno elargito. Come molti affermano il crack stavolta potrebbe essere davvero memorabile.

Avancez, Avancez !!! Ultimi pezzi, ultimi regali!!!

D'ACCCOOORDOOOOOOOOO?!?!?!


Certo che sulla situazione c'e da riflettere!
 
$gordon$ ha scritto:
. E se questi poveracci un giorno dovessero irritarsi per questa situazione insostenibile? A.
irritarsi?
ma il principio di responsabilità esiste o no ?
scenderebbero in piazza come quando hanno fatto i mutui in valuta estera e poi il giorno che non gli è convenuto più sono scesi a manifestare perchè lo stato (noi) dovevamo rimborsarli?
La casa ha sempre avuto cicli e scenderanno come le altre volte .
Per la maggioranza , visto che ci abitano , anche se il valore scenderà da 300mila a 180mila non cambierà molto , visto che non gli portano via una camera e un bagno per il fatto che vale meno .
Per quelli indebitati oltre le possibilità ci sono tre soluzioni
1) cercare di aumentare il proprio reddito
2)farsi aiutare dai soliti parenti
3) restituire la casa e vivere come facevano prima di comprarla
C'è un sacco di gente , anche se nelle statistiche di Visco non compare , che aprono attività e poi devono chiuderla perchè non ce la fanno per le spese.
Me ne raccontava parecchi casi il mio commercialista l'altro giorno.
 
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