Hall of Fame

wow...

i derivati come forma di speculazione non sono propriamente degli strumenti di copertura...
 
Ciao Letizia:)

Vedi, tutto si riduce banalmente ad un delirio di onnipotenza che sovente scorgiamo anche tra le pagine virtuali di questo forum.

Rimanere con i piedi per terra, tenendo sempre a mente che prevedere il futuro, quali siano le competenze o attitudini, risulta sempre di difficile attuazione.

Quasi quanto saper gestire il presente:)
 

Allegati

  • kc.JPG
    kc.JPG
    87,4 KB · Visite: 518
Un post storico del FOL, da Hall of Fame

COME GESTIRE CAPITALI CONSISTENTI AD UNA CERTA' ETA' NEL MODO PIU' SEMPLICE POSSIBILE E CON OTTIME PROSPETTIVE DI DIFESA DALL'INFLAZIONE

...


Un approccio canonico potrebbe portarci ad elaborare una serie di simulazioni raggruppando alcune azioni e poi calcolando il beta complessivo del portafoglio creato, magari il var, magari la correlazione complessiva al rendimento dell'indice e la cointegrazione all'interno del gruppo (sono termini che a volte paiono difficili ma semplicemente replicabili spesso solo con excel e una serie storica di prezzi trasformati in log-rendimenti).

Quanto alla forza relativa anche qui gli approcci possono essere semplici, per esempio usando un incrocio di medie (magari esponenziali come nel Macd utilizzato in AT) o magari costruendo una serie storica formata dallo spread tra rendimento dell'indice e del titolo osservato sino a capire sino a quanto spazio può occupare il famoso elastico che si allunga e si contrae. O possono essere più complessi andando a scomodare test statistici e analisi estremamente sofisticata delle serie storiche. O magari, mischiando come piace ad alcuni della nuova generazione, disegnando il Macd stesso dello spread e non dello strumento singolo.

Poi bisogna avere qualche attenzione ai settori e alle circostanze dedotte empiricamente (ma non solo o per forza) dal mercato. Se voglio battere lo Stoxx50 e seleziono i 3 petroliferi (Eni, Total e Repsol) ho un ottimo risultato se il brent sale ma pessimo se il brent scende. In entrambi i casi non ho avuto una buona gestione dei rischi e della diversificazione.

Proviamo a costruire delle "coppie" di azione fratto indice. Per ogni coppia (usando i rendimenti) si costruisce una serie storica della spread. Si disegna su un grafico, si aggiunge ad esempio il Macd, una media lenta ed una veloce, se possibile si aggiunge una "banda di oscillazione limitata" a più livelli (per esempio +/- n volte la dev.std della serie) e si cerca di individuare i livelli di forza relativa (la serie è vicina ai massimi, la media veloce è superiore a quella lenta, il macd è positivo, sei vicino o hai superato le bande superiori). A quel punto hai individuato una serie di titoli con forza relativa positiva o negativa rispetto all'indice.

Troviamo ad esempio da un terzo ad un quarto dei titoli dell'indice. Proviamo ora a costruire uno spread formato dalla somma dei rendimenti dei singoli titoli (per semplicità equipesati) e confrontarla all'andamento dell'indice. Notiamo vantaggi ? Miglior performance e miglior volatilità ? No ? Allora cominciamo da zero. Sì ? Allora proseguiamo.

A questo punto potremmo calcolare il beta complessivo del portafoglio. Se abbiamo un dato molto asimmetrico (0.5 o 1.50) allora attenzione, i rischi sono elevati. Io preferisco un beta leggermente inferiore a quello dell'indice (tra 0.85 e 0.95).

A questo punto, se hai predisposizione all'azionario e cerchi rendimenti n volte superiori ai bond puoi costruire un portafoglio long netto di titoli. Oppure, con rischi minori, un portafoglio "neutrale" lungo di titoli e corto di futures.

Perchè fare tutto questo ? Intanto per avere rendimenti superiori a quelli dei bond (anche doppi o a volte tripli) con rischi moderati. Per conseguire performance costanti.

Normalmente, questo tipo di strategie, viene ricercato da una fascia di investitori "matura". Sia come età (diciamo dai 40 in sù) che come patrimonio (nel senso di capitale già creato e da mantenere).

Persone che hanno la consapevolezza che la aspettativa di guadagnare il 15% non vale il rischio di perdere il 3%.

