Mutui fino al 40%

insomma se ho capito bene:
- alle puerpere viene prescritto l'acquisto al posto dell'affitto, pena gravi danni al nascituro
- i prezzi non caleranno mai nemmeno con la bomba atomica
 
Tesoro: le banche preferiscono la finanza al credito

Dai dati che affluiscono dagli osservatori sul credito emerge che «sul territorio il problema è ancora il credito»: per il direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli, l'Italia si trova oggi «in una situazione atipica perché nonostante i tassi bassi e la grande liquidità c'è poco credito». Le banche, ha detto Grilli intervenendo alla Conferenza dei Prefetti, trovano «meno rischioso fare finanza piuttosto che credito».

Secondo Grilli, gli osservatori segnalano anche che «la richiesta di credito non viene soddisfatta». Il problema non è solo il credito ma anche chi lo fa, dice Grilli, secondo cui il problema è «più pronunciato con le grandi banche piuttosto che con i piccoli istituti». Questo, ha aggiunto il direttore generale del Tesoro, è un fenomeno che non riguarda solo l'Italia, ma che risulta diffuso a livello internazionale e che pone anche una domanda sullo sviluppo delle banche e, se, in particolare,« la crescita delle banche a livello internazionale non debba anche essere bilanciata da un radicamento sul territorio».

Nessun problema con la Commissione europea, invece, sulle norme dello scudo fiscale varato dall'Italia. «Non mi risulta questo problema», ha assicurato Grilli. «Siamo - ha aggiunto - in contatto con Bruxelles. E siamo tranquilli». In particolare nel mirino della Ue potrebbe finire la deroga introdotta dallo scudo alla normativa antiriciclaggio che confliggerebbe con la normativa Ue sull'obbligo di segnalazione da parte degli istituti di credito delle operazioni sospette.
 
Non ho capito a quale domanda hai risposto.

Te le ripropongo:

1) In quale situazione si trova chi non riesce a comprare secondo te?

2) Chi NON è costretto a vendere e non vuol calare cosa fa col suo immobile? (questa la ripropongo perchè secondo me hai risposto solo in parte, non dici quali sono i "presupposti oggettivi invertiti")


Perdonami ma credo di aver più volte risposto a queste domande.
Non me la sento di andare a ripescare i post, tra i quali anche uno di stamane, anche perché reputo che sinceramente sia un pò nosioso per chi è costretto a rileggere sempre le stesse cose, con le quali, magari, non è neppure d'accordo.
Provo a risintetizzare, sperando di essere esaustivo per le tue domande.
Un intervento che finirebbe con il far divenire estremamente più caro l'accesso al credito, oltre una percentuale molto bassa, se non proprio ne impedisse l'accesso, spingerebbe i consumatori a non comperare per la maggior parte ed altri verso altri soggetti, fino all'estremizzazione dell'usura, fenomeno, purtroppo, piuttosto diffuso anche oggi, tanto che consiglio di prenderla sul serio.
I potenziali acquirenti, a quel punto scacciati dal mercato delle compravendite, finirebbero, certamente, con il provocare una diminuzione della domanda d'acquisto, ma provocherebbero anche un esodo verso il mercato dell'affitto.
Si dice che, però, questo esodo sarebbe drenato da una diminuzione dei prezzi di vendita.
Insomma si compensa un dato oggettivo (il provvedimento a decrizione del credito) con una conseguenza futura ed eventuale, che non si sa bene neanche in che misura possa accadere, se non per numeri ipotizzati.
Anche io reputo, e l'ho scritto fin da subito, che è ragionevole ritenere che al provvedimento conseguirebbe una diminuzione dei prezzi, ma per compensare il minor accesso al credito dovrebbe essere, perlomeno, del 50%, impensabile, sopratutto nell'immediato, mentre nell'immediato sarebbe la domanda rivolta verso l'affitto.
In questo campo oggi il conduttore potenziale si trova, anche, nella potenzialità di essere un acquirente del bene che, con la semplice locazione, semplicemente fruirebbe.
Vuol dire che il canone, per essere competitivo con il mutuo, quindi la locazione con l'acquisto, deve essere piuttosto consistentemente inferiore alla rata di un ipotetico mutuo che coprisse, mediamente, l'80% del valore con un rimborso ventennale.
Anche solo questa possibilità teorica pone il conduttore su un'oggettiva posizione di forza.
Un domani, dopo l'intervento dell'ipotetico provvedimento, il potenziale conduttore non sarebe più, per la stragrande maggioranza dei casi, anche un potenziale acquirente, rimanendo così confinato (quizzarolo direbbe pigioniero) nella esclusiva possibilità di godere del bene solo in fruizione, quindi in locazione.
Questo determinerebbe un oggettivo rovesciamento dei presupposti oggi esistenti nel mercato delle locazioni, con il conduttore costretto, poiché senza alternative, a soddisfare di più rispetto ad oggi le classiche esigenze di chi è proprietario di un bene, cioè che il bene gli renda e, senza concorrenza di un prodotto persino migliore, gli potrebbe fruttare anche rendimenti simili al saggio d'interesse legale, al netto delle tasse e delle spese.
La cosa non verrebbe invertita dall'afflusso degli immobili invenduti, sia perché chi non vende non è detto che debba per forza affittare, anzi spesso lascia sfitto in attesa comunque del compratore, sia perché questi immobili sarebbero immessi in un contesto di domanda del tutto differente dall'odierno.
Si produrrebbe, certamente, una diminuzione dei valori commerciali di compravendita, temperati dagli acquisti per investimento, ed un aumento dei canoni di affitto, in modo che la forbice oggi esistente tra rendimenti locatizi e rendimenti da usufrutto si chiuderebbe parecchio.
 
