Sul Filo del Rasoio 3: Commodity, Forex, Gov.Bonds, Breadth, Sentiment, Options.

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In questa analisi mi occupo di tre indicatori peculiari di volatilità sul Nasdaq/100: lo spread-ratio tra VXN e la sua media mobile semplice daily a 20 (breve termine), 50 (medio), 200 (lungo). Dati al close del 30/IX/2009.
Il confronto verrà eseguito mediante ratio. Nel ratio si colloca al numeratore l'indicatore di volatilità daily mentre al denominatore la sua media, ottenendone un indicatore in fase con la volatilità e contrarian al sottostante ND/100.
Un decremento di entrambi i componenti può comunque determinare salita o meno dei corsi dell'indicatore ottenuto in quanto le variazioni degli indici al numeratore e denominatore possono avere velocità ben differenti. In buona sostanza questo indicatore misura la velocità di allontanamento dei corsi (VXN) dalla rispettiva media mobile e pertanto la velocità del trend sottostante.
Un ribasso indica una perdita di forza del numeratore (VXN) rispetto al denominatore (media mobile); un rialzo indica un incremento di forza del numeratore rispetto al denominatore.
Non si tratta ovviamente di analisi operative ma si offre una chiave per la visione di medio-lungo termine della volatilità, alternativo alle consuete view disponibili on-line.

Il chart VXN vs d-sma/200 VXN mostra un low triennale considerevole che da forza al top estivo raggiunto dal sottostante ND/100; detto low è collocato però ad inizio estate e non alla fine (vedi top sottostante), sostanziando una vistosa divergenza col ND/100; ovvero la velocità del trend in atto è diminuita progressivamente fino ad annullarsi sul lungo termine, in lug.2009.
Questo indicatore è come se misurasse la volatilità del ND/100 sul medio-lungo termine, ovvero a 6-9 mesi dal punto di rilevazione e si osserva una sua inversione ben 3 mesi fa.
Tre mesi fa gli investitori hanno iniziato a mutare view sulla struttura del sottostante nei venturi 6-9 mesi, portando avanti una progressiva strategia di ricollocazione delle posizioni, strategia che è maturata in un innalzamento considerevole dei teake profit sulle posizioni long a maggiore durata, un incremento delle operazioni speculative di breve e una ricerca di un turn point sul sottostante.

La struttura grafica formatasi in estate è una meravogliosa conca bullish in procinto di rilasciare il segnale rialzista sull'indicatore (probabilmente rilasciato nel mini selloff del 01/X/2009); conca assimilabile ad una cup&handle o tasta&spalle asimmetrici.
Detta struttura s'è formata proprio sulla fascia -1SD, usata come area di neck, fascia che ha caratterizzato importanti punti di svolta accelerazione del trend bear del sottostante (vedasi aree in rosa). Il target dell'inversione in atto è certamente l'equità ovvero la media (poco maggiore della 1-line), che dovrebbe accompagnare un evento correttivo sul sottostante ed un mutamento del trend di medio (rottura della discendente rossa). Una rottura anche dell'area media comporterebbe un rovescio considerevole della struttura di medio dell'indicatore con implicazioni maggiormente ribassiste sul sottostante.
Di contro una negazione della figura estiva sull'indicatore, comporterebbe un nuovo ribasso dell'indicatore stesso e una nuova e forse imponente fase bull sul sottostante.

