Fusione Unicredit-Capitalia 2 (notizie)

  • Ecco la 68° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    La settimana è stata all’insegna degli acquisti per i principali listini internazionali. Gli indici americani S&P 500, Nasdaq e Dow Jones hanno aggiornato i massimi storici dopo i dati americani sui prezzi al consumo di mercoledì, che hanno evidenziato una discesa in linea con le aspettative, con l’inflazione headline al 3,4% e l’indice al 3,6% annuo, allentando i timori per un’inflazione persistente. Anche le vendite al dettaglio Usa sono rimaste invariate su base mensile, suggerendo un raffreddamento dei consumi che hanno fin qui sostenuto i prezzi. Questi dati, dunque, rafforzano complessivamente le possibilità di un taglio dei tassi a settembre da parte della Fed (le scommesse del mercato sono ora per due tagli nel 2024). Per continuare a leggere visita il link

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

    Per continuare a leggere visita questo LINK

galis

Utente Registrato
Registrato
27/7/07
Messaggi
2.516
Punti reazioni
87
Giovedì 18 Ottobre 2007, 10:55
Da UniCredit Banca d'Impresa crediti senza frontiere


Di Pierpaolo Molinengo

Il gruppo UniCredit ha il più vasto network bancario d'Europa. Questo consente di mettere a disposizione dei propri clienti corporate che hanno una presenza in diversi paesi europei un prodotto speciale: Cross Border Plus Credit.

Tale soluzione, che può adattarsi alle necessità di una start up così come a quelle di una media o una grande impresa, consente all'azienda madre di organizzare il finanziamento delle proprie controllate che si trovino nei paesi dell'Europa centro orientale, così come in Italia, Austria e Germania.

Attualmente il gruppo UniCredit offre questo servizio unico a più di 100.000 imprese in venti paesi d'Europa. In Italia, le aziende clienti di UniCredit Banca d'Impresa potenzialmente interessate sono oltre 10 mila.

Cross Border Plus Credit si caratterizza per la rapidità di accesso e la burocrazia ridotta al minimo. Ogni impresa cliente di UniCredit può chiedere al proprio gestore di relazione questa soluzione: basandosi sulla valutazione della relazione complessiva e sul merito di credito della società madre, la banca di quest'ultima dispone l'emissione di garanzia a prima richiesta a favore di un'altra banca del gruppo UniCredit, ovunque l'impresa cliente abbia bisogno di credito.

Nel paese dove la controllata è ubicata, il gestore di relazione della banca locale si occupa di velocizzare il processo creditizio, assicurando una veloce erogazione del finanziamento. Il cliente può scegliere tra diverse tipologie di finanziamento, dagli affidamenti sul capitale circolante, ai crediti a medio lungo termine per supportare gli investimenti fino alle fideiussioni, con linee di credito disponibili fino a un ammontare di 10 milioni di euro (o il controvalore in valuta locale) e durata fino a 5 anni.

Con Cross Border Plus Credit le imprese possono sviluppare e far crescere in modo efficiente il proprio business all'estero grazie al supporto di un partner internazionale, che dispone di un network di banche in posizione di leadership in 20 paesi europei e di una rete che, dopo la fusione con Capitalia (Milano: CAP.MI - notizie) , è composta di oltre 9 mila sportelli.
 
Giovedì 18 Ottobre 2007, 8:50
Dalle Sgr arrivano 3,4 miliardi agli istituti di credito


Le società di gestione del risparmio, le Sgr, che investono nei fondi e nelle gestioni patrimoniali il denaro di milioni di risparmiatori, rappresentano per le banche una vera e propria rendita finanziaria: riscuotono dai sottoscrittori una valanga di commissioni e le retrocedono ai propri azionisti, nella maggior parte dei casi i più grandi gruppi creditizi del Paese. Il 58% della massa di denaro gestita dalle 18 Sgr controllate dalle maggiori banche e assicurazioni quotate è infatti concentrato in appena tre gruppi bancari: Intesa SanPaolo, UniCredit e Crédit Agricole. E non è poco quello che "guadagnano": le commissioni attive registrate dalle 18 società hanno raggiunto in totale, nel 2006, i 4,5 miliardi di euro (+6,5%), mentre quelle passive, cioè in massima parte quelle che la Sgr gira poi a vario titolo alla banca, hanno sfiorato nello stesso periodo i 3,4 miliardi (+6,1%).
 
