26 novembre 2005
Polizze destinate a rifarsi il look con il «controllore»
La Covip dovrà emanare le nuove regole dei prodotti previdenziali entro un mese dalla pubblicazione in Gazzetta del decreto. Nasce il problema dei vecchi contratti
Sono destinati a cambiare pelle i prodotti assicurativi (Fip), anche se saranno utilizzati da un pubblico ridotto di lavoratori. La riforma della previdenza integrativa approvata giovedì 24 novembre dal Consiglio dei ministri, che entrerà in vigore nel 2008, li ha fortemente penalizzati. Le polizze infatti non potranno godere del contributo del datore di lavoro, pari in media al 2% del Trattamento di fine rapporto. Questi prodotti quindi, a meno che il documento non sia modificato nei prossimi due anni, saranno destinati prevalentemente a lavoratori autonomi e liberi professionisti, che non dispongono di un Tfr accantonato. Ma nonostante il pubblico ridotto, sono obbligati comunque a rifarsi il look in base alle nuove regole che saranno emanate dalla Covip per aumentare la trasparenza del settore. L’autorità di vigilanza sulla previdenza, in base al documento approvato giovedì (e salvo che non cambi ancora prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale), avrà infatti fin da subito il potere di vigilanza sull’intero settore previdenziale, comprese le polizze assicurative, e dovrà emanare entro 30 giorni dalla pubblicazione le direttive destinate a dettare le nuove regole di funzionamento di tutte le forme pensionistiche, mentre le compagnie avranno tre mesi di tempo per adeguarsi. Ma si sa già (in base all’articolo 23 del decreto) che le imprese di assicurazione «per le forme pensionistiche individuali attuate prima della predetta data, mediante contratti di assicurazione sulla vita, provvedono alla costituzione di un patrimonio autonomo e separato, con l’individuazione degli attivi posti a copertura dei relativi impieghi, secondo criteri di proporzionalità dei valori e delle tipologie degli stessi attivi». Questo significa che le compagnie dovranno rivedere le loro polizze, facendo ben attenzione a separare i patrimoni dei clienti. Nasce quindi un problema per la trasformazione dei vecchi prodotti, che probabilmente dovranno essere congelati o addirittura chiusi, mentre quelli nuovi dovranno essere creati secondo principi completamente diversi.
«Probabilmente i vecchi prodotti resteranno congelati senza nuove adesioni - spiegano dalla Covip - ma il tema è ancora in discussione». Intanto, per quanto riguarda le polizze che saranno create secondo le nuove regole, la separazione dei patrimoni ha un’importanza rilevante anche sulla scelta del prodotto da utilizzare per creare un Fip. « Il patrimonio dovrà essere separato non soltanto dal punto di vista contabile, come avviene oggi con le gestioni separate utilizzate nelle polizze tradizionali - dice Fabio Carniol, direttore bancassicurazione e previdenza di Cattolica Assicurazioni - Per questo non potranno essere utilizzati vecchi prodotti, ma dovranno essere create nuove strutture». In realtà novità importanti in materia di trasparenza delle polizze previdenziali erano già arrivate con la circolare Isvap 551, che ha obbligato le compagnie di assicurazione a rifare i documenti informativi e la nota sintetica delle polizze a partire dal primo dicembre di quest’anno, eliminando il preconto delle commissioni. Ma le assicurazioni, ovviamente, ora aspettano ulteriori indicazioni della Covip per evitare di dover modificare nuovamente le caratteristiche dei prodotti in corsa. In questi mesi c’è stato quindi un black out delle vendite, una pausa di riflessione utile a capire come cambierà il settore delle polizze previdenziali. Anche perché, come visto, le novità sembrano rivoluzionarie. Come quella che prevede (all’articolo 5 del decreto) un responsabile del controllo della gestione di tutte le forme previdenziali, comprese quindi le polizze assicurative. Una figura rivoluzionaria per il mondo degli assicuratori.
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