Deflazione: captiamo i segnali

ARCHIMEDE E LA LEVA PERDUTA!

Come non ricordare aggiungo io il MEW, l' home equity, il bancomat immobiliare per eccellenza, quella creatura finanziaria che permette di prendere in prestito la rivalutazione di un immobile, fondata sull'assurdità che il valore delle case non avrebbe potuto che salire.

A partire dal 2000 tuttavia il ritmo di accumulazione del debito è accelerato notevolmente, come conseguenza di un proliferare dell'emissione di titoli strutturati con garanzia sottostante il debito ipotecario. Nel corso del decennio, una combinazione di fattori come la politica monetaria accomodante ( bassi tassi di interesse ) norme di erogazione del credito ridotte ai minimi termini con la diffusione di pratiche di credito immobiliari esotiche con formile di rimborso spesso demenziali e la cartolarizzazione ( trasferimento del rischio di credito agli investitori ) hanno promosso un rapido sviluppo del credito.

L'aumento del livello del debito è stato accompagnato da un aumento del livello della ricchezza tramite la creatività del credito finanziario( MEW e speculazione immobiliare )

La bolla immobiliare è scoppiata nel 2006 e da allora la ricchezza è diminuita drasticamente oltre a quella legata agli indici azionari che ha incominciato a venir meno dalla metà del 2007. Di conseguenza tali eventi hanno eroso le garanzie che sostenevano il ricorso al debito con un rapido calo dei valori immobiliari e azionari.

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Le conclusioni dell'analisi sono da manuale della " DEBT DEFLATION" ormai riportata da oltre un anno in questo blog e in maniera particolare nei post "dedicati".

Più di venti anni fa Hyman Minsky ha proposto l'ipotesi di instabilità finanziaria, dove sosteneva che la prosperità può indurre i mutuatari ad accumulare debito al di là delle loro capacità di rimborso correlate ai redditi correnti, determinando in tal modo le crisi finanziarie e le gravi contrazioni economiche.

L'ambiente di credito facile ha facilitato questo processo alimentato ulteriormente da un aumento dei prezzi azionari e immobiliari che hanno fornito garanzie fitizzie per una ancora maggiore assunzione del debito. Il valore delle garanzie è diminuito ulteriormente lasciando molte famiglie in una precaria situazione finanziaria e in particolar modo alla luce delle incertezze che minacciano il loro lavoro.

E' probabile quindi che in futuro le famiglie americane ridurranno il loro debito indipendentemente dalla follia degli stimoli monetari della Federal Reserve che non dimentichiamolo sta mettendo in atto anche programmi speciali ( TARP ) per stimolare il ricorso al debito.

Se realizzato attraverso un maggior risparmio, il processo di deleveraging, potrebbe tradursi in un notevole e prolungato rallentamento della spesa dei consumatori rispetto al periodo pre recessione accompagnato da notevoli costi sostenuti in relazione a spese legali e minori futuri punteggi di credito ( minore affidabilità e solvibilità ).

Inoltre questa formula potrebbe spostare il problema del deleveraging in atto, sul sistema bancario che detiene tali prestiti iscritti come attività in bilancio. In entrambi i casi il processo di deleveraging non sarà affatto indolore!

Concludendo questa è una DEBT DEFLATION da manuale, con conseguenze e dinamiche che andremo a scoprire nel corso dei prossimi mesi e anni.
 
Ottimismo

Fed taglia le stime per il 2010. Lenta ripresa nel II semestre

L'economia americana non tornerà a crescere secondo gli obiettivi di lungo termine della Fed "prima di cinque o sei anni", non prima dunque del 2014 nel migliore del casi. E' quanto emerge dalle discussioni dei membri del Federal Open Market Committee in occasione dell'ultima riunione del 28-29 aprile.
In quell'occasione, i governatori hanno rivisto al ribasso le stime di calo del pil per il 2009 in una forbice compresa tra -1,3% e -2% mentre per il 2010 è ora prevista una ripresa più lenta, con un tasso di espansione compreso tra il 2 e il 3 per cento. Per stimolare l'economia, i governatori hanno discusso della possibilità di varare nuovi acquisti di asset e titoli del Tesoro. Vengono tuttavia rilevati segnali di attenuazione della caduta delle attività nel secondo trimestre e si continua a puntare su un inizio di ripresa nella seconda metà dell'anno. Il tasso di disoccupazione potrebbe tuttavia arrivare a toccare il 9,6% entro fine anno.
Le nuove previsioni macroeconomiche che hanno costituito la base di discussione dell'ultima riunione del Fomc prevedono inoltre un'inflazione contenuta tra lo 0,6 e lo 0,9% nel corso del
2009 per poi salire in misura molto modesta a una forbice dell'1-1,6% nel 2010 e dell'1-1,9% nel 2011. Non si prevede dunque, almeno per il momento, un fenomeno inflazionistico significativo nonostante l'enorme massa monetaria riversata sui mercati per stimolare la crescita e la politica di tassi zero adottata dalla banca centrale da ormai diversi mesi
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Guardando a un orizzonte più lontano, la Fed vede una possibile espansione al ritmo del 3,5%-4,8% nel 2011 e una crescita moderata compresa tra il 2,5 e il 2,7% negli anni a seguire. Nel complesso, la maggior parte dei membri del Fomc ritiene tuttavia che l'economia non sarà conforme agli obiettivi di crescita, di riduzione della disoccupazione e di aumento dell'inflazione prima di cinque o sei anni. Dunque per un ritorno a una crescita sostenibile e secondo il potenziale la data più vicina pare quella del 2014 o del 2015.
 
