Rendimento garantito, CPPI, fregature ed un file per simulare

Catilina

Nuovo Utente
Registrato
1/8/02
Messaggi
3
Punti reazioni
1
Salve a tutti. Sono qui di passaggio e mi è capitato di leggere diversi posts sui prodotti a rendimento garantito.

Dato che per tanti anni [troppi :( ] ho fatto lo strutturatore o, se volete, l’ingegnere finanziario, mi permetto di dire la mia, anzi le mie.

1) I prodotti a rendimento garantito hanno contenuto opzionario (il che non significa necessariamente che siano composti da opzioni, ma solo che ne replicano il “payoff”).

2) Come tali inglobano il costo dell’opzione: non c’è da stupirsi se costano cari.

3) In generale, un investitore sofisticato puó replicarli quasi tutti a patto di possedere un capitale sufficiente (è difficile farlo per piccoli importi). La replica richiede tuttavia sia del lavoro preliminare, sia del lavoro di “follow-up” per seguire la posizione ed aggiustarla. Si risparmia sulle commissioni, ma si spende il proprio tempo: provate a mettere un prezzo sul vostro tempo e poi decidete voi. Per fare un esempio, se mi si rompe il lavandino posso chiamare l’idraulico o aggiustarmelo da me. Nel primo caso pago uno sproposito (verificare per credere), nel secondo devo andarmi a comprare gli attrezzi, lavorare casomai per un intero pomeriggio e sperare che effettivamente la mia riparazione sia efficace. Se sono bravo a fare l’idraulico, forse mi conviene.

4) Le banche ed assicurazioni hanno lanciato molti prodotti a rendimento garantito negli ultimi mesi / anni perchè vi è stata una richiesta in questo senso da parte dei clienti. In altre parole, molti clienti delle banche che si aspettavano di guadagnare sempre (o quasi) si sono accorti che possono anche perdere (tanto) ed hanno chiesto prodotti che li garantissero. Dato che, come è stato fatto notare da molti in questo forum, se c’è meno rischio, c’è anche meno ritorno, dovrebbe essere ovvio che la probabilità di guadagnare si riduce significativamente. Questo le banche tendono a non dirlo ma, per essere onesti, anche gli investitori tendono a non volerlo capire….. ;)

5) Si tratta in generale di prodotti illiquidi: meglio evitare di disinvestire prima della scadenza dato che normalmente vi sono altri costi.

In cima a tutto questo c’è un’inefficienza storica del sistema finanziario italiano (dovuta a ragioni ben precise, ma questo sarebbe un altro post :rolleyes: ) che rende il prezzo di certi prodotti ben piú elevato di quello che dovrebbe essere. Capisco quindi perfettamente le considerazioni di molti su questo forum. Ad essere onesti, lo stesso tipo di problema o forse peggio, lo si trova in molti altri settori industriali italiani, ma ció non elimina il problema, anzi.

Tra le tante cose che le banche non fanno bene è quella di comunicare correttamente i pro ed i contro di un prodotto o di una metodologia gestionale. E’ difficile, ma francamente si potrebbe fare di piú. Per ovviare (molto parzialmente) a questo, vorrei dare un mio piccolo contributo. Ho scritto un piccolo simulatore in excel che potete scaricare qui:

www.notefinanziarie.com/Papers/cppi09.zip

(sperando che il link funzioni)

Dovrebbe servire ad illustrare cosa si intende quando si usa il termine Constant Proportion Portfolio Insurance (CPPI). Soprattutto dovrebbe rendere evidente la meccanica di questo tipo di gestione. Provate a giocarci un po’, poi casomai ne riparliamo.

Saluti a tutti,
Catilina

PS Io di solito non investo in alcun tipo di prodotto strutturato, ma d'altra parte io tendo anche a ripararmi da solo i lavandini ;)


Quousque tandem abutere Catilina......
 
Benvenuto, Catilina.
Ho dato uno sguardo veloce sia al file, che al tuo sito (suppongo che sia il tuo...).
Ci tornerò non appena avrò un pò di tempo (agosto hai voglia ad averne! ;)).

