Venezuela 2027 US922646AS37 Vol.35 - Disturbi Bipolari

  • Ecco la 67° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Nell’ultima settimana borsistica, i principali indici globali hanno messo a segno performance positive. In assenza di dati macro di rilievo, gli operatori si sono focalizzati sugli utili societari e sulle banche centrali. La stagione delle trimestrali è infatti entrata nel vivo in Europa e a Piazza Affari con oltre la metà dei 40 titoli che compongono il Ftse Mib ad alzare il velo sui conti. Per quanto riguarda le banche centrali, la Reserve Bank of Australia ha lasciato i tassi di interesse invariati, come previsto. Anche la Bank of England ha lasciato fermi i tassi, con due voti a favore di un taglio immediato sui nove totali. La Riksbank svedese ha invece tagliato i tassi per la prima volta in otto anni, riducendo il costo del denaro di 25 punti base al 3,75%, evidenziando la divergenza dell’Europa dalla linea dura della Fed. Per continuare a leggere visita il link

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furry77

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Veniamo da qui:

http://www.finanzaonline.com/forum/...us922646as37-vol-34-larmata-brancamaduro.html

per chi ha bisogno di notizie tecniche, analisi e news economico-finanziarie ecco un compendio di conoscenze per novizi del titolo:

http://www.finanzaonline.com/forum/...e-pdvsa-analisi-e-valutazioni-di-mercato.html

L'intervento psico-farmacologico che ho messo in atto si é reso necessario dalla ormai conclamata (e diffusa da alcuni novizi/untori nel 3d) sindrome bipolare del: vorrei un Bund che renda il 30%! Qua non si parla più di ossimoro ma di poggiolite acuta. Con questa locandina/advertising vi lascio per almeno 40/60gg. Parto per il Brasile fra pochi giorni ad ultimare alcune cosette. Mi collegherò per seguirvi da qualche internet point...quindi non credo potrò uploadare. Come noterete nell'impianto del lay-out (che si rifà allo stile Ogilvy) c'é una deriva Flachesca modello Baistrocchi (soprattutto nel Pay-off...ma sì facciamolo dai..) mentre body-copy e head-line sono moderatamente allusive. Il packaging và gustato ingrandito. Il mood é comunque influenzato dall'impervesare di verdi cucurbitacei in ogni angolo del 3d. Nell'imago prego notare un giovane Maduro (prima di fare l'autista era un lubrico analista) nel tentativo di concupirmi, aprofittando del mio stato di confusione permanente. In quanto a donnine & C. basta non esagerare, perché se é vero, che io e altre di sicuro abbiamo una skill-vitae (carino il neologismo anglolatino) difficilmente scandalizzabile, mai dobbiamo dimenticare che questo é uno spazio pubblico con tutto quello che ne consegue.
Per tutto il resto...Boa sorte companheiros.

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se tutta pazza..

certo che scrivere su un 3d che parte co sto titolo..
 
:ave::ave::ave::ave::ave::ave::ave::ave::ave::ave:

Hai tutta la mia stima !!!
 
Ahahahah complimentoni furry! Buon viaggio e buon soggiorno :)
 
:clap::clap::clap:
bravissima Furry!

P.S. sono su Venezuela con un microcippino. Vi leggo sempre! OK!
 
A me piace...... OK! non parlavo della cetriolina eh.. :D:D io sono maschietto e preferisco la pass..... ina ehmmm ..ci siamo capiti ;). Che sia di buon auspicio per i Bond Venezuela. !!!!! :clap::clap:
 
ragazzi il pacchetto della cetriolina è da zummare e leggere attentamente..
 
Petrolio. Descalzi "prezzo basso ancora in 2015 a 55-60 dollari. In 2016 a 70 dollari"



<p>Claudio Descalzi (ad di Eni)</p>

Claudio Descalzi (ad di Eni)

Articolo pubblicato il: 28/01/2015
"Il prezzo del petrolio dovrebbe restare ancora basso, intorno ai 55-60 dollari al barile quest'anno. Si dovrebbe registrare un aumento già nel secondo semestre dell'anno. Dovremmo essere vicino ai 70 dollari nel 2016 e tra quattro anni intorno ai 85-90 dollari". Ad affermarlo, nel corso della sua audizione in Commissione Industria della Camera, è l'ad di Eni, Claudio Descalzi.

L'eccesso di domanda a livello mondiale, rileva, "attualmente si attesta in un range di 1-1,5 milioni di barili" per una domanda complessiva che si aggira "sui 92 milioni di barili al giorno". L'attuale andamento del prezzo del petrolio "n on è solo strutturale", perché altrimenti il prezzo si aggirerebbe intorno ai 75-80 dollari, ma anche "speculativo".

Sull'attuale andamento del prezzo del petrolio, infatti, pesano l'Opec e i mercati petroliferi. "A novembre -ricorda l'ad di Eni- l'Opec non è intervenuta per regolare il mercato, per tagliare la produzione. In un certo senso è mancato il regolatore, la banca centrale del petrolio". Con la decisione dell'Opec "sono aumentate le oscillazioni".