Consapevoli del fatto che, indipendentemente dalle tecniche usate, se si puà guadagnare il 3% in una settimana su 100 mila euro e più difficile farlo su 100 mln di euro.

Persone che, a mio personalissimo avviso, hanno consapevolezza del valore e della responsabilità del capitale e del patrimonio detenuto.
 
Grazie P.A.T., cosa mi ero perso!

Post da standing ovation. :)
 
Quoto nella sezione Hall of Fame uno dei messaggi del 2005 conservati gelosamente nel mio hard disk, da parte di uno dei migliori contributori passati del FOL. Vengono succintamente indicate le linee guida di 3 modelli di trading operativo sui future.

Codice in chiaro (una rarita' sul FOL)

Un saluto
PAT

----------ooOoo------------

"TUTTO SOMMATO IL FIB E' STATO FACILE"

A FIB ormai defunto è relativamente semplice tirare le somme e vedere se sia stato così difficile "estrarre" profitto dal futures negli ultimi 10 anni, usando strategie semplici e spesso mutuate dall'AT.
Nei test sono stati considerati costi di transazione pari a 100 € round-trip per negoziazione at-close e 200 € per negoziazione in stop. I primi 50 giorni di dati sono stati usati per i calcoli. Fonte dati B&B EOD, dalla nascita del contratto al 16-09-2004. Tutte le strategie usate nel test sono scritte in easylanguage per Tradestation, facilmente traslabili in altri linguaggi e programmi di analisi.

Metodi derivanti dall'AT: medie mobili (MM) e break-out (BK).
Le due strategie, entrambi trend-following, sono molto simili e i risultati dipendono spesso dal lookback usato per il calcolo: ho usato 10 e 25 gg , probabilmente i periodi più citati in "letteratura" (di AT).

MM 10 gg: profitto 177.480 €, maxdd 63.150 €, n° op 404, 33.5% positive
MM 25 gg: profitto 85.310 €, maxdd 71.300 €, n° op. 248, 25.8% positive
questo il system in easylanguage:

inputs LB(10);
if C > average(C,LB) then buy at close;
if C < average(C,LB) then sell at close;
---

BK 10 gg: profitto 11.700 €, maxdd 77.150 €, n° op. 140, 40% positive
BK 25 gg: profitto 45.940 €, maxdd 41.975 €, n° op. 63, 25.3% positive
questo il system in easylanguage:

inputs: LB(10);
buy at Highest(H,LB) stop;
sell at Lowest(L,LB) stop;
---
Tutti gli altri metodi di trading mutuati dall'AT (momentum, bollinger band, rsi, stocastico etc.) in realtà sono solo delle rimasticature di questi due metodi, per cui è facile pensare che i risultati in presenza di NON-OTTIMIZZAZIONE non si discostino molto.

Metodi basati sulla statistica.
E' noto che i dati EOD di tutti i futures azionari (FIB compreso) presentano autocorrelazioni trascurabili e dunque una apparente impossibilità ad essere usati per "estarre" profitto. Le cose sono molto diverse se consideriamo dati weekly, generalmente trascurati dai trader per una errata percezione del rischio associato. Ne ho trascurato l'analisi appunto perchè poco riportati nelle varie pubblicazioni.
Anche con dati EOD sono però possibili strategie basate sull'ACF tenedo presente la stagionalità settimanale (ben documentata in letteratura): da tempo si sa che il Lunedì è tipicamente una giornata trend-following, che tende a seguire il move del venerdì precedente, mentre il Martedì una giornata di reverse, che tende a rovesciare il move del giorno prima. Il fenomeno è presente, in misura diversa, sui futures azionari di tutto il mondo e nel 94 sarebbe stato semplice applicare un metodo che funzionava egregiamente dall'82 sullo SP futures.
La strategia Venerdì/Lunedì prevede di entrare sul mercato seguendo il trend del giorno alla chiusura del Venerdì, chiudendo la posizione alla chiusura del Lunedì. La strategia Lunedì/Martedì prevede invece di entrare nel mercato con posizione opposta rispetto al rendimento del Lunedì, anche in questo caso chiudendo la posizione in chiusura al giorno dopo. In entrambi i casi è stata inserita una "soglia" di intervento pari all'1%

