Basta chiacchiere ma solo numeri sull'immobiliare PARTE 3^

22 gennaio 2007
Casa, 200 milioni di tasse in più
di Saverio Fossati

Si comincerà così, con quei 200 milioni in più nella casse dello Stato e, soprattutto, dei Comuni. La preda più facile, nella caccia all'evasione immobiliare, è rappresentata proprio da quelle tipologie immobiliari che nei fatti non dovrebbero più esistere: abitazioni ultrapopolari e rurali, categorie immaginate negli anni Trenta per case destinate a famiglie operaie e contadine a bassissimo reddito.
Il passaggio del Catasto ai Comuni, fissato al 1° novembre prossimo, avrà certamente un significato simbolico ed è sicuro che per i Comuni, più o meno direttamente investiti della gestione, scatterà la molla dell'impegno all'uso dei dati catastali per la riorganizzazione dell'imposizione tributaria immobiliare. Nella realtà gli strumenti ci sono già: con i commi 335 e 336 della Finanziaria 2005 (si veda l'articolo sotto) e la possibilità di accedere gratuitamente alla banca dati catastale, già effettiva, i Comuni potrebbero partire da subito a recuperare le quote di evasione Ici. E le sperimentazioni attuate negli anni passati hanno dato ottimi frutti.
Tuttavia è ragionevole pensare che solo da novembre sarà immaginabile un'offensiva a largo raggio e, soprattutto, rapida. Una blitzkrieg per il recupero dell'evasione basata sulle tecnologie informatiche e sulla telematica che costringerà i contribuenti in malafede o semplicemente distratti a rientrare nei ranghi già nel 2008.
Il gettito
Si può ipotizzare che il passaggio di categoria conduca a un aumento delle rendite (non aggiornate) di almeno 313 milioni e che possano così entrare nelle casse comunali circa 179 milioni di Ici e 26 di Irpef. La differenza è giustificata dalla massiccia presenza media di abitazioni principali, sulle quali si applica un'aliquota Ici in genere più bassa e non si paga del tutto Irpef.
Non solo: a volte il passaggio di categoria crea sì un incremento dell'Ici ma solo sulla carta, perché la detrazione è talmente alta da "assorbire" anche gli aumenti. Come nel caso di Napoli (si veda la tabella a fondo pagina), dove la base imponibie, raddoppia ma, tratandosi di abitazione principale, la super detrazione di 155 euro azzera comunque l'imposta.
Le categorie da cambiare
Le unità immobiliari abitative, che con i 541mila uffici abitazioni arrivano a un totale di 31,2 milioni (il 58% del totale delle unità immobiliari in Italia), sono divise in dieci categorie, da A/1 (lusso) ad A/11 (case tipiche dei luoghi, come i trulli), passando appunto per gli uffici (A/10). Si tratta di categorie certo obsolete ma che rispondono a requisiti e caratteristiche abbastanza precise, che per le A/5 e le A/6 (si veda l'articolo qui sotto) sono evidentemente inesistenti. Quanti italiani vivono (magari anche solo occasionalmente) senza bagno in casa? Anche escludendo quelle famiglie che hanno abbandonato a se stesse alcune vecchie catapecchie rurali destinate ai braccianti, la stragrande maggioranza di quei 2,2 milioni di unità è stata rimessa a posto, per abitarci o andarci in vacanza, soprattutto nei centri medio-grandi.
Ma, naturalmente, se a ricordarsi di procurarsi il titolo abilitativo per fare i lavori (Dia o concessione) sono stati in molti, pochissimi si sono ricordati invece di comunicare la variazione al Catasto. Mantenendo così vecchia categoria e rendita. Insieme, ovviamente, alle vecchie tasse.
Far emergere questa cospicua sacca di evasione non sarà difficile: un'azione a tappeto dei Comuni, che da novembre consentirà anche di accelerare la procedura un po' farraginosa della Finanziaria 2005, è facilmente ipotizzabile. E anche in campagna, pur in assenza di segnalazioni al municipio, sarà facile recuperare gli immobili che hanno perso i connotati delle A/6.
 
Londra, casa grande come un biliardo in vendita a 260mila euro

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Si trova a Chelsea, esclusivo quartiere di Londra, e misura 6 metri quadri. La casa grande quanto un tavolo da biliardo è la più piccola in vendita in tutto il Regno Unito e costa 39mila euro circa a mq.

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Il seminterrato, che è stato abitazione del portiere prima e poi magazzino, ha però bisogno di una ristrutturazione. Il costo aggiunto per l'acquirente interessato è di 45mila euro, necessari per ripristinare l'impianto elettrico, i servizi e l'angolo cottura, con tanto di riverniciatura finale delle pareti.

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L'agente immobiliare Andrew Scott mostra il piccolo bagno del mini-appartamento: si tratta di un angolo con doccia e water.

