Sul Filo del Rasoio 3: Commodity, Forex, Gov.Bonds, Breadth, Sentiment, Options.

Financial Market Observatory Lab.

$@!V€ A TUTTI.

In questa seconda parte dello studio sulla forza lavoro U.S. metto brevemente in evidenza un significativo chart storico dell'indicatore Weekly Claim of Jobless con evidenziate le fasi recessive U.S.
Le analogie tra gli eventi recessivi (n.3) degli anni '70 e l'attuale decennio sembrano significative visivamente parlando.

Il primo swing di quella fase è molto somigliante alla attuale:
ANNI '70 - a) low fine anni '60; b) primo top inizio decennio; c) nuovo (ma maggiore low precedente) low centrale; d) primo asintoto disoccupazionale (550 circa W.C.J.); e) forte correzione in atto sul finire dell'evento recessivo; f) full-test dell'area del precedente top e re-start verso nuovo asintoto.
NUOVO SECOLO - a) low fine anni '90; b) primo top inizio decennio; c) nuovo (ma maggiore low precedente) low centrale; d) primo asintoto disoccupazionale (650 circa W.C.J.); e) forte correzione in atto sul finire dell'evento recessivo; f) full-test sulla precedente topping 2002/2003.

La modellizzazione anni '70 pare adattarsi finora molto bene all'attuale fase espansiva della curva disoccupazionale W.C.J.
E' plausibile attendersi un pari comportamento degli equity benchmarks ???

Gli scenari inflattivi e debitori sono sensibilmente diversi.
 

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Aggiorno considerazioni-analisi grafiche sul tasso di disoccupazione complessivo della popolazione U.S. (> 16y).

Le considerazioni principali sono le seguenti.
-) Il tasso complessivo di disoccupazione ha disegnato un ampio canale rialzista (marcato in nero e spesso) dal 1945 al 1997, anno della prima importante rottura ribassista; plausibili ovviamente canali ascendenti alternativi.
-) Dal top assoluto degli ani '80 (10.8% circa) il tasso ha iniziato una violenta fase ribassista in un ripido canale che lo porta nel 1997 a rompere al ribasso la ascendente sui precedenti minimi e configurare un minimo a circa 3.8/3.9% che corrisponderà precisamente al top dell'equity U.S.
-) Propio nella fase recessiva 2001 si osserva la rottura rialzista del ripido canale discendente dal top storico e re-ingresso nella normale larga banda di oscillazione del tasso di non impiegati.
-) Nel 2007 si verifica una significativa divergenza con SP1500 in top assoluto mentre la curva di non impiegati si attesta al 4.3/4.4.
-) Tutte le recessioni 1950/1985 sono state caratterizzate da un top di non impiegati esattamente alla fine della fase recessiva; le due recessioni 1991/2001 invece hanno visto ben più in la il top dei non impiegati.
-) Il top della disoccupazione coincide o viene lievemente anticipato dal low su S&P500; fa eccezione il 1993 (top non impiegati) preceduto dal 1990 (low S&P500) e dal 1991 (recessione).
-) Recentemente è stato superato al rialzo un I canale ascendente (bordi sottili) la cui proiezione grafica di prezzo si collocava poco sotto area 9. La curva ha continuato inesorabile la sua ascesa superando al rialzo anche il II canale con proiezione grafica il bordo successivo, in area di massimi storici poco oltre quota 11 circa.

La curva dei non impiegati nella fase attuale potrebbe ripercorrere quella della fase 1969/1975, che vide due recessioni e un tasso differenziale, tra inizio e fine, di +5.5% (da 3.5% a 9%).
Applicato all'attuale fase si otterrebbe un tasso di non impiegati pari a 9-10% per il 2010, puntualmente verificatosi.
Nella fase 1969/1975, lo swing successivo al top del 1975 vide un profondo low sui top precedenti, per poi ri-accendere un nuovo asintoto verso i massimi assoluti del chart (1983: 10.8%); se un evento correttivo dovesse innescarsi adesso ed approfondirsi sotto 9 in una prima fase, 7.5/8.0 in una seconda fase, è ben plausibile che trovi base nell'area dei top precedenti (6.0/6.5), come accadde negli anni '70.

Effettivamente due diverse ipotesi grafiche gettano un primo target dell'indicatore sull'area 9, sede di una importante statica di lungo corso centrata sul top 1974/1975.
In caso di mancata inversione entro i 9, si procederebbe verso i massimi dal 1945, con target la rilevantissima area-11/12 di multi set-up tra il top 65y, il bordo superiore del megacanale bullish, la proiezione del II canale rialzista mrcato in sottile.
In caso di inversione sull'area 9 si potrebbe osservare una lateralizzazione della curva tra 7.5 e 8.0 sede di importanti picchi storici e di seguito sulla banda prima citata 6.0/6.5.
La struttura ascendente dei low anni'60 vs. decennio in corso (2000 e 2007) rende più plausibile la intercetta di area 11 come evento conclusivo di questa parte dell'impennata della curva.
Proprio come accadde ad inizio anni '80, non è assolutamente da escludersi un attuale allungo ben oltre i massimi attuali e quindi sopra la 11/12-area.

Fondamentale pertanto sarà seguire l'evoluzione della curva, che allo stato attuale della W.C.J. (post precedente) presupporrebbe l'innesco di una fase calante per la disoccupazione, la cui entità fornirà propellente per i successivi trends del consumo in U.S.
 

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Breve analisi-commento su un ulteriore indicatore della forza lavoro U.S.: numero medio di settimane che un civile licenziato, passa effettivamente senza lavoro prima di un nuovo impiego.

Le considerazioni principali sono le seguenti:
-) la curva è inesorabilmente bullish ed inserita in un rettangolo rialzista di 7/9 unità di musira (weekly) di ampiezza, a seconda del bordo considerato.
-) la banda 17/20 circa, ha rappresentato un'area chiave dal 1960 al 2007 per la configurazione di reverse dei rialzi dell'indicatore;
-) i reverse nell'area indicata (17/20) sono sempre stati complessi (vedasi esagoni) e non spike-shaped / "V"-shaped;
-) i reverse (vedasi esagoni) hanno sovente contraddistinto inversioni sugli equity benchmarks;
-) il più rapido e quindi ripido incremento si è avuto nel 1979/1983, passando da 10 circa a 21;

Attualmente, dal 2007, la curva ha eseguito un asintoto certamente inferiore come magnitudo, al precedente citato, passando da 16 a 29 settimane; l'asintoto però al momento non s'è arrestato e non ha trovato resistenza alcuna nel baluardo che per 60 anni ha funzionato da banda di topping dell'indicatore (17/20).
Non si è strutturata inoltre una fase laterale di topping similare a quelle precedenti (vedasi aree esagonali).
Inoltre la distanza tra i top anni '70 vs. '80 (sia in termini assoluti di settimane che relativi) è stato di gran lunga superata dalla attuale fase:
anni '70 vs. '80 = 3 settimane di distanza tra i top (17 vs. 21) pari a 17.6% di incremento (3/17 = 0.176);
fase attuale = 9 settimane di distanza tra i top (20 vs. 29) pari a 45.0% di incremento (9/20 = 0.450).

Il problema occupazionale pertanto non ben al di la del solo tasso di non occupati.
Diversi indicatori usati difatti mostrano non solo uno spread occupati vs. inoccupati storicamente ai minimi e sotto 10/1 ma anche una crescita esponenziale del tempo passato nello status di inoccupato da parte di un civile licenziato.
Ciò è diventato particolarmente incisivo dal II semestre 2009, momento in cui sono state infrante tutte le soglie grafiche degli indicatori proposti.
I principali effetti di ciò si vedranno pertanto sul bilancio nazionale dal nuovo anno in poi e saranno concretizzabili in:
un enorme fetta di gettito fiscale assente, a causa sia della notevole percentuale di inoccupati ma anche dello status per oltre un semestre passati come inoccupati;
un elevato numero di richieste di sussidi (40% almeno in più rispetto la passata crisi occupazionale 2002/2003) ma anche un drammatico prolungamento degli stessi (45% in più rispetto la passata crisi occupazionale 2002/2003).

Se la spirale non dovesse arrestarsi e/o drammaticamente decelerare si potrebbe avere uno stop epocale, storico, dei consumi, che per uno stato come l'America, significherebbe una autentica armageddon sul GDP.
Inoltre per far fronte alla spesa di sostegno sociale ai non occupati e per far fronte agli impegni di rinnovo della spesa sanitaria, lo stato americano si potrebbe trovare incanalato in una escalation di debito forse non sostenibile.
Le risorse non entrate come gettito fiscale ma parimenti (se non più) uscite come sostegno sociale ai non occupati e riforma sanitaria, potrebbe costringere le autorità federali a tagliare inesorabilmente e drasticamente i budget per le spese infrastrutturali, con conseguente collasso della competitività ed ulteriore accelerazione di India e Cina.

