Fondi pensione a minimo garantito e PIP a breve termine

DarioR

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Alto ritorno a rischio zero: Fondi pensione e PIP a durata 5 anni

L'articoletto a seguire si riferisce ad una soluzione interessante per investitori prossimi all'età pensionabile interessati ad effettuare un investimento altamente remunerativo privo di rischio.

Limiti di età
L'operazione che andrò ad esplicare può essere effettuata esclusivamente da persone ad almeno un anno e un giorno dall'età di pensionamento per vecchiaia del proprio sistema di riferimento.
Nella maggior parte delle situazioni questo si traduce nelle fasce 55-59 anni non compiuti per le donne e 60-64 anni non compiuti per gli uomini.
Nel caso in cui si intenda usufruire del pensionamento per anzianità contributiva il limite di età va rivisto in quanto molte persone riescono a raggiungere i requisiti di pensionamento a 53 anni. In queste situazioni l'ingresso in un fondo pensione con le dinamiche dei 5 anni di permanenza spiegate a seguito possono essere già utilizzate nella fascia 48-64 per gli uomini e 48-59 per le donne.
Nel caso di soggetti con pensione di anzianità a 70 anni invece il discorso ovviamente slitta in avanti.

Funzionamento
I fondi pensione (tipologia di polizza assicurativa) permettono di accantonare denaro come se venisse posto in un salvadanaio e danno luogo ad un incentivo statale in termini di riduzione delle imposte sul reddito. L'importo accantonato può essere poi prelevato al momento del pensionamento o al raggiungimento dei requisiti di pensionamento, a patto che siano trascorsi almeno 5 anni dall'apertura della posizione.
Il ritorno dell'operazione cresce al crescere del reddito annuo. Rimane uno strumento valido anche per redditi minimi ma è altamente consigliato a soggetti con aliquota marginale IRPEF del 38% o superiore (28.000 euro lordi annui e superiori).

Fiscalità
L'intero ammontare accantonato a titolo di fondo pensione è deducibile (ossia riduce il reddito imponibile, utilizzato per il calcolo delle imposte) nel limite di 5.164,57 euro annui. Le imposte influenzate da questa variazione sono l'IRPEF, le addizionali regionali e comunali. Le addizionali comunali e regionali dipendono dalla residenza del contribuente e complessivamente ammontano a 1-2 punti percentuali. L'aliquota IRPEF marginale dipende invece dal reddito.
Supponendo un impatto di addizionali regionali e comunali pari all'1,5%, la tassazione complessiva marginale derivante dalle 3 imposte di cui sopra al variare del reddito è la seguente:
redditi fino a 15.000 euro: 24,5%
redditi da 15.000 a 28.000: 28,5%
redditi da 28.000 a 55.000: 39,5%
redditi da 55.000 a 75.000: 42,5%
redditi oltre i 75.000 euro: 44,5%

Nel caso in cui si scelga di effettuare un versamento annuo di 5164, il ritorno fiscale in termini di riduzione dell imposte dovute è pari a:
redditi fino a 15.000 euro: 1.265,31 (24,5% del versato)
redditi da 15.000 a 28.000: 1.471,90 (28,5% del versato)
redditi da 28.000 a 55.000: 2.040,00 (39,5% del versato)
redditi da 55.000 a 75.000: 2.194,94 (42,5% del versato)
redditi oltre i 75.000 euro: 2.298,23 (44,5% del versato)

Alla scadenza l'assicurazione è tenuta a trattenere a titolo di sostituto d'imposta una percentuale del versato pari al 15% (questo valore si riduce in caso di permanenza per più di 15 anni nella gestione, ma non è il caso in esame). Questo significa che il vantaggio fiscale immediato è mitigato dalla tassazione a scadenza. Prendendo in esame l'aliquota minore, a fronte di un versamento di 1000 euro verranno risparmiati fiscalmente 245 euro ma alla scadenza ne dovranno essere decurtati 150 dal montante accumulato.

La tassazione sul Capital Gain per questo tipo di polizze è dell'11% anzichè del 12,5% e non viene applicata alla componente maggiore utile a determinare la validità dell'investimento nel suo complesso, cioè il risparmio fiscale.

Rendimenti delle gestioni
Su questo punto si potrebbe scrivere un piccolo manuale. Molte società hanno spinto il cliente verso la scelta di gestioni azionarie per beneficiare dei rendimenti del mercato. Il crollo dei mercati azionari ha fatto si che molti clienti ora abbiano perso buona parte del montante accantonato. Le considerazioni che seguono sono effettuate supponendo che l'utente scelga una gestione obbligazionaria assicurativa con il 2% di rendimento minimo garantito e consolidato.

Validità economica dell'investimento
Qualcuno obietterà che la fiscalità e il rendimento della polizza sono due cose distinte, ma a mio parere quando si esamina un investimento che viene effettuato principalmente per convenienza fiscale non ha senso non trattare l'operazione nel suo complesso.
Nei calcoli a seguire verranno supposti:
- un costo di apertura della posizione pari a 10 euro
- un caricamento applicato da parte della compagnia pari al 4,5%
- un rendimento della gestione pari al minimo garantito (2%)
- un versamento annuo pari al massimo deducibile, cioè 5164,57 euro
- una durata del contratto minima, pari cioè a 5 anni dalla stipula
- un reddito del contribuente tale da non passare all'aliquota marginale inferiore riducendo il reddito di 5164,57 euro

Cosa succede nella pratica
Il contraente versa all'assicurazione scelta i 5164,57 euro nel corso del primo anno. Questo valore determina una riduzione delle imposte dovute a giugno dell'anno successivo. Una volta "incassato" il risparmio fiscale dell'anno, il contribuente lo integra con il valore mancante ai 5164,57 euro ed effettua il versamento successivo. A scadenza (5° annualità) l'intero importo viene prelevato (vengono trattenuti dalla compagnia il 15% e il Capital Gain).