Ecco come presenta la notizia Il Giornale:


Quest’ultima questione non è di poco conto, se si considera che la scelta del mutuo (lasciando la casa in affitto) rappresenta per tanti stranieri la scelta di integrarsi definitivamente: di fare della città in cui si lavora il luogo in cui vivranno i figli e in cui si trascorreranno, quanto meno, i prossimi quindici o trent’anni. Disincentivare i mutui significa ostacolare un processo di integrazione che invece è cruciale, se si vuole che l’Italia di domani sia un Paese aperto e pacifico al tempo stesso.

:eek::eek:cioè il giornale vuole l' integrazione degli extra??

questa qua fa il paio con silvio che dice ai tunisini di venire in italia
in diretta nazionale (tunisina):D

http://www.youtube.com/watch?v=dbsXQpA3sMc&feature=related

e con silvio che fa affari con sovietici e cinesi nel 1988:D

http://www.finanzaonline.com/forum/showthread.php?t=1113271

padroni a casa nostra:o
 
insomma se ho capito bene:
- alle puerpere viene prescritto l'acquisto al posto dell'affitto, pena gravi danni al nascituro
- i prezzi non caleranno mai nemmeno con la bomba atomica

Scusami gmp, e queste cose dove le hai lette, nei fondi del caffe?.
 
Scusami gmp, e queste cose dove le hai lette, nei fondi del caffe?.

qui

un improbabile immediato crollo verticale dei prezzi di vendita

e qui

La tua teoria è basata sull'assunto che molti di quelli che comprano casa, lo facciano perchè sono spinti da una necessità impellente (ad esempio devono sposare una ragazza incinta).

ahò scherzo eh... è un po un giochino... le citazioni fuori contesto... :)
 
Questo determinerebbe un oggettivo rovesciamento dei presupposti oggi esistenti nel mercato delle locazioni, con il conduttore costretto, poiché senza alternative, a soddisfare di più rispetto ad oggi le classiche esigenze di chi è proprietario di un bene, cioè che il bene gli renda e, senza concorrenza di un prodotto persino migliore, gli potrebbe fruttare anche rendimenti simili al saggio d'interesse legale, al netto delle tasse e delle spese.
Questa dovrebbe essere la risposta alla domanda 1).

Mi dici per quale motivo dovrebbe essere costretto?

Ti ricordo che i casi sono questi:
1) vive da mamma;
2) vive in affitto;
3) vive in casa di proprietà;
4) vive sotto i ponti

Mi basta solo capire a quale/i dei casi stai parlando ed il motivo per cui è costretto a risolvere l'esigenza abitativa ingrossando la domanda di affitto.

