Nuove considerazioni sul mercato mobiliare dopo la fine della recessione.

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Bisogna adottare un nuovo metodo d'interpretazione del mercato mobiliare.
Il significato funzionale di alcuni elementi posti a fondamento del mercato mobiliare a partire dalla seconda metà di marzo del 2009 è mutato.
Gli elementi del sistema si combinano secondo un ordine nuovo.
Il sistema del mercato mobiliare non funziona più come ha funzionato fino ad ora.
Bisogna adottare una nuova stratregia di investimento finanziario.
:yes::yes::yes:
 
Io ho sempre detto che dopop la fine della recessione l'economia reale è l'elemento fondamentale nel sistema del funzionamento del mercato mobiliare.
L'economia degli USA se confermerà sia nel quarto trimestre del 2009 sia nel primo trimestre del 2010 i buoni risultati ottenuti nel terzo trimestre del 2009 potrà determinare un un costante rafforzamento del dollaro.
E un dollaro forte fa bene agli USA e all' EUROPA.
Soprattutto all' EROPA che ha la necessità di recuperare sul piano della produzione industriale molta strada rispetto agli USA.
 
In questo momento l'EUROPA è il principale problema per i mercati mobiliari.
Dubai.
Grecia.
Spagna.
E presto, io ne sono sicuro, Gran Bretagna.
Per l'EUROPA si prepara una crisetta finanziaria.
Quello che gli USA hanno vissuto dopo il 15 settembre 2008 presto potrebbe interessare l'EUROPA.
Gli USA probabilmente ne resteranno al riparo.
Ma la frattura grafico-temporale fra gli indici S&P 500, Dow Jones e il nostro indice principale è destinata ad ampliarsi. :yes::yes::yes:
Gli USA resteranno al riparo della prossima crisetta finanziaria che interesserà l'EUROPA perché oggi il sistema degli investimenti e dei consumi mondiale si basa sul rapporto fra gli USA e la CINA.
I due Stati costituiscono un sistema di scambi economico-finanziari autosufficiente.
Forse un sistema di scambi non in grado di determinare una forte crescita economica per entrambi, ma senz'altro un sistema di scambi in grado di affrontare il 2010 al riparo di una nuova recessione e di permettere così agli USA di completare le riforme strutturali che si sono sviluppate a partire dal 2008.
A questo bisogna aggingere che gli USA e la CINA beneficeranno della crescita economica del BRASILE, dell' INDIA e dell' AUSTRALIA.
La RUSSIA resta un sistema economico indescrivibile di cui niente si può dire riguardo il futuro.
 
Io penso che l'EUROPA dovrà presto affrontare problemi legati al rischio di fallimento di importanti istituti bancari.
Se non dovesse verificarsi un fallimento reale di istituti bancari europei, il sistema finanziario europeo sarà nel 2010 in ogni caso il punto debole dell'economia europea.
 
Wall Street già da tempo sta attraversando una fase di transizione che non avrà fine prima di conoscere lo stato di salute dell'economia degli USA nel quarto trimestre del 2009.
A gennaio sapremo come è finito il quarto trimestre del 2009.
A gennaio sapremo quale sarà stata la performance del PIL degli USA nel quarto trimestre del 2009.
E definitivamente del 2009.
Se le notizie saranno migliori delle attese o comunque confortanti un ulteriore rafforzamento del dollaro sarà il segno di una nuova fase espansiva dell' economia degli USA.
Bisognerà allora valutare se l'investimento azionario potrò continuare ad avere margini di crescita interessanti.
Io non escludo il rischio di vedere nel 2010 gli investimenti obbligazionari privilegiati dagli investitori.
E questo rischio potrà essere escluso solo se l'economia reale sarà in grado di crescere con costanza e senza incertezze.
 
Fa bene alla mente leggerti.
Ma l'incertezza non è una costante dei mercati mobiliari anche con largo anticipo rispetto alle decisioni?
Certo gli assi di cui parli sono ben delineati ed è vero che l'Europa è tagliata fuori in larga parte con poche e rare eccezioni.

Ed è altrettanto vero che se certe situazioni verranno guidate e accompagnate dalle decisioni dell'UE, la situazione europea diventerà fra poco incandescente: esempio sono le decisioni prese proprio ieri nei confronti della RBS.

Altra regione europea a rischio bancario è l'Austria.

Comunque anche gli USA prima di lanciare la produzione industriale dovranno faticare non poco.
Per ora urge ripristinare la riserva bancaria e l'operazione non è semplice. Per questo che l'economia reale non riprende.
 
Fa bene alla mente leggerti.
Ma l'incertezza non è una costante dei mercati mobiliari anche con largo anticipo rispetto alle decisioni?
Certo gli assi di cui parli sono ben delineati ed è vero che l'Europa è tagliata fuori in larga parte con poche e rare eccezioni.