Ho proceduto ad una personale ed arbitraria valutazione del settore occupazionale, sommando il tasso di non impiegati col numero medio di settimane di inoccupazione.
Il set di dati è stato ottenuto dal chart sulla curva dei non occupati e dal chart allegato al presente post; pertanto i calcoli sono a mano e posso prevedere tolleranze di 0.5 pt.
Ovviamente i dati sommati non sono omogenei ma la valutazione è meramente esemplificativa dei passati eventi di contrazione occupazionale. Di seguito i dati ottenuti per gli anni arbitrariamente selezionati.
1950 - 8.0% inoccupati; 13.0 w di inoccupazione; tot 21.0; (inflazione +1.1%);
1954 - 6.0% inoccupati; 14.5 w di inoccupazione; tot 20.5; (inflazione +0.3%);
1975 - 9.0% inoccupati; 17.0 w di inoccupazione; tot 26.0; (inflazione +9.2%);
1983 - 10.8% inoccupati; 21.0 w di inoccupazione; tot 31.8; (inflazione +3.2%);
1992 - 7.8% inoccupati; 19.5 w di inoccupazione; tot 27.3; (inflazione +3.0%);
2003 - 6.3% inoccupati; 20.0 w di inoccupazione; tot 26.3; (inflazione +2.3%);
2009 - 10.5% inoccupati; 29.0 w di inoccupazione; tot 39.5; (inflazione -0.3%).

Una mini-spirale inflazionistica senza un cospicuo aggiustamento dei dati occupazionali potrebbe avere conseguenze profondissime negli attuali assetti monetari mondiali.
Se India, Cina e pochissimi altri paesi riusciranno ad innescare una forte domanda interna per beni di consumo, durevoli e non, è plausibile l'innesco di un mini-rally delle commodity nei trimestri a venire.
Se invece detti paesi dovessero capitolare finanziariamente e ottenere una forte contrazione dei consumi, allora è ben plausibile che la spinta inflattiva non ci sarà fintanto che l'America non si risolleverà dalla debacle occupazionale.
 

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Nel presente post si aggiorna l'analisi-commento di questo nuovo indicatore complesso derivante da un algoritmo lineare personalmente messo a punto mediante l'unione di differenti strumenti finanziari.
Non v'è traccia (a mia conoscenza) di un tool similare liberamente fruibile sulla rete. Viene denominato ALL.
[ post precedente - http://www.finanzaonline.com/forum/showpost.php?p=24004738&postcount=225 ]
La scelta degli strumenti finanziari ha avuto come criterio la correlazione con gli equity assets. Gli strumenti (futures) scelti sono i seguenti:
governativi (U.S. T-Bond 2Y);
not-industrial precious metals (Gold);
precious industrial metals (Platinum, Palladium);
industrial metals (Copper);
energy commodity (WTI Crude Oil).

Per la codifica dell'algoritmo è stato seguito un criterio contrarian, ovvero utilizzare ogni singolo strumento dei 6 scelti in modo tale da risultare circa contrarian al main trend dell'equity.
In questo modo si è ottenuta una doppia curva (green-line, scala sx; blu-line, scala dx) in antifase al sottostante equity asset, che ci fornisce una multi-laterale informazione sulla qualità del movimento in essere sull'equity in un dato momento.
Si analizza, o meglio si tenta di misurare pertanto, se un dato movimento dell'equity sia supportato o meno dalle variegate info provenienti da tutti e sei i futures e non già da una coppia per volta.
Ciò dovrebbe portare ad una view molto più completa della realtà macro sottostante le price-actions degli assets azionari (es.: SP1500, Wilshire-5k).
Non trattasi di analisi operativa sulla quale imbastire attività di trading ma solo di una sorta di misuratore sperimentale della qualità dei movimenti dell'azionario.
Il chart allegato è in chiave mensile aggiornato al close del 31/I/2010.

Senza entrare nel merito del dettaglio della descrizione storica della curva, si nota come i tops dell'indicatore sono in buon antifase con i lows del sottostante equity assets.
Comparando i tops indicatore (1991/1993, 1998, 2001/2003, 2008/2009) si nota una buona corrispondenza con i lows chiave del sottostante equity.
Comparando poi le repentine impennate dell'indicatore (1990/1991, 1997/1998, 2001, 2003, 2008) si osserva che sono in buona corrispondenza con importanti sell-off sul sottostante azionario.
L'indicatore pertanto funziona nella sua dinamica contrarian.

Analizzando la price-action del doppio indicatore ALL nel periodo 1998/1999, periodo preparatorio alla sky-rocket dell'equity 1999/2000, si possono evincere interessanti segnali grafici:
-) la green-line ha validato un doppio e corposo buy progressivo sull'equity man mano che la sua discesa in sell-off superava al ribasso le due statiche verdi segnalanti punti chiave della sua curva negli anni precedenti; davvero notevole come la statica sulla 22-line sia stata poi usata dal mercato quale punto di massimo rimbalzo dell'indicatore nell'ascesa 2001/2003 culminante e corrispondente al low chiave dell'equity nel 2003 (marzo).
-) la blu-line ha validato un quasi identico doppio buy progressivo sull'equity, shiftato a differente altezza rispetto la curva gemella, ma con timing praticamente coincidente.

Pertanto c'è stata una precisa risposta tecnica della doppia curva alle rispettive statiche chiave, nella determinazione-validazione dei trends del sottostante equity.
E' lecito quindi attendersi un analogo pattern comportamentale delle 2 curve durante il 2009/2010.
Ed infatti subito salta all'attenzione la buona corrispondenza dei livelli raggiunti dall'indicatore a fine autunno, rispetto le relative statiche chiave segnalate.

Un autentico reverse del bear macro che ha travolto gli assets azionari nel 2008 dovrà quindi essere accompagnato da una rottura delle due statiche verdi da parte della green-line e contestualmente delle due statiche blu da parte della blu-line.
In particolare sembra che l'area chiave sia rappresentata dalla zona marcata in giallo, contenente diversi elementi nodali per ambedue le curve.

Il mese di passaggio autunno/inverno ha contrassegnato una price-action rilevante sull'indicatore ALL, in quanto la blu-line ha decisamente infranto la propria coppia di statiche, seguito contestualmente dal medesimo comportamento della gree-line, ora in full-test sulla propria statica inferiore.

Il deciso stop dell'up side dell'indicatore ALL nel 2009, i 3 su 4 segnali finora maturati sulle statiche di riferimento e la precisa incisura subita dalla banda gialla da parte della green-line ci segnalano che il forte recupero dell'azionario sta assumendo connotati strutturali abbandonando quelli di mero rimbalzo tecnico vigenti al close di nov.2009.
Usando l'indicatore per il money-management si rilevano acquisti speculativi sull'equity al primo flesso ribassista delle due curve post-picco indicatore;
una fase di incremento delle entry e, contestuale sollevamento degli stop sulle speculative entry, al test sulle rispettive statiche chiave;
un nuovo incremento e, contestuale sollevamento delle protezioni delle due entry precedenti, nel passaggio autunno-inverno (fase attuale).

Il deciso ribasso sperimentato dagli equity-benchmarks ad inizio 2010, non ha influenzato la price-action del doppio indicatore, al close di gennaio. Interessante pertanto sarà la sua evoluzione in febbraio.





N.B.: per trasparenza si comunica che lo scrivente potrebbe possedere, direttamente e/o indirettamente, quote degli strumenti finanziari in oggetto o ad essi correlati. Non si forniscono pertanto in alcun modo, raccomandazioni e/o segnali di vendita-acquisto sugli strumenti finanziari in oggetto o ad essi correlati.
Disclaimer manthra: http://www.finanzaonline.com/forum/showpost.php?p=23548136&postcount=66
Millenary chart: http://www.finanzaonline.com/forum/showpost.php?p=21296654&postcount=51
New F.o.L. Order: http://www.finanzaonline.com/forum/showpost.php?p=24105781&postcount=38 - http://www.finanzaonline.com/forum/showpost.php?p=24105866&postcount=39
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replica relativa aposti di lavoro........ di geithner al neoeletto senatore brown


Treasury Secretary Timothy Geithner challenged newly elected Senator Scott Brown’s claim that the last stimulus bill “didn’t create one new job.” Brown made the remark during his first press conference after being sworn in Thursday, but in my “This Week” interview, Geithner said he doesn’t “think there’s any basis for that judgment.”