Una similare degradazione del trend in atto sul sottostante in estate era stata ampiamente segnalata sulla base di altri indicatori.
http://www.finanzaonline.com/forum/showpost.php?p=22852601&postcount=28
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N.B.: per trasparenza si comunica che lo scrivente potrebbe possedere, direttamente e/o indirettamente, quote degli strumenti finanziari in oggetto o ad essi correlati. Non si forniscono pertanto in alcun modo, raccomandazioni e/o segnali di vendita-acquisto sugli strumenti finanziari in oggetto o ad essi correlati.
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Il chart dell'indicatore di medio termine, VXN vs d-sma/50 VXN, mostra un quadro decisamente più deteriorato rispetto al precedente, per diversi elementi grafici.
-) Il low triennale è stato configurato in gen.2009 con 9 mesi di divergenza sul top del sottostante in set.2009.
-) L'area -1SD funge da baluardo del trend bear sul sottostante, respingendo sistematicamente l'indicatore e dando propulsione alle fasi bear di rilevante entità (vedasi aree in rosa).
-) Il top di inizio set.2009 è molto prossimo a quello di mar.2009 e dopo il +10% del primo ottobre è plausibile un suo raggiungimento; proprio i due top citati delimitano una elegante conca di inversione (marcata in giallo) che se validata al rialzo, getterebbe una proiezione grafica di target davvero ragguardevole e stimabile in area +2SD, piena panic-zone, con drastico mutamento della struttura dell'indicatore di medio.
-) Attualmente i corsi si son portati ben sopra la media, la quale ha qualificato accelerazioni ribassiste consistenti sul sottostante (marcata in color mattone).

La validazione della conca d'inversione avrebbe un incisivo impatto sulla struttura del trend dell'indicatore, con rottura della discedente rossa, target la +2SD e conseguenziale sviluppo di una fase di panico, che potrebbe portare al test (in spike) dell'ascendente blu in area 1.6/1.7.
Conca di inversione in failure se la fascia +1SD (1.2) riuscirà a contenere i corsi respingendoli al ribasso, maturando pertanto un evento correttivo sul sottostante, che al suo termine darà luogo ad una nuova fase bullish consistente sul ND/100.

L'indicatore di breve (VXN vs. d-sma/20 VXN) sostanzia ed avalla le considerazioni grafiche eseguite su quello di medio termine.



N.B.: per trasparenza si comunica che lo scrivente potrebbe possedere, direttamente e/o indirettamente, quote degli strumenti finanziari in oggetto o ad essi correlati. Non si forniscono pertanto in alcun modo, raccomandazioni e/o segnali di vendita-acquisto sugli strumenti finanziari in oggetto o ad essi correlati.
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Il Nasdaq Daily Sentiment Indicator (algoritmo a me non noto) misura le componenti bullish vs. bearish durante le sessioni giornaliere del Nasdaq. E' in fase col sottostante (Nasdaq). Per la sua interpretazioni si considerano le divergenze sui low e top, il cross della mediana (0-line) e i valori sulle due bande estreme, ovvero la distanza dalla mediana. Alcuni punti grafici devono essere evidenziati.

Dopo la fase di estrema volatilità del 2007/2008, l'indicatore è rientrato nella normale banda di variazione (gialla) intorno alla mediana.

L'indicatore ha conseguito un rilevante top ad inizio estate fuori dalle bande gialle; il rientro in esse ha qualificato un correttivo (lateral-ribassista sul sottostante) fino all'intercetta e tenuta della mediana, con nuovo buy point.

Il successivo allungo dell'indicatore ha qualificato un nuovo top fuori banda nettamente inferiore al precedente, in sostanziale divergenza col sottostante.
Anche il precedente top è divergente rispetto il top dell'indicatore ottenuto nel 2008.

Attualmente pertanto si stanno rafforzando le divergenze negative tra top indicatore e top sottostante tale che è plausibile assiste ad un correttivo autunnale via via più consistente a seconda delle discendenti intercettate e infrante al ribasso.

Mutamento di trend di medio in caso di rottura ribassista della mediana.

Un ulteriore top dell'indicatore in autunno sulla banda gialla qualificherebbe un sell definitivo sul sottostante.




N.B.: per trasparenza si comunica che lo scrivente potrebbe possedere, direttamente e/o indirettamente, quote degli strumenti finanziari in oggetto o ad essi correlati. Non si forniscono pertanto in alcun modo, raccomandazioni e/o segnali di vendita-acquisto sugli strumenti finanziari in oggetto o ad essi correlati.
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L'Options BSG Index è un indicatore di recente costruzione algoritmica (algoritmo a me non noto) e si basa sulle opzioni scambiate sui titoli del sottostante (SP500). E' un indicatore in fase col sottostante in quanto fornito in chiave inversa; si individuano i medesimi punti di altri indicatori, ovvero valori estremi di tensione, divergenze, linea mediana (0.5-line) ed il frame della curva e la daily moving average 14 periodi.