Ed è altrettanto vero che se certe situazioni verranno guidate e accompagnate dalle decisioni dell'UE, la situazione europea diventerà fra poco incandescente: esempio sono le decisioni prese proprio ieri nei confronti della RBS.

Altra regione europea a rischio bancario è l'Austria.

Comunque anche gli USA prima di lanciare la produzione industriale dovranno faticare non poco.
Per ora urge ripristinare la riserva bancaria e l'operazione non è semplice. Per questo che l'economia reale non riprende.

Grazie per la visita Skepsi.
E per il tuo contributo.
L'EUROPA è preoccupante.
Istituzioni finanziarie completamente immobili.
Ed il 2009 doveva invece essere l'anno delle riforme finanziarie.
 
Riprendo dopo un lungo periodo di vacanza.
Tutto è fermo.
Siamo ancora nel 2009.
Avremo un quarto trimestre del 2009 migliore rispetto al terzo trimestre del 2009.Ma sempre di 2009 stiamo parlando.
Prima di febbraio ragionare sul 2010 non si può.
Inutile pensare di vedere i mercati mobiliari correre a rotta di collo in questo mese.
Se le quotazioni del petrolio dovessero cedere un poco allora il valore degli indici azionari si allontanerà dai livelli attuali.
Perché nell'ultima parte dell'anno solo il settore dei titoli legati al prezzo dell' oro nero ha consentito agli indici azionari di reggere.
NOTA
PREVISIONI TRIMESTRALI - Usa, Pil trim4 visto in netta crescita.
Reuters - 21/01/2010 13:47:03
 
Ultima modifica:
Indice ISM manifatturiero ieri e ordini all'industria oggi confermano che per gli USA il quarto trimestre del 2009 sarà migliore rispetto al terzo trimestre del 2009.
In attesa dell'indice ISM servizi e dei dati sul lavoro per il mese di dicembre queste sono le sole valutazioni possibili.
 
Riprendo dopo un lungo periodo di vacanza.
Tutto è fermo.
Siamo ancora nel 2009.
Avremo un quarto trimestre del 2009 migliore rispetto al terzo trimestre del 2009.
Ma sempre di 2009 stiamo parlando.
Prima di febbraio ragionare sul 2010 non si può.
Inutile pensare di vedere i mercati mobiliari correre a rotta di collo in questo mese.
Se le quotazioni del petrolio dovessero cedere un poco allora il valore degli indici azionari si allontanerà dai livelli attuali.
Perché nell'ultima parte dell'anno solo il settore dei titoli legati al prezzo dell' oro nero ha consentito agli indici azionari di reggere.

Buonasera.
Io come pensavo il prezzo del barile era l'elemento fondamentale da tenere in considerazione.
Siamo ancora fermi al 2009 e anticipare le scelte di investimento per il primo trimestre del 2010 non è ancora possibile.
Io mi aspetto per il PIL degli USA un quarto trimestre 2009 migliore del terzo trimestre 2009.
Ma non è questo un motivo sufficiente per modificare una strategia d'investimento che resta prudentemente al ribasso.
 
Indice ISM manifatturiero ieri e ordini all'industria oggi confermano che per gli USA il quarto trimestre del 2009 sarà migliore rispetto al terzo trimestre del 2009.
In attesa dell'indice ISM servizi e dei dati sul lavoro per il mese di dicembre queste sono le sole valutazioni possibili.

Il dato sul lavoro negli USA conferma che la seconda parte del 2009 ha indirizzato l'economia verso una fase di uscita dalle politiche economiche di sostegno messe in atto dai governi.
La strada è oramai tracciata.
Ed è fondamentale essere prudenti perché quando interverranno mutamenti di strategia non ci saranno preavvisi.
 
Mi sembra opportuno incollare questa notizia.
Battuta 13 minuti dopo il mio ultimo messaggio.
In tema di preavvisi. :o

NOTA
Forex, in calo valute legate alle materie prime su notizie Cina.
Reuters - 12/01/2010 16:13:48


NEW YORK, 12 gennaio (Reuters) - Le monete legate alle materie prime sono crollate, dopo la decisione della Cina di innalzare il coefficiente della riserva obbligatoria per le banche. Gli investitori temono infatti che questa scelta, che drena liquidità dall'economia cinese, possa indebolire la domanda di materie prime e rallentare la ripresa economica globale.

Sull'aumento dello 0,5% del coefficiente di riserva obbligatoria, segno di una stretta della politica monetaria, il dollaro australiano, quello canadese e quello neozelandese sono scesi, seguendo il ribasso del prezzo dell'oro.

La valuta americana mantiene i guadagni contro l'euro, dopo che il funzionario di uno dei maggiori fondi sovrani cinesi ha detto stamane di non credere che la valuta americana si deprezzerà ulteriormente.