The administration has faced some criticism for using the phrase “jobs saved or created” in describing the impact of the stimulus package.

Massachusetts Governor Deval Patrick, Friday, said the stimulus package created more than 7,000 jobs in that state.
....................
Watch Video HERE:


http://blogs.abcnews.com/politicalpunch/2010/02/geithner-says-brown-wrong-about-stimulus.html
 
WALL STREET VOLTA LE SPALLE A OBAMA
di WSI-APCOM
Solo due anni fa, Wall Street aveva supportato i democratici con donazioni record, 89 milioni di dollari. Ora le cose sono cambiate. JP Morgan taglia fondi a democratici e finanzia il partito repubblicano. Voci d'insofferenza da piu' parti.
Le banche americane cominciano a voltare le spalle al partito democratico, innervosite dagli attacchi di Barack Obama che ha più volte fatto pressioni per nuovi controlli sulle attività del settore. JpMorgan ha inviato un messaggio chiaro: la banca, che in passato aveva concesso generose donazioni, quest'anno ha tagliato i fondi ai democrotici sia alla Camera che al Senato.

Anzi, per rendere ancora più esplicita la sua insofferenza, ha finanziato, con 30.000 dollari, le campagne di alcuni esponenti del partito repubblicano.
La mossa di JpMorgan dà la misura dello scontro tra il settore finanziario e l'amministrazione di Barack Obama. Solo due anni fa, Wall Street aveva supportato i democratici con donazioni record, 89 milioni di dollari. Ora le cose sono cambiate.

Alcuni dei maggiori alleati di Obama, ad esempio Jamie Dimon, amministratore delegato di JpMorgan, si stanno opponendo alle politiche del presidente. "Se Obama non assume un atteggiamento più moderato, finirà per perdere il loro supporto", spiega Kelly S. King, presidente e amministratore delegato della banca BB&T Corporation. "Capisco la rabbia degli americani", continua il banchiere. "Il tasso reale di disoccupazione è al 17%, la gente soffre, e vuole che qualcuno sia puniti per questo. Ma la retorica polita non fa che inasprire gli animi e non serve a nulla".

La scontro tra Obama e Wall Street è cominciato lo scorso anno con la proposta di restrizioni sui compensi dei manager e la creazione di una agenzia federale per proteggere i consumatori.

Recentemente Obama ha definito "osceni" i bonus dei banchieri. Mentre la sua ultima idea è quella di istituire una tassa definita "di responsabilità finanziaria" solo sulle grandi banche, e di limitare gli investimenti che queste possono effettuare con i titoli del loro patrimonio.

L'insofferenza per l'atteggiamento di Obama non viene solo da JpMorgan. "Washington pensa di poter fare qualsiasi cosa e di ottenere comunque delle donazioni da Wall Street, ma non è così, le cose stanno cambiando", ha detto un banchiere al New York Times, chiedendo di restare anonimo. "Se il presidente vuole trasformare in un repubblicano ogni democratico di Wall Street questa è la strada giusta", ha aggiunto un'altro dirigente.


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interessante articolo su fiducia sistema finanziario.................


Will We Ever Again Trust Wall Street?
by Jason Zweig
Monday, February 8, 2010
provided by



For many investors, the market's turbulence hasn't just destroyed wealth. It has shattered their faith in the financial system itself.


Consider Philip Eberlin, 56 years old, who runs a woodwork-restoration business in Chicago Heights, Ill. Trading hot stocks a decade ago, Mr. Eberlin got burned on picks like Krispy Kreme and Tyco. In 2007 he got back into stocks, only to take another hit.


More from WSJ.com:

• Will New Rules Tame the Wall Street Tiger?

• Protecting Yourself From the Giant New Deficit

http://online.wsj.com/article/SB126...:a16:g2:r4:c0.105864:b30278666?mod=yahoo_free



"Having been burned twice in 10 years," says Mr. Eberlin, he now has about 80% of his family's assets "protected from the market" in certificates of deposit and fixed annuities. "I don't have trust in Wall Street to help the small investor in any way, shape or form."


Mr. Eberlin isn't alone. Late last year, Decision Research of Eugene, Ore., asked Americans how much they trusted bankers and other Wall Street leaders "to reduce the risk of the financial challenges the country is facing now." On a scale of 1 to 5, with 1 meaning no trust at all, the rating averaged a paltry 1.7.


With such a loss of faith, how will companies be able to obtain the capital they need to expand? The foundations of the financial markets ultimately rest upon the confidence of mom-and-pop investors across the country.


But every investor has a fundamental need to believe that the world is just—that good people are ultimately rewarded, that bad people are eventually punished and that the system isn't rigged to favor an undeserving few.


This belief in a just world is partly delusional; most of us realize that nice guys often finish last. But this delusion makes short-term setbacks endurable. "A belief that the world is fair and predictable is necessary in order for people to delay gratification and to make investments that will pay off in the long run," says James Olson, a psychologist at the University of Western Ontario.
 
.................


So when bad things happen, "people often prefer to blame themselves rather than believe they live in a chaotic and unjust world," says Dale Miller, a psychology professor at Stanford University.After tech stocks crashed in 2000-2001, for instance, many investors kicked themselves for taking foolish risks.


This time around, however, many investors who followed the best advice were punished the worst. Someone who held a total-stock-market index fund lost more than 58% from October 2007 through March 2009 and remains 31% behind even after last year's recovery.


These people can't blame themselves; they did as they had been told. Meanwhile, they watched Wall Street firms parcel out billions in bonuses.


I believe the old truths remain valid: Buying and holding a diversified stock portfolio still makes sense. Paradoxically, as fewer people cling to their faith in traditional stock investing, the future rewards from it are likely to grow greater.


But that can take time. In 1952, two full decades after the Great Crash hit bottom, only 19% of wealthy Americans regarded stocks as the wisest investment choice, according to a Federal Reserve survey. Most investors thus sat out the great bull market of the 1950s, when stocks gained 19.4% annually.


How can faith be restored?


Wall Street firms need to be forthright in admitting their shortcomings. The more they protest their innocence, the more they make the typical investor feel that the financial world is unjust.


The Pecora hearings, held in the U.S. Senate in the 1930s, served partly as a form of public expiation, in which Wall Street's leaders apologized for their firms' conduct. The Financial Crisis Inquiry Commission, formed by Congress in 2009 and now holding its own hearings, may help investors feel that Wall Street can own up to its mistakes.


Finally, financial advisers need to be much less dogmatic and confident in their predictions. By admitting the extent of their own ignorance today, they would help prevent investors from feeling railroaded tomorrow.
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Spoor ...senza pretese

Ieri lo Spoor ha giocherellato con la resistenza a 1072 (in blu) e ne è stato respinto. Più in alto la precedente resistenza, mai testata, a 1113 (blu sottile).
In basso il supporto (rosso) a 1030.
Gli oscillatori denunciano sempre una situazione di forte venduto ....
In una intervista di ieri il vecchio Greenspan ha detto che se i livelli attuali (più o meno) non tengono, la situazione diventa preoccupante per l'intera economia, visto che la borsa è profondamente integrata nel sistema. Il vecchio Greenspan non gode oggi di ottima stampa ma non bisogna dimenticare che per anni è stato considerato un semidio.
In effetti la correzione in atto si avvicina ormai al 10% dai massimi di periodo (per molti titoli - non necessariamente ciofeche - ha raggiunto già ca. il 30%). Ulteriori affondi rischiano di accelerare verso il target che qualcuno vedeva come obiettivo di questo movimento di "lateralizzazione": 1900 di Composite (che si sta comportando in maniera parallela allo Spoor, per cui non inserisco il grafico). Considerando che il massimo di periodo del COMP è stato di 2325, tale target corrisponderebbe ad un ritracciamento di ca. il 20%, al limite del bear market tecnico (quindi ben al di là di una lateralizzazione).
In una situazione finanziaria internazionale incerta e dopo gli shock trascorsi, l'avvicinarsi a livelli tecnici così delicati è molto più critico che in situazioni "normali", per cui a mio parere è da condividere la preoccupazione del "vecchio" ... in altre parole sarebbe meglio rimanerne a debita distanza ....

Intanto questa mattina l'Euro rimbalzicchia e i futures USA sono positivi ...
 

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Commodity Indexes.

$@!V€ A TUTTI.

