Dexia XXXII - Thread Unificato

  • Ecco la 68° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    La settimana è stata all’insegna degli acquisti per i principali listini internazionali. Gli indici americani S&P 500, Nasdaq e Dow Jones hanno aggiornato i massimi storici dopo i dati americani sui prezzi al consumo di mercoledì, che hanno evidenziato una discesa in linea con le aspettative, con l’inflazione headline al 3,4% e l’indice al 3,6% annuo, allentando i timori per un’inflazione persistente. Anche le vendite al dettaglio Usa sono rimaste invariate su base mensile, suggerendo un raffreddamento dei consumi che hanno fin qui sostenuto i prezzi. Questi dati, dunque, rafforzano complessivamente le possibilità di un taglio dei tassi a settembre da parte della Fed (le scommesse del mercato sono ora per due tagli nel 2024). Per continuare a leggere visita il link

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

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Stato
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mudis ha detto che crediop non diversifica il rischio (noi l'avevamo detto gratis da tempo) e che quindi lega il suo destino a quello del suo debitore. Per farlo fallire occorre che prima fallisca la pubblica amministrazione, che non è del tutto impossibile... questi hanno la precedenza di pagamento anche sullo stipendio del sindaco! Il crediop non fallisce solo perché lo decide andromeda78, e forse non fallisce neppure se il suo debitore lo rimborsa in "nuove lire" :eek: perché in quel caso si rifarà sui dipendenti e sui creditori riservandogli lo stesso trattamento, ma fallisce se gli muore il debitore, oppure se c'è stata qualche truffa dalla casa madre volta a svuotare la controllata al fine di farle fare bancarotta, oppure se a inizio 2015 non riesce a restituire il prestito alla bce.
Ecco perché, ad oggi, il post marzo 2015 mi fa paura.

Rischi ne vedrei anch'io solo in caso DexiaCL si liberasse del Crediop, ma di acquirenti disposti a ristrutturare e garantire per l'istituto al posto dei governi franco/belga non se ne vedono (logicamente).

Utile anche la comparativa con HypoRE - Depfa: quest'ultima senza l'appoggio della casa madre si sarebbe sicuramente avviata al fallimento, vista la pessima situazione al suo interno nel periodo pre-bailout.

http://www.finanzaonline.com/forum/33813437-post1435.html
Presente e quoto OK!
 
@signoredeglianelli: legge della maniglia prima la mamma poi la figlia... ;-)
 
A me sembra il contrario
Giusto alcuni giorni fa si discuteva qui circa il fatto che DCL per rispondere alle richieste della UE sta uscendo dal finanziamento alla collettività locale ed infatti è stata sostituita da Banque Postal ma se esce dal suo business tradizionale che cosa farà ?

Invece qui da noi.... il CREDIOP, se leggiamo la relazione di Banca IMI (pubblicata qui qualche settimana fa) mi sembra di ricordare che gestisca ancora il 19% del debito della P.A. italiana. Se poi leggiamo il report del primo semestre vediamo che l'attenzione della banca si sta spostando verso il project financing che magari non da remuneratività immediata ma la garantisce a lungo termine, quindi insomma sono business non particolarmente evidenti ma solidi, in particolare mi tranquillizzano:
i recenti Bond emessi congranzia dello stato e portati alla BCE per il LTRO
il 19% del debito della PA italiana (quanti comuni italiani sono falliti in questi anni ?)
Poi è vero che probabilmente il CREDIOP così come lo conosciamo ora probabilmente nel 2015 non ci sarà più e come in francia si andrà verso una revisione del sistema di finanziamento della PA (vedi i recenti cambiamenti in CDP - Cassa Depositi e Prestiti).

Puoi postare il doc Imi sul Crediop?Grazie
 
cmq nessun movimento pesante sul Crediop...Oramai il mercato è completamente disaccoppiato dalle agenzie di rating americane....E questo è un'aspetto positivo di questa crisi (dal 2008 in poi) ha contribuito a far capire la inutilità delle agenzie di rating...Possono dire o fare quello che vogliono ma oramai non generano più movimenti di mercato.
 
cmq nessun movimento pesante sul crediop...oramai il mercato è completamente disaccoppiato dalle agenzie di rating americane....e questo è un'aspetto positivo di questa crisi (dal 2008 in poi) ha contribuito a far capire la inutilità delle agenzie di rating...possono dire o fare quello che vogliono ma oramai non generano più movimenti di mercato.