Le nuove previsioni macroeconomiche che hanno costituito la base di discussione dell'ultima riunione del Fomc prevedono

Te (inteso come categoria di dipendente) sarai tra gli ultimi ad accorgerti dell'inflazione reale.
 
Da questo mese in poi cominciano i veri problemi, sia per le aziende sia per lo stato...

A fine mese si fa la dichiarazione redditi e le Aziende dovranno pagare il conguaglio 2008 (giustamente) e come si sente a larga scala, il 2008, per l'industria è stato un buon anno.

Quindi si salda il 2008 con il dovuto e, secondo le leggi in materia tributaria, bisogna pagare il 50% del 98% del anno precedente...

In condizioni "normali" questo non crea molti problemi, difatti a Giugno si è fatturato fino maggio , modalità di incasso a parte, 5 mesi, quindi in teoria i soldi ci dovrebbero essere ma:

-1) Che vada bene, in Italia si incassa 60 gg data fattura fine mese, spesso 90-120... questo significa che al 16 giugno si incassa marzo.

-2)le aziende hanno registrato, mediamente, un -50% quindi i soldi non ci sono!

Se si specchia il primo semestre sul secondo, la risultante è che le aziende, che vada bene, chiuderanno in pari o peggio in perdita...

Cosa faranno le aziende???
salderanno il 2008 e non pagheranno gli anticipi... pena se poi sono dovuti... una penale secca del 3% più un 3% su base annua.

Ed ecco che qui entra in difficoltà lo stato...

vi immaginate a larga scala se tutte le aziende non pagano gli anticipi???? nelle casse dello stato non entrano i tributi che si programma per far fronte alla quotidianità della gestione del paese....

Questo è quello che sostenevo in alcuni post.... da adesso a, primo step, settembre, pericolo di aumento della disoccupazione... lo step successivo, fine anno.
 
Tempestivo. E' esattamente quello che stavo valutando di fare ...
io ho già dato disposizione al commercialista, valutando, anche se il secondo semestre si normalizza come il 2008, cmq la fatturazione scende di almeno il 25%... quindi sul dovuto, pagare il 3% secco più il 3% su basse annua, ammesso che ci sia utile, conviene non pagare e non togliersi liquidità!
 
L'IMPONDERABILE!

Una double dip recession sarebbe la testimonianza di una ripresa troncata da un aumento della contrazione monetaria e della pressione fiscale con un inevitabile premio richiesto dagli investitori per sostenere i debiti pubblici mondiali.

Il mio unico dubbio è relativo agli ordigni a tempo, disseminati lungo il percorso dell'economia mondiale, ordigni che vanno dal binomio deflazione/inflazione ad una serie di problematiche relative al sistema finanziario ed immobiliare, senza dimenticare la possibilità di una autentica tempesta valutaria.

Non so quanto sia sostenibile la visione di una ripresa che provenga da eventi macroeconomici indotti da una serie di fattori irripetibili, già sperimentati anche lo scorso anno, con uno stimolo fiscale che ha decisamente fallito, nel suo compito.

Secondo il mio parere oggi la maggior parte di tale stimolo fiscale prenderà la strada del risparmio e del servizio al debito, ovvero verrà utilizzato per abbattere l'onere del debito.

Se proprio vogliamo prospettare una nuova versione alfabetica del futuro ciclo economico, perchè non intravvedere un possibile movimento ad " O " ,ove un ipotetico recupero verrebbe assorbito da una potente pompa di aspirazione che riporta l'economia al punto di partenza, la pompa del risparmio e del deleveraging, in attesa di un lungo periodo di convalescenza prima di un'eventuale ripresa.