Al variare delle aliquote variano quindi l'impegno complessivo di capitale (benchè l'importo versato all'assicurazione sia sempre 5164,57 euro annui) e il rendimento a scadenza.

redditi inferiori a 15.000 euro: (24,5%)
impegno complessivo pari a 20.771,57 euro
esborso al netto della fiscalità complessivo: 19.506,25 euro
valore da aggiungere annualmente al risparmio fiscale: 3.899,25 euro
importo complessivo maturato a scadenza al netto della tassazione: 22.268,85 euro
interesse da applicare ai flussi di capitale nei diversi anni per maturare lo stesso importo finale: 4,6% annuo lordo


redditi superiori a 15.000 euro ma minori di 28.000: (28,5%)
impegno complessivo pari a 19.945,24 euro
esborso al netto della fiscalità complessivo: 18.473,34 euro
valore da aggiungere annualmente al risparmio fiscale: 3.692,67 euro
importo complessivo maturato a scadenza al netto della tassazione: 22.268,85 euro
interesse da applicare ai flussi di capitale nei diversi anni per maturare lo stesso importo finale: 6,38% annuo lordo


redditi superiori a 28.000 euro ma minori di 55.000: (39,5%)
impegno complessivo pari a 17.672,83 euro
esborso al netto della fiscalità complessivo: 15.632,82 euro
valore da aggiungere annualmente al risparmio fiscale: 3.124,56 euro
importo complessivo maturato a scadenza al netto della tassazione: 22.268,85 euro
interesse da applicare ai flussi di capitale nei diversi anni per maturare lo stesso importo finale: 11,45% annuo lordo


redditi superiori a 55.000 euro ma minori di 75.000: (42,5%)
impegno complessivo pari a 17.053,08 euro
esborso al netto della fiscalità complessivo: 14.858,14 euro
valore da aggiungere annualmente al risparmio fiscale: 2.969,63 euro
importo complessivo maturato a scadenza al netto della tassazione: 22.268,85 euro
interesse da applicare ai flussi di capitale nei diversi anni per maturare lo stesso importo finale: 12,90% annuo lordo


redditi superiori a 75.000 euro: (44,5%)
impegno complessivo pari a 16.639,92 euro
esborso al netto della fiscalità complessivo: 14.341,68 euro
valore da aggiungere annualmente al risparmio fiscale: 2.866,34 euro
importo complessivo maturato a scadenza al netto della tassazione: 22.268,85 euro
interesse da applicare ai flussi di capitale nei diversi anni per maturare lo stesso importo finale: 13,87% annuo lordo


Scelta della compagnia assicurativa
Qui purtroppo non mi posso sbilanciare.. molti potrebbero dire che i fondi aperti sono meglio della PIP ma andando ad effettuare un'analisi più approfondita si nota che spesso le gestioni legate a fondi aperti di fatto per un qualche motivo rendono 1-2 punti percentuali netti annui in meno.

Il minore costo di ingresso (facilmente contrattabile e confrontabile) viene quindi bilanciato da una gestione del fondo mediamente più carente.

Data l'inerzialità dei rendimenti delle gestioni di tipo pensionistico assicurativo (a differenza delle gestioni non pensionistiche, i clienti non possono effettuarvi versamenti da milioni di euro in unica soluzione ed hanno - come le non pensionistiche - la contabilizzazione al costo) soprattutto in periodi in cui il rendimento del rischio zero è praticamente nullo, gli aspetti da valutare a mio parere non sono tanto il caricamento una tantum ma il rendimento retrocesso nell'ultimo anno (il discorso vale solo per quelle obbligazionarie) e il volume gestito.

Il volume gestito infatti indica quanto sarà lenta la discesa del rendimento della gestione (i nuovi capitali entrano a rendimenti correnti e vanno a far media con il pregresso per la generazione dei rendimenti futuri), fattore molto importante per un investimento a 5 anni.

Spero di aver fornito qualche spunto utile. Eventualmente posso provare ad approfondire alcuni aspetti se ritenuti di un qualche interesse
 
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Il post sembra sia stato letto parecchio ma nessuno commenta o_O
 
ragionemento valido, che dimostra come la legge sia stata fatta per vecchi e non per giovani ...

come al solito visto che vige la gerontocrazia ...

comunque 4,5% di caricamento è troppo genrtel 0% postevita 2,5%
 
scusa DarioR, potrei avere il foglio di calcolo con cui hai fatto tutti i conteggi?
 
ragionemento valido, che dimostra come la legge sia stata fatta per vecchi e non per giovani ...

come al solito visto che vige la gerontocrazia ...

comunque 4,5% di caricamento è troppo genrtel 0% postevita 2,5%

Beh.. l'obiettivo non era quello di trovare il miglior fondo in termini di minori costi.. l'obiettivo era quello di far vedere che anche un prodotto con un caricamento del 4,5% vale la pena di essere acquistato perchè la leva fiscale è molto forte. Le condizioni applicate sono le peggiori possibili: caricamento alto e rendimento minimo (2%).. chiaramente se la combinazione rendimento/caricamento è più conveniente il erndimento composto ne beneficia
 
ma fino a quale età si può sottoscrivere un fondo pensione? un anno prima della pensione di vecchiaia?

65 per uomini e donne :confused:
 
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