Giovedì 18 Ottobre 2007, 12:27
Unicredito al vaglio di Euromobiliare


Di Pierpaolo Molinengo

Euromobiliare fa il punto della situazione su Unicredito (Milano: UC.MI - notizie) . Il broker ritiene che la crescita del margine di interesse difficilmente può accelerare: stimiamo +7% nel 2008 come nel 2007.
In secondo luogo il contributo del trading rimane attorno a 2 miliardi di euro. La banca d'affari ha avviato la copertura sul titolo con rating buy e target price a 7,5 euro.


Giovedì 18 Ottobre 2007, 10:40
Unicredito, per Euromobiliare stime consensus 2008 troppo ottimiste


Secondo Euromobiliare le stime 2008 di consensus su Unicredito sono troppo ottimistiche. Per il prossimo esercizio il broker stima 12,3 miliardi di utile operativo (ex Capitalia) contro una media di 13,3 miliardi di euro. Gli analisti ritengono che la crescita del margine di interesse difficilmente può accelerare (+7% nel 2008 come nel 2007) mentre il contributo del trading rimane attorno a 2 miliardi di euro. le commissioni sono invede attese in crescita di "solo" il 5% delle commissioni in un anno in cui la Mifid inizia a `mordere`. Euromobiliare conferma il giudizio buy con target price a 7,5 euro, che corrisponde a 11 volte gli utili 2008. Nel breve gli analisti si aspettano che il titolo sottoperformi il settore finchè stime più realistiche non saranno riflesse nel consensus.
 
Mercoledì 17 Ottobre 2007, 19:01
Unicredit: a Morgan Stanley Mandato Per Cessione Sportelli


(ANSA) - MILANO, 17 OTT - UniCredit ha avviato il processo di vendita degli sportelli in esubero dando mandato all'advisor Morgan Stanley. E' quanto si apprende da fonti finanziarie vicine all'operazione.
L'investment bank avrebbe quindi l'incarico di aiutare l'istituto di Piazza Cordusio nel piano di cessione dei 155-180 sportelli che UniCredit dovrà vendere come richiesto dall'Antitrust dopo la fusione con Capitalia.
In particolare, circa il 50% sul totale delle agenzie coinvolte nel piano sarebbero in Sicilia, dove la soglia di concentrazione dei volumi risulterebbe superiore al 25 per cento (Palermo, Messina, Trapani, Catania, Siracusa e Agrigento).(ANSA).
 
Venerdì 19 Ottobre 2007, 11:47 - TrendOnLine.com
Unicredito: Fitch conferma il rating ad UGC Banca


Di Pierpaolo Molinengo

Fitch Ratings conferma ad UGC Banca, società del Gruppo UniCredit guidato da Alessandro Profumo, specializzata nella gestione dei crediti non performing, il rating "RSS2IT" e "CSS2+IT".

L'affirmed segue la conferma per il secondo anno consecutivo del rating Strong da parte dell'agenzia S&P, massima valutazione mai conseguita da uno special servicer europeo. Fitch ha apprezzato particolarmente il sistema di monitoraggio dei legali esterni attuato da UGC Banca al fine di verificare costantemente i livelli di performance delle attività legali, contenendone i costi e minimizzando i tempi delle procedure.

Inoltre il sistema informativo utilizzato dalla Banca per la gestione delle attività di recupero crediti continua ad essere uno dei punti di forza messi in rilievo da Fitch nelle sue valutazioni.

L'agenzia di rating ha dichiarato che seguirà con attenzione le scelte che UGC Banca attuerà per cogliere appieno le opportunità e le sfide conseguenti alla armonizzazione di tutti i processi di workout in essere presso le banche e le strutture dedicate appartenenti al Gruppo Capitalia, a seguito della recente acquisizione da parte di UniCredit.

