Non fai prima a prendere qualche fondo molto diversificato con qualità del credito media e duration corta?Poi almeno se fallisce un'emittente non è detto che lo vendano in tempo da non subire grosse perdite...
Io ho il Carmignac Securitè che rispecchia un po' la tua filosofia(che è anche la mia) mediamente rende il 4% da più di 20 anni ci sono gli hanni che fa l'1% e quelli che fa il 9%...
Poi con la tua cifra sicuramente non ti fanno pagare nessuna commissione d'ingresso...
Fondi obbligazionari a distribuzione dei proventi: come si calcola la performance
I proventi di un impiego in titoli di debito, siano essi titoli di Stato o obbligazioni, è dato da due elementi distinti: l'interesse periodico corrisposto e l'incremento in conto capitale del bond. Mentre ai risparmiatori interessa soprattutto il primo tipo di frutto, poiché spesso i titoli di debito vengono acquistati e mantenuti in portafoglio sino alla loro naturale scadenza, i fondi comuni calcolano le loro performance considerando entrambi i tipi di utile. Questa precisazione è necessaria per comprendere il primo motivo per il quale i fondi obbligazionari non sono adatti ai risparmiatori in cerca di una rendita periodica.
Fondi obbligazionari a distribuzione dei proventi: cosa guadagna chi li sottoscrive
Poiché ad essere distribuiti sono i proventi totali del fondo e non solo gli interessi maturati, è possibile che un risparmiatore si veda accreditare sul conto corrente dei guadagni non realizzati, che in questo modo diventano un rimborso in conto capitale.
Un esempio numerico chiarirà meglio il concetto. Supponiamo che un investitore sottoscriva una quota del fondo X ad un prezzo di 100 euro. In occasione dell'ultimo “stacco” del provento il fondo valeva 98 euro. Dopo alcuni mesi la quota passa a 102 ed il gestore stabilisce di distribuire il 90% dell'incremento realizzato dall'ultimo pagamento (comprensivo sia degli interessi maturati, sia della plusvalenza sui titoli in portafoglio). Poiché il guadagno ammonta a 4 euro per quota il “dividendo” pagato ammonterà al 90% di tale cifra ossia 3,6 euro per quota. Al pari di quello che accade alle azioni il giorno successivo allo stacco del dividendo, il valore unitario della quota subirà una diminuzione pari all'incirca all'ammontare del provento stesso. Essa passerà quindi da 102 a 98,40.
Il nostro risparmiatore che ha acquistato la sua quota a 100 ha ottenuto 3,60 euro in contanti, ma tale somma non corrisponde agli effettivi maturati. Poiché a fronte di 100 investiti ora ne ha solo più 98,40 una parte del provento incassato corrisponde, di fatto, ad un rimborso in conto capitale.