La cosa non verrebbe invertita dall'afflusso degli immobili invenduti, sia perché chi non vende non è detto che debba per forza affittare, anzi spesso lascia sfitto in attesa comunque del compratore, sia perché questi immobili sarebbero immessi in un contesto di domanda del tutto differente dall'odierno.
Si produrrebbe, certamente, una diminuzione dei valori commerciali di compravendita, temperati dagli acquisti per investimento, ed un aumento dei canoni di affitto, in modo che la forbice oggi esistente tra rendimenti locatizi e rendimenti da usufrutto si chiuderebbe parecchio.

Questa dovrebbe essere la risposta alla 2).
A me come spiegazione sembra abbastanza "partigiana". Ed in realtà è quello che mi aspettavo, solo che volevo che lo dicessi apertamente. Delusione :(
 
Perchè discutete?

La cosa ovvia è che se passa una norma del genere...è la pietra tombale dl mercato immobiliare come mercato (puramente) speculativo per un bel po' di anni. E questo è un fatto positivo (a parte -ovviamente- per gli speculatori) per ritornare ai normali equilibri economici. Il fatto che "non si venderanno più case" (sentito oggi al bar) e che non converrà ai meno abbienti (come se oggi i meno abbienti fossero felici e contenti) sono immani stupidaggini di chi -in realtà- non vuole un vero mercato.
Poi è chiaro che un po' di gente è arrabbiata...per fare soldi gli toccherà lavorare...;)
 
E mica me lo rimangio, anzi lo affermo ancora.
Alcune persone che non potranno accedere al credito, così come succede oggi, cercheranno altre strade, non credo si possa negare che una di queste, purtroppo, è il credito clandestino.
Non mi senbrava di aver scritto cose trascendentali.
Negare l'evidenza dei fatti non serve a nulla.

sai qual'è il problema? che tu ragioni come se le case avessero prezzi fissi, fossero in scarso numero etc etc
se fosse così avrsti ragione, ma si dà il caso che avverrebbe che per un nucleo che non riesce a comprare a prezzi attuali causa credito impossibile ci sarebbe un altro nucleo che non riesce a vendere casa propria (perchè non di pregio, perchè ce ne sono tante, perchè alla fine sono più le case di quelli che se la possono permettere, dato credito ristretto)
e quindi visto che molti non hanno comprato a prezzi assurdi .. o se anche lo hanno fatto, devono vendere (e devono, perchè se hai comprato a prezzi assurdi lo hai fatto da poco e di solito si compra per starci tanto non poco, quindi se vendi dopo poco vuol dire che devi)
possono calare il prezzo
loro vendono casa
gli altri pur con credito ristretto riescono a comprarsi casa
e i loro figli o meglio i loro cugini più giovani se trovano un lavoro decente magari senza risparmi familiari riescono con mutuo ventennale sul 40% a comprarsi casa, mentre prima non ci sarebbero riusciti mai .. perchè a roma e firenze, realtà che conosco, senza aiuti NON COMPRI.
salvo stipendi dirigenziali, che non ti fanno però venir voglia di abitare a tor bella monaca, per roma, o alle piagge, per firenze.
 
sai qual'è il problema? che tu ragioni come se le case avessero prezzi fissi, fossero in scarso numero etc etc
se fosse così avrsti ragione, ma si dà il caso che avverrebbe che per un nucleo che non riesce a comprare a prezzi attuali causa credito impossibile ci sarebbe un altro nucleo che non riesce a vendere casa propria (perchè non di pregio, perchè ce ne sono tante, perchè alla fine sono più le case di quelli che se la possono permettere, dato credito ristretto)
e quindi visto che molti non hanno comprato a prezzi assurdi .. o se anche lo hanno fatto, devono vendere (e devono, perchè se hai comprato a prezzi assurdi lo hai fatto da poco e di solito si compra per starci tanto non poco, quindi se vendi dopo poco vuol dire che devi)
possono calare il prezzo
loro vendono casa
gli altri pur con credito ristretto riescono a comprarsi casa
e i loro figli o meglio i loro cugini più giovani se trovano un lavoro decente magari senza risparmi familiari riescono con mutuo ventennale sul 40% a comprarsi casa, mentre prima non ci sarebbero riusciti mai .. perchè a roma e firenze, realtà che conosco, senza aiuti NON COMPRI.
salvo stipendi dirigenziali, che non ti fanno però venir voglia di abitare a tor bella monaca, per roma, o alle piagge, per firenze.