Alla fine di giugno 2007 il portafoglio complessivo gestito da UGC Banca ammontava ad oltre 10,5 mld euro. Attualmente UGC Banca è servicer in 11 operazioni di cartolarizzazione di crediti non performing.
 
Venerdì 19 Ottobre 2007, 9:18
Finanza: Maramotti trasferisce 500 mln sulla finanza (Sole24Ore)


MILANO (MF-DJ)--La famiglia Maramotti trasferisce 500 mln di risorse dalla moda alla finanza. Alla Max Mara Finance, a cui andranno i 500 mln, fanno capo le partecipazioni di Unicredit (circa l'1%) e il pacchetto di controllo del Credem, attraverso Credem Holding. Tecnicamente, riporta oggi il Sole 24 Ore, il trasferimento di denaro e'avvenuto attraverso una scissione parziale proporzionale a favore di MaxMara Finance. Il presidente Ignazio Maramotti ha spiegato che si tratta di "liquidita' eccedenti" il fabbisogno del gruppo della moda. Nessuna indicazione per il momento sull'utilizzo che verra' fatto dei fondi. Probabilmente i mezzi incassati saranno dirottati per lo sviluppo e il rilancio di Abaxbank.red/vz

--------------------------------------

COMMENTO DEL GALIS:

E SE INVECE PARTE DELLA CIFRA VENISSE INVESTITA IN UNICREDIT?
RICORDIAMOCI CHE LA FAMIGLIA MARAMOTTI HA SEMPRE AVUTO IL PALLINO PER UNICREDIT E CHE A LUGLIO I DUE FIGLI IGNAZIO E LUIGI HANNO COMPRATO AZIONI A TITOLO PERSONALE PER 3,2 MLN EURO COMPLESSIVI A 6,59 EURO PER AZIONE.

17 luglio - Luigi Maramotti - Acquisto nr. 245.000 x 6,59 = 1.614.550
17 luglio - Ignazio Maramotti - Acquisto nr.245.000 x 6,585 = 1.613.325
 
Venerdì 19 Ottobre 2007, 13:34 - Finanza.com
Unicredit, Gnudi acquisto 100mila azioni a 5,80 euro


Piero Gnudi, consigliere di amministrazione di Unicredit, ha acquistato in data 18 ottobre 2007 un pacchetto di 100 mila azioni Unicredit al prezzo unitario di 5,80 euro. Il controvalore totale dell'operazione è di 580 mila euro. Lo rende noto Unicredit in ottemperanza alla normativa sulle operazioni di internal dealing compiute dalle persone rilevanti all'interno dell'azienda.
 
Domenica 21 Ottobre 2007, 17:58
Unicredit:Profumo,Derivati Non Sono Il Male e Non Siamo Soli