Si amplia la view di lungo termine del presente commodity benchmark con un chart in close monthly lineare sul quale sono evidenziate le fasi principali ad onde, secondo la mia personale visione. Ovvio che sono ben plausibili strutture ad onde alterative sul medesimo chart 70-y.

Un primo mega impulso, ben strutturato ed ortodosso, si sarebbe concluso al top anni '80 (segnalato con marcatore in viola) corroborando la precedente analisi eseguita sul monthly candle 40-y.

La successiva fase correttiva multidecennale trova ottima conferma dalla sua substrutturazione in 7 legs ribassiste, con low terminale (doppio low imperfetto: marcatori rossi) perfettamente centrato sull'ultimo correttivo del precedente mega impulso.

L'attuale fase è controversa in quanto non ha portato ancora ad una chiara definizione dell'entità del violento ribasso 2008. Difatti potrebbe sia esser terminato un ulteriore impulso bullish al 2008 che essere attualmente in estensione.

Graficamente ciò su cui bisogna porre estrema attenzione è che il top dal chart configuratosi ad inizio anni '80 è rimasto sostanzialmente intatto.
Ciò vuol dire che la strutturalità bullish del benchmark è integra su base 70-y. Addirittura lo scenario attualmente più plausibile è l'avvio di un nuovo segmento bullish con top ben oltre gli attuali massimi storici.
In caso invece di approdo nella banda statica delimitata in giallo, allora ci troveremo difronte ad un correttivo più incisivo ed in set-up con una importante ascendente di lungo termine.
Solo il cedimento della banda gialla spezzerà di fatto il bull circa-secolare, con certo test della ascendente basale, la cui non tenuta o meno decreterà (o meno) un inverno medioevale senza pari sulle commodity.





N.B.: per trasparenza si comunica che lo scrivente potrebbe possedere, direttamente e/o indirettamente, quote degli strumenti finanziari in oggetto o ad essi correlati. Non si forniscono pertanto in alcun modo, raccomandazioni e/o segnali di vendita-acquisto sugli strumenti finanziari in oggetto o ad essi correlati.
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$@!V€ A TUTTI e buon decennio.

Breve analisi commento sul Commodity Cash Index Reuters.

Al top del 1980 sembra essersi concluso un impulso rialzista primario, con avvio di una multidecennale correzione a 7 legs lateral-ribassiste, con stop della price action (4 occasioni: 1986, 1992/1993, 1999, 2001/2002) proprio sulla banda statica che caratterizzava i lows della passata fase correttiva 1974/1977.
Ascendente strutturale di collegamento lows anni '70 ves. lows 1999-2001-2002 intatta e ben distanziata dai corsi.
Canale laterale 190-area vs. 330-area includente la gran parte della price action 1973-2005.
Canale laterale superato al rialzo nel 2005 con proiezione 2X istantaneamente ottenuta e top storico sulla 3X del canale stesso.
Canale ascendente (bordo inferiore = ascendente strutturale basale anni '70 vs. 1999-2001-2002) superato nel 2007 e proiezione (630) non perfettamente raggiunta nel top 2008.

L'attuale price action post top-2008 è davvero interessante in quanto:
-) il bear s'è stoppato ben prima del 50% del canale ascendente;
-) il bear s'è stoppato esattamente sulla statica "bordo superiore" del canale laterale, coincidente con l'area di topping 1980;
-) il movimento di recovery 2009 è andato ben oltre la proiezione 2x del rettangolo laterale, permanendovi al di sopra attualmente;
-) il movimento di recovery 2009 è andato ben oltre il bordo superiore del canale ascendente, ri-superandolo e permanendovi al di sopra attualmente.

La permanenza dei corsi al di sopra dell'area di set-up futuro marcata in giallo (475/430) garantirà nuove fasi rialziste all'indice. Target I l'area superiore in giallo (attualmente 600/640); step intermedio 570-area.
Di contro una non tenuta dell'area di set-up 475/430 fornirà combustibile al bear per un test della successiva area gialla (300/350), e poi la successiva area gialla 200, con numerosi step intermedi.

Lo stato attuale del benchmark a 40-y è bullish.


p.s.: ho forte difficoltà a districarmi nel variegato panorama dei commodity benchmarks forniti dai free chart-tool; mi scuso per eventuali errori od imprecisioni nella terminologia di riferimento al benchmark.



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N.B.: per trasparenza si comunica che lo scrivente potrebbe possedere, direttamente e/o indirettamente, quote degli strumenti finanziari in oggetto o ad essi correlati. Non si forniscono pertanto in alcun modo, raccomandazioni e/o segnali di vendita-acquisto sugli strumenti finanziari in oggetto o ad essi correlati.
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Millenary chart: http://www.finanzaonline.com/forum/showpost.php?p=21296654&postcount=51
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Financial Market Observatory Lab.

$@!V€ A TUTTI.

Breve aggiornamento degli indicatori professionali per la valutazione della stabilità dei mercati finanziari LIBRO-based. Si riportano le analisi complete come quoted per facilitare la ricerca e la consultazione delle precedenti view complessive.

TED spread-differential - chart in bianco
L'indicatore è in continuato affondo e trovasi sui low di periodo con tutte e tre le ema daily 5/10/20. Non emergono segnali di tensione sul fronte "financial institutions".

TED spread-ratio "frame 3 mesi" - chart in giallo
In violento affondo ribassista con direzione verso i lows di periodo. Non emergono segnali di di tensione sul fronte "financial institutions" ma addirittura un rinnovato e forte senso di stabilità interbancario (oggettivo ovviamente e non mediatico).

TED spread-ratio "frame 1 mese" - chart in verde
In deciso affondo ribassista ma ancora privo di reali segnali d'assorbimento completo della fase bullish dell'autunno scorso. Non emergono segnali di di tensione sul fronte "financial institutions" ma sul frame a vista si proviene da una fase di tensione non ancora assorbita.

LIBOR
3 mesi - appiattito sui lows 3-y (ottimo status per i mercati)
1 mese - in discesa e sui lows 3-y (ottimo status per i mercati)

Bond Yield sub-annual
3 mesi - in deciso assetto bullish dalla recente debacle di dic.2009 (ottimo status per i mercati)
1 mese - in assetto moderatamente bullish dal recente low a 3-y di dic.2009 (buono status per i mercati).

Dal breve escursus delineato sopra, si evince che sulla base degli indicatori presentati, non esistono tensioni sui mercati finanziari, similari a quelli che nel 2007 hanno portato all'innesco del bear-2008.
Utile sarà eseguire un breve escursus anche sul LIREX spread e sul LOIS.


N.B.: per trasparenza si comunica che lo scrivente potrebbe possedere, direttamente e/o indirettamente, quote degli strumenti finanziari in oggetto o ad essi correlati. Non si forniscono pertanto in alcun modo, raccomandazioni e/o segnali di vendita-acquisto sugli strumenti finanziari in oggetto o ad essi correlati.
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$@!V€ a tutti. Aggiorno e completo l'analisi grafica del TED-spread.

Questo indicatore combina il Libor e lo yield dello U.S. T-bond; il frame più usato è solitamento quello a 3 mesi ovvero Libor 3-m vs. US T-by 3-m. Nei post a seguire verranno presi in considerazione 3 tipi differenti di TED spread: differential, frame 3 mesi (comunemente usato); ratio, frame 3 mesi (personale); ratio, frame 1 mese (personale).
L'indicatore è connesso alla solidità del credito interbancario USA e ne è un misuratore professionale dell'affidabilità comparando direttamente:
-) la propensione al credito tra gli istituti bancari (alto tasso = alto LIBOR = alta sfiducia nella concessione di prestiti interbancari a breve);
-) l'allocazione di cash (a vista o quasi) nel porto più sicuro al mondo, allo stato attuale delle conoscenze: il T-bond sub-annuale USA.

Indipendentemente dalla versione dell'indicatore (3 mesi vs. 1 mese; differential vs. ratio), un incremento dell'indicatore ci dice che la sfiducia inter-bancaria è in incremento e l'allocazione di cash in T-bond a brevissimo, è in incremento (ovvero yield in diminuzione). Un pattern del genere segnala tensione sulla struttura portante dei mercati finanziari. Di contro un indicatore in decremento segnala allentamento della tensione inter-bancaria.
Le componenti del TED, ovvero Libor e U.S. T-bond yield, vanno ovviamente tenute distinte dall'ipotetico sottostante, individuabile nell'S&P supercomp. (SP1500) o nel Wilshire-5k.

