REND() e TIR.X() le differenze

VerdeMare

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Capita spesso di avere dubbi sulla corrispondenza di risultato fra le due funzioni di Excel per il calcolo dei rendimenti.

Ebbene, con il file allegato potrete constatare di persona che la funzione REND() commette un errore di calcolo solo per titoli sotto la pari con scadenza inferiore ai 10anni e cedola semestrale; ma non annuale.

Il suggerimento è allora di scrivere REND(.....;1;1) anche per i titoli con cedola semestrale che sono sotto la pari.

Il file è completamente automatico, basta riempire a discrezione le caselle gialle.
Può essere quindi agevolmente utilizzato per il calcolo dei rendimenti lordi dei titoli a tasso fisso.
 

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Mah a me venivano sempre valori strambi usando TIR.X e Rend...alla fine ho optato per la formulina semplificata che calcola il rendimento giornaliero e lo moltiplica per i giorni dell'investimento (che è quella che usano la maggior parte dei giornali mi sa)
 
Mah a me venivano sempre valori strambi usando TIR.X e Rend...alla fine ho optato per la formulina semplificata che calcola il rendimento giornaliero e lo moltiplica per i giorni dell'investimento (che è quella che usano la maggior parte dei giornali mi sa)

Io invece mi trovo bene con la funzione TIR.X. Basta ricordarsi di imputare bene le date delle cedole (un po' noioso per quelle trimestrali, ma nulla di che).

Se uno vuole calcolare un rendimento non vedo perché arronzare,specialmente se si tratta di variabili, dove già si arronza la componente variabile
 
L'errore compiuto dalla funzione REND() per titoli con cedola semestrale sotto la pari è facilmente evidenziato con questo esempio:
tirX2.jpg

Il rendimento corretto per questo titolo è (100/80)^(1/4)-1= 5,737%
approssimato correttamente dalle altre funzioni alla seconda cifra decimale.

Invece REND(.....;2;1) lo calcola in 5,66% commettendo un evidente errore.

Il suggerimento è allora di scrivere REND(.....;1;1) anche per i titoli con cedola semestrale che siano sotto la pari.

Questo errore non si ripete, se non in modo minimo, per titoli decennali o più.
Così come non si manifesta in titoli sopra la pari.
 

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Grazie Verde x i tuoi preziosi contributi al FOL
 
Grazie Verde Mare, un thread molto utile OK!
 
Io invece mi trovo bene con la funzione TIR.X. Basta ricordarsi di imputare bene le date delle cedole (un po' noioso per quelle trimestrali, ma nulla di che).

Se uno vuole calcolare un rendimento non vedo perché arronzare,specialmente se si tratta di variabili, dove già si arronza la componente variabile

Perchè tir.x è scomodo devi scrivere il capilale iniziale,le cedole,il rimborso a scadenza....se devo monitorare il rendimento di 100 titoli al fine di un confronto si perde solo del tempo ogni volta a cambiare i valori a fronte di una precisione che è trascurabile e ho visto essere dell'ordine dei centesimi di %.

La formula algebrica semplificata è comunque molto affidabile e applica in modo algebrico le varie componenti che costituiscono il rendimento cioè il rendimento da cedola e da capital gain se acquistato sotto la pari rapportandolo al capitale iniziare investito.

Non ho però capito perchè nella serie armonica del TIR divide il flusso finanziario (cioè il capitale iniziale a tempo1 la cedola a tempo 2 etc.) per 1+rendimento elevato al tempo.

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Non ho però capito perchè nella serie armonica del TIR divide il flusso finanziario (cioè il capitale iniziale a tempo1 la cedola a tempo 2 etc.) per (1+rendimento) elevato al tempo.

E' una notazione semplificata per esprimere il rendimento di un titolo con cedole.

In un titolo ZC abbiamo solo due termini: la Spesa e il Rimborso. Il rendimento composto annualizzato sarà calcolato come (Rimborso/Spesa)^(1/anni_scadenza) -1 e sarà, equivalentemente, il tasso di attualizzazione della somma rimborsata alla data dell'acquisto.