Gli investitori, rileva Descalzi, "non hanno più scommesso sul lungo ma sul corto. Sono iniziate le speculazioni e siamo scesi sotto i 50 dollari al barile". E' successo, spiega, "qualcosa di non fisico. L'olio su carta vale come mercato 15-20 volte l'olio fisico. I movimenti finanziari legati alle commodities hanno un ruolo importante. Il prezzo normale sarebbe stato intorno ai 75-80 dollari".

Da una parte, quindi, osserva Descalzi, "c'è un'industria fisica, che rischia sullo sviluppo, che crea occupazione" e dall'altra "ci sono oscillazioni legate ai mercati finanziari da parte di soggetti che non fanno investimenti, non creano tecnologia e non creano occupazione".

Comunque l'ad di Eni si dice convinto che l'Opec tornerà ad avere un ruolo decisivo anche perché "i paesi membri possiedono il 40% della produzione e l'80% delle riserve". L'Opec, infatti, "sta dando dei segnali", ad esempio dichiarando "abbiamo raggiunto la bottom line" e che "fino a giugno non si fa nulla" e lasciando quindi pensare che ci potrebbe essere una decisione nel secondo semestre. "Ovviamente può non volere dire niente ma questa dichiarazione dell'Opec è stata vista positivamente ai mercati".

E' probabile quindi che l'organizzazione torni a recitare un ruolo da protagonista anche grazie alla spinta di alcuni paesi emergenti membri dell'Opec. "L'organizzazione -spiega Descalzi- non è fatta solo da ricchi produttori ma anche da paesi emergenti che basano i loro budget, la loro crescita, il loro sviluppo, le loro infrastrutture sulla propria produzione di petrolio. Secondo la mia ipotesi questo stato di fatto aiuterà a spingere l'Opec a prendere una decisione".

Tuttavia, rileva, "se gli Usa avranno una capacità di aumentare di oltre 1 milione di barili al giorno la propria produzione per 10-15 anni saremmo di fronte ad un cambiamento strutturale. L'Opec non potrebbe più recitare il ruolo che giocava finora. Ma non credo".


altro sullo shale
Petrolio, in soccorso dello shale oil arrivano i big del private equity - Il Sole 24 ORE
 
Petrolio. Descalzi "prezzo basso ancora in 2015 a 55-60 dollari. In 2016 a 70 dollari"



<p>Claudio Descalzi (ad di Eni)</p>

Claudio Descalzi (ad di Eni)

Articolo pubblicato il: 28/01/2015
"Il prezzo del petrolio dovrebbe restare ancora basso, intorno ai 55-60 dollari al barile quest'anno. Si dovrebbe registrare un aumento già nel secondo semestre dell'anno. Dovremmo essere vicino ai 70 dollari nel 2016 e tra quattro anni intorno ai 85-90 dollari". Ad affermarlo, nel corso della sua audizione in Commissione Industria della Camera, è l'ad di Eni, Claudio Descalzi.

L'eccesso di domanda a livello mondiale, rileva, "attualmente si attesta in un range di 1-1,5 milioni di barili" per una domanda complessiva che si aggira "sui 92 milioni di barili al giorno". L'attuale andamento del prezzo del petrolio "n on è solo strutturale", perché altrimenti il prezzo si aggirerebbe intorno ai 75-80 dollari, ma anche "speculativo".

Sull'attuale andamento del prezzo del petrolio, infatti, pesano l'Opec e i mercati petroliferi. "A novembre -ricorda l'ad di Eni- l'Opec non è intervenuta per regolare il mercato, per tagliare la produzione. In un certo senso è mancato il regolatore, la banca centrale del petrolio". Con la decisione dell'Opec "sono aumentate le oscillazioni".

Gli investitori, rileva Descalzi, "non hanno più scommesso sul lungo ma sul corto. Sono iniziate le speculazioni e siamo scesi sotto i 50 dollari al barile". E' successo, spiega, "qualcosa di non fisico. L'olio su carta vale come mercato 15-20 volte l'olio fisico. I movimenti finanziari legati alle commodities hanno un ruolo importante. Il prezzo normale sarebbe stato intorno ai 75-80 dollari".

Da una parte, quindi, osserva Descalzi, "c'è un'industria fisica, che rischia sullo sviluppo, che crea occupazione" e dall'altra "ci sono oscillazioni legate ai mercati finanziari da parte di soggetti che non fanno investimenti, non creano tecnologia e non creano occupazione".

Comunque l'ad di Eni si dice convinto che l'Opec tornerà ad avere un ruolo decisivo anche perché "i paesi membri possiedono il 40% della produzione e l'80% delle riserve". L'Opec, infatti, "sta dando dei segnali", ad esempio dichiarando "abbiamo raggiunto la bottom line" e che "fino a giugno non si fa nulla" e lasciando quindi pensare che ci potrebbe essere una decisione nel secondo semestre. "Ovviamente può non volere dire niente ma questa dichiarazione dell'Opec è stata vista positivamente ai mercati".