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Il monolocale in vendita a peso d'oro dimostra l'impennata di prezzi del mercato immobiliare londinese, che offre case di un valore dieci volte superiore a quello degli immobili disponibili in altre città del Regno Unito.

Fonte: la Repubblica.it
 
~Qohèlet~ ha scritto:
Londra, casa grande come un biliardo in vendita a 260mila euro

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Si trova a Chelsea, esclusivo quartiere di Londra, e misura 6 metri quadri. La casa grande quanto un tavolo da biliardo è la più piccola in vendita in tutto il Regno Unito e costa 39mila euro circa a mq.

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Il seminterrato, che è stato abitazione del portiere prima e poi magazzino, ha però bisogno di una ristrutturazione. Il costo aggiunto per l'acquirente interessato è di 45mila euro, necessari per ripristinare l'impianto elettrico, i servizi e l'angolo cottura, con tanto di riverniciatura finale delle pareti.

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L'agente immobiliare Andrew Scott mostra il piccolo bagno del mini-appartamento: si tratta di un angolo con doccia e water.

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Il monolocale in vendita a peso d'oro dimostra l'impennata di prezzi del mercato immobiliare londinese, che offre case di un valore dieci volte superiore a quello degli immobili disponibili in altre città del Regno Unito.

Fonte: la Repubblica.it


fico, mi ricorda una scenetta del film 'trainspotting', quando il protagonista smette di farsi le pere e per 'iniziare una nuova vita' si trasferisce a londra, "la citta' del boom, dove qualsiasi ****** poteva arricchirsi".

viveva in affitto in un monolocale simile e indovinate che lavoro faceva...

:D :D :D
 
tasse, tasse, tasse !!!

Freedom ha scritto:
22 gennaio 2007
Casa, 200 milioni di tasse in più
di Saverio Fossati

...

mi ricorda il 1992, quando misero l'una tantum ISI e poi l'ICI fissa (si fa per dire...)


e se non bastasse Panorama pubblica questo:
http://www.panorama.it/economia/capire_economia/articolo/ix1-A020001039758

che contiene pure qualche gustosa notizia sulle SIIQ (che ho vagamente anticipato in un post...)

staremo a vedere, buona lettura !!!
:D :D :D


Catasto, la nuova stangata sulla casa

Mille euro l'anno di aumento sulla prima casa. È il prezzo che pagheremo con i nuovi parametri patrimoniali che il governo vuole introdurre. E l'Ici...


Poveri proprietari di case. E poveri aspiranti proprietari e affittuari. Per loro il 2007 sarà un anno nero, stando almeno alle valutazioni e alle stime degli esperti immobiliari e dei tecnici delle associazioni del settore, come Confedilizia e Tecnoborsa (camere di commercio). Considerato che circa l'80 per cento delle famiglie vive in una casa propria e che il restante 20 vorrebbe comprarla, se potesse, ecco che le previsioni buie riguardano, in pratica, la quasi totalità della popolazione italiana.
C'è il rischio molto concreto che soprattutto per effetto delle novità fiscali il settore degli immobili entri in fibrillazione. Secondo un'indagine della Confedilizia, per esempio, solo con il nuovo catasto patrimoniale, della cui introduzione si sta occupando in questi giorni la commissione Finanze della Camera, le tasse sulla casa potrebbero più che raddoppiare.

Insieme al catasto, di cui parleremo diffusamente più avanti, sul nuovo corso immobiliare pesa una sfilza di altri fattori: le regole volute a luglio dal duo Vincenzo Visco-Pier Luigi Bersani; l'aumento dell'Ici (imposta comunale sugli immobili) a cui stanno pensando molti sindaci, a cominciare da quello di Milano, Letizia Moratti, sebbene a suo tempo l'avesse escluso.
Poi le novità palesi e occulte stabilite con la Finanziaria approvata alcune settimane fa e gli incrementi del costo del denaro voluti dalla Banca centrale europea (il prossimo è atteso tra due mesi) che inevitabilmente si riflettono sui mutui immobiliari.

Sintetizza Corrado Sforza Fogliani, presidente della Confedilizia: «Tutti i soggetti legati agli immobili sono colpiti dalle norme approvate, anche se in misura e in forma diverse, e saranno ancor più penalizzati dalle misure in via di approvazione». Spiega Giampiero Bambagioni, vicepresidente della Tecnoborsa: «Anche in conseguenza della riforma catastale e per effetto di una serie di ragioni tecniche, la nuova fiscalità diventerà ancora più incisiva sulle dinamiche di mercato».
La prima avvisaglia della bufera immobiliare risale ai giorni di luglio. Il viceministro delle Finanze, Vincenzo Visco, decise allora di introdurre una norma battezzata dagli esperti «doppio prezzo al rogito».