Nei titoli con cedole i termini sono molti. Il rendimento sarà sempre calcolato con la somma dei flussi (semplici e reinvestiti) ricevuti nel corso degli anni fratto la spesa. Noto il rendimento potremo sempre dire che SommaDisponibile_ascadenza/Spesa=(1+Rend)^anni_scadenza dove però la SommaDisponibile_ascadenza è ora costituita da molteplici componenti.
Ogni termine del flusso (le cedole) sarà reinvestito fino alla scadenza allo stesso tasso di rendimento per un tempo via via inferiore. Dalla semplificazione dei termini di questa uguaglianza si giunge alla notazione semplificata.
Il rendimento sarà, equivalentemente, il tasso di attualizzazione dei flussi cedolari futuri in grado di far corrsispondere la somma delle singole spese capaci, oggi, di generarli, in futuro, alla spesa effettuata (il prezzo).
 
Capita spesso di avere dubbi sulla corrispondenza di risultato fra le due funzioni di Excel per il calcolo dei rendimenti.

Ebbene, con il file allegato potrete constatare di persona che la funzione REND() commette un errore di calcolo solo per titoli sotto la pari con scadenza inferiore ai 10anni e cedola semestrale; ma non annuale.

Il suggerimento è allora di scrivere REND(.....;1;1) anche per i titoli con cedola semestrale che sono sotto la pari.

Il file è completamente automatico, basta riempire a discrezione le caselle gialle.
Può essere quindi agevolmente utilizzato per il calcolo dei rendimenti lordi dei titoli a tasso fisso.

Sempre post interessanti e precisi.
Ma non ti posso più "bollinare"... Bollino verde virtuale!
OK!
 
REND() e TIR.X() le differenze
Capita spesso di avere dubbi sulla corrispondenza di risultato fra le due funzioni di Excel per il calcolo dei rendimenti. ..........
interessante che tu abbia aperto questa discussione, anche se non mi è ben chiaro cosa volessi evidenziare in particolare ...

che rend e tir diano risultati diversi è abbastanza ovvio,
- nascono con due finalità diverse
- rend si indirizza a titoli che danno interessi periodici ad intervalli regolari
- tir.x a serie non periodiche
- tir.x considera anni sempre di 365 giorni
- tir.x non considera gli anni bisestili
- tir.x assume che i flussi vengano reinvestiti ad un tasso pari al tir stesso
- ecc, ecc, ecc

da non sottovalutare anche il fatto che le funzioni di exel facciano dei calcoli approssimati rispetto alle aspettative finanziarie,
che la cedola sia annuale, semestrale o trimestrale il rend mi sembra che calcoli "ad canis cazzum"

scusami se ho un po' manipolato il tuo foglio,
- ma ho dovuto in primis adattarlo ad OO, io non ho office
- poi ho portato tutti i valori base a 3, per comparare matematicamente rend con tir (anno=365)
- ho ridotto la durata per escludere le date del febbraio 2012 e del febbraio 2016 che essendo bisestili, non sono valutate da tir
- ho aggiunto un calcolo trimestrale per evidenziare meglio le difformità
- ho eliminato capital gain, ratei e disaggi, per evitare complicazioni di lettura
- quindi acqisto all'emissione, durata triennale, tasso 6% (notare le date che escludono i 29 febbraio)

osservandolo penso che si possa dedurre:
- con la cedula annuale rend e tir danno esattamente il rendimento e coincidono
- rend si mangia qualcosina con le cedole semestrali e trimestrali (stranamente rend_sem < rend_trim :eek: :mmmm:)
- tir aumenta con la semestrale ed ancor di più con la trimestrale

ma è ovvio e intuitivo questo valore di tir essendo gli interessi percepiti prima :eek::D


ps se a qualcuno è utile, posso allegare la versione OO
.
 
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interessante che tu abbia aperto questa discussione, anche se non mi è ben chiaro cosa volessi evidenziare in particolare...

Rend() è una funzione molto comoda, occupa 'poco spazio' e necessita di pochi dati.
Riceve spesso critiche 'ingenerose' :D e ho voluto controllare ed evidenziare fino a che punto fossero fondate. Se fosse 'lecito' continuare ad usarla, anche solo per uso personale, ed eventualmente in quali circostanze fossero necessari degli accorgimenti.

La constatazione è che, tutto sommato, per titoli sopra la pari non ci sono grandi differenze. Rend() si 'perde' solo l'incremento di rendimento, registrato invece dala funzione TIR.X(), per titoli con periodicità più alta (che permettono di reinvestire per un tempo maggiore gli interessi).