E' probabile quindi che l'organizzazione torni a recitare un ruolo da protagonista anche grazie alla spinta di alcuni paesi emergenti membri dell'Opec. "L'organizzazione -spiega Descalzi- non è fatta solo da ricchi produttori ma anche da paesi emergenti che basano i loro budget, la loro crescita, il loro sviluppo, le loro infrastrutture sulla propria produzione di petrolio. Secondo la mia ipotesi questo stato di fatto aiuterà a spingere l'Opec a prendere una decisione".

Tuttavia, rileva, "se gli Usa avranno una capacità di aumentare di oltre 1 milione di barili al giorno la propria produzione per 10-15 anni saremmo di fronte ad un cambiamento strutturale. L'Opec non potrebbe più recitare il ruolo che giocava finora. Ma non credo".


altro sullo shale
Petrolio, in soccorso dello shale oil arrivano i big del private equity - Il Sole 24 ORE

Non e' il fenomeno che giusto la settimana scorsa a davos aveva detto che a causa del basso prezzo del petrolio, ergo bassi investimenti si potrebbe verificare nei prox 4-5 anni un picco del prezzo a 200 dollari?
 
Non e' il fenomeno che giusto qualche sett fa aveva detto che a causa del basso prezzo del petrolio, ergo bassi investimenti si potrebbe verificare nei prox 4-5 anni un picco del prezzo a 200 dollari?

qualsiasi cosa abbia detto in passato, su ciò che ha detto ed è riportato in quest'art, io convengo su tutto.. soprattutto sul fatto che attualmente la maggior parte dei barili contrattati sono di carta e che l'attuale prezzo è un'effimero risultato di short ad effetto domino innescato dalle notizie principali...
 
Quello dei 200 usd era al-badri. Se ti segui una sua conferenza stampa ti rendi conto che è tutto fuorché un fenomeno. Pure simpatico come un cetriolo, aggiungo io.
 
qualsiasi cosa abbia detto in passato, su ciò che ha detto ed è riportato in quest'art, io convengo su tutto.. soprattutto sul fatto che attualmente la maggior parte dei barili contrattati sono di carta e che l'attuale prezzo è un'effimero risultato di short ad effetto domino innescato dalle notizie principali...

Sullo short concordo ma De Scalzi come Vergine sono due "marionette" (+ il secondo del primo). Le previsioni sul prezzo del petrolio sono al momento numeri al lotto e con la nuova tecnologia dello shale in forte sviluppo nel nord america il rischio di prendere cantonate e' enorme.
 
Quello dei 200 usd era al-badri. Se ti segui una sua conferenza stampa ti rendi conto che è tutto fuorché un fenomeno. Pure simpatico come un cetriolo, aggiungo io.

Puo' darsi, io mi ricordo "De Scalzi a Davos la settimana scorsa"

di seguito quanto raccattato al volo:

Petrolio in recupero: Descalzi invita OPEC a intervenire per evitare greggio a 200 dollari in futuro (Reuters)


21/01/2015 16:39


L'a.d. di Eni Claudio Descalzi ha rilasciato un'intervista a Reuters Televisione a margine del World Economic Forum a Davos in cui ha invitato l'OPEC a intervenire per ristabilire prezzi più congrui: ai livelli attuali si prospetta infatti un blocco degli investimenti del settore con conseguente riduzione della capacità produttiva e quindi il rischio di veder balzare il greggio a 200 dollari/barile nei prossimi anni.
WTI e Brent al momento oscillano sui massimi di giornata rispettivamente a 48,14 e 49,57 dollari/barile
 
Fino alla prossima riunione dell'OPEC a giugno non si fara' niente, e forse anche allora non cambiera' nulla;l'unica speranza e' liberare Carlos da quella fetida cella di Parigi e tempo 3 settimane il barile ritorna a 80 dollari.
 
Puo' darsi, io mi ricordo "De Scalzi a Davos la settimana scorsa"

di seguito quanto raccattato al volo:

Petrolio in recupero: Descalzi invita OPEC a intervenire per evitare greggio a 200 dollari in futuro (Reuters)


21/01/2015 16:39


L'a.d. di Eni Claudio Descalzi ha rilasciato un'intervista a Reuters Televisione a margine del World Economic Forum a Davos in cui ha invitato l'OPEC a intervenire per ristabilire prezzi più congrui: ai livelli attuali si prospetta infatti un blocco degli investimenti del settore con conseguente riduzione della capacità produttiva e quindi il rischio di veder balzare il greggio a 200 dollari/barile nei prossimi anni.
WTI e Brent al momento oscillano sui massimi di giornata rispettivamente a 48,14 e 49,57 dollari/barile

OPEC

De scalzi ripete quello che hanno detto i paggetti delle persone più importanti di questo giochino...
 
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