Venerdì/Lunedì: profitto 21.920 €, maxdd 40.300 €, n° op. 243, 50% positive
questo il system in easylanguage:

if marketposition<>0 then setexitonclose;
if Dayofweek(D)=5 then begin
if C > C[1]*1.01 then buy at close;
If C < C[1]*0.99 then sell at close;
end;


Lunedì/Martedì: profitto 83.175 €, maxdd 28.575 €, n° op. 217, 60% positive
questo il system in easylanguage:

if marketposition<>0 then setexitonclose;
if dayofweek(d)=1 then begin
if c>c[1]*1.01 then sell at close;
if c<c[1]*0.99 then buy at close;
end;

Metodi astro-meteo-etc.
Trascureremo le strategie di tipo lunazioni/sun-storming perchè poco conosciute nel 94, analizzeremo invece la strategia "sunlight", ben documentata in letteratura scientifica e nota al trading-people da oltre 50 anni come strategia 11/05, oppure com "buy november, sell in may and take away".
In pratica questa semplicissima strategia suggerisce di aprire posizioni long su azioni alla fine di ottobre, per chiudere la posizione alla fine di aprile. Dall'82 al 94 questa semplice strategia avrebbe permesso sullo SP futures una ottima performance, dunque sarebbe stato logico applicarla al FIB:

11/05 : profitto 162.850 €, maxdd 65.200 € n° op. 9, 90% positive
questo il system in easylanguage:

if month(d)=11 then buy at close;
if month(d)=5 then exitlong at close;

Metodi intraday
Trascurerò l'analisi delle metodologie intraday in quanto estrememente soggettive, per quanto riguarda la tecnica e il time-frame usato. Da un semplice esame dei system "disclosed" inseriti "chiavi in mano" in Tradestation ho potuto notare che la quasi totalità di queste tecniche perde quattrini: ciò è dovuto tipicamente ai costi di transazione "reali" inseriti nella simulazione, mostrando così pienamente che che siffatte strategie conducono nel medio/lungo periodo a forme di trading casuale. Ciò non deve sorprendere, in quanto la riduzione del time-frame conduce , per definizione, ad un peggioramento del rapporto segnale/rumore nelle serie storiche, distruggendo la debole struttura coerente delle medesime. Se a questo si associano costi di negoziazione più alti (dovuti ad un maggior numero di trade) la speranza matematica negativa diventa quasi inevitabile.

Conclusioni
Da notare che simulando le tecniche di cui sopra sullo SP , un futures notoriamente più liquido e dunque più "efficiente" (nel senso della EMH) nel medesimo periodo del FIB (dal 94 a oggi) notiamo che mentre le strategie di tipo "statistico" e "sun-light" hanno prodotto risultati ampiamente positivi, quelle mutuate dall'AT (MM e BK) hanno condotto a perdite colossali : la classica affermazione "trend is your friend" si è rivelata negli ultimi 10 anni sullo SP micidiale per le tasche dei Noise-Trader
Tutto sommato il FIB è stato un futures facile.
Happy trading
 
dubbio......

:confused: Chi tra di voi (conosce/frequenta/è) L'Ing. Claudio Gallo ??????? :confused:

X P.A.T. Può gentilmente riportare alla luce materiale interessante del passato riguardante la COINTEGRAZIONE che non trova più spazio in questo archivio ma solo (ahimè) nel suo Hard Disk ? :bow:
 
Ultima modifica:
:confused: Chi tra di voi (conosce/frequenta/è) L'Ing. Claudio Gallo ??????? :confused:

X P.A.T. Può gentilmente riportare alla luce materiale interessante del passato riguardante la COINTEGRAZIONE che non trova più spazio in questo archivio ma solo (ahimè) nel suo Hard Disk ? :bow:

motore di Ricerca FOL cerca in Econometria il 3D aperto dal nick:

Alborsa

che considero sia stato uno dei preparati e competenti del FOL, a cui va il mio sincero apprezzamento per i suoi contributi nel lontano passato. Inseriro' prossimamente nella hall of fame un suo importante contributo riguardante una importante metodologia di valutazione del trading nel suo complesso.
 