Il rapporto del governo Usa che ha mostrato un ampliamento sopra le attese del deficit commerciale a novembre ha avuto un impatto limitato sul dollaro.

Alle 15,55 l'euro perde circa lo 0,12% rispetto alla valuta americana, a 1,4498 dollari. Il dollaro è in leggero ribasso verso lo yen, a quota 91,21.


ORE 15,55 CHIUSURA USA
EURO/DOLLARO <EUR=> 1,4498/03 1,4514
DOLLARO/YEN <JPY=> 91,21/24 92,13
EURO/YEN <EURJPY=> 132,30/34 133,71
EURO/STERLINA <EURGBP=> 0,8991/93 0,9006
ORO SPOT <XAU=> 1.147,80/8,80 1.151,10/1,90
 
Riprendo dopo un lungo periodo di vacanza.
Tutto è fermo.
Siamo ancora nel 2009.
Avremo un quarto trimestre del 2009 migliore rispetto al terzo trimestre del 2009.
Ma sempre di 2009 stiamo parlando.
Prima di febbraio ragionare sul 2010 non si può.
Inutile pensare di vedere i mercati mobiliari correre a rotta di collo in questo mese.
Se le quotazioni del petrolio dovessero cedere un poco allora il valore degli indici azionari si allontanerà dai livelli attuali.
Perché nell'ultima parte dell'anno solo il settore dei titoli legati al prezzo dell' oro nero ha consentito agli indici azionari di reggere.

Il prezzo del petrolio, in questa fase dell'economia e del mercato mobiliare, anticipa/amplifica tutte le paure.
 
Da oggi i dati macroeconomici ci consentiranno di ragionare sul primo trimestre USA del 2010.
Atteso l' Indice Empire Manufacturing per il mese di gennaio.
Ore 14.30 italiane.
 
Da oggi i dati macroeconomici ci consentiranno di ragionare sul primo trimestre USA del 2010.
Atteso l' Indice Empire Manufacturing per il mese di gennaio.
Ore 14.30 italiane.

Usa,indice Empire State Fed NY gennaio sale oltre attese a 15,92.
Reuters - 15/01/2010 14:31:42

NOTA
Il 2010 per gli USA si apre con un dato positivo.
 
Ma i dati che tutti aspettano riguardano:
disoccupazione;
debito pubblico;
inflazione;
mercato immobiliare.
 
Io continuo con la mia interpretazione del mercato mobiliare nella fase attuale.
Anche chi si copre gli occhi non potrà non essere d'accordo con tutto quello che ho scritto e continuerò a scrivere in questo forum.
Io cerco di aprirvi gli occhi. :yes::yes::yes:

La situazione attuale del mercato mobiliare è contraddittoria e preoccupante.
Il rafforzamento del dollaro è in atto da più di un mese oramai.
Ed il rafforzamento del dollaro è destinato a proseguire nonostante gli USA non riescano a migliorare lo stato di salute dell' occupazione.
Il dollaro continuerà a raforzarsi.
Gli USA continueranno a soffrire la perdita di posti di lavoro.
Il significato di alcuni elementi del sistema del funzionamento del mercato mobiliare è davvero cambiato.
Se fino a tutto il 2009 la diminuizione del numero di posti di lavoro persi ha sempre significato una progressiva stabilizzazione della disoccupazione, ora il dato che rileva è l'entità del tasso di disoccupazione.
Se il tasso di disoccupazione continuerà ad essere in crescita tale crescita sarà interpretata come crescita della disoccupazione e non più nel senso di una stabilizzazione del livello di disoccupazione.
Ma il dollaro continuerà a rafforzarsi.
Nonostante il tasso di disoccupazione negli USA resti drammatico.
Perché nella fase attuale del mercato mobiliare il rafforzamernto del dollaro è prodotto dall'economia reale.
I dati macroeconomici industriali degli USA continuano ad indicare la via di un progressivo e costante ritorno alla crescita economica.
Io credo che si possa senz'altro pensare che assisteremo ad un progressivo e costante rafforzamento del dollaro indipendentemente dal tasso di disoccupazione. E alle prime notizie positive sul lavoro il dollaro riceverà la spinta necessaria per il proprio definitivo rafforzamento.
Ma se l'occupazione non tornerà a crescere in maniera robusta e costante il rafforzamento del dollaro non troverebbe conferma in un rafforzamento dell'economia degli USA.
E le conseguenze sul mercato azionario sarebbero pesanti.
Perché non c'è modo di non vedere come senza un ritorno della domanda interna gli USA non potranno continuare sulla strada della crescita economica.