....................................gia' OK!
 
battaglia in acquisto sulla febb 2015 in seguito a scarico eur 150.000 pr 69, gli acquirenti da pr 69 si sono alzati a 71 per comprare
 
cmq nessun movimento pesante sul Crediop...Oramai il mercato è completamente disaccoppiato dalle agenzie di rating americane....E questo è un'aspetto positivo di questa crisi (dal 2008 in poi) ha contribuito a far capire la inutilità delle agenzie di rating...Possono dire o fare quello che vogliono ma oramai non generano più movimenti di mercato.

andro...ma alle 9 di mattina in pieno agosto, che movimento vuoi vedere???
se partono le letterine, ci mettono un paio di settimane...
 
accidenti non sono riuscito a prenderne nemmeno una di quelle 150k in vendita a 69...:wall::wall:
 
andro...ma alle 9 di mattina in pieno agosto, che movimento vuoi vedere???
se partono le letterine, ci mettono un paio di settimane...

ma con tutte le letterine che hanno mandato, avranno anche finito di spolverare i depositi............
ormai saranno rimasti solo gli aficionados.............;)
 
Io la vedo così: il Crediop oggi è una cassa con un sacco di crediti verso la P.A. e con un sacco di debito verso gli obbligazionisti. Anche se il secondo ormai ha quotazioni bassissime che producono rendimenti elevatissimi, il flusso cedolare di queste è inferiore al flusso di interessi incassati dalla P.A. Inoltre, i vincoli di bilancio fanno sì che le possibilità di nuovi impieghi, verso la P.A., da parte di Crediop siano molto ridotte: ma ne consegue che il Crediop si autofinanzi, man mano che i prestiti alla P.A. giungono a scadenza si produce la cassa necessaria a rimborsare i bond in scadenza. A mio avviso l'unico problema sono i mismatch tra le scadenze, ma stiamo parlando di una questione di liquidità, non di solvibilità.
 
Ma oggi la novembre scambia in modo misero !!!
Meglio aspettare ??
 
« Fusionner Dexia et DCL ? On étudie »

ENTRETIEN

Karel De Boeck, l’ancien top manager de Fortis, a été désigné jeudi par le conseil d’administration nouveau patron de Dexia. Il succède à Pierre Mariani, dont il tient « à saluer le travail réalisé depuis 2008 ».

Comment s’est passée la transition avec Pierre Mariani ?

Quand je suis devenu président du conseil (ad interim) fin juin, nous avons convenu avec Pierre Mariani que chacun restait dans son rôle, lui de CEO, moi de président. Et cela a très bien fonctionné. De mon côté, j’ai travaillé ces deux derniers mois avec Robert de Metz, le nouveau président.

Vous le connaissiez ?

Pas directement, même si nous avons des amis communs dans le monde de la banque. Mais nous sommes faits pour nous entendre : Robert de Metz est quelqu’un de multiculturel : il habite Londres, a vécu à Bruxelles, est sorti des grandes écoles françaises et a été inspecteur des Finances à Paris.

Quels sont les dossiers prioritaires aujourd’hui ?

La conclusion d’un accord avec l’Europe sur le « plan upsilon », le plan de résolution ordonnée du groupe. Ce plan comprend l’aboutissement de la scission entre DCL et DexMA, la constitution d’une nouvelle entité pour financer les collectivités locales en France, et un accord définitif sur les garanties d’Etat.

Le coût de ces garanties est un problème majeur : Dexia veut qu’il soit le plus bas possible, alors que l’Etat belge voulait continuer à recevoir des commissions importantes.

Nous n’avons pas encore négocié sur ce point avec la Belgique et la France. Bien sûr, nous voudrions qu’il soit peu élevé. Mais le coût des garanties n’est qu’un paramètre parmi d’autres. Il y a l’évolution des taux d’intérêt, les notations sur les différents actifs et sur Dexia SA, l’évolution des devises, la crise souveraine. Tout cela influence le résultat du groupe.

Parlons du « Liborgate », la manipulation frauduleuse du taux interbancaire de Londres. Dexia semble en être victime. Vous allez aller en justice ?