Nel rfattempo, dando questo sguardo veloce, spero che avremo modo di discutere spesso, anche perché sarebbe molto interessante confrontarsi con chi gli strutturati li concepisce, soprattutto quando la discussione avviene tra chi li concepisce, ed un promotore che spesso non li vende! :p :D
 
Cosa ne pensi dei prodotti INORA Life?

Sono un promotore finanziario convinto, come te, che la maggior parte dei prodotti a capitale garantito siano effettivamente venduti e pubblicizzati esaltando la protezione del capitale versato ma nascondendo le potenzialità limitate del prodotto nel caso di una ripresa dei mercati azionari.
Inoltre in molti casi i costi impliciti ed espliciti del prodotto sono ingiustificatamente alti.
Ma come per tutti i prodotti finanziari ci sono i prodotti "buoni" ed i "cattivi" e scegliere nel vasto panorama dell' offerta è diventato per il cliente finale molto difficile se non impossibile.
Sinceramente questa avversità per tali prodotti è dovuta a mio avviso anche alla scarsa trasparenza e professionalità nella vendita da parte dell'assicuratore, del promotore o del funzionario della Banca collocatrice.
Come dicevo non tutti i prodotti sono "buoni" ma ve ne sono alcuni che è possibile utilizzare nella costruzione di un portafoglio diversificato tenendo in considerazione il grado di rischio che il cliente vuol correre e gli obbiettivi che vuol raggiungere.
A tal proposito, cosa ne pensi dei prodotti INORA Life che, a mio parere, al pari di pochissimi altri prodotti, meritano di essere annoverati tra i "buoni" prodotti a capitale garantito.


Di seguito ti invio il link e vorrei che mi analizzassi i pro e i contro di Optimiz 8%
http://www.inoralife.it/fondi.htm


Ti ringrazio e ti saluto.
Luigi
 
Giusto per rendere l'idea

Immaginiamo in questo caso di sviluppare una strategia di immunizzaizone acquistando il titolo Generali ed un CW put Generali.

Nell'esempio che vi faccio sulle Generali, la giusta combinazione tra azioni e titoli a reddito fisso nel foglio allegato Excel ci garantisce di perdere al massimo 3 Euro entro un anno.

Se il prezzo dell'azione tra un anno fosse superiore a 16, si lascera' semplicente scadere la put. In caso contrario, se Generali sara' inferiore a 16, eserciteremo la put.

Naturalmente la put non e' gratuita: invece di investire 19 Euro
investiremo 19+0,88 cioe' 19,88 Euro.

Questo con la put.

Con la ripartizione dinamica tra azioni e titoli freerisk invece
riusciremo ad ottenere lo stesso risultato, cioe' ricevere almeno 19
Euro dalle mie Generali tra un anno ed e' cio' che vedremo in futuro in una eventuale prossima puntata, che sarebbe il programma vero e proprio che ho fatto.

Nel frattempo sappiate che dovro' investire il 75,51 % del mio capitale in generali come si legge da Excel.
 

Allegati

  • proporzioni di investimento.xls
    15,5 KB · Visite: 467
A Ellepiweb:

Ho dato una scorsa veloce ad Inora Life. Premetto che una valutazione corretta di un prodotto di questo tipo richiede qualche giorno di lavoro (che al momento non ho), e che – dato che lavoro per banche concorrenti di SG – non vorrei apparire “di parte”. Mi limito dunque a qualche commento generale.

1) Anzitutto devo dire che questo è un prodotto originale. SG (Parigi) ha una lunga esperienza sulle opzioni esotiche sui mercati azionari ed evidentemente la sta mettendo a frutto.