Da alcuni anni si muoveva in un canale ribassista a differenza del sottostante.
Il suo top settennale è addirittura del 2004 e del 2002 [vedasi: http://www.finanzaonline.com/forum/showpost.php?p=22361450&postcount=50] mentre il precedente low era in feb.2003.

Tutti i top rilevanti sono caduti sopra il livello 0.35/0.30, livello dal quale solitamente nascono i bear correttivo-strutturali sul sottostante.

L'indicatore nel corso del 2008 non ha configurato divergenze ed ha testato numerose volte, con rapide rotture, il bordo inferiore del canale ribassista, rompendo inoltre ben 2 volte low-2003. Una violenta divergenza rialzista è invece emersa in mar.2009 rispetto al low del sottostante, qualificando il bull in essere nel 2009.

Il plateau di 6 lows (area in giallo) 2008/2003, ha garantito un recupero consistende dell'indicatore con un ingresso nella fascia normale di variazione, supportando ulteriormente la ripresa del sottostante.

Il rientro nella banda di normale oscillazione ha formato un'ampia pausa dal movimento ribassista che lo interessava dal 2004, con test addirittura del bordo superiore discendente del rettangolo. Il veloce storno che subito s'è innescato, ha avuto però i connotati correttivi, e sulla 0.6-line ha ritrovato supporto qualificando un nuovo top a fine estate sulla 0.35-line, superando notevolmente il bordo superiore del canale ribassista.

Attualmente l'indicatore è in lieve divergenza coi top del sottostante e la flag (in verde) che si sta configurando sulla linea di tensione superiore è segno evidente di un correttivo imminente, pur permanendo ancora distante dal bordo del canale.

Scenario ribassista. - L'indicatore non riesce a superare la linea di tensione superiore; la flag viene rotta al ribasso con interessamento ribassista anche del bordo del canale ed affondo dell'indicatore sulla mediana (0.50-line). L'affondo correttivo dovrebbe esaurirsi entro l'area 0.50-line e la linea di tensione inferiore. Questa evoluzione dovrebbe caratterizzare un bear sul sottostante al termine del quale incrementare considerevolmente il long. In caso di rottura del precedente low allora la struttura ribassista sull'indicatore si esacerberebbe non poco.
Scenario rialzista. - L'indicatore non irrompe nel canale ma lo usa come elemento supportivo. La correzione che interesserebbe il sottostante sarebbe certamente poco incisiva (come prezzoXtempo) e pertanto si svilupperebbe un nuovo entry-point sul sottostante che porterà l'indicatore a rompere numerose divergenze in essere sui top dell'attuale decennio.

La rottura del rettangolo ribassista decennale ha comunque sancito un rilevante stop al bear dell'indicatore; pertanto è ben più plausibile assistere a movimenti correttivi ribassisti anzicchè strutturali ribassisti nel medio termine; solo la perforazione della banda inferiore di tensione ri-accenderebbe il bear strutturale.



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Il Greed/Fear Index è un indicatore di sentiment in fase col sottostante (SP500) che si basa sulle attese emotive di ottenere ritorni in conto capitale dall'investimento azionario (algoritmo a me non noto). La 0-line indica equità ma il suo cross segnala un preciso cambio di aspettative da parte delle componenti che muovono il sottostante; valori estremi indicano punti di svolta in fase col sottostante. Nel chart viene rappresentato con le curve di SP500 e GOLD. Vengono tracciate 4 discendenti (I-IV) dalla base fino all'apice.

La durezza dello scorso ribasso viene segnalato da volori veramente estremi di Fear, con rottura di tutte le discendenti sui principali low precedenti e ai minimi dalla crisi petrolifera anni '70.

L'intercetta con la I dinamica discendente ha stoppato il crollo verticale dell'indicatore, creando una prima reazione a fine autunno scorso che ha accompagnato la ripresa dei corsi del sottostante da nov.2008, creando una importante divergenza bull sui low nov.2008/mar.2009 col sottostante stesso. L'indicatore pertanto segnalava certamente che le aspettative di ritorno in conto capitale erano ai minini degli ultimi 40 anni.