Misura che stabiliva, in pratica, l'obbligo di indicare con esattezza nell'atto notarile non solo il valore catastale del bene, così come solitamente si faceva fino a quel momento, ma anche quello reale, in genere più elevato del primo anche di due o tre volte. Gli obiettivi ufficiali dichiarati dal viceministro erano due: quello statistico e quello della lotta al nero per le parcelle dei notai.
E per evitare sospetti e fraintendimenti Visco mise le mani avanti precisando che la modifica non avrebbe avuto rilevanza fiscale. Pochi gli credettero e a cose fatte forse avevano ragione, perché l'obbligo del doppio prezzo oggi è considerato dagli esperti il prodromo per l'introduzione del temutissimo catasto patrimoniale.

In quegli ormai lontani giorni estivi, alle prese con un'altra manovra che si sarebbe rivelata fallimentare, la cosiddetta operazione Iva sugli immobili, Visco si accorse infatti con stupore che né l'Agenzia del territorio né l'Omi, l'Osservatorio ministeriale sul mercato immobiliare, possedevano un database affidabile sui valori immobiliari. La doppia indicazione del prezzo al rogito cascava a fagiolo e avrebbe consentito da quel momento al viceministro di porre le basi per colmare la lacuna.
Di lì a poco Visco dovette concentrarsi sulla Finanziaria, continuando comunque a dedicare molta attenzione alla casa. Dai 1.364 commi approvati in blocco dalla maggioranza alla fine dell'anno ora cominciano a emergere le sorprese immobiliari.

Altra norma della Finanziaria considerata dagli esperti penalizzante per i proprietari è l'introduzione dei nuovi criteri per la definizione del reddito complessivo dei contribuenti, cioè del reddito su cui vanno calcolate le imposte. Con la Finanziaria 2007 per la prima volta pesa sulla compilazione del totale anche la rendita relativa alla prima casa. Secondo le valutazioni dei tecnici del ramo, il risultato è che i proprietari pagheranno più Irpef o comunque avranno meno sconti fiscali rispetto a chi proprietario non è.
Dal ministero delle Finanze con una lettera al Sole 24 ore hanno precisato che questa interpretazione punitiva non sarebbe corretta, ma in assenza di un atto ufficiale e chiarificatore del governo il presidente della Confedilizia ribadisce a Panorama la sua tesi: «Si tratta di una tassa occulta e iniqua».

I sospetti degli operatori immobiliari nei confronti della manovra fiscale sulla casa stanno diventando così estesi da coinvolgere quelle decisioni sulle quali fino a qualche settimana fa sembrava esserci un'intesa generale. È il caso delle Siiq, società di investimento immobiliare quotate, strutture che in cambio di una tassazione agevolata (il 20 per cento secco sugli incassi) si impegnano ad affittare le case di cui dispongono a canoni ragionevoli.

Una novità senza dubbio positiva, accolta con favore dagli inquilini, dal mercato e dai grandi operatori, a cominciare dalla Igd delle Cooperative.

La misura, però, contiene un punto su cui si stanno interrogando gli esperti: perché i normali proprietari di immobili non possono giovarsi dei benefici fiscali concessi alle Siiq anche se come queste ultime affittano a canoni calmierati e alle stesse condizioni contrattuali?


Ma, più di ciò che è stato deciso con la Finanziaria, quel che allarma e insospettisce gli operatori del settore sono le nuove misure fiscali in discussione in Parlamento. Su tutte svetta la riforma del catasto patrimoniale. Per almeno due motivi. Il primo è che la gestione del nuovo organismo dovrebbe passare dalle mani dello Stato a quelle dei comuni, con effetti forse positivi dal punto di vista del decentramento fiscale, ma anche con tutte le incognite del caso.

A cominciare da quelle legate alla fame di entrate da cui sono afflitte quasi tutte le amministrazioni locali. Il secondo motivo è che il catasto nuovo modello sarebbe radicalmente diverso da quello di oggi perché si baserebbe non più sulla catalogazione delle rendite ma sui valori patrimoniali. Una differenza gravida di enormi conseguenze fiscali.
Da simulazioni sul nuovo catasto elaborate dall'Ufficio studi Confedilizia (tabella a pagina 36) emergono previsioni fosche di inasprimento delle tasse. Considerando l'Ici al 5 per mille, con il nuovo sistema il proprietario di una prima casa di 100 metri quadrati dovrebbe pagare 1.000 euro in più di imposte.