2) Per quello che riguarda il prodotto stesso, mi sembra che tuttavia sia importante evidenziare al cliente i seguenti problemi:

a) Durata: è un prodotto lungo e le garanzie opzionarie cliquet di cui si parla non mi sembra che valgano durante la vita del prodotto stesso (in altre parole, il prezzo durante la vita del prodotto potrebbe non rispecchiare gli eventuali apprezzamenti delle azioni nel paniere perchè la garanzia vale solo a scadenza).

b) Mi sembra di capire che il cliquet semestrale non è sul basket, ma sulla SINGOLA azione. Per fare un esempio, se un’azione del paniere (es. Sony) parte al rialzo per un trend di lungo termine e finisce dopo 6 mesi ad essere l’azione che ha maggiormente performato, il prezzo della Sony nel paniere viene congelato: il che significa che il cliente blocca il profitto MA non può beneficiare di ulteriori rialzi nei successivi 7,5 anni! (non pochi a mio parere). Infatti l’azione Sony verrebbe venduta ed il profitto messo in mercato monetario o deposito. Rimangono invece disponibili eventuali altri rialzi sulle altre azioni del paniere.
c) A livello ingegneristico credo (ragionando molto a spanne) che il prodotto sarebbe smontabile unendo un meccanismo di gestione dinamica che determina l’allocazione tra asset a rischio ed asset non a rischio e poi “spaccando” ulteriormente l’asset a rischio in un paniere di azioni di cui viene venduta quella che di semestre in semestre ha l’apprezzamento maggiore. L’allocazione dinamica garantisce il capitale e il meccanismo di vendita garantisce il profilo di ritorno illustrato.

Ipotizzando di aver capito bene la struttura di questo prodotto, mi sembra difficile pensare che possa avere performance eccezionali su 8 anni. Si tratta ancora una volta di un prodotto difensivo. Non ho niente da dire contro i prodotti difensivi (specialmente nell’attuale situazione di mercato), ma forse essere difensivi per 8 anni di seguito può essere un po’ troppo... a voi la scelta!
Ripeto comunque: ho letto la descrizione del prodotto molto velocemente e spero di non aver preso un abbaglio: se sbaglio, spero qualcuno mi corregga.


Kanisza:

La tua domanda:

“Ma se uno strutturato fosse veramente "buono", come tu sospetti sia questo di Societe' Generale, perche' poi mai i quantist di SG, che sappiamo essere sicuramente tra i migliori al mondo, dovrebbero proporlo ad una clientela retail anziche' alla societa' stessa?”

può avere una risposta molto semplice.
I redditi delle banche vengono essezialmente da 2 tipi di business: l’intermediazione finanziaria (di denaro, titoli, garanzie, ecc.) e la speculazione finanziaria. Osserviamo che il primo elemento è preponderante. Le banche sono organizzate in modo tale che chi fa intermediazione o vendita di prodotti finanziari non può fare speculazione (proprietary trading). Non solo: chi fa prop trading ha dei limiti di rischio rigidissimi (imposti anche dalle banche centrali sotto forma di requisiti di capitale minimo) per evitare che la banca fallisca se prende una posizione sbagliata sul mercato (con conseguenze a domino su tutto il sistema finanziario).

Ergo: i funzionari che si occupano della vendita del prodotto non possono comprarlo per la banca anche se pensano che sia buono. Quelli invece che fanno prop trading, se anche pensano che il prodotto sia buono, possono non comprarlo o perchè non hanno limiti sufficienti di rischio, o perchè se lo costruscono da soli, risparmiando così qualche punto percentuale di costi di “impacchettamento” in un fondo. Nel caso specifico di un prodotto “tipo Inora”, ritengo che nessuna banca se ne potrebbe comprare importi elevati perchè ci sono dei rischi su eventuali smobilizzi prima della scadenza (che è molto lunga).

Mi fermo qui perchè ho esaurito il tempo a disposizione (il dovere mi chiama ;) ) e poi sto facendo dei posts troppo lunghi. Mi riservo di commentare sulgi altri posts nei prossimi giorni.

Grazie a tutti e saluti.