E' interessante notare due elementi grafici di lungo termine:
-) i due top assoluti dell'indicatore sono decrescenti mentre sul sottostante sono crescenti (divergenza ribassista sul sottostante in essere proprio dal 2008);
-) i due low assoluti dell'indicatore (1991/2008) sono decrescenti, mentre sul sottostante sono crescenti (divergenza ribassista sul sottostante).

Il Greed Fear Indicator come nelle attese sta eseguendo la forte ripresa tecnica verso l'area del low-1991 e la II dinamica discendente, accompagnando la ripresa del sottostante (SP500).

La ripresa s'è spinta ben oltre l'area target I arrivando al momento non distante dalla mediana ed in stretta prossimità con la III discendente.
L'area tra la III discendente e la 0-line dovrebbe contrassegnare lo stop dell'ascesa dell'indicatore, con timing nel II semestre 2009.

L'intonazione strutturale dell'indicatore permane bearish nel lungo termine a causa delle divergenze ribassiste sopra delineate.
Primo stop del bear strutturale solo sopra la mediana; ri-accensione del bear strutturale se entro la mediana (e non oltre) si riavvia il ribasso dell'indicatore. Al momento l'indicatore non segnale divergenze ribassiste nel 2009.





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L'odd-Lot spread-differential Indicator espime la frequenza dei micro-ordini di acquisto/vendita sulle azioni del sottostante (SP500).
Questi micro-ordini solitamente sono molto frequenti nelle fasi di elevata volatilità. L'indicatore è in fase col sottostante.
Aggiongo questo indicatore solo a completamento delle analisi precedenti, ma al momento non viene rilasciato dallo stesso nessun segnale rilevante, se non una chiara ed incisiva divergenza tra top indicatore e sottostante, che potrebbe causare l'innesco di un rilevante correttivo.
L'indicatore viene corredato (in alto) col relativo short daily.




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L'indicatore di volatilità composita media VIX-VXN nasce come media (algoritmo a me non noto) tra i principali benchmark del genere e vuole misurare la volatilità complessiva (o fornirne una stima) dello U.S. equity-assets.
Ovviamente è contrarian al sottostante ed il sottostante potrebbe esser individuato nell'SP1500 o nel D.J.Wilshire 5k. Chart al 01 X 2009.
Gli elementi grafici chiave sono i seguenti.
-) L'indicatore ha il suo top di periodo in ott.-nov.2008 in divergenza coi due recenti low primari dei sottostanti (nov.2008 - mar.2009).
-) I precedenti top erano collocati nella fascia 58/68 relativa agli anni 2000-2001-2002.
-) La rottura della discendente a maggiore pendenza (da set.2001) ha fornito il segnale chiaro che la struttura ribassista dell'indicatore veniva posta in forte ed imminente crisi.
-) Il violento ribasso in seguito al top decennale ha infranto tutti i livelli chiave sia statici che dinamici, ivi compresa la daily sma/200, ora molto distante dai corsi; pertanto attualmente vige un consitente bear sull'indicatore, di valenza medio-lungo termine.
-) Diverse discendenti sono tracciabili (marcate in verde) al fine di individuare un'ampia conca asimmetrica e bullish tra i top 2001/2003 e mar.2008; detta conca ha effettivamente fornito il propellente per il rialzo epocale del III quadrimestre 2008. Una delle discendenti attualmente sta fungendo da base di accumulo per l'indicatore, proprio in set-up con la base di un canale rialzista primario.
A tal punto pertanto appare davvero rilevante la price-action dell'indicatore in riferimento alla dinamica verde in set-up col canale rialzista: su tenuta di quest'area si innescherebbe un consistente correttivo rialzista sull'indicatore con target I la discendente verde superiore. Oltre detto baluardo vi sarebbe la d-sma/200 la quale di certo stopperà l'ascesa in prima battuta; se questa dovesse proseguire, allora il bull strutturale sull'indicatore si ri-accenderà.
In caso di cedimento dell'area di set-up senza prima aver testato d-sma/200, allora si aprirebbe uno scenario fortemente bullish per il sottostante, preceduto da un correttivo lateral ribassista.
L'indicatore segnala una zona davvero critica per il sottostante.