La cifra salirebbe addirittura a 2.441 euro nel caso di una seconda casa di 100 metri quadrati con un'Ici al massimo, cioè al 7 per mille, e considerando anche gli effetti sull'Irpef. È ovvio che un inasprimento fiscale sugli immobili si ripercuoterebbe inevitabilmente sui canoni degli affitti.
Per effetto della riforma catastale, inoltre, il gettito complessivo delle imposte indirette sugli immobili (registro, imposta ipotecaria e catastale) salirebbe da 4,5 miliardi di euro a 11,3; le imposte dirette (Irpef, Ires, addizionali provinciali e regionali Irpef) passerebbero da 6,8 miliardi a 13,3, mentre l'Ici si triplicherebbe da 10 a 30 miliardi.

L'idea del nuovo catasto è già stata bersagliata di critiche dal Servizio studi della Camera che in un dossier ha parlato di «radicale inversione dei principi che hanno fin qui presieduto alla formazione dei catasti», avvertendo che ciò «potrebbe produrre effetti sul funzionamento delle imposte fondate sui dati catastali».
Mentre Paolo Del Mese (Udeur), presidente della commissione Finanze della Camera, pur facendo parte della maggioranza di governo esprime a Panorama perplessità sulla riforma e ricorda che tre anni fa la Corte costituzionale in una sentenza stabilì che «il sistema catastale, comprese le procedure per la determinazione delle rendite, è e resta di competenza del legislatore statale».
 
Ultima modifica:
purtroppo è la mentalità di noi italiani che ci frega.
per noi la casa è sempre stata sacra,cosi,pur di averla,la gente è disposta a fare qualsiasi follia.ergo,i costruttori e le agenzie immobiliari in questi anni ci hanno sguazzato alla grande.
finche non cambierà questa mentalità da 1800,le cose andranno sempre cosi.ci potrà essere una contrazione su base annuale,un periodo di stallo,ma i prezzi resteranno comunque alle stelle,perchè gli italiani vogliono indebitarsi per avere una casa.se gli parli di affitto gli viene l'orticaria,ti dicono che buttano via i soldi.
per quanto mi riguarda,mi hanno sempre fatto sorridere coloro che comprano immobili sperando di fare un investimento.gli unici investimenti che rendono,sono quelli coi soldi,perchè sono solo i soldi che generano altri soldi.mi direte,ma la casa genera l'affitto,certo,ma:
ici,ed ora con la revisione degli estimi catastali aumenterà
spese di manutenzione straordinaria,che,vi ricordo,gravano sul proprietario,non sul locatario.prova tu a rifare il tetto dopo 20 anni,o a rifare le tubature.ti partono 20 mila euro come ridere,in pratica,4 anni buoni di affitto ti sono partiti per far avere il locatario una casa in perfetto stato.

ora,prendiamo in considerazione una casa da 150 mila euro,facciamo che la affitti ad un prezzo di mercato,cioè 500 euro al mese.contratto registrato.bene,toglici gia un buon 100 euro di tasse.te ne restano 400 netti.400*12 mesi= 4800 euro l'anno.in pratica,la casa ti rende il 3,2% l'anno,netto.
bene,passano 5,10,15 anni,e intanto la casa comincia ad aver bisogno di interventi,quindi,buttaci dentro una marea di soldi perchè quando cominci a metterci le mani non è più finita.
ora,hai 150 mila euro in contanti.ti apri un po di conti arancio (c'è un limite sul deposito per avere il 4% annuo).ti da 6000 euro l'anno di interessi,che al netto della ritenuta del 27% diventano 4380 euro.
in pratica,conto arancio ti rende 1180 euro in più della casa affittata,che,in percentuale,significa che ti rende quasi il 30% di più di un affitto,inoltre hai i soldi sempre disponibili,chissà,magari ti capita sotto mano un vero investimento affare.
1180 euro in più all'anno,per 10 anni,rivalutati del 4% di interesse che ti offrono,sono circa 14 mila euro che ti prendi in più.
mi direte,si,ma comunque in 10 anni aumento il canone.certo,ma:se aumenti troppo,comunque sei sicuro che l'inquilino paga?inoltre,aumenti il canone,ma aumenta anche il costo per le riparazioni.inoltre,la casa comunque invecchia,se la vendi non ci ricavi quanto costa una nuova.se la vendi,devi comunque pagarci altre tasse.

quindi,sicuri che la casa sia un investimento?
si,è un investimento,ma per chi la costruisce,non per chi la compra...............chi la costruisce ci guadagna,chi la vende ci paga tasse e manutenzione,e chi ci va in affitto paga e basta.