Credere che una "deflazione da debiti", una globale azione di deleveraging di queste proporzioni, possa risolversi nello spazio di un istante lungo due anni di recessione per essere seguito da una ripresa immediata, mi sembra alquanto anacronistico.


...

Kohn dice in sostanza che nonostante la fragilità dell'economia americana e la prospettiva di tassi bassi per un pò di tempo, la Federal Reserve deve dichiarare chiaramente l'intenzione di ritirare la liquidità dal mercato quando la ripresa comincia a prendere piede per passare a contenere le pressioni inflative e le prospettive di inflazione create. Ecco quindi che nel caso di una ripresa, le manovre della Fed porteranno probabilmente ad una nuova recessione, sempre che la Fed sia in grado di agire sui tassi indipendentemente dalle probabili pressioni politiche.

Ora per un novellino come il sottoscritto è assolutamente affascinante notare come in questa crisi Keynes e Friedman stiano influenzando contemporaneamente i timonieri, attraverso le loro visioni che consistono rispettivamente nella maggiore spesa pubblica e nell'innondare di liquidità i mercati. Tra qualche anno quando la più imponente azione di deleveraging della storia avrà fine, allora sarà difficile tenere a bada le aspettative di inflazione, anche se la Storia ci racconta che le depressioni silenziano per anni qualsiasi aspettativa.

Se l'intero settore privato sta deleveraggiando l'economia ad eccezione di quello finanziario che continua imperterrito nella sua follia demenziale ( vedi dati Federal Reserve ) non resta che lo Stato per sostenere la domanda.

Inoltre è abbastanza illusorio credere che la deflazione sia un problema passeggero.
 
Thanks to Lap per il ragionamento

sul discorso dell'inflazione...



ma quand'e' che la moneta e' stata veramente inserita sui mercati ed e' arrivata a imprese e consumatori ???

quando si facevano mutui a gogo' e si vendevano tante case a prezzi altissimi !!!

immagina uno che ha 50k in banca, si fa fare un prestito da 250k e compra una casa da 300k...

250k di M3 sono stati creati, mentre 300K di M1 finiscono sul conto del venditore (privato o costruttore), mentre 50K di M1 spariscono dal conto del compratore, no?



oggi che stanno immettendo M1 per coprire parte dell'M3 che e' diventata carta straccia, stanno creando inflazione?

ho i miei dubbi, visto che le banche se la tengono stretta, questa M1, per risanare i coefficienti patrimoniali...



ma se pure una parte di questa M1 va a finire nell'economia reale (imprese e consumatori), sicuramente e' meno di quanta ne avevano creata prima con la riserva frazionaria...

non credi?



eppero' le chiacchiere sull'iperinflazione vanno avanti,
si continua col terrorismo-pro-passaggio-cerino

e vabbe'...

tanto il cerino a qualcuno deve passare...
 
Sta maturando

Inflazione/Istat:A maggio +0,9% anno, minimo da novembre '68

Allora variazione era di +0,7%
Roma, 29 mag. (Apcom) - Scende ai minimi toccati oltre 40 anni fa l'inflazione. A maggio l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività ha segnato una variazione, rispetto allo stesso mese dell'anno precedente di +0,9%, la più bassa dal novembre del 1968 quando la variazione fu di +0,7%. Lo comunica l'Istat, sottolineando che si tratta di stime preliminari. L'inflazione di fondo è pari a +1,9%, mentre l'acquisito è pari +0,7%.
 
Tremonti: «La cura anti-crisi non è inflazione»

Le banche e i Tremonti bond. Il cavallo (le banche) non beve o beve a fatica.
Primo: non sono Tremonti bond. Sono uno strumento europeo che è applicato in altri paesi Ue. Sono uno strumento di patrimonio e non di debito e se un banchiere nota che costa troppo rispetto al debito, significa che non vuole capire o che cerca argomenti per non applicare lo strumento.

