Il volpino l'aveva scritto....................bastava leggere

zagalo

Nuovo Utente
Sospeso dallo Staff
Registrato
16/1/03
Messaggi
10.683
Punti reazioni
308
Sostiene chi gli ha parlato di recente che il suo progetto è chiaro: se vince le elezioni del 2006 trasferisce all´estero le sue ricchezze e tenta ancora di governare. Se le perde, vincerà l´Italia, ma lui l´Italia se la comprerà: Mediaset e la Mondadori ce le ha. E poi il Corriere e poi Telecom e poi magari bei pezzi di Mediobanca e delle Generali. E poi chissà. Altro che Palazzo Chigi. I Poteri Forti, comunque finisca, ora abitano ad Arcore.

Belin, che il volpino gli abbia parlato di recente??????????? :clap: :clap: :clap:

Il volpino l'ha scritto in tempi non sospetti. E non è finita: ocio al piccolofenomeno.

Grazie ake e chez per le news.
 
e che è immortale , mi pare che non abbia più cinquant'anni
 
Bnl: Nattino, Ops buona ma differenza con valore titoli

ROMA (MF-DJ)--"Stiamo aspettando i risultati, non posso dare un'opinione. E' un'offerta pubblica ben congegnata solo che c'e' una certa differenza tra il valore di mercato di Bnl e l'equivalente attuale che risulta dallo scambio". Cosi' Giampiero Nattino, presidente di B.Finnat, ha risposto a margine dell'assemblea dell'Ania sull'Ops lanciata da Bbva su Bnl. Alla domanda su un possibile rialzo dell'offerta da parte dei baschi, Nattino ha sottolineato che "non ho un'opinione in materia. Sono operazioni molto grandi che coinvolgono grandi istituti. Sono loro che decidono secondo il piano industriale". La decisione sulla possibile adesione all'Ops sara' presa dal Cda della banca, che non e' stato ancora convocato, ma "lo faremo nei termini giusti. C'e' tempo", ha concluso Nattino. vs/pev (END) Dow Jones Newswires June 21, 2005 06:34 ET (10:34 GMT)
 
Ceccobeppe ha provato sfondare i ,72 per arrivare al mio chirurgico, ma il primo assalto è stato respinto. Vediamo il prox.

Babbiona in 9 (nove) tiks :wall:

Marcellino: t.p. ,60

Stra: se regge il ,25 dovrebbe riprendere la corsa. Almeno: sperem.
 
zagalo ha scritto:
Sostiene chi gli ha parlato di recente che il suo progetto è chiaro: se vince le elezioni del 2006 trasferisce all´estero le sue ricchezze e tenta ancora di governare. Se le perde, vincerà l´Italia, ma lui l´Italia se la comprerà: Mediaset e la Mondadori ce le ha. E poi il Corriere e poi Telecom e poi magari bei pezzi di Mediobanca e delle Generali. E poi chissà. Altro che Palazzo Chigi. I Poteri Forti, comunque finisca, ora abitano ad Arcore.

Belin, che il volpino gli abbia parlato di recente??????????? :clap: :clap: :clap:

Il volpino l'ha scritto in tempi non sospetti. E non è finita: ocio al piccolofenomeno.

Grazie ake e chez per le news.


grande zaga................ :bye:
 
ankh ha scritto:
grande zaga................ :bye:
Il grande è meglio lasciarlo perdere.

Se guardo massimino, mi viene il magone. E i bauscia me l'avevan predetto :wall: :wall: :wall: :wall: che cera la possibilità dell'oca da parte del lingottino.
 
oooohhh....ma che post interessante...
molto ma molto significativo !

:D

asp...pomeriggio verifico che cosa hai detto in altre occasioni....e mi sa che ne vedremo delle belle...
:D
 
Il Tecnico ha scritto:
oooohhh....ma che post interessante...
molto ma molto significativo !

:D

asp...pomeriggio verifico che cosa hai detto in altre occasioni....e mi sa che ne vedremo delle belle...
:D
........verifica pure, non racconto mica musse come te :D

Nel tuo 3d ho postato gli eseguiti su ceccobeppe come volevi tu. Ora tocca a te rispondere alla mia domanda.
 
Il Tecnico ha scritto:
oooohhh....ma che post interessante...
molto ma molto significativo !