Nel primo chart si colloca lo storico trentennale del TED spread-diff. 3-m, in monthly close. Questo chart di lungo termine, aggiornato alla penultima close di nov. e quindi considerabile up-dated proprio al mese corrente, evidenzia alcuni punti davvero interessanti.
-) Le più alte monthly-close sono state rilevate nel crudo periodo 1980/1982 con la curva che ha toccato e superato la 4-line, con l'incredibile valore di 4.8/5.0 del 1980.
-) La seconda fase di violento up-trend è coincida con close in area 2.0 durante lo sciacquone del 1987, seguito poi dalle fasi di contrazione del 1998/1999 con uno splendido doppio top del TED in area 1.1/1.2.
-) La autentica sky-rocket della curva del TED ottenuta nel 2008 rappresenta la quarta fase di rialzo individuabile sul chart di lungo termine. Questa ascesa ha superato tutti i top precedenti, lasciando intatti solo quelli della coppia sopra la 4-line del 1980, riportando l'orologio del TED spread-differential 3-m indietro di 30 anni.

La successiva fase di rientro durante il 2009 ha infranto la soflia della 1-line ripristinando la stabilità dei mercati finanziari su un'orizzonte di breve termine. L'affondo dell'indicatore è arrivato fin sulla soglia dell'importante low del 1982 collocato in area 0.2, arrestando la discesa ed iniziando una fase di compressione laterale dei corsi con tentativo di nuova ascesa, al momento poco importante, nel corrente autunno.
Le aree grafiche chiave per una nuova fase di compromissione dei mercati finanziari sono:
area 0.7/0.8 = doppio top 1993/1995, top ago.2007, low I-semestre 2008 = primo livello di allerta.
area 0.95/1.12 = top 1991, 2000, doppio top 1998/1999, mar.2009 = secondo segnale di allerta; grave.
area 2.0 = top 1987, top 2007, top I-semestre 2008 = terzo segnale di allerta; grave compromissione sistema finanziario.
area 2.0 < TED < 4 = top 1981, top 1982, top 2008 = debacle finanziaria in corso con panico non controllabile diffuso anche negli istituti perno dei mercati finanziari.
area > 4 = armageddon dei mercati finanziari.

Restringendo l'analisi-commento all'ultimo quinquennio (II chart) si evidenzia quanto segue:
-) Nell'estate del 2007 c'è stata una autentica esplosione superando i massimi a 5-y in pochissime settimane. Dapprima ha rotto al rialzo la banda laterale basale che ne includeva i corsi (0.2/0.8 circa).
-) Nel corso dell'autunno 2007 e della prima parte del 2008, ha poi eseguito una serie di test della 2.0/2.2-line, con amplissime oscillazioni 0.8/1.0 - 2.2 configurando un ampio triangolo (bordi spessi rosso/blu).
-) In set.2008 gli eventi epocali FNM+FRE (lug.), LEH, WaMu, AIG, ecc. hanno causato l'ascesa asintotica dell'indicatore sui massimi dal 1982 proiettando lo spread verso top area 4.6 in ottobre.
-) Da tale top il TED ha subito un autentico crollo dapprima sulla ben nota 2.0/2.2-line e poi ben sotto il triangolo in close, configurando un minimo sotto la 1.0-line, con debolissimo pull-back sul bordo inferiore del triangolo stesso. In tal modo s'è conclusa la prima ondata di panico del nuovo secolo sul sistema creditizio-finanziario.
-) I corsi hanno poi fallito il pull-back di re-entry nel triangolo, con configurazione di un ripido rettangolo discendente (marcato in rosso), ma soprattutto con rientro nella normale banda a 5-y di oscillazione dell'indicatore, iniziata ad aprile-maggio 2009.
-) La successiva fase ha visto il test pieno della 0.2-line con sfondamento fino al low 0.16 e successiva fase laterale di uscita dal ripido rettangolo rosso, in area 0.20/0.25. Virtualmente e graficamente si può considerare conclusa e totalmente riassorbita anche la seconda fase di panico ingeneratasi sul Western Financial Systems nel 2008, ristabilendo una normale view stabile sui mercati stessi, che dalla primavera 2009 in poi si sono pertanto concentrati sui risultati societari e governativi.
Davvero notevole come l'apice del triangolo in close (bordi spessi) abbia anticipato di circa 1 mese il low relativo del TED a 0.16 in set.2009.

Come indicato nell'analisi-commento di lungo termine, a questo punto l'ulteriore evoluzione esulerà dal monitoraggio puntuale di questo indicatore (spread-diff.) almeno fin area 0.7/0.8, oltre la quale (e solo oltre la quale) scatterà nuovamente l'attento monitoraggio dei tangible asset value finanziari. Da tenere comunque sotto osservazione la statica basale in quanto dopo il suo test la reazione non è stata forte e potrebbe ben esser plausibile un affondo sotto di essa nel prossimo anno, con sell-off del TED in area negativa (< 0-line) come accadde nel 2001, e rigurgito bullish sugli indici finanziari e di riflesso sugli equity-benchmarks.

Sempre in merito al TED spread-differential, sull'indicatore in triplice daily-ema (5/10/20; TED-frame = 3-m ) si vede come proprio in set.2009 si è avuta la fuoriuscita dal canale discendente ripido in rosso; ciò ha demarcato l'ultima fase rialzista degli equity indexes, molto sgranata dal punto di vista della partecipazione.
Selezionando due opportuni oscillatori, si vede quanto segue:
PPO (frame breve) mostra una profonda divergenza bullish sull'indicatore, la cui price-action si sviluppa in un rettangolo lateral-rialzista;
PPO in autunno 2009 nuovamente sopra la 0-line in modo significativo; attualmente è in flessione poco sopra la 0-line ed in procinto di sell-sign sulla signal;
Full Stock. di lungo mostra anch'esso una interessante divergenza bullish nel 2009 ma ancora ampiamente compresso in ipervenduto ed in recente tentativo di sell-sign sulla signal-line.
Ovviamente un cross del PPO < 0 e un nuovo affondo del Full Stock potrebbe accompagnare un bear invernale del TED spread-diff. (verso la sua 0-line o addirittura valori negativi) con contestuale bull sugli equity indexes.
Massima guardia invece sul Full Stock. in caso di approccio e superamento della 20-line (fuga da ipervenduto).

La curva del TED ottenuta con lo spread-ratio tra Libor 3-m e U.S. T-bond yield 3-m (versione personale) è nettamente più reattiva della precedente ottenuta mediante differenza. In generale i confronti operati mediante ratio rilasciano una valutazione oggettiva dell'hedgeing prevalente in un dato momento sui due strumenti confrontati. La curva dello spread si ottiene collocando al numeratore il Libor, ricavandone un indicatore in anti-fase con gli equity indexes generali (scala in semilog.). Un decremento di entrambi i componenti può comunque determinare salita o meno dei corsi dell'indicatore ottenuto, in quanto le variazioni degli indici al numeratore e denominatore possono avere velocità ben differenti.
Un ribasso indica una perdita di forza del numeratore rispetto al denominatore; un rialzo indica un incremento di forza del numeratore rispetto al denominatore. Non si tratta di analisi operative, ma questa metodica offre una chiave per la visione, su base triennale, del sentiment sulle componenti usate; pertanto è assai più utile guardare e analizzare la tendenza generale della curva e la comparazione con precedenti liveli di bottom/top ma senza soffermarsi sulla scala di valore assoluto (price). Il chart è costituito da una triplice curva che esprime una daily-ema/5/10/20. Si ribadisce che il sottostante potrebbe esser individuato nell' S&P1500 o nel Wilshire-5k.