in famiglia abbiamo degli immobili,immobili che non abbiamo comprato,ci sono "piovuti"(donazioni).sono affittati.vi assicuro che non sono certo un affare,ed ora per affittare i tempi son duri,i prezzi stanno scendendo perchè la gente non paga 600 euro per un affitto,sono troppi.
l'unico affare lo abbiamo fatto nel 2001.comprato da un mico (che aveva necessità di monetizzare) un attico in centro,pagato 450 milioni,e rivenduto nel 2006 a 410 mila euro.in pratica,quasi il doppio di guadagno in 5 anni,più 4 anni di affitto.
però,pagato il 10% meno del suo valore appunto perchè chi vendeva necessitava di soldi al più presto.
cosa abbiamo fatto con questi 410 mila euro?siamo andati in banca,obbligazioni step up 5 anni,tasso di entrata 3,8% annuale per i primi 2 anni, 4,05% per il terzo e quarto anno,4,20% per l'ultimo anno.
totale interessi al netto delle ritenute,70 mila euro in 5 anni,che all'anno sono 14 mila,che diviso 12 mesi sono quasi 1200 euro al mese.
se poi consideriamo che ogni stacco cedola viene reinvestito nello stesso strumento,c'è un guadagno maggiore.
tanto per curiosità,venduta la casa,abbiamo girato le agenzie immobiliari.con 400 mila euro totali (quindi in questa cifra dovevano rientrarci anche notaio e spese varie er l'acquisto/sistemazione),ci hanno proposto un appartamento di neanche 100 metri quadri in città,ma non centro storico,secondo l'agente,si poteva affittare a 850 euro al mese.
a casa mia,da 1200 al mese che prendo avendoli investiti,per arrivare ad 850,sono 350 euro in meno che avrei preso ogni mese.moltiplicate per 5 anni,che è la durata dell'investimento fatto con quei soldi,sono 21 mila euro che ci avrei rimesso se avessi comprato quell'appartamento,che a detta dell'agente era un'affare...
magari con quei 21 mila che mi prendo in più,posso comprarmi un piccolo scantinato e mettere su una attività con dipendenti cinesi,i quali lavorano 16 ore al giorno e mi producono altro reddito.
insomma,come ho detto,la casa,se è la prima casa,va bene,ti fai il mutuo e la vivi,ma le seconde,terze e quarte case,per noi essere terreni sono solo una perdita economica rispetto ad altri investimenti.
se poi mi dite che a comprare immobili in montenapoleone,borgognano,babbuino,spiga,sant0andrea,se mi dite che per chi compra,affitta e vende è un'affare,certo,avete ragione,ma io come ho detto parlo di noi esseri terreni,che lavoriamo,che,chi più che meno,abbiamo un capitale di 50 mila,100 mila,300 mila,500 mila,1 milione di euro,non parlo di bastogi o di pirelli real estate..........................................
 
ivanci ha scritto:
purtroppo è la mentalità di noi italiani che ci frega.
per noi la casa è sempre stata sacra,cosi,pur di averla,la gente è disposta a fare qualsiasi follia.ergo,i costruttori e le agenzie immobiliari in questi anni ci hanno sguazzato alla grande.
Condivido in pieno tutta la tua disquisizione.

Preciso inoltre che tu hai fatto l'esempio di CA, ma ci sono altri investimenti, come ad esempiogli stessi BOT che grazie alla tassazione del 12,5% rendono gia' di piu'...e quando i tassi scenderanno bisognera' avere un buon tempismo e comprare BTP, scadenze lunghe.
 
soros75 ha scritto:
Condivido in pieno tutta la tua disquisizione.

Preciso inoltre che tu hai fatto l'esempio di CA, ma ci sono altri investimenti, come ad esempiogli stessi BOT che grazie alla tassazione del 12,5% rendono gia' di piu'...e quando i tassi scenderanno bisognera' avere un buon tempismo e comprare BTP, scadenze lunghe.

si,oppure cct,che mi sa tanto che in questo periodi di tassi in aumento,e previsioni di ulteriore crescita,sono migliori di bot e btp.
comunque,fosse per me,se lo stato si mettesse a costruire appartamenti di 80/90 metri quadri con cucina,soggiorno,salotto bagno e 3 camere,rifiniture normali,piccolo giardino,magari palazzine composte da 10 unità abitative,e ti dice "bene,io metto questa casa,tu mi dai 300 euro al mese per viverci,e ogni mese ti scalo questo prezzo da quello che io ho messo per costruire la casa),andrei subito ad abitarci.ovviamente me la pagherei in 30 o 40 anni,cioè finche non muoio,interesse con spread dello 0,30%+tasso d'inflazione,e per me sarebbe ottimo.peccato che facessero cosi,manderebbero all'aria il settore costruzioni e agenzie immobiliari.però,sarebbe il massimo per me che me ne frego di avere uan casa e poter dire,come fanno molti (ah,ho la mia casa),anche perchè sbagliano,la casa è della banca finche non la pagano,non è loro.
ci vorrebbe una mentalità + americana,la casa è un bene di godimento,come l'auto,non è un pezzo di vita.
*****,sono 4 muri di cemento,mica oro.
 