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$@£.V€ a tutti gli attivisti-radio. Si esegue una breve analisi dell'Uranio (U) [http://it.wikipedia.org/wiki/Uranio].

La vita di questa nrg-commodity è in buona sostanza influenzata sia dall'andamento del dollaro che soprattutto della sua principale competitor, ovvero il WTI.
Pertanto semplicisticamente possiamo affermare che il trend sottostante dell'Uranio e dell'energia nucleare dovrebbe seguire quello del WTI; un po' meno grossolanamente possiamo dire che il sentiment prevalente sul WTI (sommatoria di: scorte, tensioni geopolitiche, eventi macro-recessivi, bottle-neck nella catena estrazione-raffinazione-final products) è ben correlato all'Uranio. In generale un oil a troppo basso costo non incentiva investimenti nelle fonti alternative di energia a meno che non si intervenga politicamente in modo deciso a livello planetario, nel riassetto della geopolitica energetica.

Dal 1981 i prezzi per l'ossido di uranio U3O8 registrati dal Dipartimento per l'Energia degli Stati Uniti sono stati in continuo calo fino all'anno 2000: da 32,90 $/lb di U3O8 del 1981 a 12,55 $/lb nel 1990 a meno di 10 $/lb nel 2000 (low: 2001 a meno di 7 $/lb). Nel 2001-2006 la richiesta mondiale di uranio è fortemente aumentata a causa della massiccia costruzione di nuovi reattori nucleari (28 cantieri inaugurati tra il 2000 e il 2005, su un totale di 442 reattori esistenti nel 2006; 168 nuovi cantieri-reattori entro il 2020) e anche nell'accresciuta domanda energetica dei paesi che utilizzano energia nucleare (soprattutto da parte di Cina, India, Corea del Sud, Russia, Giappone e Stati Uniti), che negli ultimi anni è arrivata ad eccedere l'offerta. Per soddisfare la crescente domanda molti paesi consumatori e produttori hanno iniziato ad intaccare le cosiddette fonti secondarie di uranio, ossia le scorte accumulate in deposito nei decenni precedenti. Come risultato il prezzo dell'uranio sul mercato mondiale ha subìto una forte impennata, incrementando del 2000%.

Esistono diversi benchmarks per l'Uranio estratto da miniere e per gli indici finanziari, e i principali verrano considerati in questa sede.

Analisi Ossido Uranio [U3O8]
L'Uranio ha conosciuto un primo bull impetuoso durante la crisi petrolifera degli anni '70 raggiungendo un top in area 45 in concomitanza col GOLD nel 1980. La sua price-action successiva è stata effettivamente molto similare a quella del GOLD, con una lunghissima fase di ri-assorbimento degli eccessi speculativi degli anni '70, portando ad un completo rientro della U-buble, con prezzi nuovamente ai minimi di 5-6 $ negli anni 1993-1995 prima e 2001 poi.
Proprio come il GOLD, dal principio del nuovo secolo l'Uranio subisce un corposo mutamento di trend che ricalca quello del WTI e che lo porta ad un incredibile 2000% nel 2007.
Quasi coincidente con l'inizio del bear finanziario/economico, comincia il declino della commodity con un cedimento, in pochissimi trimestri, di circa il 70% dal top storico, declino che si arresta, al momento, al principio del II quarto 2009, con circa 2 mesi di ritardo rispetto WTI e formando un imperfetto doppio low con ott.2008 proprio sulla statica di top 1980, analogamente a quanto occorso al GOLD.

Dal punto di vista grafico l'attuale bear vede un primo e lineare ramo di 60 punti circa conclusosi in area 75; se ad esso segue un ramo di pari entità allora si otterrebbe una proiezione di 30 punti circa come bottom dell'attuale price-action a partire dal top relativo di quota 90.
Questo movimento in essere al momento consta di 8 onde a partire dal low del primo e violento ribassista (135/65).
L'ultima fase, quella estiva, ha visto un rovinoso arretramento dei corsi fino al low chiave del 2009 costruendo un pericoloso triplo low imperfetto sulla statica di top anni '70 a quota 45 circa.

