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Ho scoperto questo titolo MCEL un po’ per caso…. www.energoclub.it
A mio avviso ha delle potenzialità enormi…..
Le difficoltà di accumulo sono tra i principali ostacoli alla diffusione di sistemi basati sulle tecnologie ad idrogeno, per contro esistono molte possibili tecniche o anche strategie adottabili, purtroppo non è incentivata la ricerca e lo sviluppo di questi sistemi (al pari delle tecniche per la produzione), sopratutto la mancanza di ricerca sta rallentando lo sviluppo delle filiere utili al concreto sviluppo di tale vettore energetico, nonostante le buone intenzioni che a parole si dichiarano frequentemente negli ambienti politici, di fatto i fondi rimangono marginali e comunque insufficienti al conseguimento di uno standard applicativo utile ad iniziare la diffusione commerciale di veicoli ad idrogeno o comunque a celle a combustibile.
A livello teorico esistono una decina di sistemi di accumulo, alcuni prevedono lo stoccaggio di idrogeno puro, altri prevedono di abbinare le molecole H2 con altri elementi chimici dai quali essere ricavato all'occorrenza, altri sistemi ancora prevedono di abbinare H2 con carbonio o con biossido di carbonio e di utilizzare tali miscele come carburante.
Non necessariamente si dovrà adottare uno solo tra questi sistemi, più verosimilmente alcuni tra i vari sistemi potrebbero essere adatti ad uno o a più particolari utilizzi.
Gas compresso o liquefatto non sono a mio avviso fattibili per la notevolissima pericolosità dell’idrogeno… capace di infiltrarsi ovunque ed estremamente esplosivo…
Ed eccoci al dunque….
La tecnologia che in futuro potrebbe risolvere maggiori problemi di accumulo, trasporto e distribuzione dell'idrogeno sembra essere la tecnologia basata sul sodio boroidruro. In pratica l'idrogeno viene imprigionato nei legami chimici del boro e del sodio, formando un sale. Una soluzione acquosa composta per metà da sodio boroidruro e metà di acqua (in peso) fornisce (attraverso un catalizzatore al rutenio) idrogeno con un rapporto energetico simile, in volume, alla benzina. Una volta che l'idrogeno viene estratto dal sodio boroidruro rimane del borace, una sostanza presente nei detersivi comuni, la quale può essere riciclata nuovamente in sodio boroidruro.
L'utilizzo del NaBH4 non è recente, la Nasa lo aveva adottato per alimentare i razzi dello shuttle, il programma fu accantonato negli anni '70 perchè il sale non reggeva le enormi temperature a cui sono sottoposte le strutture dello shuttle. I tecnici dell'epoca sostenevano che il sodio boroidruro avrebbe avuto una possibilità nell' impiego per uso civile tra la fine e inizio secolo.
La DaimlerChrisler ha costruito un prototipo applicando la tecnologia che utilizza il sale in questione per alimentare delle fuelcell (il Natrium, su un modello Town & Country della Chrysler). Anche la PSA-Peugeot ha costruito un prototipo con il catalizzatore al rutenio, si chiama H2O.
La Millennium cell (che produce i sistemi catalizzatori brevettati ) ha realizzato diversi prototipi con la Ford. Altre applicazioni stanno per essere presentate dalla Amperion, una ditta di servizi per le compagnie di telecom ,in particolare per i generatori elettrici di emergenza nelle centrali di telecomunicazioni, ospedali, uffici ecc. Probabilmente la prima applicazione in scala sarà attuata dall'esercito USA che sta costruendo dei generatori strategici e tattici per le necessità di energia elettrica logistica.
I problemi da superare sono:
1) Alto costo del sodio boroidruro, comunque il borace residuo può essere continuamente riciclato per cui il costo diventa ammortizzabile.
2) Messa a punto di un buon sistema di riciclaggio sodio boroidruro-borace-sodio boroidruro.
3) Ottimizzazione del sistema catalizzatore sia in costi che in rendimento
I problemi sono in gran parte di tipo economico, la Millennium Cell indica in 4/5 anni il tempo necessario a loro per ovviare a questi problemi e ritiene che il sistema possa avere una certa diffusione tra una decina d'anni. Probabilmente con investimenti maggiori i tempi potrebbero essere accorciati.
In pratica, l'utilizzo di questo sistema risolverebbe due terzi dei problemi che ostacolano l'impiego di idrogeno, il sistema di accumulo -trasporto e il sistema di distribuzione-utilizzo, in quanto, a differenza di tutti gli altri sistemi, non è infiammabile e neanche tossico-nocivo. Certo è una tecnologia abbastanza recente ma dobbiamo comunque avanzare una critica ai mezzi di informazione nazionali che non hanno non solo messo in evidenza ma neanche accennato a questa nuova prospettiva.
www.millenniumcell.com
A mio avviso ha delle potenzialità enormi…..