Varese - Quasi 1500 domande rischiano di rimanere tagliate fuori dal contributo per il sostegno all'affitto. Sono 79 mila mila le domande presentate in Lombardia

Affitti alle stelle. È emergenza casa

In provincia di Varese è emergenza casa. Le cifre fornite dal sindacato (cgil, Cisl e Uil, Sunia e Sicet) non lasciano dubbi: sulla base delle 2.814 domande presentate ai Caaf (Centri di assistenza fiscale) , almeno 1.489 potrebbero essere escluse dal contributo del fondo sostegno affitti. Solo in Lombardia sono state presentate 79.235 domande per ottenere il contributo, quelle che hanno i requisiti necessari e che sono state accolte sono 71.227.

Per soddisfare tutte le domande, che avrebbero diritto al contributo, sono necessari 192.334.150 euro a carico della Regione e 28.688.240 di euro a carico dei comuni. Il Fondo sostegno affitti (Fsa) in Lombardia è stato istituito nel 2000, ma dal 2002 gli stanziamenti non sono sufficienti a garantire il contributo per il numero di domande presentate. In questi anni la Regione si è quindi riservata la facoltà di decidere al termine di ogni bando una riduzione proporzionale degli importi dei singoli contributi spettanti per contenere la spesa totale nel limite dei fondi disponibili.

«Ma ridurre l’importo del contributo erogato - dicono i sindacati - non è più sufficiente, perché le domande sono cresciute del 20,4 % e ogni anno crescono di circa il 20 % rispetto all’anno precedente. Nel 2005 le domande valide erano 59.133, nel 2006 erano 71.227. Mentre i fondi disponibili per il contributo sulle domande presentate nel 2006 sono in totale 73.952.350 euro» erogare un contributo ridotto alle domande con la peggiore capacità economica accertata, vale a dire le domande di richiedenti che si trovano nelle prime sette fasce di situazione economica, zero euro fino a 6.197 euro, di indice di situazione economica equivalente ISEE, pari a 36.439 domande; tagliare totalmente il contributo alle restanti 34.788 domande valide e accolte dall’ottava all’ultima fascia Isee. Questo significa che il 49% delle domande valide ed accolte non prenderebbe un soldo, mentre al 51% delle domande valide sarebbe erogato un contributo decisamente ridotto».

Lunedi 22 Gennaio 2007

Fonte: Varese News
 
ivanci ha scritto:
si,oppure cct,che mi sa tanto che in questo periodi di tassi in aumento,e previsioni di ulteriore crescita,sono migliori di bot e btp.
comunque,fosse per me,se lo stato si mettesse a costruire appartamenti di 80/90 metri quadri con cucina,soggiorno,salotto bagno e 3 camere,rifiniture normali,piccolo giardino,magari palazzine composte da 10 unità abitative,e ti dice "bene,io metto questa casa,tu mi dai 300 euro al mese per viverci,e ogni mese ti scalo questo prezzo da quello che io ho messo per costruire la casa),andrei subito ad abitarci.ovviamente me la pagherei in 30 o 40 anni,cioè finche non muoio,interesse con spread dello 0,30%+tasso d'inflazione,e per me sarebbe ottimo.peccato che facessero cosi,manderebbero all'aria il settore costruzioni e agenzie immobiliari.però,sarebbe il massimo per me che me ne frego di avere uan casa e poter dire,come fanno molti (ah,ho la mia casa),anche perchè sbagliano,la casa è della banca finche non la pagano,non è loro.
ci vorrebbe una mentalità + americana,la casa è un bene di godimento,come l'auto,non è un pezzo di vita.
*****,sono 4 muri di cemento,mica oro.
Dovrebbero mettere un limite al valore del mutuo che si puo' fare per comprare casa.

Questo aiuterebbe a mettere un freno ai prezzi assurdi.
Personalmente conto di comprare cash. Piuttosto che fare un mutuo aspetto ancora 1 anno.
 
soros75 ha scritto:
Dovrebbero mettere un limite al valore del mutuo che si puo' fare per comprare casa.

Questo aiuterebbe a mettere un freno ai prezzi assurdi.
Personalmente conto di comprare cash. Piuttosto che fare un mutuo aspetto ancora 1 anno.

di natura sono contrario alle limitazioni.
puoi proporre qualsiasi durata,che magari a qualcuno può pure andare bene.il problema non sono le banche e i costruttori,il problema siamo noi.a domanda equivale offerta.è sempre stato cosi.se alla gente piace farsi fregare,non vedo perchè le banche debbano tirarsi indietro.sono pur sempre aziende,con scopo di lucro,mica sono onlus o enti caritatevoli.
è la gente che deve aprire gli occhi.siamo in italia,appena tutti possono cercano di fregare il prossimo.è nel nostro dna.a questo punto bisogna solo cercare di non farsi fregare,e basta.
 
soros75 ha scritto:
Dovrebbero mettere un limite al valore del mutuo che si puo' fare per comprare casa.