E' chiaro pertanto che l'Uranio durante la fase estiva, pienamente bullish sull'equity mondiale e lateral-rialzista per il WTI, ha dato clamorosi segnali ribassisti, in totale controfase con gli indici prima citati.
In caso di cedimento della 45-line il selloff sulla commodity sarebbe l'innesco dell'ultima fase (equità dei rami ribassisti) con target certamente area 30.
Il pericolo sta nel fatto che area 30 sembra del tutto prima sul lungo termine di aree critiche di appoggio e pertanto potrebbe innescare (vedasi Nat.Gas) un avvitamento della commodity fino in area 20 sotto massivo short di natura finanziaria (trenders). Il cedimento anche di quest'area sarebbe notevolmente negativo e getterebbe una cupa chiave di analisi sulla realtà economica ed energetica sottostante.
Il superamento invece di 65 stopperebbe il bear in corso mentre solo il superamento di 90 lo annullerebbe di fatto.


Il secondo Benchmark dell'Uranio è l'esafluoruro (UF6) che mostra un identico pattern grafico ma un prezzo decisamente superiore a causa dell'intrinseco maggior costo della materia prima.




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Uranio arricchito [SWU]
Per quanto concerne invece l'Uranio arricchito (SWU) al momento non mostra alcun cambiamento di trend permanendo in un bullish pienamente strutturale.
Ovviamente anch'esso si mostra fortemente correlato al WTI, anche se l'ultimo anno si differenzia non poco, con una permanenza sui massimi decennali da parte del SWU mentra sotto al 50% da parte del WTI.
Un ribasso dell'SWU sotto l'area 140 getterebbe un primo e serio campanello di allarme (stop) alla struttura bullish di questo derivato della commodity radioattiva.


Uranium Loan
Il secondo chart è significativo in quanto segnala l'interesse corrisposto per un dato carico di Uranio in deposito (ovvero in non immediata consegna).
Ebbene mentre i due low chiave si mostrano sensibilmente decrescenti (sulla commodity sono circa a doppio low) sui top (anni '70 e 2007) si osserva una violenta discrepanza tra loan (decrescenti) e tops della commodity (assolutamente crescenti). Queste divergenze segnalerebbero debolezza strutturale della commodity ???
Se ciò dovesse risultar veritiero allora si dovrebbe osservare l'Uranio ben sotto la 45-line e WTI di conseguenza ben sotto 55. Da seguire.





Definitions
The Exchange Value is our judgment of the price at which spot (one delivery within 12 months of transaction date) and near-term (one delivery within 12 months to 1 1/2 year of transaction date) transactions for significant quantities of natural uranium concentrates (U3O8) could be concluded as of the last day of the month
The Loan Rate is our judgment of the annual interest rate at which uranium loans could be concluded as of the last day of the month.
The Transaction Value is a weighted average price of recent natural uranium sales transactions.
The UF6 Value is our judgment of the price at which spot and near-term transactions for significant quantities of natural uranium hexafluoride could be concluded as of the last day of the month.
The SWU Value is our judgment of the price at which spot and near-term transactions for significant quantities of enrichment services could be concluded as of the last day of the month.







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$@£.V€ a tutti i radio-amatori. Passo ad una breve analisi dei alcuni benchmarks dell'energia atomica equity-based.