L'andamento 2007/2008 è stato assai similare a quello del TED spread-diff., con ben evidenti i livelli ago.2007, mar.2008 e set.2008 (FNM, FRE, LEH, WaMU, AIG, ecc.). Come si vede, la movimentazione della curva è molto più accentuata passando in 18 mesi da valori inferiori ad 1 a valori di top in area 150. Ove invece si mostrano corpose differenze è proprio nella evoluzione della curva post top triennale.
Intanto la collocazione del top ha avuto luogo in dic.2008 e non già in ott.2008, evidenziando un mese di lag sul TED spread-ratio ed un mese di anticipo sul differential quando comparati agli equity indexes.
Un secondo evento di disaccoppiamento temporale è visibile in mar.2009 (top per il differential) e apr.2009 (top per il ratio).
L'evoluzione post-primaverile poi segna una netta differenziazione tra i due chart. Infatti il ratio non procede in sell-off come il differential ma anzi permangono intatti tutti i livelli di lows del 2008, venendo fortemente intaccato solo il top di mar.2008, poi però recuperato.
Il low 2009 è stato conseguito in set. (come per il diff.) ma a questo a fatto seguito una vera scalata della curva che ha causato non solo in rientro nella banda 3.5/5.0 (top mar.2008 / I low ott.2008) ma addirittura di superarla generando un top superiore a quello di apr.2009. Solo il mese di gennaio in quest'anno mostra valori superiori. Ciò non solo non ha corrispondenze sugli equity indexes ma nemmeno sui finanziari. L'incremento logaritmico delle due versioni di TED non è assolutamente comparabile, col differential assolutamente compresso sui low quasi assoluti e con un rialzo di magnitudo 1.63X, mentre il ratio ben distante, in piena ascesa e con magnitudo rilevante di 6.3X.
Praticamente l'ascesa degli indici azionari non è stata assolutamente supportata dallo spread-ratio in autunno, il quale anzi è assolutamente divergente.
Tale difformità necessita di ulteriore indagine per approfondire quale ne sia stata la causa di scollamento comportamentale tra il differential, il ratio e gli indici azionari; pertanto in seguito si analizzeranno separatamente le componenti del TED.
Una ripresa della progressione bullish del TED spread-ratio oltre i recenti massimi (> 10) potrebbe causare una accelerazione anche della versione più comunemente seguita (differ.) con forte incremento della pressione sulla stabilità dei mercati finanziari. Di contro una tenuta dell'evidentissimo doppio top (apr.-nov.2009) ed una ripresa della discesa, avallerebbe una sorta di conclusione della pausa di progressione degli indici finanziari con preparazione di una ulteriore leg rialzista del sottostante; tale leg sarà via via più importante man mano che si abbatteranno i livelli chiave di 5.0, 3.5, fin verso il low di set.2009.


Un commento a margine, e certamente azzardato per tale tipo di strumenti, vorrei rivolgerlo sulla strutturazione ad onde del ribasso dal top dei due TED analizzati. In ambedue i casi si riconosce una progressione ribassista a 5 onde, con III onda allungata nel caso del ratio e V onda allungata nel caso del differential. Se ciò venisse avallato allora dal low set.2009 dovrebbe strutturarsi una rialzista correttiva A/B/C con netto superamento degli attuali top e non sforamento sotto il low di set.2009 stesso. In caso di conferma di detto scenario strutturale le conseguenze sarebbero le seguenti:
da set.2009 gli indici azionari dovrebbero registrare pressioni ribassiste in merito alla stabilità strutturale degli stessi;
il primo ramo bullish-correttivo (=A) è forse ultimato o in esaurimento, con imminente ripartenza di una leg ribassista sul TED corrispondente ad una B e quindi ad una leg bullish sul sottostante;
terminata la B del TED, con low non inferiore a quello di set.2009, dovrebbe accendersi l'ultimo ramo bullish-correttivo con nuova minaccia (dal 2010 in poi) per i mercati.
Ciò ovviamente è solo uno scenario elliottiano da seguire ma sul quale non imbastire operatività.

$@!V€

Sull'innovativo TED spread-ratio con frame a 1 mese, si osserva una reattività ancor maggiore rispetto al fratello 3-m e con delle peculiarità grafiche interessanti se comparate al fratello maggiore:

low 2009 in agosto;
top ott.2009 inferiore al top mar.2009;
importante segnale sell a fine nov.2009;
struttura a 5 onde ribassiste dal top triennale non rilevabile;
rialzo estivo-autunnale di magnitudo ben maggiore del fratello a 3 mesi.


Plottando i due TED spread-ratio (versione semilog.; weekly close) si vede che i segnali di forte tensione sul mercato azionario sottostante sono visualizzati con TED 1m > TED 3m.
Quando il TED 1mese è maggiore di quello 3mesi il sentiment sui mercati finanziari è negativo; viceversa quando cambiano i rapporti di posizionamento delle curve.
Importanti segnali uscita dall'azionario invece avvengono (in alcuni casi con anticipo) al cross rialzista del TED 1mese vs. TED 3mesi, denotando incremento di sfiducia a vista rispetto a breve. Sarebbe molto interessante avere l'intera serie dei TED spread-ratio per una analisi comparata delle duretion 1-3-6-12 mesi.

Nella fase attuale abbiamo assistito al deterioramento del doppio TED dall'estate fino al picco di ott.2009, con evidente bull-cross del TED 1m vs. TED 3m, anticipando la fase correttiva sugli indici azionari sottostanti. In nov.2009 però è maturato un interessante incrocio ribassista TED 1m vs. TED 3m, tale che si prefigurerebbe un low sull'azionario ad inizio dicembre e una ripresa dei corsi. Tale scenario di breve supporterebbe il brusco segnale di sell sul TED spread-ratio emerso in nov.2009 (vedasi inoltre gli oscillatori del TED spread-differential).

I TED non vanno usati come trading systems ma come oggettivi valutatori dello stato di salute dei mercati finanziari.

Importante ora comparare le due componenti del TED per evidenziare quale delle due abbia maggiormente concorso alla 6.3X evidenziatasi sullo spread-ratio in autunno

$@!V€ a tutti.

Per comprendere le motivazioni del comportamento fortemente bullish del TED spread-ratio (frame 3-m) in autunno, si compara il Libor a 3 mesi con lo yield del U.S. T-bond a 3 mesi, ovvero le componenti del TED stesso. Nello specifico si fisserà l'attenzione sul periodo che va dal low del TED in set.2009 (circa a metà mese) fino ad ora.
La cosa è molto semplice. Dal 21 settembre il Libor 3 mesi è passato da 0.290 a 0.255 (loss del 12% circa); dal 21 settembre lo yield del U.S. T-bond 3 mesi è passato da 0.140 a 0.020 (loss del 86% circa). In buona sostanza il denominatore (U.S. T-bond 3m) ha subito un autentico sell-off decrementando in modo considerevole e facendo schizzare al rialzo il ratio, nonostante la discesa contestuale del Libor.
Uno yield in decremento di quasi 9/10 in due mesi vuol significare che in estate s'è ri-accesa una corsa all'acquisto del U.S. T-bond a 3-m tale da schiacciare verso lo zero lo yield nominale e renderlo negativo se comparato al CPI.
Nonostante la continua ascesa dei mercati azionari vista in ago.-nov.2009 le casse del T-bond 3m si sono gonfiate in modo similare a quanto visto durante la debacle autunnale 2008.
Un Libor in fase calante e sui minimi triennali è un ottimo segnale di breve per la stabilità ritrovata da parte delle company finanziarie e quindi per la stabilità strutturale dei mercati stessi. Vuol dire che la stretta creditizia interbancaria è del tutto sparita da diverse settimane se non mesi.
Gli istituzionali però hanno comprato a piene mani depositi sicuri per il cash a breve, evidentemente valutando eccessivamente a rischio gli altri assets nel trimestre autunnale.
La situazione davvero anomala sullo yield la si ravvisa anche confrontando gli attuali low raggiunti in nov.2009 (= 0.020; SP1500 ai massimi annuali) con quelli raggiunti in set.2008 (= 0.03; SP1500 in debacle) e con quelli raggiunti al picco della crisi finanziaria (ott.-nov.2008, 0.01; SP1500 al collasso).
La fase è molto concitata e di rilevantissimo interesse in quanto è ben plausibile che una curva sia in errore o meglio sia eccessivamente "tirata":
Libor: forse la sua discesa è stata eccessiva rispetto la reale solidità dei bilanci delle company, pilastri del mercato ???
Cash: forse la corsa al U.S. T-bond in autunno è stata eccessiva e scriteriata mettendo a rischio di rendimenti negativi il cash allocatovi ??? O è la spia di una imminente debacle sui principali assets di rischio (commodity; equity; corp.bonds) ???
Lo scenario duale sull'equity pertanto potrebbe essere il seguente:
a) il Libor è giustamente prezzato; lo U.S. T-bond 3m è eccessivamente carico = istituzionali in corsa invernal-primaverile al treno bullish dell'equity;
b) il Libor è erratamente deprezzato con conseguente sua impennata invernale e bear sulle company finanziarie; lo U.S. T-bond 3m si rivela profeticamente l'unica capanna per la cruda ri-accensione del bear sugli altri assets = equity dinuovo sotto pressione bearish.

Chart sui Libor dal 2000:
http://www.finanzaonline.com/forum/showpost.php?p=22771853&postcount=122
 

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Fear, Gold and the Dollar: il mio pensiero riassunto efficacemente in questo articolo

The U.S. dollar was up last week against the euro out of fear of how debt problems in Greece and elsewhere in Europe will be resolved, and as a result gold had a tough week.