Catilina
 
Per Catilina

Ti ringrazio per la tua celere risposta ma il prodotto da te visionato è Maximiser e non Optimiz 8% che , a mio parere, ha caratteristiche che lo rendono migliore rispetto all'originale Maximiser.
Elenco di seguito le peculiarità del prodotto:
- durata residua 5 anni e 4 mesi.
- cedola annuale del 8% lordo
- restituzione del capitale ancorato a 4 azioni selezionate con un processo di ottimizzazione da un paniere di 24 blue chips internazionali.
- per informazioni maggiori si può visitare il sito http://www.inoralife.it/fondo_duo.htm.
Ora, la mia riflessione è la seguente: se compro 100 quote che attualmente valgono 90,217 in denaro e 91,11 in lettera e pago una commissione del 3,5% di sottoscrizione ottengo che, a metà dicembre 2002, incasserò la cedola del 8% che tolti i costi sostenuti (3,5%) equivarrà ad un rendimento semplice, sul montante (99,11), del 4,54% in 4 mesi, che non è niente male!?
Per i successivi 5 anni inoltre incasserò una cedola del 8% annuo, corrispondente al 8,78% lordo, il totale ricavato dalle cedole sarà quindi del [(8,78x5=43,9)+4,54] 48.44% senza calcolare che reinvestendo il flusso cedolare si potrebbe ottenere un rendimento composto maggiore.
L' unica incertezza è nel non avere il capitale garantito ma solo le cedole e quindi alla fine del processo si può ottenere un capitale inferiore al versato, tale inconveniente potrebbe essere superato monitorando il prodotto ed eventualmente vendendolo prima della scadenza (1% costi di switch)qualora il valore del paniere fosse superiore al valore che in prospettiva potrebbe avere l'investimento a scadenza.
Sul sito sono, inoltre, presenti i risultati delle simulazioni effettuate da SG in ipotesi di lancio a partire dal 1 gennaio del 1980 al 7 settembre del 1995.
Aspetto una tua Opinione.
 
Kanisza,

la vol del 22% mi sembra interessante. Ricorda comunque che la vol sul lungo è praticamente sempre inferiore a quella sul breve (in parte è anche una conseguenza matematica del metodo che usiamo per calcolare la vol).
Detto questo, mi pare che la vol storica sul 3 anni di ENEL viaggi intorno al 28-30% (sul 3 anni), per cui il denaro a 22% sembra comunque abbastanza interessante da approfondire, specie se si tratta di un call.

Ellepiweb:
scusa per l'errore sul fondo :eek:
segno evidente che ho bisogno di una vacanza ;)
appena ho un po' di tempo guardo l'altro fondo.

Saluti,
Catilina
 
Re: Giusto per rendere l'idea

Scritto da kanizsa
Con la ripartizione dinamica tra azioni e titoli freerisk invece
riusciremo ad ottenere lo stesso risultato, cioe' ricevere almeno 19
Euro dalle mie Generali tra un anno ed e' cio' che vedremo in futuro in una eventuale prossima puntata, che sarebbe il programma vero e proprio che ho fatto.

Nel frattempo sappiate che dovro' investire il 75,51 % del mio capitale in generali come si legge da Excel.

Per i banalissimi scopi didattici illustrativi si puo' vedere dal foglio Excel allegato come l'andamento del titolo Generali e il tempo residuo alla scadenza influenzino il la combinazione di asset nel bilanciamento
 

Allegati

  • proporzioni di investimento ii.xls
    17 KB · Visite: 347
Ultima modifica:
Mi é stato chiesto di spostare questo thread su questo nuovo forum.

Spero di aver fatto una cosa buona :)

Sono disponibilissimo a rispostarlo su richiesta degli autori.
 
Scritto da Catilina
Salve a tutti. Sono qui di passaggio e mi è capitato di leggere diversi posts sui prodotti a rendimento garantito.

Dato che per tanti anni [troppi :( ] ho fatto lo strutturatore o, se volete, l’ingegnere finanziario, mi permetto di dire la mia, anzi le mie.

Quousque tandem abutere Catilina......