:D

asp...pomeriggio verifico che cosa hai detto in altre occasioni....e mi sa che ne vedremo delle belle...
:D


senza che vai a perdere tempo, te lo dico io..............

ha sempre detto prima ciò che faceva e ciò che gli veniva sussurrato da ...bocche amiche......

chiaro.....ha detto quello che poteva dire in "aperto"...........

questo te lo posso garantire io......................

poi .............fa quello che vuoi...............

ps... cerca di gainare anzichè perdere tempo in polemiche sterili ed inutili...

ps 2 ... poi...fa quello che vuoi.............

ciao tecnico
 
ps... cerca di gainare anzichè perdere tempo in polemiche sterili ed inutili...


questo non solo non lavora in borsa,non lavora proprio :D :D :D
 
chezmaxime ha scritto:
ps... cerca di gainare anzichè perdere tempo in polemiche sterili ed inutili...


questo non solo non lavora in borsa,non lavora proprio :D :D :D
Tu che segui le news, sai mica chi entra al posto di tim? Grazie.
 
zagalo ha scritto:
Tu che segui le news, sai mica chi entra al posto di tim? Grazie.

di ufficiale non ho trovato nulla.stasera con più calma faccio un giro di tutti i siti per vedere se almeno c'è qualche voce un po' seria
 
chezmaxime ha scritto:
di ufficiale non ho trovato nulla.stasera con più calma faccio un giro di tutti i siti per vedere se almeno c'è qualche voce un po' seria
Mica per altro: un'entratina si potrebbe tentare.
 
zagalo ha scritto:
Mica per altro: un'entratina si potrebbe tentare.

eccerto che sì.intanto ho trovato questa


Bca Italease: Bca Antonveneta ha il 7,226% (Consob)

(Teleborsa) - Roma, 21 giu - Bca Antonveneta ha una quota del 7,226% del capitale di Bca Italease. La quota è detenuta per diretta proprietà. Lo si apprende dalla Consob che ha pubblicato il consueto aggiornamento sulle partecipazioni rilevanti. L'operazione è datata 14 giugno 2005.


21/06/2005 - 13:48
 
Pop. Milano, Mazzotta deve vincere in Arena prima agguantare il Toro (20/05/2005 19.00.45)

La quotazione di Toro, gruppo assicurativo alla ricerca di un partner bancario per colmare il proprio vuoto nella bancassurance, ha riacceso il dibattito sullo scacchiere delle alleanze tra chi vende polizze vita e chi ha la presenza sul territorio per poterle distribuire capillarmente. La società del gruppo DeAgostini ha buttato l’esca: “Vogliamo un accordo che sia win on win” ha ripetuto più volte l’a.d. Sandro Salvati, intendendo che Toro non accetterà “mai” una liason troppo sbilanciata a favore degli istituti di credito. Il mercato non hanno perso un secondo ed è partito il tam tam intorno a chi riuscisse a prendere al lazo il Toro. Tra i papabili qualcuno ha fatto il nome della Popolare di Milano di Roberto Mazzotta, che si starebbe movendo sotto traccia magari facendosi anticipare da un acquisto di titoli della compagnia torinese ora in fase di offerta pubblica di vendita. Un’ipotesi questa che, a ben vedere, non è molto popolare. Marco Boroli, uno degli esponenti più autorevoli della famiglia che divide con i Drago la proprietà del gruppo DeAgostini, siede infatti nel cda del Banco Popolare di Verona e Novara del quale è anche membro del comitato esecutivo. E l’apertura di Toro proprio ad un’altra popolare che ha sovrapposizioni territoriali con il gruppo presieduto da Fratta Pasini potrebbe non essere vista proprio come un “gentlement agreement” a Verona. Business is business, è vero. Ma che non sia così impopolare.


occhio alla data,è vecchio di un mese

da finanza.com
 
Domani ci rileggiamo alla sera: incontro coi bauscia per preparare la grigliatina.

Ciaooooooooo.
 
zagalo ha scritto:
Domani ci rileggiamo alla sera: incontro coi bauscia per preparare la grigliatina.

Ciaooooooooo.

ti ho scritto un mp su chi entra al posto di tim(siccome era una risposta privata non la metto qui).la risposta di una sim(primaria,come si suol dire) è nin 'zò
 
un po' di dagospia serale

BAZOLI GIOVANNI (8). Nanni e ballerine (Fiorani&C).
E’ lui il vero erede di Enrico Cuccia, il grande gnomo della finanza italiana. E’ con lui che mi sono “confessato” a Villar Perosa prima di prendere congedo dal vostro mondo di panna montata. E’ lui che è riuscito a convincere Romano Prodi a non provocare scissioni nell’Unione tanto care all’alchimista sardo Arturo Parisi. Non a caso ribattezzato dai suoi nemici Alì il Chimico. E’ lui, il bresciano più amato dall’ex papa Montini, che andrà a sedersi in via Nazionale. Con buona pace dell’ex pretendente prodiano, il laico Mario Monti.

