OBBLIGAZIONI VENEZUELA E PDVSA (Volume 110)

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apertura di emergenza
 
Non trovo un articolo in giro che imputi questa situazione, anche parzialmente, allo scontato default del Baffo: tutti indicano il repulisti saudita come la causa principale.

November 4, 2017

Dear Oil & Energy Investor,

The drop in oil prices that followed Saudi Arabia's 2014 decision to flood the oil market may have hit U.S. shale oil companies hard...

But it hit Venezuela worst of all.

PDVSA, the country's national oil company, has long been its only real source of foreign currency, but the government has been using it as a piggy bank to fund social projects.

That's left PDVSA's core function - drilling and exporting oil - seriously underfunded.

And with oil prices at half of what they were just four years ago, that's caused a serious crisis.

As I've been warning you over the past few weeks, food riots, demonstrations, and violence are now rampant in Venezuela...

While inflation is expected to go above 2,000% in 2018.

Meanwhile the Venezuelan government and PDVSA both owe more than $100 billion to foreign lenders...

Last week, it looked like either PDVSA or Venezuela itself would have to default on some of these bonds. Almost miraculously, they managed to make their payments - most recently paying $1.1 billion on Thursday.

But the Venezuelan President, Nicolas Maduro, has announced that will be the last payment - and that the rest of the debt will be re-negotiated.

That's going to be a hard sell - and will make it even harder for PDVSA to drill and export oil, and for the Venezuelan government to keep even a semblance of order.

That means a large chunk of the almost two million barrels of oil that Venezuela supplies every day could disappear...

Causing oil prices to shoot up - unless OPEC steps in...
 
Emergenza? Siamo già in emergenza?
 
November 4, 2017

Dear Oil & Energy Investor,

The drop in oil prices that followed Saudi Arabia's 2014 decision to flood the oil market may have hit U.S. shale oil companies hard...

But it hit Venezuela worst of all.

PDVSA, the country's national oil company, has long been its only real source of foreign currency, but the government has been using it as a piggy bank to fund social projects.

That's left PDVSA's core function - drilling and exporting oil - seriously underfunded.

And with oil prices at half of what they were just four years ago, that's caused a serious crisis.

As I've been warning you over the past few weeks, food riots, demonstrations, and violence are now rampant in Venezuela...

While inflation is expected to go above 2,000% in 2018.

Meanwhile the Venezuelan government and PDVSA both owe more than $100 billion to foreign lenders...

Last week, it looked like either PDVSA or Venezuela itself would have to default on some of these bonds. Almost miraculously, they managed to make their payments - most recently paying $1.1 billion on Thursday.

But the Venezuelan President, Nicolas Maduro, has announced that will be the last payment - and that the rest of the debt will be re-negotiated.

That's going to be a hard sell - and will make it even harder for PDVSA to drill and export oil, and for the Venezuelan government to keep even a semblance of order.

That means a large chunk of the almost two million barrels of oil that Venezuela supplies every day could disappear...

Causing oil prices to shoot up - unless OPEC steps in...

Ricordo che quando la "cesta petrolera" era a $30-$35 Maduro auspicava un prezzo di $60 come punto di break even... ed anche gli analisti erano abbastanza concordi su questo valore.

Pertanto, se la "cesta petrolera" arrivasse almeno a $60 il Venezuela potrebbe raggiungere l'equilibrio tra entrate - uscite di valuta $ ... senza dover attingere dalle riserve come è costretto a fare da alcuni anni... Poi è ovvio che incrementi della "cesta petrolera" oltre $60 consentirebbero maggiori entrate e quindi migliori prospettive sia di pagamento del debito estero, sia di importazioni di beni di consumo per il popolo...

In questo scenario ipotetico, ma non impossibile, un rifinanziamento anche blando del debito estero sarebbe sufficiente.
 
Ultima modifica:
Ripropongo l'intervista di un membro della ANC ... (dal forum di IO)

Oscar Schémel: Es correcto el refinanciamiento de los compromisos internacionales de Venezuela

El constituyente Oscar Schémel destacó este domingo que el reciente anuncio del presidente Nicolás Maduro para refinanciar los compromiso internacionales de Venezuela es una medida correcta para fortalecer la economía del país.