The dollar’s rally appears to be a short-term safe haven move, rather than a response to improving economic conditions in the U.S.

In fact, Friday’s report of a net loss of 20,000 jobs in December (the expectation was for a net gain in employment) and that many thousands more would-be workers have given up looking for jobs is evidence that the economy remains somewhat weak.

This weakness makes it less likely that the Federal Reserve will play it safe by not raising interest rates, and more likely that Congress and the Obama administration will pump more financial stimulus money into the system.

Both keeping rates near zero and expanding the monetary base are negative for the dollar, and thus positive for gold. We’ve seen that after a period of money-supply tightening in December and January, it appears that money is loosening again.

The federal deficit is pegged at more than $1 trillion this year and more than $8 trillion through 2019—this will slowly weigh on the dollar. On top of that, the TARP money being repaid by banks is not being removed from the monetary base—we shouldn’t be surprised if that money is used as a stimulus booster shot ahead of the 2010 midterm elections.

feb082010_1.jpg



Our gold-dollar oscillator (above) shows that the dollar is approaching being overbought over the past 60 trading days, while the gold is showing signs of being oversold.

The magnitude of the current spread between gold and the dollar typically means that both could be close to a price reversal—dollar heading back and gold back up toward the mean.

In the 1990s, a strong dollar was associated with a strong U.S. economy, but the current one-month dollar rally has been accompanied by a drop in the S&P 500. With most of the world’s economic growth coming in emerging markets, many U.S. companies are relying on overseas sales to drive revenue and profit growth. A stronger dollar hurts U.S. companies trying to thrive in the global marketplace.

This is clearly evident in the illustration below. Here you can see that the world has changed and a strong stock market is aided by a weaker dollar.


feb082010_2.jpg



by Frank Holmes
CEO and Chief Investment Officer
U.S. Global Investors
 
Commodity Indexes.

$@!V€ A TUTTI.

Aggiungo chart di lungo termine (monthly linear close) per questo secondo CRB-Index, dal quale si evince la notevole differenza in bearish rispetto al precedente benchmark.

Le 5 legs rialziste marcate con le star pare abbiano esaurito la loro forza già da tempo. Difatti il top-1980 ha ceduto fragorosamente, con deciso avvicinamento alla banda di minimi, marcata in giallo, del passato mega-evento correttivo. Full test addirittura della ascendente basale, con origine di un recovery rialzista decisamente "timido".

La permanenza dei corsi entro/sopra la banda gialla garantirà lo stop del bear vigente; l'affondo sotto la rialzista di lungo termine fornirà il segnale del deciso attacco alla banda in giallo.
Monitorare con estrema attenzione la dinamica ascendente basale, recentemente testata, ma la cui tenuta non convince allo stato attuale del recovery rialzista derivato.


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$@!V€ A TUTTI e buon decennio.

Breve analisi commento sul Commodity CRB Index (StockChart) .

L'aspetto, base 3-y, del benchmark è decisamente bearish complessivamente, in quanto l'indice ha ceduto il 58% dai top-2008, configurando nuovi lows a 3-y, mentre il successivo recovery 2009, a leg ben sovrapposte, ha messo a segno meno del 50% dal low.
Le medie mobili semplici sono in assetto bullish ma la 50 viene per l'ennesima volta testata ed in parte violata al ribasso, con corsi diretti verso un primo test della 200.
La media a 500 giorni è ancora distante dai corsi e non è stata testata durante il recovery.
La price action pertanto, plausibilmente si svolgerà tra le due medie primarie (attualmente: 300/260) e la rottura valida di uno dei due livelli dinamici fornirà la chiave per l'innesco del nuovo trend.

Full-Stock di lungo termine in imminente validazione di stop del bull in essere, con affondo verso la propria mediana.
RoC in test sulla 0-line e vistosa divergenza bearish sui top-recovery; interessantissima la conca 2008/2009, bordata sulla sx (2008/2007) da una fase ascendente-distributiva e sulla dx da una fase ascendente ???; inoltre top-2009 > top-2008.
PPO in evidente divergenza ribassista sui top recovery del benchmark ed attualmente in sell sulla signal, ma ancora sopra 0-line.

Solo sopra la media 500 si ri-accenderebbe il bull del benchmark.
Trading range tra le due medie primarie.
Deciso bear in affondo sotto la media a 200.
Dal RoC (valutazione puramente qualitativa) sembrerebbe lecito attendesi un consolidamento sulla od entro la media 200 per poi riprendere la fase rialzista interrottasi in gen.2010.


p.s.: ho forte difficoltà a districarmi nel variegato panorama dei commodity benchmarks forniti dai free chart-tool; mi scuso per eventuali errori od imprecisioni nella terminologia di riferimento al benchmark.



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N.B.: per trasparenza si comunica che lo scrivente potrebbe possedere, direttamente e/o indirettamente, quote degli strumenti finanziari in oggetto o ad essi correlati. Non si forniscono pertanto in alcun modo, raccomandazioni e/o segnali di vendita-acquisto sugli strumenti finanziari in oggetto o ad essi correlati.
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I Cinesi si mettono a comprare petrolio a fini di investimento:cool:, diventano il 4° come entità di partecipazione in USO, l'ETF che segue il petrolio; fra i primi 4° ci sono anche Morgan Stanley e Goldman Sachs...

China Becomes Oil ETF’s No. 4 Holder

Feb. 9 (Bloomberg) -- China Investment Corp., the nation’s sovereign wealth fund, invested for the first time in the U.S. Oil Fund, an exchange-traded crude-futures fund, joining Morgan Stanley & Co. and Goldman Sachs Group among the top holders.
China Investment became the fourth-largest holder in the Oil Fund by buying 2 million shares, equal to 3.48 percent of the outstanding units, with a value of $78.6 million, according to a Securities and Exchange Commission 13-F filing posted on Feb. 5. It also took a 1.45 million share stake, or 0.4 percent of the total, in the SPDR Gold Trust worth $155.6 million.
Chinese miners and oil companies have bought up zinc mines in Australia, oil reserves in Nigeria, and gold deposits in the Philippines to feed the country’s demand for raw materials to fuel its economic growth. The $300 billion sovereign wealth fund pumped about $10 billion into commodity-related concerns in the second half of 2009.
“It looks like they are aware of their market power in commodity markets and want to hedge against the impact their buying has on commodity prices,” said Timothy Condon, chief Asian economist with ING Groep NV in Singapore. “I think the reserves, via the CIC, will be used to hedge the risk of a cutoff of key raw material supplies by buying stakes in commodity producers.”
CIC’s investments through the SPDR Gold Trust are equivalent to 145,000 ounces of bullion, or about 0.4 percent of the 33.9 million ounces China’s government maintains, based on data from the International Monetary Fund.
 
Tanto erano carichi che hanno anticipato anche se di poco la ema62 è stata sufficente, ma lo scenario era chiaro e gli short in deciso aumento, sul finale hanno chiamato i carpentieri......

Non entro nel merito delle motivazioni, a mio avviso erano le stesse 6mesi fa...., ma l'evento di alcuni dati scatena timing operatvi conseguenti e cosi è stato

I livelli tecnici di correzzione al momento sono i seguenti 1046/7 1029 1014 1003/7 il resto step by step
Al rialzo, cosa di cui dubito, 1070/3 è una bella resistenza ma il trend è chiaro

saluti

Adesso sopra 1073 abbiamo 1085/90, 1110 ed eventuale nuovo impulso rialzista con max ciclico a 200sedute dal min di venerdi e sarebbe il III° impulso!!
Siccome siamo cmq prossimi ad un inversione ribassista, la rottura del minimo di venerdi la sancirebbe, la cautela è d'obbligo :cool:

saluti
 

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  • $SPX - Candle 4m17d_1d 2010-02-09 234422.PNG
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Un hammer di squisita fattura :D;);)

Sembra che lo hammer stia facendo il suo dovere :D (richiede comunque ulteriori conferme).
Per il resto concordo pienamente con l'analisi di Grecale qui sopra, inclusa l'osservazione che il minimo di venerdì (cioè la shadow dello hammer) sia una discriminante importantissima in ottica di una eventuale inversione (che personalmete non auspico) ....
 
Adesso sopra 1073 abbiamo 1085/90, 1110 ed eventuale nuovo impulso rialzista con max ciclico a 200sedute dal min di venerdi e sarebbe il III° impulso!!
Siccome siamo cmq prossimi ad un inversione ribassista, la rottura del minimo di venerdi la sancirebbe, la cautela è d'obbligo :cool:

saluti

Grazie per l'ottima analisi e per il bel grafico, di cui non capisco tuttavia un punto: la gigantesca shadow della settima candela di gennaio, che non mi risulta da nessun altra parte ... :mmmm::confused:
 
Financial Market Observatory Lab.