L'errore clamoroso c'è invece nei titoli sotto la pari. Se ripeti l'esempio dei titoli trimestrali con prezzo 90 o 80 o 70 vedrai che differenze! Maggiore è la frequenza cedolare e minore è il rendimento...:D
Per i titoli sotto la pari sarà quindi necessario impostare la cadenza annuale 'a prescindere' per ottenere risultati più coerenti e continuare ad usare la funzione Rend() senza 'rimorsi'...

Ci si dovrà abituare a scrivere REND(.....;SE(prezzo<100;1;2);1) anche per titoli con cedole semestrali.
 
Rend() è una funzione molto comoda, occupa 'poco spazio' e necessita di pochi dati.
Riceve spesso critiche 'ingenerose' :D e ho voluto controllare ed evidenziare fino a che punto fossero fondate. Se fosse 'lecito' continuare ad usarla, anche solo per uso personale, ed eventualmente in quali circostanze fossero necessari degli accorgimenti.

La constatazione è che, tutto sommato, per titoli sopra la pari non ci sono grandi differenze. Rend() si 'perde' solo l'incremento di rendimento, registrato invece dala funzione TIR.X(), per titoli con periodicità più alta (che permettono di reinvestire per un tempo maggiore gli interessi).

L'errore clamoroso c'è invece nei titoli sotto la pari. Se ripeti l'esempio dei titoli trimestrali con prezzo 90 o 80 o 70 vedrai che differenze! Maggiore è la frequenza cedolare e minore è il rendimento...:D
Per i titoli sotto la pari sarà quindi necessario impostare la cadenza annuale 'a prescindere' per ottenere risultati più coerenti e continuare ad usare la funzione Rend() senza 'rimorsi'...

Ci si dovrà abituare a scrivere REND(.....;SE(prezzo<100;1;2);1) anche per titoli con cedole semestrali.

trovo che hai messo in evidenza delle discordanze tra rend e tir.x che in certe situazioni diventano eclatanti :yes:OK!
IMHO sono un po' meno daccordo sulle tue conclusioni che mi sembrano troppo semplificanti :rolleyes:

ho approfondito sulle discordanze, valutando prezzi da 10 a 190
ho preso a riferimento il calcolo precedente:
titolo triennale 1 marzo 2012 / 1 marzo 2015 con cedola del 6%
calcolando il rendimento sia con rend che con tir.x in caso di cedola annuale, questi ovviamente coincidono
ho preso quindi a riferimento questi valori di rendimento posizionandoli sullo zero delle ascisse

ho calcolato poi le differenze sul rendimento calcolate con rend e con tir.x sia per le cedole semestrali, sia per le cedole trimestrali
nel grafico trovate il tir.x con le curve blu e rosso (trimestrali e semestrali)
e il rend con le curve giallo e verde (semestrale e trimestrale)

cosa posso dedurre dal grafico:
- le curve rosso e blu mettono in evidenza che il rendimento di cedole con periodicità maggiore, è maggiore (è ovvio se prevediamo il reinvestimento anche infra-annuale come calcola tir.x)
- se mi allontano dalla zona centrale dei prezzi, nell'intorno di 100, noto degli scostamenti tra il risultato di tir.x e quello di rend
- gli scostamenti sono molto più marcati se il prezzo scende rispetto a quelli in cui il prezzo sale

mi è sembrato utile a questo punto, aggiungere una ulteriore curva, in colore nero-tratteggiata che rappresenta lo scostamento massimo che si ha tra il calcolo tir.x_trimestrale e rend_trimestrale (curve blu e verde)
questa curva rende l'idea dell'errore commesso quando si adottano le due diverse funzioni, con periodicità della cedola diverse da quella annuale

dalla tabella, colonna M, si vede che lo scostamento minimo si ha in corrispondenza del prezzo 120
(circa 1 millesimo di punto percentuale, la differenza di calcole del rendimento tra rend e tir.x, anche con cedole trimestrali)
se ci si accontenta di un calcolo approssimato ad 1 decimo di punto percentuale, si può decidere di assumere equivalenti i risultati di ren con quelli di tir.x nell'intervallo di prezzi che va da 100 a 140

utilizzare il valore cedola annuale, anche nel caso di semestrale o trimestrale, come proponi, comporterebbe una variazione solo parziale dei risultati di rend, ottenendo l'effetto di allineare con l'ascissa le curve verde e gialla, portandole a valore zero
il maggior valore di rendimento che mette in evidenza tir.x presumendo il reinvestimento infra-annuale delle cedole, non può comunque essere ottenuto con l'uso di rend se questo non lo tiene in considerazione :rolleyes:
.
 