Questo aiuterebbe a mettere un freno ai prezzi assurdi.
Personalmente conto di comprare cash. Piuttosto che fare un mutuo aspetto ancora 1 anno.

Gia' lo fanno. Se questo limite e' salito ... e' perche' le banche che finanziano ... si sono fatte i loro conti ... e sanno (o pensano) che il cliente e' in grado di rimborsare.

Alle banche non interessa il mattone ... a loro interessa ... l'interesse ;)
 
ivanci ha scritto:
siamo in italia,appena tutti possono cercano di fregare il prossimo.è nel nostro dna.a questo punto bisogna solo cercare di non farsi fregare,e basta.

Pensi che negli altri paesi e' differente?
 
klaus_roma ha scritto:
Pensi che negli altri paesi e' differente?
si,ma credo mai quanto noi.
basta guardare che genere di persone ci sono a roma a comandare l'italia...
 
ivanci ha scritto:
si,ma credo mai quanto noi.
basta guardare che genere di persone ci sono a roma a comandare l'italia...
Purtroppo il parlamento è lo specchio dell'italia.
Bisogna che passino 1 o 2 generazioni per sperare di epurare il cancro culturale che ci affligge.
 
soros75 ha scritto:
Condivido in pieno tutta la tua disquisizione.

Preciso inoltre che tu hai fatto l'esempio di CA, ma ci sono altri investimenti, come ad esempiogli stessi BOT che grazie alla tassazione del 12,5% rendono gia' di piu'...e quando i tassi scenderanno bisognera' avere un buon tempismo e comprare BTP, scadenze lunghe.

Giusto, ma i BTP bisogna comprarli prima, quando i tassi saranno al massimo relativo, e quindi i btp saranno scesi di prezzo, e la curva dei rendimenti diventerà migliore nel lungo periodo.
Quando? Entro 6 mesi il tasso BCE sarà al 4%, dopo di che difficilmente salirà oltre, almeno secondo quello che dice la BCE, anzi dovrebbero scendere un pochino. Quello sarà il momento buono per iniziare a comprare BTP, ma si può anticipare forse già da marzo.
Per quanto riguarda i CCT, come noto indicizzati ai bot, il discorso è diverso perchè offrono rendimenti a tasso variabile, quindi in pratica convengono "sempre".
Una grossa incognita è comunque se realmente, come sembra, da luglio introdurranno l'imposta su redditi da capitale al 20% unificata.
In questo caso i conti deposito online (arancio, citibest, santander, iwbank, sella, ecc...) saranno tassati meno dell'attuale 27%, e quindi renderanno di più, mentre i vari pronti contro termine, bot,cct,btp renderanno di meno.
Per non sbagliare si va di pronti contro termine fino a luglio, e poi si vedrà.
COme ho già detto svariate altre volte, con tassi bce discreti, superiori al 3/3,5% l'immobiliare NON CONVIENE ASSOLUTAMENTE PER USO INVESTIMENTO.
Per uso abitativo il discorso ovviamente è molto diverso, secondo me dipende molto anche dal tenore di vita che si desidera.
Se ad esempio ho disponibili 1000 euro al mese per spese della casa, e con tale cifra posso permettermi o un affitto di una casa di 150 mq che vale 400.000 euro oppure acquistare una casa di 60 mq che vale 200/220k euro con un mutuo trentennale, la scelta non mi pare affatto scontata come sembra ;)
I 1000 euro al mese sono soldi buttati? Certo, ma mica si può campare solo per lasciare 4 mura in eredità ai posteri, si campa una volta sola :D

Charlie
 
ivanci ha scritto:
per quanto mi riguarda,mi hanno sempre fatto sorridere coloro che comprano immobili sperando di fare un investimento.gli unici investimenti che rendono,sono quelli coi soldi,perchè sono solo i soldi che generano altri soldi..

in famiglia......
l'unico affare lo abbiamo fatto nel 2001.comprato da un mico (che aveva necessità di monetizzare) un attico in centro,pagato 450 milioni,e rivenduto nel 2006 a 410 mila euro.in pratica,quasi il doppio di guadagno in 5 anni,più 4 anni di affitto.
però,pagato il 10% meno del suo valore appunto perchè chi vendeva necessitava di soldi al più presto.

E' ovvio che la prima affermazione sia ridicola, e difatti tu stesso la smentisci poco dopo con un esempio pratico che ti è capitato.

Mi sembra che ti sfugga il fatto che molta gente investa in immobili non solo per il reddito che generano, ma per la il valore che comunque garantiscono nel corso degli anni.