GAGGI MASSIMO (4). Se il confessore Max s’inginocchia di fronte al peccatore Karl.
Gran brutto spettacolo quello offerto in tv dal trappista della virgola con i baffi, il corrierista d’America Max Gaggi, chiamato ad intervistare l’Ingegnere di Ivrea. Non tanto per l’ingeneroso giudizio sul vostro Avvocato e la Fiat, ma per non aver obiettato nulla all’uomo che già prima del dottor Romiti è stato abile a uscire da situazioni difficili e ambigue (dalla vice presidenza della Fiat al breve passaggio al Banco Ambrosiano di Roberto Calvi). Che l’adorata Silvia Monti Donà delle Rose De Benedetti lo protegga. Almeno da certi riti di giornalismo-spot. Del resto la pubblicità non è forse, per dirla con Edgar A. Shoaff, “l’arte di creare bugie intere da mezze verità”?
FIORANI GIAMPIERO (4). Il piazzista (creativo) di Lodi.
Sosteneva Dick Cavett a proposito del marketing: “Finché la gente accetterà la spazzatura, sarà redditizio venderla”. Detto (e fatto). L’amministratore della Popolare di Lodi impegnato a contrastare l’Opa degli olandesi di Abn Amro ha deciso di regalare l’Atlante stradale del Centro Nord (edizioni del Touring club italiano) a tutti i soci della Bipielle che sottoscriveranno almeno 600 azioni di nuova emissione per far fronte all’aumento di capitale da 1,5 miliardi. Ahi! Ahi! azionista fa da te.


(Antonio Fazio e Lamberto Cardia-LaPresse)


CARDIA LAMBERTO (6). Se Ricucci non fa rima con Cucchi.
Gran parterre alla sagra della rima di Cetona organizzata da Mariella Cerruti Marocco e dal poeta Maurizio Cucchi. Con tanto di generosa benedizione di San Paolo (Imi). La gara per i concorrenti consisteva di realizzare in 24 ore una composizione poetica “lunga non meno di 14 versi e non più di 40” nella quale dovevano comparire le parole bosco, corpo, piscina e casa. Alla maratona dei nuovi Montale non ha partecipato il pur presenzialista presidente della Consob che, se avesse potuto, avrebbe espresso i suoi dubbi sullo scalatore Stefano Ricucci e sui rampanti palazzinari romani con questi ammonitori versi belliani:
“Vòi imparà a far quadrini a la romana?
Ecchete in du’ parole la magnèra.
Da terra rossa tu pe’ puzzolana;
Metti la sòla vecchia tinta nera;
Spaccia acquavita nova de funtana;
Fa’ vienì robba e frega la dogana;
Nisconni un piommo sotto la stadera...”
 
5 - Battutaccia urlata da un tifoso romanista, dopo il matrimonio di Francesco Totti e Ilary Blasi, rivolto alla sposa: "Nun ce lo spompà troppo..."
2 – DE BENEDETTI VUOLE SEMPLICEMENTE RILEVARE LA QUOTA FIAT IN ITALENERGIA
Mentre Carletto De Benedetti, insieme ai figli “adorati” e al fratello “filosofo” rivede le cassette con la sua storica intervista a RAISAT, a Milano qualcuno si sforza ancora di capire che cosa può aver mosso l’Ingegnere a cenare per ben due volte con il Cavaliere. L’ultima versione è interessante e porta comunque in direzione di Torino dove oltre al ferro vecchio dell’automobile c’è dell’altro. Secondo gli esegeti l'ingegnere vuole semplicemente rilevare la quota Fiat in Italenergia bis, la società che controlla la Edison. Pagando bene la quota, darebbe un grande aiuto nel "salvataggio" Fiat, ma per fare questo gli serve l'ok di Berlusconi per varie e ovvie ragioni.

Una di queste riguarda la promessa che il Cavaliere ha fatto ai francesi di scongelare il tetto del 2% ai diritti di voto di Edf in Edison. In cambio Berlusconi ha appena ottenuto dai cugini francesi il via libera per l'Enel di partecipare allo sviluppo del nucleare in Francia. Oggi Carletto ha dalla sua niente meno che il premier francese De Villepin con il quale è quasi parente, e quindi conta sul gradimento dei soci di maggioranza di Edison, i francesi di Edf. Coronerebbe così il suo sogno di diventare il secondo produttore italiano di energia con la società che fa capo alla Cir, che si chiama appunto Energia.


