Mi presento salutando cordialmente tutto il Forum, lo Staff, quanti già mi conoscono e quanti avrò il piacere di conoscere in futuro.
Fatta questa breve ma doverosa premessa, relativamente al titolo del topic, ossia all'annunciata ripresa dei prezzi degli immobili, il mio invito sarebbe quello soppesare anche il contesto entro il quale alcune ipotesi "ottimistiche" vengono proposte, ossia quello di una crisi mondiale nella quale, purtroppo, mercato immobiliare e mercato dei mutui hanno avuto un ruolo tristemente noto. Il passato, forse, potrebbe insegnarci qualcosa, per questo motivo mi sento di proporre ciò che è stato scritto nei giornali più blasonati durante l'ultima fase discendente del mercato immobiliare. Era il 1992, per intenderci l'apice del precedente ciclo immobiliare, la discesa che sarebbe seguita è ben visibile nel grafico che segue.
L'ottimismo anche allora non mancava, si ipotizzava un +10% ritenendo "prudente" questo tipo di previsione.
Casa, Nomisma meno pessimista, nel '92 i prezzi saliranno del 10 per cento (Fonte: Corriere della Sera - 18 marzo 1992)
...Un po' meno pessimista degli operatori. Gualtiero Tamburini, responsabile dell'Osservatorio sul mercato immobiliare di Nomisma, ritiene che il mercato immobiliare possa crescere quest'anno del 10%. E' una previsione prudente che indica in un 20.25% l' aumento della domanda di abitazioni nel ' 92, a fronte di un' offerta sempre scarsa...
A meno di un anno di distanza i fatti, però, furono questi:
IL MATTONE SEGNA IL PASSO (Fonte: Repubblica - 19 febbraio 1993)
Nei primi sei mesi del 1993 i prezzi delle case rimarranno virtualmente bloccati. Anzi, al netto dell'inflazione, si registrerà una piccola riduzione delle quotazioni...
E ancora:
CASE, BUONE OCCASIONI ANCHE DURANTE LA CRISI (Fonte: Repubblica - 01 dicembre 1993)
ROMA - "Il mattone non tradisce mai", ci eravamo abituati a sentire ripetere dagli agenti immobiliari. E gli italiani, popolo di formichine risparmiatrici con una spiccata vocazione per la proprietà immobiliare, ci avevano creduto. Tanto che oggi più di due terzi delle famiglie, caso unico nel mondo occidentale, sono proprietari di una casa. Ma di fronte a quel che è accaduto negli ultimi due anni qualche certezza ha cominciato a vacillare: i prezzi sono quasi dappertutto crollati del 10, 20 e anche del 30 per cento a seconda delle città e delle aree. Chi ha comprato a cavallo fra la fine degli anni Ottanta e l' inizio degli anni Novanta ha visto deprezzarsi di una quota considerevole il proprio investimento...
Per finire questo fu il 1985, ossia il minimo del terzultimo ciclo, sempre confermato dal grafico.
E ORA LA BORSA BATTE IL MATTONE (Fonte: Repubblica — 08 dicembre 1985)
...Poichè l' inflazione è andata su del 32,6 per cento, se ne ricava che chi è stato così abile da investire in case tre anni fa adesso si trova ad aver perso il 30 per cento del suo capitale. Non è proprio quello che si può dire un affare (vedere grafico). Nello stesso periodo, peraltro, sono spuntate (o erano già presenti sul mercato) altre possibilità di investimento, assai meno complesse di quello immobiliare e assai più redditizie. Praticamente, si può dire che qualsiasi cosa uno avesse deciso di fare, nel gennaio del 1983, del proprio denaro sarebbe stato meglio dell' investimento in abitazioni. I titoli di Stato, ad esempio, sono andati forte. Chi vi avesse messo sopra 100 milioni allora, oggi si ritroverebbe con circa 160 milioni...
Il mio naturalmente era solo uno spunto di riflessione, nulla di più, ognuno ne tragga liberamente le proprie conclusioni.
Marco