(continua)
 
Bisogna infatti rendersi conto che per gli USA è adesso prioritaria una politica di riduzione del debito pubblico al fine di poter intraprendere politiche sociali nella direzione del sostegno alla crescita dell'occupazione.
Io voglio dire che se per tutto il corso del 2009 la moneta americana debole ha consentito alle imprese americane di trarre beneficio dalle esportazioni, ora in un contesto di rafforzamento del dollaro è necessario un ritorno alla domanda interna di beni e servizi. Ma un ritorno ad una costante crescita dei consumi è impensabile fino a quando il livello di disoccupazione resterà elevato.
Io penso che non farebbe piacere al mercato mobiliare la notizia di un declassamento del debito pubblico degli USA. :no::no::no:
Gli USA devono intervenire per ridurre il debito pubblico e per poter realizzare necessarie politiche sociali per il sostegno all'occupazione.
Pertanto bisognerà stare attenti e osservare quali strumenti gli USA adotteranno per ridurre il debito pubblico.
E ulteriormente interrogarsi su quale impatto le politiche di riduzione del debito pubblico avranno sul mercato mobiliare. Perché è evidente che l'impatto sul mercato mobiliare delle politiche di riduzione del debito pubblico americano sarà differente a seconda delle misure che saranno adottate.


(continua)
 
In ogni caso,
il rafforzamento del dollaro sarà costante nel futuro.
E l'EUROPA contribuirà a renderlo possibile.
Perché l'economia europea è debole.
La Germania ha manifestato timori sulla portata della propria crescita economica nel primo trimestre del 2010 prevedendola prossima allo zero.
Aspettiamo il PIL della GRAN BRETAGNA del quarto trimestre del 2009. Dato che la GRAN BRETAGNA non ha ancora annunciato di essere uscita dalla recessione.
E sono solo due esempi.
E io non voglio parlare né della GRECIA né dell' EUROPA dell'EST.
Né della SPAGNA.
Né del PORTOGALLO.
Infine,
aspettiamo di conoscere lo stato di salute del sistema finanziario europeo.
Aspettiamo con ansia le trimestrali del quarto trimestre del 2009 del settore finanziario. Delle banche, in particolare, aspettiamo di conoscere quali sono state le entrate provenienti dal settore del credito alle imprese e ai cittadini.
Prima di parlare.
Aspettiamo.

(fine)
 
In ogni caso,
il rafforzamento del dollaro sarà costante nel futuro.
E l'EUROPA contribuirà a renderlo possibile.
Perché l'economia europea è debole.
La Germania ha manifestato timori sulla portata della propria crescita economica nel primo trimestre del 2010 prevedendola prossima allo zero.
Aspettiamo il PIL della GRAN BRETAGNA del quarto trimestre del 2009. Dato che la GRAN BRETAGNA non ha ancora annunciato di essere uscita dalla recessione.
E sono solo due esempi.
E io non voglio parlare né della GRECIA né dell' EUROPA dell'EST.
Né della SPAGNA.
Né del PORTOGALLO.
Infine,
aspettiamo di conoscere lo stato di salute del sistema finanziario europeo.
Aspettiamo con ansia le trimestrali del quarto trimestre del 2009 del settore finanziario. Delle banche, in particolare, aspettiamo di conoscere quali sono state le entrate provenienti dal settore del credito alle imprese e ai cittadini.
Prima di parlare.
Aspettiamo.

(fine)

Grecia, Moody's conferma rating, outlook negativo,dubbi su piani.
Reuters - 19/01/2010 12:49:02


LONDRA, 19 gennaio - Moody's Investors Service ha confermato il rating della Grecia (A2), alla luce del programma di stabilità e crescita inviato dal governo di Atene alla Commissione Europea.
Nel contempo, si legge in una nota, l'agenzia ha mantenuto l'outlook negativo perché la capacità del governo greco di rispettare il programma è incerta.
Moody's evidenzia che il programma concordato con l'Ue si focalizza sulle tre principali minacce che gravano sulla credibilità della Grecia nel lungo termine, ovvero la debolezza cronica del sistema fiscale, la lenta erosione della competitività e le pressioni demografiche che stanno accelerando.
Moody's giudica positivamente i piani di Atene per ridurre la spesa pubblica e contrastare l'evasione fiscale, ma esprime dubbi sulla capacità di portarli a compimento.
"I piani per il 2010 che sono descritti nel programma sembrano attuabili", si legge in una nota, "ma il programma legislativo del primo trimestre, paricolarmente denso, e i risultati insufficienti della Grecia nel realizzare la riforma fiscale si traducono nell'incertezza sul raggiungimento del successo".
L'agenzia evidenzia, inoltre, che l'elettorato non sopporterebbe diversi anni di austerità.
Di conseguenza, è difficile prevedere l'impatto del programma concordato con l'Ue nel 2011 e negli anni a seguire
Moody's, infine, vuole attendere la conferma di Eurostat delle statistiche e delle proiezioni fornite dalla Grecia, prima di pronunciarsi sulle prospettive di riuscita dei piani di riforma.
 
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