(Carletto De Benedetti)


Una cena riservatissima a Milano l'Ingegnere l'aveva già dedicata sul tema il 7 novembre 2004 al ministro dell'economia Nicholas Sarkozy, e vi parteciparono anche Profumo, Montezemolo e Umberto Quadrino (presidente di Edison). In quell’occasione Carletto aveva raccolto rassicurazioni, ma poi fu scelta come prima opzione la strategia dell'Enel, e proprio su questa base Jean Pierre Raffarin si trovò a contrattare con Berlusconi. Ora quell'accordo è fatto. A Parigi comanda De Villepin e lui e è tornato alla carica. Le polemiche sulla Fiat, sull’Avvocato e sul nocciolo torinese, fanno parte del contorno.
4 - TRONCHETTI RICICCIA OLIVETTI
Non c’è panico tra i dipendenti, l’operazione era scontata e scontato il trasferimento del comando a Milano. Il 30 giugno sarà operativa l’incorporazione di TIM dietro la controllante TelecomItalia. Le redini del Gruppo passano definitivamente in mano agli uomini di Tronchetti, “i milanesi di Pirelli”, e pur rimanendo intatto il suo brand, TIM diventa in pratica una divisione che conserverà il marchio dell’azienda fondata nel 1994. Non solo: Marco Tronchetti Provera sembra intenzionato a far rinascere il marchio storico di Olivetti, l’azienda che Camillo Olivetti, l’eclettico ingegnere padre di Adriano, fondò a Ivrea nel 1908. Dagli stabilimenti di quell’azienda uscì nel 1965 il primo calcolatore “Perottina” dal nome del suo inventore, l’ingegner Perotto. Anche recentemente, in occasione della vendita di Finsiel, è stato chiesto inutilmente a Tronchetti di cedere il marchio Olivetti conosciuto in tutto il mondo. Toccherà a Giovanni Ferrario, l’ex-manager Pirelli che nel 2004 ha incassato favolose stock-options, guidare la riscossa della storica azienda liquidata nel 1996 da Carletto De Benedetti.
6 – CUCCIA? SULL’ATTENTI!
“… educato, biondo, carino e paffutello”, sembra il ritratto di Lapo-Lapo, invece è ciò che Giovanni Malagodi scriveva nel 1947 di Enrico Cuccia, l’uomo che nell’agosto del 1944 mise le basi nell’ufficio romano di piazza SS. Apostoli di Mediobanca, la sua creatura. Lo fece con Raffaele Mattioli, il banchiere-umanista della COMIT che non vedeva l’ora di scrollarsi dalla spalle la silhouette di questo siciliano, laureato a Roma che aspirava a fare il cronista del “Messaggero”. Se gli fosse riuscito oggi avrebbe difficoltà a descrivere le scalate dei palazzinari. Ne è convinto Sergio Siglienti, l’ex-capo della Comit, quasi ottantenne che ha conosciuto bene il “grande vecchio” di via Filodrammatici. “Mi creda – dice Siglienti a Rinaldo Gianola dell’Unità – Cuccia non avrebbe aiutato questi neocapitalisti con fortune enormi, alimentate forse dagli immobili”. Poi il banchiere ricorda un dettaglio che piacerà molto a De Benedetti: “… gli industriali più potenti d’Italia si mettevano sull’attenti quando ricevevano una telefonata da Cuccia: Agnelli, Pirelli, De Benedetti, Pesenti, nessuno faceva eccezione”.
– SCAMBIO DI SCORTESIE LIVOLSI-COLAO
Dove ti volti, c’è Livolsi. Il finanziere che ha guidato Fininvest e che rappresenta il crocevia di mille interessi, sta sfruttando il suo momento e oggi si esibisce in un’intervista al “Sole 24 Ore” in cui spiega lo scenario del nuovo capitalismo. La sua analisi è una bella favoletta: “In Italia non ci sono più le grandi famiglie e i nuovi imprenditori stanno semplicemente reinvestendo la loro abbondante liquidità”. A proposito di RCS, l’amico del Cavaliere e di Chicco Gnutti, e nel cuore di Gianni Letta, non risparmia toni polemici contro i Soci e contro Colao Meravigliao: “I patti hanno poco senso di esistere, perché non si capisce bene cosa difendono: se il management è capace, si difende da solo facendo forza sul proprio operato”. Così parla il nuovo “attore” Aldo Livolsi, l’uomo che pochi giorni fa è stato duramente attaccato dal “Corriere della Sera” per l’acquisto di una quota della famosa Banca del Gottardo. Scambio di cortesie.
 
Indietro