Sì, ma non hai considerato che chi mette in vendita una casa se non vende a quanto dice non vende, perchè è così punto e basta. E non la mette neanche in affitto, perchè è così punto e basta.

Così i prezzi non calano e gli affitti aumentano.
 
sai qual'è il problema? che tu ragioni come se le case avessero prezzi fissi, fossero in scarso numero etc etc
se fosse così avrsti ragione, ma si dà il caso che avverrebbe che per un nucleo che non riesce a comprare a prezzi attuali causa credito impossibile ci sarebbe un altro nucleo che non riesce a vendere casa propria (perchè non di pregio, perchè ce ne sono tante, perchè alla fine sono più le case di quelli che se la possono permettere, dato credito ristretto)
e quindi visto che molti non hanno comprato a prezzi assurdi .. o se anche lo hanno fatto, devono vendere (e devono, perchè se hai comprato a prezzi assurdi lo hai fatto da poco e di solito si compra per starci tanto non poco, quindi se vendi dopo poco vuol dire che devi)
possono calare il prezzo
loro vendono casa
gli altri pur con credito ristretto riescono a comprarsi casa
e i loro figli o meglio i loro cugini più giovani se trovano un lavoro decente magari senza risparmi familiari riescono con mutuo ventennale sul 40% a comprarsi casa, mentre prima non ci sarebbero riusciti mai .. perchè a roma e firenze, realtà che conosco, senza aiuti NON COMPRI.
salvo stipendi dirigenziali, che non ti fanno però venir voglia di abitare a tor bella monaca, per roma, o alle piagge, per firenze.

Lo riassumo: gorio ragiona come se non ci fosse un mercato, invece il mercato c'è.
 
Lo riassumo: gorio ragiona come se non ci fosse un mercato, invece il mercato c'è.

un sacco di investitori e di mutuati a prezzi di bolla si augurano che il mercato si congeli, si iberni in attesa di una nuova primavera, dovesse durare anni...

gli AI nel frattempo si arrangino con lavoretti interinali!!!

e sia fatto divieto per decreto legislativo a chicchessia (specie i propri vicini di casa) di accettare offerte troppo ribassate :cool:
 
qui



e qui



ahò scherzo eh... è un po un giochino... le citazioni fuori contesto... :)


Sarà pure un giochino ma se l'italiano è ancora la lingua che conoscevo io le tue citazioni non solo sono decontestualizzate ma anche non attinenti.
Una cosa è una diminuzione dei prezzi, da me sempre contemplata nel ragionamento che ho svolto, giusto o sbagliato che sia, altra cosa è l'immediato crollo verticale dei prezzi.
Secondo te siccome io non contemplo il secondo negherei il primo effetto, smentendo le mie stesse affermazioni, in italiano.
 
sai qual'è il problema? che tu ragioni come se le case avessero prezzi fissi, fossero in scarso numero etc etc
se fosse così avrsti ragione, ma si dà il caso che avverrebbe che per un nucleo che non riesce a comprare a prezzi attuali causa credito impossibile ci sarebbe un altro nucleo che non riesce a vendere casa propria (perchè non di pregio, perchè ce ne sono tante, perchè alla fine sono più le case di quelli che se la possono permettere, dato credito ristretto)
e quindi visto che molti non hanno comprato a prezzi assurdi .. o se anche lo hanno fatto, devono vendere (e devono, perchè se hai comprato a prezzi assurdi lo hai fatto da poco e di solito si compra per starci tanto non poco, quindi se vendi dopo poco vuol dire che devi)
possono calare il prezzo
loro vendono casa
gli altri pur con credito ristretto riescono a comprarsi casa
e i loro figli o meglio i loro cugini più giovani se trovano un lavoro decente magari senza risparmi familiari riescono con mutuo ventennale sul 40% a comprarsi casa, mentre prima non ci sarebbero riusciti mai .. perchè a roma e firenze, realtà che conosco, senza aiuti NON COMPRI.
salvo stipendi dirigenziali, che non ti fanno però venir voglia di abitare a tor bella monaca, per roma, o alle piagge, per firenze.