Il Merv's è un indice non professionale curato da un analista finanziario alla stessa stregua del ns. imparegiabile GIUGIN. Si basa su una sommatoria di oltre 60 stocks e viene redatto in una duplice versione: daily, weekly.
Sul weekly si osserva una autentica debacle dei corsi tale che la prima leg ribassista consta di ben 620 punti circa (1450-830 circa).
Se si suppone che il secondo tratto, decisamente più frastagliato nella price-action, segua proporzioni fibonacciane allora possiamo ottenere i seguenti target:
target-1) Leg I = Leg II = 620 punti a partire da top 1180 = 560.
Detto target è stato raggiunto, superato di gran lunga, ed ultimamente recuperato; il recupero però al momento è solo tecnico in quanto è stato esattamente configurato un doppio top con cedimento del livello 560 e RSI debordante sulla 50-line. Chiaramente un failure sulla 560 getterebbe RSI in cross ribassista sulla 50-line e cedimento anche dell'area 500 con ri-affondo dell'indice, ben sotto il canale rialzista in essere.
target-2) Leg I X 1.5/1.618 = Leg II = 250/177.
Detto target è stato raggiunto nella sua parte mediana proprio sul low triennale di nov.2008; in caso di cedimento del canale rialzista in essere è plausibile un ritorno in area di low per concludere una quinta ribassista.
Il bear strutturale subirebbe una pausa solo sopra area 560/600, mentre subirebbe uno stop e annullamento sopra la statica 830.

Il World Nuclear Ass. Index mostra una elegantissima struttura primaria ribassista con 5 onde perfettamente delineate e con onda n.3 sub-strutturata in 9 leg discendenti (tondi rossi) che ne qualificano ulteriormente la validità a meno di strutture alternative.
Ciò ovviamente vuol dire che il ramo rialzista partito dal II quarto 2009 (vedi U3O8) rappresenterebbe un correttivo rialzista A/B/C con target presumibile non oltre il low di onda 1 (= low onda 2) e presumibilmente entro i 3000 punti (vedi due statiche).
Il canale rialzista dai low che attualmente contiene i corsi sta causando una correzione sull'indice dopo il test del bordo superiore. Primo segnale pro-bear sotto la mediana del canale rialzista; secondo e definitivo segnale pro-bear la rottura di top onda 4 (= top onda 5) con ri-accensione del bear strutturale. Solo sopra il rettangolo ascendente si prirebbe una pausa ben più solida al bear strutturale; quest'ultimo si annullerebbe solo con corsi sopra l'area gialla (set up tra discendente rossa strutturale, statica blu e statica sui low onda n.1).





N.B.: per trasparenza si comunica che lo scrivente potrebbe possedere, direttamente e/o indirettamente, quote degli strumenti finanziari in oggetto o ad essi correlati. Non si forniscono pertanto in alcun modo, raccomandazioni e/o segnali di vendita-acquisto sugli strumenti finanziari in oggetto o ad essi correlati.
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Il World Uranium Index (sul quale in Italia vi è il certificato URAX) mostra una struttura decisamente più bullish degli altri due indici equity-based.
I corsi sono arrivati su una rilevante area statica (720); in superamento di questa si otterrebbe un deciso stop del bear in atto con target l'area 900.
Detta area rappresenta il baluardo grafico del mutamento di trend.
Sotto invece la 720-area si ri-accenderebbe il bear strutturale, con target I la statica 450-area e poi rivisitazione della low-zone 2008.







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$@£.V€ a tutti i radio-amatori. Passo in rassegna i principali ETF centrati sull'energia atomica.

NLR [http://www.vaneck.com/index.cfm?cat=3192&cGroup=ETF&tkr=NLR&LN=3-02]
The Nuclear Energy ETF seeks to replicate as closely as possible, before fees and expenses, the price and yield performance of the DAXglobal® Nuclear Energy Index. The Index provides exposure to publicly traded companies worldwide that are engaged in various aspects of the nuclear energy business. As such, the Fund is subject to the risks of investing in this sector.
Questo ETF attualmente si trova nell'ampia fascia 22/29 entro la quale dovrebbe ri-accendersi il bear strutturale in corso. Solo sopra 29 si annullerebbe di fatto la struttura ribassista mentre sotto 22 si esacerberebbe.
L'anadamento delle ultime settimana è molto similare a quello del WTI.