Questo, secondo me, e' un intervento da Hall of Fame, illuminante riguardo gli obiettivi che uno dovrebbe razionalmente proporsi quando si decide ad investire in Borsa o nei trading systems.


http://www.finanzaonline.com/forum/showthread.php?t=506512


Uno dei piu' importanti principi della moderna finanza aziendale dice che il tasso di rendimento del mercato è la somma fra il tasso di interesse privo di rischio ed un premio per il rischio.
La Ibbotson Associates ha calcolato il rendimento annuo medio dell'indice S&P negli ultimi 69 anni (lo studio risale al 1994) quantificandolo in un 12,2% che è anche la performance annuale che ci possiamo ragionevolmente aspettare (secondo la signora Finanza Aziendale...) adottando una strategia Buy and Hold sull'indice, il tasso medio dei Titoli di stato a breve termine (considerato l'investimento a rischio "0" piu' remunerativo presente nel mercato) è stato del 3,7% quindi il premio medio annuale per sopportare l'ampia variabilità (rischio)del portafoglio di mercato è l'8,4%.
Questo è il tasso reale che dovremmo utilizzare in sede di attualizzazione del flusso di cassa di un investimento alternativo (a pari rischio ovviamente...) per poi decidere se fosse meglio il "progetto S&P" oppure l'altro.
In soldon sonanti se il tasso corrente privo di rischio fosse il 3% allora 3%+8,4%=11,4% questo è il nostro punto di equilibrio delle scelte, investimenti alternativi che risiedessero alla sua destra sarebbero ovviamente da preferirsi (ripeto, a parità di rischio).
Si evince chiaramente che la moderna Finanza aziendale poggia sull'evidenza storica le basi dei suoi piloni cardine.
Il discorso, tra l'altro, può essere ragionevolmente applicato (se opportunamente adattato...) al progetto alternativo "Trading system" (tra l'altro a differenza dei canonici investimenti alternativi di tipo imprenditoriale dove sovente è molto difficile estrapolare indici descrittivi di rischio e di rendimento, qui grazie ai moderni software di analisi statistica applicata ai TS possiamo avere con grande precisione tutti i dati che ci servono).
Chi afferma che il mercato cambia sempre e quindi è inutile guardare il passato, che le equity line dei sistemi backtestati sono aria fritta e che non esista materia, applicata alla speculazione borsistica, che possa essere definita scientifica, sappia che impiegare le proprie forze nella creazione di sistemi non è altro che una moderna divagazione (inflazionata da chi di statistica e matematica ne sà ben poco...) dei principi della Finanza aziendale...

Albano

--------------ooOoo--------------

Ho ripensato al grandissimo intervento di Alborsa proprio uno di questi giorni, quando ho letto che il gestore che ha vinto la gara per la previdenza privata in UK si sarebbe impegnato a garantire allo Stato (che agisce per conto dei lavoratori inglesi) un cosiddetto "Equity risk premium" (cio' che Alborsa spiega correttamente essere il premio medio annuale per sopportare l'ampia variabilità/rischio del portafoglio di mercato) del 3,5 % entro il 2055, ben inferiore quindi all'8,4%, stime evidentemente precedenti alle crisi borsistiche degli ultimi anni.

In passato certe stime sul vantaggio dell'azionario erano ottimistiche all'eccesso, ma viceversa le perplessita' attuali di alcuni economisti inglesi sono persino sul misero 3,5%. Finira' con il gestore che decidera' di investire una buona parte in titoli a rendimento reale, come i titoli indicizzati all'inflazione, piuttosto che in borsa.

In Italia il dibattito inglese sull'equity premium delle azioni non esiste: e' appena partita la lotteria Win for Life, che si propone l'obiettivo di costituire il secondo pilastro pensionistico :D
 
In passato certe stime sul vantaggio dell'azionario erano ottimistiche all'eccesso, ma viceversa le perplessita' attuali di alcuni economisti inglesi sono persino sul misero 3,5%. Finira' con il gestore che decidera' di investire una buona parte in titoli a rendimento reale, come i titoli indicizzati all'inflazione, piuttosto che in borsa.

In Italia il dibattito inglese sull'equity premium delle azioni non esiste: e' appena partita la lotteria Win for Life, che si propone l'obiettivo di costituire il secondo pilastro pensionistico :D

E infatti questa ennesima presa per i fondelli (WIN FOR LIFE) ha avuto subito un grandissimo successo in Italia. E' davvero incredibile come la riforma (scippo?) del TFR sia stata fatta poco prima del grande crollo.... Meno male che non tutti ci sono cascati....
 
Indietro