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trovo che hai messo in evidenza delle discordanze tra rend e tir.x che in certe situazioni diventano eclatanti :yes:OK!
IMHO sono un po' meno daccordo sulle tue conclusioni che mi sembrano troppo semplificanti :rolleyes:
ho approfondito sulle discordanze, valutando prezzi da 10 a 190
[..]
lo scostamento minimo si ha in corrispondenza del prezzo 120 (circa 1 millesimo di punto percentuale, la differenza di calcole del rendimento tra rend e tir.x, anche con cedole trimestrali)
se ci si accontenta di un calcolo approssimato ad 1 decimo di punto percentuale, si può decidere di assumere equivalenti i risultati di ren con quelli di tir.x nell'intervallo di prezzi che va da 100 a 140
utilizzare il valore cedola annuale, anche nel caso di semestrale o trimestrale, come proponi, comporterebbe una variazione solo parziale dei risultati di rend, ottenendo l'effetto di allineare con l'ascissa le curve verde e gialla, portandole a valore zero.


E' 'fichissimo' vedere i veri esperti all'opera... OK!

Dall'approfondimento delle discordanze traggo una conferma: per prezzi fra 50 1 150 (i più 'comuni') l'approssimazione di periodicità annuale (scostamento=asse orizzontale) è un utilissimo aumento della precisione ottenibile senza sforzi o controindicazioni. La differenza con le curve rossoblu risulta in quel modo minima.

Non applicarla sarebbe solo un 'perseverare nell'errore'...

Tra l'altro, l'incremento di rendimento 'teorico' registrato dalla funzione TIR.X() per periodicità più frequenti non è spesso 'congruo' alle personali capacità/possibilità di reinvestimento. Una leggera sottostima del rendimento 'teorico', ai fini personali, mi 'garba' anche...
 
alla fine queste sono discussioni molto teoriche che facciamo per la passione di indagare e spigolare su questioni di matematica finanziaria

nel quotidiamo IMHO è importante avere un metodo che permetta la comparazione tra titoli al fine di effettuare le proprie scelte di investimento/disinvestimento

io, prediligo dei fogli dal calcolo snello e veloce a scapito di uno standard comparativo
adotto quasi sempre calcoli semplificati con interesse semplice, e per questo sono stato spesso "aggredito", anche se ciò porta ad una distorsione dei risultati, in particolare ad una enfatizzazzione quanto più marcata, tanto più nelle situazioni di maggior rendimento

ma lo scopo principale per me è la sceta tra strumenti omogenei, il calcolo serve solo a darmi una misurazione relativa e non mi importa nulla nello specifico se i valori che trovo sono "standard" o "personali"

ben venga l'uso di rend se è comodo, anche se impreciso
l'importante è utilizzarlo con cognizione di causa e non da babbalocchi :eek:
 
Dall'approfondimento delle discordanze traggo una conferma: per prezzi fra 50 1 150 (i più 'comuni') l'approssimazione di periodicità annuale (scostamento=asse orizzontale) è un utilissimo aumento della precisione ottenibile senza sforzi o controindicazioni. La differenza con le curve rossoblu risulta in quel modo minima.
attenzione a non fraintendere,
il confronto andrebbe fatto tra le curve rossa e gialla (cedola semestrale)
oppure tra le curve blu e verde (cedola trimestrale)
se consulti i delta rendimento prezzo 50 e cedola trimestrane, risultano oltre il 4% tra tir e rend il chè non è proprio trascurabile

pertanto, come già detto, in caso di cedole trimestrali, considererei equivalente il risultato di rend/tir nella fascia 100 - 140 estendibile tuttalpiù a 90 - 160 con approssimazione di 1/2 punto percentuale
se le cedole sono semestrali, l'errore è minore e quindi il campo di equivalenza si estende a 80 -180
ovviamente nei titoli a cedole annuale rend e tir.x coincidono
 
siete bravissimi!!!:bow:;)
Ma !! dal punto di vista pratico alla fin fine, quale formula consigliate, che sia pratica, la piu'semplice possibile, il piu' possibile fedele ai rendimenti :confused::bow:
 
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