Cela se peut, mais il est trop tôt pour le dire. Une enquête en interne est toujours en cours chez nous et elle n’est pas facile car il y a de multiples endroits où le Libor a joué. Il faut savoir de combien de points de base le Libor a été manipulé, afin de savoir de combien nous avons été lésés. Toutes les banques ont un intérêt sur la question, et le tout est de voir si chacune intervient de manière individuelle ou si elles veulent prendre une initiative collective…

Les garanties temporaires arrivent à échéance fin septembre, vous croyez que vous aurez un accord avec l’Europe d’ici là ?

Je préfère ne pas m’avancer. Nous n’avons pas encore parlé avec la Commission. Ce sont les Etats qui négocient. L’essentiel pour le groupe est d’avoir une situation juridiquement stable.

Les priorités dans le calendrier sont du côté opérationnel : il faut achever la scission entre Belfius d’un côté (qui continue par exemple à servir de centre de trésorerie du groupe, NDLR) et Dexia/DCL de l’autre. Dans le contexte actuel, nous perdons des gens, souvent de valeur, ce qui laisse des trous. Il faut boucler les ventes en cours : Dexia Asset Management, BIL, DenizBank. Il y a tout un travail juridique et de négociation à accomplir encore entre la signature d’un accord de cession et le « closing » (le bouclage définitif) d’une opération. Je crois que d’ici mars 2013, ce travail sera accompli. Un élément, également très important pour rassurer le personnel inquiet, est d’harmoniser la structure du groupe. Nous travaillons à voir comment intégrer les équipes de Dexia SA (la société holding de droit belge, qui se trouve à Bruxelles) et DCL (la filiale bancaire française), qui est à Paris.

Un des moyens consisterait à fusionner les deux entités ?

Des études sont en cours, mais ce n’est pas évident. Si DCL est absorbé par Dexia SA, nous nous retrouvons avec une société belge mais dont les actifs sont en dehors de la Belgique. Si c’est Dexia SA qui est absorbé par DCL, nous avons une société de droit français mais dont une majorité d’actionnaires sont belges… C’est complexe. Je ne dis pas que c’est impossible, mais il y a des obstacles importants à franchir.

La crise obligataire pose aussi un problème : en règles comptables françaises, qui s’appliquent à DCL, ces pertes latentes sur les obligations doivent être absorbées par les fonds propres. DCL a déjà dû être recapitalisé en 2010 et 2011. Et peut-être encore à la fin de cette année. Dexia SA, dispose d’assez de capital pour soutenir sa filiale ?

Une série de ventes sont en cours, surtout celle de Denizbank, qui doivent avoir un effet positif. En fait, beaucoup dépendra de la date de closing de Denizbank. Si elle intervient avant la fin de l’année, elle amènera dans le groupe un paquet de liquidités.

Désormais, vous allez passer combien de jours à Paris ?

… la moitié de mon temps, je suppose…
 
Les priorités dans le calendrier sont du côté opérationnel : il faut achever la scission entre Belfius d’un côté (qui continue par exemple à servir de centre de trésorerie du groupe, NDLR) et Dexia/DCL de l’autre. Dans le contexte actuel, nous perdons des gens, souvent de valeur, ce qui laisse des trous. Il faut boucler les ventes en cours : Dexia Asset Management, BIL, DenizBank. Il y a tout un travail juridique et de négociation à accomplir encore entre la signature d’un accord de cession et le « closing » (le bouclage définitif) d’une opération. Je crois que d’ici mars 2013, ce travail sera accompli. Un élément, également très important pour rassurer le personnel inquiet, est d’harmoniser la structure du groupe. Nous travaillons à voir comment intégrer les équipes de Dexia SA (la société holding de droit belge, qui se trouve à Bruxelles) et DCL (la filiale bancaire française), qui est à Paris
 
Da segnalare disallineamento evidente obbligazioni DEXIA STESSA STRUTTURA REVERSE

IT0001303350 SCADENZA GENNAIO 2019 TASSO 5% 64
T0001264792 SCADENZA OTTOBRE 2018 TASSO 5.5 71

LA DIFFERENZA DOVREBBE ESSERE INTORNO AI 2.5 PUNTI PER ESSERE ALLINEATE, VE NE SONO 7 IO OSSI SON SCESO DALLA SECONDA E PASSATO SULLA PRIMA, PER CHI LE HA IN PORTAFOGLIO SENZA CAMBIARE EMITTENTE E DURATION LO CONSIGLIO.
 
attenzione alla 2014 dexia CL. dopo settimane ferma a 85, in questi 2 gg sta salendo a 87
io ho preso questa settimana altre 2014 TV intorno a 80.50 di media
 
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