kondorcap
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[FONT=verdana, sans-serif]Cari amici[/FONT][FONT=verdana, sans-serif]
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[FONT=verdana, sans-serif]se qualcuno di voi soltanto pochi giorni fa' temeva una conclusione anticipata del QE a causa di una ripresa dell'inflazione più repentina di quanto non si prevedesse e di una difficoltà, da parte della banca centrale europea, a reperire i titoli sul mercato in quanto molti eurobonds ormai scambiano a rendimenti negativi, venerdì guardano i segni meno un po'su tutte le asset class europee avrà fatto un sospiro di sollievo: è sufficiente, come sempre accaduto negli ultimi 5 anni, mettere in giro voci, + o - fondate, su un'imminente default greco e sua imminente uscita dall'euro per far scattare vendite incondizionate un po' su tutti i titoli. [/FONT]
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[FONT=verdana, sans-serif]I BTP a differenza di quanto è accaduto in passato, hanno tenuto abbastanza bene. Stesso discorso per la Spagna mentre il Portogallo ha registrato perdite lievementi superiori. Continua però l'irripidimento della curva dei rendimenti dei titoli governativi, non tanto per l'effetto tasso ma per una ritrovata avversione al rischio che ha penalizzato specialmente le scadenze più lunghe. [/FONT]
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[FONT=verdana, sans-serif]Male anche l'equity, con ribassi generalizzati su tutti gli indici europei e non. A differenza del passato, al ritrovato timore di una uscita dalla Grecia dall'eurozona ha corrisposto un indebolimento del dollaro, ritornato sopra 1.08.[/FONT]
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[FONT=verdana, sans-serif]La situazione della Grecia, alla luce delle indiscrezioni di venerdì, peggiora di giorno in giorno. Se la Grecia non restituirà 747 milioni di euro al Fondo monetario internazionale entro il 12 maggio dovrà dichiarare il fallimento. Questo è quanto dichiarato dal ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schäuble mercoledì sera.
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[FONT=verdana, sans-serif]L’agenzia Standard & Poor’s non ha perso tempo e ha abbassato il rating del paese da B- a Ccc+, per il rischio che, in assenza di riforme economiche radicali o un ulteriore sconto sul debito, la situazione del bilancio pubblico greco diventi “insostenibile”. L’economia della Grecia è scesa dell’1 per cento in sei mesi, nonostante il doppio beneficio dei prezzi bassi del petrolio e dell’euro debole.[/FONT]
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[FONT=verdana, sans-serif]Il 24 aprile, data in cui i ministri dell’eurogruppo avrebbero dovuto confermare una nuova tranche di finanziamenti, ci sarà “solo una ricognizione dei progressi”, ha detto il vicepresidente della commissione Valdis Dombrovskis.[/FONT]
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[FONT=verdana, sans-serif]Oggi Atene “deve scegliere se rimborsare il Fondo monetario o pagare gli stipendi e le pensioni ai suoi impiegati”, ha dichiarato il capo della ricerca economica di Open Europe Raoul Ruparel, “e per per un governo radicale di sinistra come quello di Tsipras si tratta di una decisione decisamente problematica”. Guardando i titoli governativi greci, tutti con perdite superiori al 10%, il mercato sembra davvero credere in una possibile ristrutturazione. Le ipotesi sul tavolo sono tante, solo per citarne alcune:[/FONT]
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[FONT=verdana, sans-serif]1) blocco dei capitali e messa in sicurezza del sistema bancario [/FONT]
[FONT=verdana, sans-serif]2) introduzione di un'altra moneta parallela all'euro per gli scambi interni[/FONT]
[FONT=verdana, sans-serif]3) ristrutturazione del debito senza uscita dall'euro[/FONT]
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[FONT=verdana, sans-serif]Non mi meraviglierei però se anche questa volta avrà ragione il ns governatore Mario Draghi, il quale ieri, nonostante lo spavento dovuto alla tentata aggressione da parte di una manifestante , ha ribadito che il fallimento e uscita dall'euro della grecia non è un'ipotesi nemmeno contemplata.
Sarà solo speculazione per aiutare la BCE a riacquistare i titoli? Lo scopriremo nelle prossime settimane, anche se temo che la telenovela greca durerà ancora molto ma molto a lungo e per ora non si può, per quanto si creda nel lieto fine come me, non ridurre i rischi.
[/FONT][FONT=verdana, sans-serif]A livello operativo che fare? Giovedì e venerdì abbiamo alleggerito tutti i portafogli riportando la liquidità ad un livello pari almeno al 50% del totale. Chiuse tutte le posizioni sulle scadenze lunghe e utilizzati a fini di copertura posizioni short su future su bonds e su indici azionari,Ancora investiti su titoli di stato italiani, per es il nuovo BTP italia che andrà in valuta la prossima settimana, Astaldi, FCA e pochi altri nomi[/FONT].
[FONT=verdana, sans-serif]Per quanto infatti si crede che alla fine la ragione prevarrà sullo scontro tra le parti, esattamente come accaduto tutte le volte negli ultimi 3 anni, manca ancora una settimana al 24 aprile, cosa che ai prezzi odierni non sembra affatto scontata. [/FONT]
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[FONT=verdana, sans-serif]I governativi greci infatti sono in caduta libera. Le scadenze brevi quotano a +1700bps in spread il che è un livello da pre-default. Non vi nascondo che su alcune scadenze sto valutando se mettere a mercato degli "speculative bid".