Olly rispondo a te visto che è molto che non frequenti.
Io parto dall'assunto che un simile provvedimento influirebbe sui prezzi di vendita, è un assunto dialettico ma non un dato oggettivo che, comunque, prendo per scontato. Un dato oggettivo sarebbe il provvedimento in sè, la diminuzione dei prezzi l'assumo come ragionevole effetto di un ragionevole calo della domanda di acquisto.
Non è quindi vero che non tengo conto del mercato, anzi è proprio del mercato che tengo conto.
E' anche ragionevole ritenere che non ci sarebbe, però, un crollo verticale dei prezzi a compensazione dela minore possibilità di accesso al credito che sarebbe, oggettivamente, una diminuzione della liberta economica e quindi contrattuale del consumatore.
Altre volte ho scritto che l'improvviso calo verticale si verificherebbe solo in caso che l'ipotetico provvedimento fosse accompagnato da un altro, di tipo dirigista, a calmierare, per legge, i prezzi degli affitti.
Come vedi siamo nel campo delle pure ipotesi.
In mancanza di un ulteriore provedimento a calmierare gli affitti, l'ipotetico provvedimento di cui si discute questi giorni avrà, anche, effetti pesanti, a mio parere, nel mercato degli affitti, dove la libertà economica è l'essenza della composizione del prezzo.
Venuta meno, per molti, la facoltà di acquisto verrebbe meno gran parte della forza contrattuale dei conduttori, per cui è ragionevole ritenere che ci sarebbe un aumento dei prezzi di locazione, che, ragionevolmente, susciterà gli appetiti dell'acquisto per investimento, a tempererare la prevedibile diminuzione dei prezzi di compravendita. Ho scritto temperare, l'avvertimento non è per te, ma l'italiano ha un senso.
Ti allego una nota della Federconsumatori che, guarda un pò, parla proprio di libertà economica, come io da giorni parlo di facoltà, di opzioni, di scelte, che verrebbero meno.
Non perché io abbia bisogno di esere spalleggiato nelle mie idee, sono abituato a difenderle tutti i giorni nella vita reale, né perché se lo dicono loro vuol dire che ho ragione io, potremmo anche sbagliare entrambi.
Comunque è interessante.



"La proposta della Commissione europea, che starebbe lavorando alla preparazione di una direttiva che introduca limiti più bassi per la concessione di mutui sull'acquisto di immobili, pari al 40 per cento del valore degli immobili come ammontare dei prestiti che possono essere concessi dagli istituti di credito europei, come riportato oggi da Il Sole 24 Ore, oltre ad essere assurda e demenziale, dimostra ancora una volta il grado di competenza dei commissari europei.

In che pianeta vivono i commissari europei ? Si sono chiesti i rispettivi presidenti di Adusbef e Federconsumatori, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti. Non sanno Lorsignori che la crisi dei mercati finanziari mondiali, che sta mangiando l’economia reale,non deriva dai mutui erogati in Europa, che raggiungono il massimo del 70/90 per cento del valore dell’immobile, ma dalla creazione del denaro dal nulla con swap, strutturati, prodotti derivati e da crediti concessi negli Usa per l’acquisto delle abitazioni a cittadini che non avevano alcuna possibilità,con i propri redditi dichiarati di effettuare il rimborso ?

Ed anche la precisazione del portavoce di Charlie McCreevy, commissario europeo per il mercato unico,che rispondendo durante il briefing quotidiano, ad una domanda sul titolo di apertura dell'edizione odierna del Sole 24 Ore, il quale ha detto che non è vero che Bruxelles sta lavorando a questa ipotesi, è un toppa peggiore del buco.

Oliver Drewes – portavoce di McCreevy, ha poi aggiunto che, in seguito alla crisi economico-finanziaria, è stata avviata in Europa una "discussione" sul modo in cui sarebbe possibile armonizzare i requisiti di capitale delle banche anche nel campo dei mutui. Questo perché esistono "regole molte regole diverse nei vari Paesi Ue"

Il portavoce del commissario vorrebbe far passare la scusante ad una vera e propria gaffe, che a causa della scadenza del mandato dell'attuale Commissione europea,il 31 ottobre prossimo e al momento viene pronosticata una sua proroga di almeno qualche mese al fine di poter insediare il nuovo esecutivo in base a quanto previsto dal trattato di Lisbona, che ci sarebbe una discussione su come migliorare i requisiti di capitale, "Ma per ora non c'é alcuna proposta.Non sarà questa Commissione a dover gestire le conseguenze politiche" di questa azione.