“Es una decisión políticamente correcta pero delicada en su ejecución, en la instrumentación, pero el Gobierno viene con buenos asesores, buenos argumentos, y puede conducir una política para ajustar las condiciones que sean favorables a la República, sin llegar a un default, comentó durante una entrevista para VTV. El Gobierno ha negado cualquier posibilidad de default. Está dispuesto a seguir pagando, peor necesita mejorar los términos o adaptarlos a las nuevas condiciones”, agregó.

El Gobierno Nacional ha pagado en los últimos cuatro años 71.700 millones de dólares en deuda externa.

Schémel resaltó que la Asamblea Nacional Constituyente (ANC) debate a profundidad los temas económicos, entre ellos el precio de la gasolina y los controles en el régimen cambiario. “La ANC sí está trabajando en los temas profundos, delicados, complejos. Hay debate, distintos punstos de vista. Se ha avanzado mucho en el debate”, afirmó.

Consideró necesario la flexibilización de controles, sobre todo en materia cambiaria, y crear condiciones para la repatriación de inversiones en dólares, promoviendo la inversión y el impulso de un nuevo económico post rentista.

“La alianza entre el Estado y el capital es fundamental. Es posible construir un nuevo consenso nacional, bajo la dirección del Estado”, indicó.

Schémel es optimista sobre el manejo económico. “Vienen propuestas, soluciones”, afirmó. “Hay una disposición extraordinaria del Presidente”, agregó. “Las recientes declaraciones sobre la deuda externa juegan a favor del optimismo que debe sentir la sociedad venezolana”.

Oscar Schemel: Es correcto el refinanciamiento de los compromisos internacionales de Venezuela | AVN

:cool:
 
È sicuramente corretto il rifinanziamento è la rinegoziazione volontaria è nessuno ha mai posto dubbi so ciò però non puoi andare in tv a parlare di cose che non si possono fare come ristrutturare perché buona parte dei bond è detenuto dagli yankee,,,
 
Ricordo che quando la "cesta petrolera" era a $30-$35 Maduro auspicava un prezzo di $60 come punto di break even... ed anche gli analisti erano abbastanza concordi su questo valore.

Pertanto, se la "cesta petrolera" arrivasse almeno a $60 il Venezuela potrebbe raggiungere l'equilibrio tra entrate - uscite di valuta $ ... senza dover attingere dalle riserve come è costretto a fare da alcuni anni... Poi è ovvio che incrementi della "cesta petrolera" oltre $60 consentirebbero maggiori entrate e quindi migliori prospettive sia di pagamento del debito estero, sia di importazioni di beni di consumo per il popolo...

In questo scenario ipotetico, ma non impossibile, un rifinanziamento anche blando del debito estero sarebbe sufficiente.

Ogni tanto ritorna sta contabilità: se la "cesta petrolera" arrivasse almeno a $60 il Venezuela potrebbe raggiungere l'equilibrio tra entrate - uscite di valuta $.
Ieri era il passato , oggi è il presente ,domani è il futuro.
Anche ammesso che si arrivasse a 60 $ queste benedette entrate non possono essere sempre conteggiate per pagare prima i tassi stratosferici.
Se vogliono risollevarsi da una inflazione a tre cifre la strade da percorrere sono ben altre:rolleyes:
Oggi la situazione economica e sociale è un disastro
 
È sicuramente corretto il rifinanziamento è la rinegoziazione volontaria è nessuno ha mai posto dubbi so ciò però non puoi andare in tv a parlare di cose che non si possono fare come ristrutturare perché buona parte dei bond è detenuto dagli yankee,,,

A meno che non vi sia davvero un accordo segreto con alcuni Fondi amici (asiatici ed europei) che avrebbero il compito di rastrellare Bonos a forte sconto e poi sedersi al tavolo del negoziato il 13 novembre. ;)

Questo tipo di "haircut tecnico" dei Bonos non avrebbe nessun effetto negativo per noi piccoli bondholders ed al contempo risolverebbe al Venezuela i problemi di pagamento del debito estero. Una specie di swap volontario programmato a tavolino. Operazione rapida, indolore e semplicemente geniale. :cool:
 
Però il titolo dell'ing Mauro il ristrutturato e era simpatico!