E' un po come dire che non si investe più in azioni perchè uno nel marzo del 2000 ha comprato solo nasdaq ed ha preso le bastonate. E' stato sbagliato l'approccio all'investimento; il mezzo di investimento ha dimostrato di essere valido solo che bisogna saperlo gestire nel modo adatto.

Il guadagno che hai realizzato con l'immobile in 5 anni in quanto tempo lo avresti generato con l'obbligazione step up?
 
Charlie ha scritto:
Giusto, ma i BTP bisogna comprarli prima, quando i tassi saranno al massimo relativo, e quindi i btp saranno scesi di prezzo, e la curva dei rendimenti diventerà migliore nel lungo periodo.
Sono daccordo.

Charlie ha scritto:
Quando? Entro 6 mesi il tasso BCE sarà al 4%, dopo di che difficilmente salirà oltre, almeno secondo quello che dice la BCE, anzi dovrebbero scendere un pochino. Quello sarà il momento buono per iniziare a comprare BTP, ma si può anticipare forse già da marzo.
Non escludo che a fine anno i tassi possano andare anche al 4,25% - 4,5%. I future sul'Euribor non escludono questa possibilita'.

Per parlare di ribassi dei tassi credo si dovra' aspettare il 2009.

Charlie ha scritto:
Come ho già detto svariate altre volte, con tassi bce discreti, superiori al 3/3,5% l'immobiliare NON CONVIENE ASSOLUTAMENTE PER USO INVESTIMENTO.
Per uso abitativo il discorso ovviamente è molto diverso, secondo me dipende molto anche dal tenore di vita che si desidera.

Anche qui sono daccordo.
Se si compra casa per andarci ad abitare il discorso ovviamente cambia, ma resta il fatto che comunque non e' il caso di regalare soldi al venditore.


Considerando la spesa come investimento, e confrontandola con l'investimento piu' semplice, il BOT, oltre ad offrire liquidabilita' immediata, non ha costi nascosti, costi che invece sono ben presenti quando si affitta un immobile.

Considerando una liquidita' di 150.000 Euro, un BOT che rende il 3,5% consente di intascare 4593 euro puliti.

Affittare un appartamento da 150.000 Euro, ripeto, secondo me puo' far intascare al massimo 450 Euro, ovvero 4320 euro netti...dai quali poi vanno sottratte le spese e l'ici....senza contare che l'appartamento rischia di rimanere sfitto. (non sto parlando di Roma e Milano che sono casi a parte).
 
Concordo con Soros74 sui tassi. Magari possiamo approfondire sempre di più sul thread dedicato.

4% 4,50% entro metà 2.008 non è improbabile...................
 
soros75 ha scritto:
Considerando la spesa come investimento, e confrontandola con l'investimento piu' semplice, il BOT...

Ma scusa ma tu con un orizzonte temporale di 20/30 anni investi in BOT o in azioni?

Tra 20 anni il BOT non ti ha nemmeno preservato REALMENTE il potere d'acquisto dei tuoi soldi, l'immobile si e il mercato azionario (pur con mille distinguo) pure. Questo dice la storia.

Certo che se andiamo avanti a dire ma nel 1992 chi ha comprato l'immobile....ma nel marzo del 2000 chi ha comprato le azioni.....

L'investimento è potenzialmente più remunerativo, e dunque più rischioso, su questo non c'è dubbio, ma se l'orizzonte temporale è quello giusto la prospettiva dovrebbe cambiare.

Altrimenti metti il tuo TFR in BOT e tra 30 anni ne riparliamo.
 
aston ha scritto:
Ma scusa ma tu con un orizzonte temporale di 20/30 anni investi in BOT o in azioni?

Tra 20 anni il BOT non ti ha nemmeno preservato REALMENTE il potere d'acquisto dei tuoi soldi, l'immobile si e il mercato azionario (pur con mille distinguo) pure. Questo dice la storia.

Certo che se andiamo avanti a dire ma nel 1992 chi ha comprato l'immobile....ma nel marzo del 2000 chi ha comprato le azioni.....

L'investimento è potenzialmente più remunerativo, e dunque più rischioso, su questo non c'è dubbio, ma se l'orizzonte temporale è quello giusto la prospettiva dovrebbe cambiare.

Altrimenti metti il tuo TFR in BOT e tra 30 anni ne riparliamo.

Se si parte dal presupposto che tra 20 anni riuscirai a rivendere l'immobile ad un prezzo maggiore di quello attuale, allora sono daccordo con te.

Credo che i prezzi degli immobili, oggi, siano ancora molto alti e quindi la sicurezza di rivenderlo nel lunghissimo termine ad un prezzo maggiore io non la ho.

Io dico solo di investire in BOT adesso perche' i tassi sono ancora in crescita. Quando i tassi torneranno a scendere, o meglio quando si subodorera' questa possibilita', credo sara' bene investire in BTP.
 
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