Salve a tutti. Sono qui di passaggio e mi è capitato di leggere diversi posts sui prodotti a rendimento garantito.
Dato che per tanti anni [troppi ] ho fatto lo strutturatore o, se volete, l’ingegnere finanziario, mi permetto di dire la mia, anzi le mie.
1) I prodotti a rendimento garantito hanno contenuto opzionario (il che non significa necessariamente che siano composti da opzioni, ma solo che ne replicano il “payoff”).
2) Come tali inglobano il costo dell’opzione: non c’è da stupirsi se costano cari.
3) In generale, un investitore sofisticato puó replicarli quasi tutti a patto di possedere un capitale sufficiente (è difficile farlo per piccoli importi). La replica richiede tuttavia sia del lavoro preliminare, sia del lavoro di “follow-up” per seguire la posizione ed aggiustarla. Si risparmia sulle commissioni, ma si spende il proprio tempo: provate a mettere un prezzo sul vostro tempo e poi decidete voi. Per fare un esempio, se mi si rompe il lavandino posso chiamare l’idraulico o aggiustarmelo da me. Nel primo caso pago uno sproposito (verificare per credere), nel secondo devo andarmi a comprare gli attrezzi, lavorare casomai per un intero pomeriggio e sperare che effettivamente la mia riparazione sia efficace. Se sono bravo a fare l’idraulico, forse mi conviene.
4) Le banche ed assicurazioni hanno lanciato molti prodotti a rendimento garantito negli ultimi mesi / anni perchè vi è stata una richiesta in questo senso da parte dei clienti. In altre parole, molti clienti delle banche che si aspettavano di guadagnare sempre (o quasi) si sono accorti che possono anche perdere (tanto) ed hanno chiesto prodotti che li garantissero. Dato che, come è stato fatto notare da molti in questo forum, se c’è meno rischio, c’è anche meno ritorno, dovrebbe essere ovvio che la probabilità di guadagnare si riduce significativamente. Questo le banche tendono a non dirlo ma, per essere onesti, anche gli investitori tendono a non volerlo capire…..
5) Si tratta in generale di prodotti illiquidi: meglio evitare di disinvestire prima della scadenza dato che normalmente vi sono altri costi.
In cima a tutto questo c’è un’inefficienza storica del sistema finanziario italiano (dovuta a ragioni ben precise, ma questo sarebbe un altro post ) che rende il prezzo di certi prodotti ben piú elevato di quello che dovrebbe essere. Capisco quindi perfettamente le considerazioni di molti su questo forum. Ad essere onesti, lo stesso tipo di problema o forse peggio, lo si trova in molti altri settori industriali italiani, ma ció non elimina il problema, anzi.
Tra le tante cose che le banche non fanno bene è quella di comunicare correttamente i pro ed i contro di un prodotto o di una metodologia gestionale. E’ difficile, ma francamente si potrebbe fare di piú. Per ovviare (molto parzialmente) a questo, vorrei dare un mio piccolo contributo. Ho scritto un piccolo simulatore in excel che potete scaricare qui:
www.notefinanziarie.com/Papers/cppi09.zip
(sperando che il link funzioni)
Dovrebbe servire ad illustrare cosa si intende quando si usa il termine Constant Proportion Portfolio Insurance (CPPI). Soprattutto dovrebbe rendere evidente la meccanica di questo tipo di gestione. Provate a giocarci un po’, poi casomai ne riparliamo.
Saluti a tutti,
Catilina
PS Io di solito non investo in alcun tipo di prodotto strutturato, ma d'altra parte io tendo anche a ripararmi da solo i lavandini
Quousque tandem abutere Catilina......
Dato che per tanti anni [troppi ] ho fatto lo strutturatore o, se volete, l’ingegnere finanziario, mi permetto di dire la mia, anzi le mie.
1) I prodotti a rendimento garantito hanno contenuto opzionario (il che non significa necessariamente che siano composti da opzioni, ma solo che ne replicano il “payoff”).
2) Come tali inglobano il costo dell’opzione: non c’è da stupirsi se costano cari.
3) In generale, un investitore sofisticato puó replicarli quasi tutti a patto di possedere un capitale sufficiente (è difficile farlo per piccoli importi). La replica richiede tuttavia sia del lavoro preliminare, sia del lavoro di “follow-up” per seguire la posizione ed aggiustarla. Si risparmia sulle commissioni, ma si spende il proprio tempo: provate a mettere un prezzo sul vostro tempo e poi decidete voi. Per fare un esempio, se mi si rompe il lavandino posso chiamare l’idraulico o aggiustarmelo da me. Nel primo caso pago uno sproposito (verificare per credere), nel secondo devo andarmi a comprare gli attrezzi, lavorare casomai per un intero pomeriggio e sperare che effettivamente la mia riparazione sia efficace. Se sono bravo a fare l’idraulico, forse mi conviene.
4) Le banche ed assicurazioni hanno lanciato molti prodotti a rendimento garantito negli ultimi mesi / anni perchè vi è stata una richiesta in questo senso da parte dei clienti. In altre parole, molti clienti delle banche che si aspettavano di guadagnare sempre (o quasi) si sono accorti che possono anche perdere (tanto) ed hanno chiesto prodotti che li garantissero. Dato che, come è stato fatto notare da molti in questo forum, se c’è meno rischio, c’è anche meno ritorno, dovrebbe essere ovvio che la probabilità di guadagnare si riduce significativamente. Questo le banche tendono a non dirlo ma, per essere onesti, anche gli investitori tendono a non volerlo capire…..
5) Si tratta in generale di prodotti illiquidi: meglio evitare di disinvestire prima della scadenza dato che normalmente vi sono altri costi.
In cima a tutto questo c’è un’inefficienza storica del sistema finanziario italiano (dovuta a ragioni ben precise, ma questo sarebbe un altro post ) che rende il prezzo di certi prodotti ben piú elevato di quello che dovrebbe essere. Capisco quindi perfettamente le considerazioni di molti su questo forum. Ad essere onesti, lo stesso tipo di problema o forse peggio, lo si trova in molti altri settori industriali italiani, ma ció non elimina il problema, anzi.
Tra le tante cose che le banche non fanno bene è quella di comunicare correttamente i pro ed i contro di un prodotto o di una metodologia gestionale. E’ difficile, ma francamente si potrebbe fare di piú. Per ovviare (molto parzialmente) a questo, vorrei dare un mio piccolo contributo. Ho scritto un piccolo simulatore in excel che potete scaricare qui:
www.notefinanziarie.com/Papers/cppi09.zip
(sperando che il link funzioni)
Dovrebbe servire ad illustrare cosa si intende quando si usa il termine Constant Proportion Portfolio Insurance (CPPI). Soprattutto dovrebbe rendere evidente la meccanica di questo tipo di gestione. Provate a giocarci un po’, poi casomai ne riparliamo.
Saluti a tutti,
Catilina
PS Io di solito non investo in alcun tipo di prodotto strutturato, ma d'altra parte io tendo anche a ripararmi da solo i lavandini
Quousque tandem abutere Catilina......