Vamos amigo!
 
senza DEFAULT non ci può essere taglio del nominale. Ma chi stabilisce quanto tagliare il nominale?
Nel caso della grecia ci pensò Bruxelles per il Venez. chi ci pensa?
 
Oscar Schémel: Es correcto el refinanciamiento de los compromisos internacionales de Venezuela

...............
El Gobierno Nacional ha pagado en los últimos cuatro años 71.700 millones de dólares en deuda externa.

.....

:cool:

Il problema è che in questi anni per restituire 71,7 miliardi di $ ha bruciato 32 milardi di $ di riserve e le ultime riserve rimaste sono di appena 10 miliardi peraltro non utilizzabili perchè non sono cash.

Pertanto stimo la capacità reale di copertura della deuda da parte del Venezuela, utilizzando solo gli attivi di cash flow e non le riserve (che sono finite), tra i 7 ed i 9 miliardi all'anno.
Se riescono a spostare le scadenze dovrebbero farcela.
 
senza DEFAULT non ci può essere taglio del nominale. Ma chi stabilisce quanto tagliare il nominale?
Nel caso della grecia ci pensò Bruxellesper il Venez. che ci pensa?

Taglio del nominale nooooooo!
Ci ho messo quasi tutta la cesta.
 
A meno che non vi sia davvero un accordo segreto con alcuni Fondi amici (asiatici ed europei) che devono rastrellare Bonos a forte sconto e poi sedersi al tavolo del negoziato il 13 novembre. ;)
Questo tipo di haircut tecnico dei Bonos non avrebbe nessun effetto negativo per noi piccoli bondholders ed al contempo risolverebbe al Venezuela i problemi di pagamento del debito estero. Operazione rapida, indolore e semplicemente geniale. :cool:

Certo la ristrutturazione riguarda sole.le obbligazioni che sono circa 62 bil di $ su cui fare una ristrutturazione Trump permettendo. Ora anche ipptizzando.in taglio del nominale del 40 % ci sarebbe un risparmio di solo.passivo.di .25 bil di $ oltre interessi
 
non so se già postato e nemmeno conosco la fonte se autorevole o meno... ve la posto


El anuncio de Maduro de supuesto refinanciamiento fue con intención de que fondos internacionales recompraran la deuda a precio de gallina flaca y entrar en una negociación bilateral”, explicó. Guzmán detalló que en Venezuela “no puede haber una reestructuración de la deuda porque no hay un cambio en la política económica, ni existe una generación de confianza entre los venezolanos”.

Aseguró que estamos a la puerta de una bancarrota, añadiendo además “una cesación de pagos, un default del pago de la deuda soberana y de Pdvsa, toda la deuda vigente de Pdvsa fue emitida del año 2007 a la presente fecha.

da credito all'intuizione di HIT.
 
domai è l'ultimo giorno per il pagamento della 2019? o ricordo male
 
Ogni tanto ritorna sta contabilità: se la "cesta petrolera" arrivasse almeno a $60 il Venezuela potrebbe raggiungere l'equilibrio tra entrate - uscite di valuta $.
Ieri era il passato , oggi è il presente ,domani è il futuro.
Anche ammesso che si arrivasse a 60 $ queste benedette entrate non possono essere sempre conteggiate per pagare prima i tassi stratosferici.
Se vogliono risollevarsi da una inflazione a tre cifre la strade da percorrere sono ben altre:rolleyes:
Oggi la situazione economica e sociale è un disastro

Infatti, il mio post pur tenendo conto di un'eventuale "cesta petrolera" a $60 (e non siamo lontani) considerava cmq un intervento sul debito estero, ma non drammatico come sembrerebbe guardando il panic-selling dei mercati.
 
I prezzi dei bond VVV sono da default!!!!!
 
Il taglio del nominale sarà inevitabile altrimenti e default disordinato taglio nominale taglio interessi e allungamento scadenza 3 5 e 7 anni
 
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