**In cima a tutto questo c’è un’inefficienza storica del sistema finanziario italiano (dovuta a ragioni ben precise, ma questo sarebbe un altro post ) che rende il prezzo di certi prodotti ben piú elevato di quello che dovrebbe essere. **

"Il valore teorico delle obbligazioni strutturate esaminate è sistematicamente inferiore al prezzo di emissione per una differenza che va dal 7% al 22%. Per quanto precede, non è possibile ipotizzare che questa differenza sia giustificata esclusivamente dal costo che l'investitore dovrebbe sostenere per l'assemblaggio degli strumenti finanziari elementari. Al riguardo, si rappresenta come tale differenza di valore garantisca un rilevante profitto finanziario all'emittente, basato sullo sfruttamento del vantaggio di posizione informativa sulle caratteristiche del prodotto" da: Consob, Il mercato primario delle obbligazioni bancarie strutturate, giugno 2000, pag 18.

.... quindi pago (commissioni a parte) da 107 a 122 qlcsa il cui costo è 100...



**5) Si tratta in generale di prodotti illiquidi: meglio evitare di disinvestire prima della scadenza dato che normalmente vi sono altri costi. **

.... quindi ho pagato da 107 a 122 qlcsa il cui costo è 100 e il cui prezzo considerando un premio liquidità "dovrebbe" essere... ??

a questo proposito esiste qlche dato su prezzi dopo l'emissione ad es. x chi voglia disfarsene? (qlcsa di indicativo ovviamente almeno x i "meno illiquidi" solo x avere un'idea)

**3) In generale, un investitore sofisticato puó replicarli quasi tutti a patto di possedere un capitale sufficiente (è difficile farlo per piccoli importi). **

E' possibile replicarne il "principio" oppure anche "la sostanza", ovvero anche un investitore "normale" può avere facile accesso a opzioni esotiche, esoteriche:D , o quant'altro?

grazie e ciao:)
 
Per Ellepiweb


Fondo Duoplus
Non lo capisco tutto (vedi sotto). Mi pare sia così:

L’investitore vende 15 opzioni (una per azione nel paniere). Il premio incassato serve a costruire la cedola del 14.04% se le cose vanno bene. Abbiamo quindi due possibilità:

1) Le opzioni vendute vanno in the money. Questo accade se solo UNA delle azioni scende del 40% in 6 anni (basta che una delle azioni scenda ad un tasso medio annuo del 8.16% circa). In questo caso sembra che all’investitore viene data una opzione call sul paniere per una percentuale dell’importo nominale investito. Il risultato è quindi che l’investitore ottiene il massimo tra il capitale investito (senza interessi) e una certa percentuale che corrisponde alla call che gli è stata implicitamente conferita. Come paga questa call? Con gli interessi che non riceve sul capitale.

2) Le opzioni vendute non vanno in the money, l’investitore riceve il massimo tra il 14.04% annuo ed il valore del paniere a scadenza.

Osserviamo che nel caso 1, l’opzione call sul paniere viene data solo quando almeno una delle azioni del paniere stesso è scesa più del 40%: se esiste qualche correlazione tra queste azioni, è quindi ipotizzabile che il paniere stesso sarà probabilmente sceso di valore. In questo caso, dato che lo strike non è il nuovo valore del paniere, ma il valore originale dello stesso alla data di partenza, la probabilità che il call vada in-the-money è ancora più bassa.

La convenienza di questo fondo è perciò legata alla probabilità che le opzioni vendute non vadano in-the money. Se il mercato sale, tutto bene, se scende anche parzialmente (una sola azione su 15) ci si lasciano gli interessi.

Tuttavia, nel website http://www.inoralife.it/fondo_duo.htm c’è una frase che non capisco (sembra slegata dal contesto, forse manca un pezzo del testo o c’è un errore, o forse sono io che sono “lento”). Cito:

“1: Media dei valori del paniere rilevati ogni anno nel corso dei 6 anni (in % del valore del paniere al 18 dicembre 2001). Se un anno, il valore del paniere rilevato é inferiore al suo
valore del 18 dicembre 2001, é quest’ultimo che sarà considerato nel calcolo della media.”

Per cosa viene usata questa media? Non la trovo menzionata poi da nessuna parte nella descrizione del fondo. Non vorrei che questa frase mutasse il senso del prodotto in un modo che io non capisco.