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[FONT=verdana, sans-serif]Buon we a tutti e prudenza![/FONT]
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[FONT=verdana, sans-serif]se qualcuno di voi soltanto pochi giorni fa' temeva una conclusione anticipata del QE a causa di una ripresa dell'inflazione più repentina di quanto non si prevedesse e di una difficoltà, da parte della banca centrale europea, a reperire i titoli sul mercato in quanto molti eurobonds ormai scambiano a rendimenti negativi, venerdì guardano i segni meno un po'su tutte le asset class europee avrà fatto un sospiro di sollievo: è sufficiente, come sempre accaduto negli ultimi 5 anni, mettere in giro voci, + o - fondate, su un'imminente default greco e sua imminente uscita dall'euro per far scattare vendite incondizionate un po' su tutti i titoli. [/FONT]
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[FONT=verdana, sans-serif]I BTP a differenza di quanto è accaduto in passato, hanno tenuto abbastanza bene. Stesso discorso per la Spagna mentre il Portogallo ha registrato perdite lievementi superiori. Continua però l'irripidimento della curva dei rendimenti dei titoli governativi, non tanto per l'effetto tasso ma per una ritrovata avversione al rischio che ha penalizzato specialmente le scadenze più lunghe. [/FONT]
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[FONT=verdana, sans-serif]Male anche l'equity, con ribassi generalizzati su tutti gli indici europei e non. A differenza del passato, al ritrovato timore di una uscita dalla Grecia dall'eurozona ha corrisposto un indebolimento del dollaro, ritornato sopra 1.08.[/FONT]
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[FONT=verdana, sans-serif]La situazione della Grecia, alla luce delle indiscrezioni di venerdì, peggiora di giorno in giorno. Se la Grecia non restituirà 747 milioni di euro al Fondo monetario internazionale entro il 12 maggio dovrà dichiarare il fallimento. Questo è quanto dichiarato dal ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schäuble mercoledì sera.
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[FONT=verdana, sans-serif]L’agenzia Standard & Poor’s non ha perso tempo e ha abbassato il rating del paese da B- a Ccc+, per il rischio che, in assenza di riforme economiche radicali o un ulteriore sconto sul debito, la situazione del bilancio pubblico greco diventi “insostenibile”. L’economia della Grecia è scesa dell’1 per cento in sei mesi, nonostante il doppio beneficio dei prezzi bassi del petrolio e dell’euro debole.[/FONT]
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[FONT=verdana, sans-serif]Il 24 aprile, data in cui i ministri dell’eurogruppo avrebbero dovuto confermare una nuova tranche di finanziamenti, ci sarà “solo una ricognizione dei progressi”, ha detto il vicepresidente della commissione Valdis Dombrovskis.[/FONT]
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[FONT=verdana, sans-serif]Oggi Atene “deve scegliere se rimborsare il Fondo monetario o pagare gli stipendi e le pensioni ai suoi impiegati”, ha dichiarato il capo della ricerca economica di Open Europe Raoul Ruparel, “e per per un governo radicale di sinistra come quello di Tsipras si tratta di una decisione decisamente problematica”. Guardando i titoli governativi greci, tutti con perdite superiori al 10%, il mercato sembra davvero credere in una possibile ristrutturazione. Le ipotesi sul tavolo sono tante, solo per citarne alcune:[/FONT]
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[FONT=verdana, sans-serif]1) blocco dei capitali e messa in sicurezza del sistema bancario [/FONT]
[FONT=verdana, sans-serif]2) introduzione di un'altra moneta parallela all'euro per gli scambi interni[/FONT]
[FONT=verdana, sans-serif]3) ristrutturazione del debito senza uscita dall'euro[/FONT]
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[FONT=verdana, sans-serif]Non mi meraviglierei però se anche questa volta avrà ragione il ns governatore Mario Draghi, il quale ieri, nonostante lo spavento dovuto alla tentata aggressione da parte di una manifestante , ha ribadito che il fallimento e uscita dall'euro della grecia non è un'ipotesi nemmeno contemplata.
Sarà solo speculazione per aiutare la BCE a riacquistare i titoli? Lo scopriremo nelle prossime settimane, anche se temo che la telenovela greca durerà ancora molto ma molto a lungo e per ora non si può, per quanto si creda nel lieto fine come me, non ridurre i rischi.
[/FONT][FONT=verdana, sans-serif]A livello operativo che fare? Giovedì e venerdì abbiamo alleggerito tutti i portafogli riportando la liquidità ad un livello pari almeno al 50% del totale. Chiuse tutte le posizioni sulle scadenze lunghe e utilizzati a fini di copertura posizioni short su future su bonds e su indici azionari,Ancora investiti su titoli di stato italiani, per es il nuovo BTP italia che andrà in valuta la prossima settimana, Astaldi, FCA e pochi altri nomi[/FONT].
[FONT=verdana, sans-serif]Per quanto infatti si crede che alla fine la ragione prevarrà sullo scontro tra le parti, esattamente come accaduto tutte le volte negli ultimi 3 anni, manca ancora una settimana al 24 aprile, cosa che ai prezzi odierni non sembra affatto scontata. [/FONT]
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[FONT=verdana, sans-serif]I governativi greci infatti sono in caduta libera. Le scadenze brevi quotano a +1700bps in spread il che è un livello da pre-default. Non vi nascondo che su alcune scadenze sto valutando se mettere a mercato degli "speculative bid".
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[FONT=verdana, sans-serif]Buon we a tutti e prudenza![/FONT]