Le difficoltà di accumulo sono tra i principali ostacoli alla diffusione di sistemi basati sulle tecnologie ad idrogeno, per contro esistono molte possibili tecniche o anche strategie adottabili, purtroppo non è incentivata la ricerca e lo sviluppo di questi sistemi (al pari delle tecniche per la produzione), sopratutto la mancanza di ricerca sta rallentando lo sviluppo delle filiere utili al concreto sviluppo di tale vettore energetico, nonostante le buone intenzioni che a parole si dichiarano frequentemente negli ambienti politici, di fatto i fondi rimangono marginali e comunque insufficienti al conseguimento di uno standard applicativo utile ad iniziare la diffusione commerciale di veicoli ad idrogeno o comunque a celle a combustibile.
A livello teorico esistono una decina di sistemi di accumulo, alcuni prevedono lo stoccaggio di idrogeno puro, altri prevedono di abbinare le molecole H2 con altri elementi chimici dai quali essere ricavato all'occorrenza, altri sistemi ancora prevedono di abbinare H2 con carbonio o con biossido di carbonio e di utilizzare tali miscele come carburante.
Non necessariamente si dovrà adottare uno solo tra questi sistemi, più verosimilmente alcuni tra i vari sistemi potrebbero essere adatti ad uno o a più particolari utilizzi.
Gas compresso o liquefatto non sono a mio avviso fattibili per la notevolissima pericolosità dell’idrogeno… capace di infiltrarsi ovunque ed estremamente esplosivo…
Ed eccoci al dunque….
La tecnologia che in futuro potrebbe risolvere maggiori problemi di accumulo, trasporto e distribuzione dell'idrogeno sembra essere la tecnologia basata sul sodio boroidruro. In pratica l'idrogeno viene imprigionato nei legami chimici del boro e del sodio, formando un sale. Una soluzione acquosa composta per metà da sodio boroidruro e metà di acqua (in peso) fornisce (attraverso un catalizzatore al rutenio) idrogeno con un rapporto energetico simile, in volume, alla benzina. Una volta che l'idrogeno viene estratto dal sodio boroidruro rimane del borace, una sostanza presente nei detersivi comuni, la quale può essere riciclata nuovamente in sodio boroidruro.
L'utilizzo del NaBH4 non è recente, la Nasa lo aveva adottato per alimentare i razzi dello shuttle, il programma fu accantonato negli anni '70 perchè il sale non reggeva le enormi temperature a cui sono sottoposte le strutture dello shuttle. I tecnici dell'epoca sostenevano che il sodio boroidruro avrebbe avuto una possibilità nell' impiego per uso civile tra la fine e inizio secolo.
La DaimlerChrisler ha costruito un prototipo applicando la tecnologia che utilizza il sale in questione per alimentare delle fuelcell (il Natrium, su un modello Town & Country della Chrysler). Anche la PSA-Peugeot ha costruito un prototipo con il catalizzatore al rutenio, si chiama H2O.
La Millennium cell (che produce i sistemi catalizzatori brevettati ) ha realizzato diversi prototipi con la Ford. Altre applicazioni stanno per essere presentate dalla Amperion, una ditta di servizi per le compagnie di telecom ,in particolare per i generatori elettrici di emergenza nelle centrali di telecomunicazioni, ospedali, uffici ecc. Probabilmente la prima applicazione in scala sarà attuata dall'esercito USA che sta costruendo dei generatori strategici e tattici per le necessità di energia elettrica logistica.
I problemi da superare sono:
1) Alto costo del sodio boroidruro, comunque il borace residuo può essere continuamente riciclato per cui il costo diventa ammortizzabile.
2) Messa a punto di un buon sistema di riciclaggio sodio boroidruro-borace-sodio boroidruro.
3) Ottimizzazione del sistema catalizzatore sia in costi che in rendimento
I problemi sono in gran parte di tipo economico, la Millennium Cell indica in 4/5 anni il tempo necessario a loro per ovviare a questi problemi e ritiene che il sistema possa avere una certa diffusione tra una decina d'anni. Probabilmente con investimenti maggiori i tempi potrebbero essere accorciati.
In pratica, l'utilizzo di questo sistema risolverebbe due terzi dei problemi che ostacolano l'impiego di idrogeno, il sistema di accumulo -trasporto e il sistema di distribuzione-utilizzo, in quanto, a differenza di tutti gli altri sistemi, non è infiammabile e neanche tossico-nocivo. Certo è una tecnologia abbastanza recente ma dobbiamo comunque avanzare una critica ai mezzi di informazione nazionali che non hanno non solo messo in evidenza ma neanche accennato a questa nuova prospettiva.
www.millenniumcell.com