Saluti,

Catilina
 
Per Nim:

Una piccola nota di ottimismo la posso forse aggiungere io: credo che, soprattutto a causa della crescente concorrenza, le obbligazioni strutturate siano oggi prezzate un po’ meglio che non nel 2000. Non so di emissioni prezzate con margini del 22%. Credo esistano molti prodotti che si discostano dal prezzo teorico per importi tra il 3 o 4% ed il 7 o 8%. So già che mi direte è una ben magra consolazione, ma per lo meno non è più necessario farsi spennare del 22%!

I consigli sono comunque quelli di sempre.

(1) Comprare un prodotto dopo aver capito ESATTAMENTE come funziona (per esempio, io ho ancora dei dubbi sul fondo duoplus citato sopra perchè non capisco un pezzo della descrizione). Con l’aggettivo “esattamente” intendo riferirmi al profilo rischio / ritorno e non agli aspetti tecnici (come il prodotto è costruito). Per fare questo occorre saper leggere i prospetti ed interpretarli: ad esempio le banche diranno sempre “avete il capitale garantito a scadenza dopo n anni”, e mai “non vi diamo neanche una lira di interesse per n anni”, ma è la stessa cosa. Capire bene un prodotto è fondamentale per sapere se vi piace.

(2) Comprare un prodotto se ha senso per le vostre esigenze finanziarie: cioè si inquadra bene come flussi di cassa nella gestione complessiva del vostro patrimonio. Ad esempio, non comprate prodotti illiquidi se pensate che avrete bisogno a breve di quei fondi.

(3) Guardate l’emittente! Esistono anche quelli che non rimborsano! (es. Argentina...)

(4) Se riuscite a ottenere un profilo rischio / ritorno per il vostro portafoglio che è accettabile usando combinazioni di strumenti semplici ed avete il tempo e la voglia di farlo, fatelo. In genere, vale quello che gli americani chiamano il KISS principle: “Keep It Simple and Stupid”.

Per quello che riguarda la possibilità di costruirsi in casa prodotti finanziari complessi, posso solo fare un paio di osservazioni:

1) I mercati stanno offrendo al largo pubblico strumenti sempre più sofisticati. Basta solo guardare alla situazione di 10 anni fa e confrontarla con quella attuale: oggi il privato può fare TOL su titoli italiani ed esteri, può fare derivati quotati italiani ed esteri, può fare operazioni in cambi con e senza leverage, può acquistare e vendere fondi online, fare covered warrants di vari tipi, acquistare obbligazioni di tutti i tipi da tutto il mondo,eccetera, e il tutto per importi anche modesti. Tutto questo è naturalmente ancora imperfetto, ma 10 anni fa era letteralmente impensabile per la maggior parte degli investitori! Non vi è dubbio che il parco prodotti aumenterà sempre di più per cui anche le opzioni “esoteriche” sono probabilmente in arrivo...!

2) Per quello che riguarda costruirsi in casa prodotti complessi (ma non troppo), ad esempio opzioni call o put di vari tipi, credo anche che si possa fare. Tuttavia, richiede tempo (occorre seguire i mercati in modo abbastanza continuativo), conoscenze (bisogna studiare come si fa: esistono ormai sia pubblicazioni che corsi e seminari sull’argomento) e un minimo di “vocazione” (se siete allergici alla matematica e alla programmazione, lasciate stare). Inoltre non è che una volta fatto questo, uno ha trovato la ricetta per diventare ricco: ad esempio, io lo so fare, ma......... sto ancora aspettando di diventare ricco ........ e credo aspetterò un pezzo! Cosa infatti pensate succeda se mi costruisco dinamicamente un’opzione call ed il mercato scende? Che ci rimetto il premio (più o meno truccato come operazioni di delta hedging andate male, costi di transazione o altro).

Grazie e saluti a tutti.

Catilina
 
.... i consigli sono quelli di sempre? sì, quelli che si dimenticano sempre di dare in banca:rolleyes:

3%-8%? e come fanno a sopravvivere i poveri ingegneri finanziari:D ......scherzi a parte, si "vietano" gli hedge found ai risparmiatori e delle "tranquille" obbligazioni strutturate si fanno piazzare senza l'obbligo della minima trasparenza!

grazie della risposta e ciao:)
 
Indietro