Adusbef e Federconsumatori preoccupate ancora di più dalle smentite del portavoce,che confermano la discussione su una proposta demenziale,chiedono maggiori chiarimenti su eventuali direttive che determinano le libertà economiche di milioni di consumatori.
"
 
Scusate se intervengo, ma mi sento di voler fare una piccola riflessione a riguardo.
L'attuazione di un provvedimento del genere ingesserebbe quasi totalmente il mercato (se così lo vogliamo chiamare) attuale. Già adesso sono pochissimi coloro a cui approvano il mutuo, figuriamoci se potessero avere solo il 40% dell'importo.
A chi parla di vie "alternative" per l'accesso al credito vorrei che rispondesse ad una semplice domanda: se la banca presta al 6% ed una finanziaria presta mediamente al 10%, a che tassi presta generalmente un "cravattaro", alias usuraio? Guardate che anche su cifre piccole gli interessi che chiedono gli usurai corrispondono a cifre astronomiche.
Nessun operaio/impiegato sano di mente andrebbe mai da un usuraio per un mutuo.
 
Scusate se intervengo, ma mi sento di voler fare una piccola riflessione a riguardo.
L'attuazione di un provvedimento del genere ingesserebbe quasi totalmente il mercato (se così lo vogliamo chiamare) attuale. Già adesso sono pochissimi coloro a cui approvano il mutuo, figuriamoci se potessero avere solo il 40% dell'importo.
A chi parla di vie "alternative" per l'accesso al credito vorrei che rispondesse ad una semplice domanda: se la banca presta al 6% ed una finanziaria presta mediamente al 10%, a che tassi presta generalmente un "cravattaro", alias usuraio? Guardate che anche su cifre piccole gli interessi che chiedono gli usurai corrispondono a cifre astronomiche.
Nessun operaio/impiegato sano di mente andrebbe mai da un usuraio per un mutuo.


Certo sono d'accordo con te, la stragrande maggioranza sarebbe scoraggiata al'acquisto, visto l'intervenuto maggior costo del credito o, addirittura, la sopraggiunta impossibilità di accesso al credito.
L'accesso all'usura, anche oggi esiste ed è l'estrema ratio, per chi è disperato e/o scriteriato, ma tutto ciò che impedisce il credito buono, anzi lo scaccia, è un oggettivo aiuto per il credito clandestino.
 
Certo sono d'accordo con te, la stragrande maggioranza sarebbe scoraggiata al'acquisto, visto l'intervenuto maggior costo del credito o, addirittura, la sopraggiunta impossibilità di accesso al credito.
L'accesso all'usura, anche oggi esiste ed è l'estrema ratio, per chi è disperato e/o scriteriato, ma tutto ciò che impedisce il credito buono, anzi lo scaccia, è un oggettivo aiuto per il credito clandestino.

Ok, ma al credito clandestino ci arrivi quando sei disperato per altri motivi; mica ci vai perchè devi per forza comprare la casa, o sbaglio?
 
Ok, ma al credito clandestino ci arrivi quando sei disperato per altri motivi; mica ci vai perchè devi per forza comprare la casa, o sbaglio?


Vediamo se questa volta mi faccio capire.
Il mio ragionamento è del tutto rovesciato.
Nessuno deve per forza comperare una casa, né oggi né domani
Il provvedimento in questione, invece, negando l'accesso al credito a basso costo per una consistente fetta del prezzo, costringerebbe (rectius per forza) il corpaccione che fa mercato a non comperare, salvo costringere (rectius per forza), se proprio s'intende comperare, ad accedere ad altre forme di credito, a più alto costo, in via gradata, dalle finanziarie fino al credito clandestino.
Non ho scritto che la gente andrà dagli strozzini.
Questo avrebbe la conseguenza di far venir meno una libertà economica del consumatore, con conseguenze, a mio parere, anche sul fronte degli affitti.
 
Mi sembra che esista una soluzione molto semplice per fluidificare il mercato e calmierare gli affitti
che si sposa anche con il fatto che la finanza pubblica annaspa :
introdurre o alzare di molto le tasse sulle case non utilizzate.
 
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