Tra le banche aumenta la raccolta, ma non gli impieghi. La liquidità ancora non arriva alle imprese.
Se aumenta la raccolta e non aumentano gli impieghi può essere che non ci sia domanda di credito ma può anche essere che le banche preferiscono investimenti di tipo finanziario (housecrash: o può essere che preferiscano ripianare i bilanci). In tutte le sedi internazionali ti dicono che la liquidità immessa o in essere nel sistema finanziario (ciò che nel nostro caso è rappresentato dal risparmio) non passa ancora come dovrebbe dall'economia finanziaria all'economia reale. Un esempio: per molte delle operazioni sui collaterali con la Bce si ha l'impressione che si tratti di una circolazione un po' troppo a circuito chiuso. Per suo conto il governo ha fatto davvero la sua parte per immettere liquidità nel sistema. Sul 2009 la Cassa depositi e prestiti immette 20 miliardi, altri 4 la Sace, altri 4 vengono dall'accordo Abi-governo-Bei, in più c'è l'effetto moltiplicatore forte soprattutto per i bond banche-Tesoro dove il moltiplicatore è da uno a dieci: per 10 miliardi di bond fanno 100 miliardi di maggiore credito alle imprese. Sono cifre enormi. In più abbiamo abbattuto il vecchio stock di rimborsi Iva; abbiamo fatto una saggia politica di rateizzazione fiscale e contributiva.

Ora la discussione tra gli economisti è se l'imponente immissione di liquidità porti a un rischio-inflazione o a un'opportunità-inflazione?
In giro per il mondo l'ipotesi di fare inflazione ha un nome elegante: exit strategy. Io sono contrario all'inflazione, anche per ragioni morali e politiche. L'Europa è comunque tutta costruita contro l'inflazione. L'inflazione non è la soluzione politica positiva e non può essere una soluzione europea.
 
Perchè "ahimè"?

Ti fa piacere che i tuoi soldi valgano meno?


sai perchè stò postando meno sul forum??
ora che ho risolto per la casa stò intensificando la ricerca di lavoro almeno part time...negli ultimi tempi sono stato in giro mattina e sera con scarsi risultati...
quando tutto mi andava a gonfie vele mi ricordo dell' inflazione in salita...bce che continuava ad alzare i tassi ecc...
adesso lo scenario è opposto...inflazione giù...tassi al minimo...e la mia situazione che si è ribaltata....solo coincidenze??
io personalmente stavo meglio quando l'inflazione saliva
 
Perchè "ahimè"?

Ti fa piacere che i tuoi soldi valgano meno?

Credo che intendesse che una inflazione sana e non eccessiva è indice di una economia che cresce. Mentre la deflazione vuol dire che l'economia è in uno stato comatoso
 
sai perchè stò postando meno sul forum??
ora che ho risolto per la casa stò intensificando la ricerca di lavoro almeno part time...negli ultimi tempi sono stato in giro mattina e sera con scarsi risultati...
quando tutto mi andava a gonfie vele mi ricordo dell' inflazione in salita...bce che continuava ad alzare i tassi ecc...
adesso lo scenario è opposto...inflazione giù...tassi al minimo...e la mia situazione che si è ribaltata....solo coincidenze??
io personalmente stavo meglio quando l'inflazione saliva

Eh ti credo. Le cose sembrava andassero a gonfie vele perchè il mercato veniva drogato dai soldi facili delle banche: ecco perchè l'inflazione aumentava.

Quest'inflazione l'abbiamo vista convogliata verso i prezzi dei beni di prima necessità: cibo e abitazione.
Ora non sarà più possibile per un pezzo ed ecco una delle ragioni per cui vedremo calare i prezzi degli immobili. A questa aggiungo la difficoltà attraversata dal mercato del lavoro, come tu stesso testimonii.

Inoltre, vorrei farti presente che il rialzo dei tassi, non farebbe contenti molti mutuati a TV, che l'anno scorso erano saliti a galla come i pesci a cui manca l'ossigeno. Quindi non so cosa sarebbe peggio in questo momento. A mio parere la cosa peggiore che può succedere a chi ha un mutuo a TV è alcuni mesi di deflazione (calo delle quotazioni) e poi un bel rialzo dei tassi causa inflazione schizzata in alto. Le quotazioni non farebbero a tempo a risalire, poichè nel frattempo ci sarebbe stata (non è molto reattivo il mercato immobiliare, lo sappiamo tutti) una valanga di pignoramenti che le farebbe sprofondare a cifre "never seen before".

Quindi, io ci andrei piano con l'auspicio dell'inflazione.
 
Credo che intendesse che una inflazione sana e non eccessiva è indice di una economia che cresce. Mentre la deflazione vuol dire che l'economia è in uno stato comatoso

Ecco, mancava la parolina magica.

Io l'inflazione sana la vedo bene quando l'economia sarà altrettanto "sana". OK!

La deflazione non necessariamente vuol dire che l'economia è in uno stato comatoso, ma che c'è uno squilibrio inflazionistico da riequilibrare: è quello che secondo me sta accadendo adesso.

Comunque, sempre ottimi interventi i tuoi :bow:
 
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