PKN [http://www.invescopowershares.com/products/overview.aspx?ticker=PKN]
The PowerShares Global Nuclear Energy Portfolio (Fund) is based on the WNA Nuclear Energy Index (Index). The Fund will normally invest at least 90% of its total assets in securities that comprise the Index and ADRs based on the securities in the Index. The Index is designed to track the overall performance of globally traded companies which are engaged in the nuclear energy industry with representation across reactors, utilities, construction, technology, equipment, service providers and fuels. The rules-based index is rebalanced quarterly from a universe of equity securities traded on recognized stock exchanges in the Americas, Europe, the Middle East, Africa and Asia/Pacific.
Questo ETF ha una storia molto più breve. Attualmente si trova ad un punto graficamente critico, incuspidato tra la discendente primaria ed il canale rialzista. Il cedimento della statica a 18.50 potrebbe risultare in un primo ma chiaro segnale di ri-accensione del bear di fondo. Solo sopra l'area in giallo diverrebbe potenzialmente bullish sul medio termine.






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NUCL [http://us.ishares.com/product_info/fund/overview/NUCL.htm]
The iShares S&P Global Nuclear Energy Index Fund seeks investment results that correspond generally to the price and yield performance, before fees and expenses, of the S&P Global Nuclear Energy Index.
ETF in fase critica; se non dovesse tenere la 42-line rischierebbe lo scivolamento lungo la discendente rossa o peggio un pieno test della 33-area, che metterebbe a rischio il bull di medio-breve finora visto. Su tenuta della 42-line allora plausibilissimi nuovi top di periodo.



Uranium Focussed Energy Closed Fund [http://www.middlefield.com/uranium.htm]
A TSX-listed fund focused predominantly on the securities of issuers that operate in or have exposure to the uranium sector, supplemented with securities of other energy related issuers. The Fund has been designed to capitalize on the view that the uranium sector will continue to provide attractive opportunities for investment over the next several years. The strong fundamentals underlying the uranium business include rising demand for nuclear power on the back of concerns over carbon emissions from coal-based power generation as well as the high cost of alternative fuels like natural gas.
Questo peculiare strumento finanziario U-focussed viene postato solo per completare la panoramico degli strumenti finanziari connessi al sottostante.
Interessante la bolla delimitata dalle medie settimanali 10 vs. 40: solo sopra è plausibile assistere ad una consistente pausa del bear in corso.





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$@£.V€. Una breve spot-view sul $-Index.

Corsi sotto le principali weekly simple moving averages.
Low di periodo a set.2009 nella esatta banda individuata alcuni post più sopra.
Oscillatore di lungo in bear.
Oscillatore di medio al terzo tentativo di uscita da ipervenduto.
Divergenza bullish tra low sottostante e low oscillatore di medio.

La perforazione della banda 76/75 aprirebbe le cataratte di un mini selloff sul $ con tentativo di doppio low epocale e plausibile non tenuta.
Il superamento del top di set.2009 aprirebbe al test della w-sma/100 con plausibile obiettivo l'area 81 (da non confondere con l'indicatore di Rosewell ... area 51).




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$@£.V€. Una breve spot-view sul €-Index.

Corsi sopra le principali w-sma.
Top di periodo a set.2009.
Oscillatore di lungo in pieno bull.
Oscillatore di medio al terzo tentativo di uscita da ipercomprato.
Divergenza bullish tra i top sottostante vs. oscillatore di medio.

La perforazione della banda 147.6/148.6 aprirebbe forti spazi bullish per l'indice con tentativo di approdo ai top di periodo e plausibile non tenuta.
La rottura dei low di set.2009 invece aprirebbe spazi fino al target I 137.3.
La struttura delle candele di set.-ott.2009 mostra una pericolosa e non perfetta island di top (da non confonderla con la Famous Island Indicator); seguirla attentamente.




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$@£.V€. Una breve spot-view sul ¥-Index.

Corsi ben sopra principali w-sma.
Top di periodo in ott.2009.
Oscillatore di lungo in pieno bull.
Oscillatore di medio in pieno bull.
Divergenza bullish tra i top sottostante vs. oscillatore di medio e lungo; notevole forza dello ¥.

Molto plausibile la rivisitazione dei top di periodo.
La solida struttura bullish può esser messa in crisi solo da rotture validate della gap-up area 96/97 circa.




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