$@!V€ A TUTTI.

Dopo i TED indicators si procede ad un breve aggiornamento degli altri indicatori similari.

LOIS spread-differential, frame 3 mesi - chart in giallo
indicatore appiattito sui lows di periodo e senza accenno rilevante di fase bullish (ottimo status per i mercati).

LOIS spread-differential, frame 3 mesi - chart in ocra/grigio
indicatore appiattito sui lows di periodo e senza accenno rilevante di fase bullish (ottimo status per i mercati).

LIREX spread-ratio, frame 3 mesi - chart in bianco
Indicatore in forte direzione bear sui precedenti lows autunnali (ottimo status per i mercati).

Dal breve escursus delineato sopra, si evince che sulla base degli indicatori presentati, non esistono tensioni sui mercati finanziari, similari a quelli che nel 2007 hanno portato all'innesco del bear-2008, validando in pieno i TED indicators visti precedentemente.





N.B.: per trasparenza si comunica che lo scrivente potrebbe possedere, direttamente e/o indirettamente, quote degli strumenti finanziari in oggetto o ad essi correlati. Non si forniscono pertanto in alcun modo, raccomandazioni e/o segnali di vendita-acquisto sugli strumenti finanziari in oggetto o ad essi correlati.
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$@!V€ a tutti. Breve analisi e commento sul LIREX (pers.indic.).

La massiva fuga di cash dagli assetts di rischio verso porti sicuri, anche sopportando momentanei rendimenti negativi) viene resa visibile anche da un ulteriore strumento professionale: il 13 week T Bill discount rate detto anche 3M T-Bill secondary market rate. Questo indicatore si deprezza nelle fasi di contrazione economica mentre si apprezza nelle fasi espansive. A grandi linee la sua curva lavora in modo analogo a quelle degli yield dei T-bond U.S. sub-annuali.
Il sottoscritto ne ha composto un indicatore (personale) col Libor 3 mesi in modo tale da ottenere una sorta di alternativa al TED spread ratio di pari frame ma con una componente distinta. Personalmente gli attribuirò nome LIREX (chart: spread-ratio; frame dello strumento 3 mesi; triplice daily-ema 5/10/20; versione semilogaritmo).
Le statiche segnalanti i punti chiave sono tutte perfettamente riconoscibili e riconducibili a quelle del TED equivalente. Infatti si osserva una medesima price-action per il top triennale (dic.2008), per il top relativo di apr.2009, per il low-2009 (set.2009), per il non ingresso nell'area dei low-2008, per la sky-rocket del 2007/2008 (0.1 - 32 = 320X circa), la strutturazione a 5 onde ribassiste dal top triennale fino al low-2009.
Attualmente però, proprio dal low-2009, s'è strutturata una impennata ragguardevole dell'indicatore, ben oltre i massimi di apr.2009 ed entrata fortemente nella price-band di gen.2009, come a voler accompagnare una pesante debacle dei sottostanti azionari, che ricordo eser stati individuati nell'S&P1500 e nel Wilshire-5k. Invece, come è noto, proprio in autunno s'è avuta una ulteriore leg bullish sugli equity, anche se molto sgranata dal punto di vista della partecipazione.
Il ramo propulsivo del LIREX (da set.2009) sembra addirittura strutturato in 5 onde rialziste perfettamente in time con una "A" bullish-correttiva, alla quale seguirà una "B" bearish correttiva e poi una "C" sempre bullish-correttiva nel 2010 inoltrato; tali tre leg correttive (A/B/C) rappresenterebbero la correzione dell'impulso ribassista nato dal top triennale (vedi analisi dei TED).
Elementi per la validazione di tale scenario sono i seguenti:
-) termine dell'ascesa del LIREX e rottura ribassista della 1-line, corrispondente circa al top di apr.2009; man mano che si abbatteranno al ribasso le statiche chiave si osserverà una ri-progressione bullish sugli equity indexes.
-) non intaccamento del low set.2009, entro il quale ri-partirà il bull del LIREX nel 2010.
Elementi per la cancellazione di questo scenario sono i seguenti:
-) tenuta della statica in area 1 e superamento dei massimi di nov.2009; questo potrebbe ben accompagnare una cruda discesa degli equity;
-) top di nov.2009 intatti ma rottura del low di set.2009; questo porterebbe un violento bull sugli equity sottostanti.

Il punto di grande interesse è: come mai c'è stata una ragguardevole impennata del LIREX in autunno assolutamente non supportata da una correzione minimamente evidente sugli equity ??? Anche in tal caso è d'obbligo uno sguardo alle componenti del LIREX stesso.

$@!V€ a tutti.

Analizziamo-commentiamo brevemente il T-Bill 3-m secondary market rate (= 13-w T-Bill discount rate) per comprendere l'impennata del LIREX vista nel post precedente.
Dopo aver contrassegnato minimi storici nel 2008 (chart II) a 0.05 (nov.-dic.2008) ed aver eseguito un rilevante rimbalzo logaritmico (3.20/3.00: feb.2009), è in fase di forte contrazione da diversi mesi, con accelerazione ribassista estiva e rottura di tutti i low precedenti del 2009, arrivando all'incredibile soglia dei low dell'anno precedente, ovvero 0.5 (nov.2009).
In particolare (chart I) da set.2009 il T-Bill 3-m secondary market rate è passato da 1.40 a 0.05 (loss del 96.4%) mentre il LIBOR a 3-mesi è passato da 0.33 a 0.25 (loss del 24.2%). Tale forbice fenomenologica ha le medesime caratteristiche di quella vista nel precedente confronto Libor 3-m vs. U.S. T-bond 3-m yield, con risvolti ben anche maggiori; a fronte di un Libor che suggerisce forza del comparto finanziario e terminata stretta creditizia interbancaria, si associa una massiva riduzione a zero (negativa in termini reali) del T-Bill 3-m secondary market rate, analogamente ad una fase di ribasso epocale sugli equity indexes, che invece non s'è minimamente rilevata.

Come si vede la forbice è in totale antitesi con la price-action estivo-autunnale degli equity indexes. Inoltre la piena rottura della statica storica sui lows (marcata in blu spesso: 0.10) ed il non superamento dell'ampia banda in giallo (0.10-0.50), non può che gettar preoccupazione sul sentiment reale percepito degli istituzionali sugli assetts di rischio.
E' come se l'intera ascesa degli equity non avesse alcun supporto macro alle spalle; oppure è come se gli istituzionali fossero stati così inorriditi dalla debacle 2008 che non hanno ancora ben letto la mutata condizione degli equity. Uno dei due esibisce pesanti sintomi di errore di valutazione nel timing.

Un deciso incremento del T-Bill 3-m secondary market rate oltre la banda gialla (in queste ore al test del limite superiore !) sarebbe un segnale di rientro del massimo pessimismo espresso in autunno dagli istituzionali sugli assetts di rischio.

$@!V€ a tutti.

A supporto di una ritrovata, sostanziale e totale fiducia-stabilità nel sistema creditizio U.S. vi è anche lo spread-differential tra Libor e Swap-Rate Overnight Indicator, che misura direttamente la percezione di rischio sul credito interbancario, quindi maggiormente aderente rispetto al TED, della rischiosità delle banche U.S.
Quando i tassi di interesse vengono abbassati, ambedue le componenti dello spread decrescono, ma mentre lo Swap Overnight è in buona sostanza manovrato dalle istituzioni governative (FED) il Libor è manovrato dalle istituzioni bancarie, che possono decidere di incrementarlo sulla base della rischiosità degli assetts "prestati" ad altri istituti finanziari. I due chart allegati evidenziato una completa (3 mesi) o quasi completa (6 mesi) rientrata stretta creditizia interbancaria, sia nel frame più usato (3 mesi) che in quello più raro.

Come mostrato dai precedenti posts sul medesi argomento, la palla ora s'è visibilmente spostata sul breve (3-6 mesi) dalle company finanziarie-assicurative ai paesi, con visibili tensioni finanziarie espresse da yield effettivi negativi sui T-bond sub-annuali.
 

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Us market mover: deficit commerciale a 40,18 mld di dollari a dicembre

Finanzaonline.com - 10.2.10/14:33

Deficit commerciale statunitense a dicembre a 40,18 mld di dollari. Oltre le attese che erano ferme a 35,8 mld.


Azz ......
 
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