(ANSA) - WASHINGTON, 21 OTT - I derivati "non sono il male" e l'Unicredit non è certamente l'unica banca ad operare in questo settore. Parola di Alessandro Profumo.
L'amministratore delegato della banca italiana, a Washington, dove sta partecipando ai lavori dell'assemblea annuale del Fondo monetario internazionale, non accetta la demonizzazione per principio dei contratti derivati e rivendica alla sua banca il merito di aver seguito la linea della trasparenza con il mercato.
"Quello che è interessante - ha rilevato Profumo, riferendosi alle polemiche seguite alla trasmissione Report - è che sfortunatamente non deteniamo il cento per cento del mercato dei derivati, ma apparentemente siamo l'unica banca con i derivati e questa mi sembra una cosa abbastanza strana. Suppongo che altri istituti abbiano invece fatto la stessa cosa".
Profumo ha rivendicato la correttezza della linea scelta dalla banca ("tecnicamente è impossibile dire di più di quello che abbiamo già detto"), che la scorsa settimana ha reso noto che le perdite dei clienti in derivati al 30 giugno ammontano a 1 miliardo di euro. "Ogni tre mesi - ha spiegato nel corso di una colazione con la stampa - inviamo a tutti i clienti la loro posizione in termini di mark to market. Non possiamo sapere se le contabilizzano. Potrebbero ad esempio scoprire che hanno registrato un mark to market negativo di 200.000 euro, ma hanno goduto nello stesso periodo del vantaggio di tassi di interesse più bassi".
Se uno dei clienti della banca non si coprisse dal rischio finanziario - ha detto Profumo - "dovrei essere preoccupato.
Sarebbe ad esempio interessante vedere cosa hanno fatto Alitalia, Lufthansa o British Airways per tutelarsi dal rischio del rialzo del prezzo del petrolio. Se non si sono coperti avranno avuto dei problemi".
Marcia intanto a pieno ritmo il processo di integrazione con Capitalia. E' già stata definita la data della migrazione dei sistemi informatici delle tre banche di Capitalia in Unicredit che si concluderà entro ottobre 2008, i due accordi siglati con il sindacato, l'ultimo dei quali in agosto, garantiranno una riduzione del personale complessivo di 5.000 unità ed entro la fine del prossimo anno verrà completata l'integrazione completa fra i due gruppi. "Geronzi - rileva Profumo - è un uomo molto intelligente e diretto e abbiamo concluso l'accordo in pochissimo tempo".
Ma anche sul tema Capitalia l'amministratore delegato di Unicredit vuole togliersi qualche sassolino dalla scarpa. In particolare sembra non aver gradito le critiche sui tempi della due diligence. "Stiamo affrontando ora la due diligence del portafoglio di Capitalia e non siamo molto preoccupati. Servono tempi lunghi ed è impossibile procedere alla due diligence in una transazione di mercato prima di definirla. Mi piacerebbe sapere ad esempio se il consorzio composto da Bank of Scotland, Santander e Fortis ha effettuato una due diligence su Abn. E vorrei capire perché se io sono pazzo loro no".
Dall'osservatorio di Washington che venerdì ha ospitato il vertice del G7 finanziario, che ha confermato i timori per l'evoluzione della crisi dei mutui e per il debole andamento del dollaro, l'amministratore delegato di Unicredit non vede rischi di un possibile restringimento del credito alle imprese, piuttosto "un credito più costoso".
Il vantaggio del dollaro debole potrebbe "teoricamente" spingere qualche banca a puntare nuove prede specie negli Usa, anche se, sgombra il campo dagli equivoci Profumo, "abbiamo esaurito la nostra capacità finanziaria per tali operazioni negli ultimi due anni". Dalle turbolenze dei mercati Profumo non vede una accelerazione al consolidamento bancario in Europa ("ci saranno operazioni di questo genere in alcuni mercati come la Germania"), ma si aspetta una spinta dall'operazione su Abn che potrebbe rappresentare un "un fattore scatenante".(ANSA).
 
Domenica 21 Ottobre 2007, 17:49
Unicredit, non ha soldi ora per shopping - Profumo


WASHINGTON (Reuters) - Il dollaro debole crea occasioni di investimento negli Stati Uniti, ma Unicredit non ha, al momento, risorse per ulteriori acquisizioni dopo un'intesa campagna acquisti.

Lo ha detto Alessandro Profumo, AD di Unicredit, in un incontro con la stampa a margine degli Annual meetings del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale.

"Per noi non vedo nuove operazioni, mentre altri potrebbero farle, dal momento che l'euro a 1,42 dollari è un grande vantaggio", ha detto Profumo, riferendosi a eventuali opportunità di investimento negli Usa, in particolare nel settore dell'asset management.

Parlando in generale di possibili nuove acquisizioni, l'AD ha detto: "abbiamo utilizzato tutta la nostra capacità finanziaria nelle operazioni che abbiamo concluso negli ultimi due anni. Non abbiamo soldi per fare shopping... siamo al completo".

A chi gli chiedeva se le turbolenze dei mercati finanziari possano portare a un ulteriore consolidamento del sistema bancario europeo, Profumo ha detto "penso che in Europa non ci sarà ulteriore consolidamento".

"Ci potrebbe essere un maggiore consolidamento in alcuni mercati domestici, come, ad esempio, in Germania nel sistema delle Landesbanken", ha detto il banchiere.
 
Domenica 21 Ottobre 2007, 17:52
Unicredit non unica banca attiva su derivati enti locali


WASHINGTON (Reuters) - I derivati finanziari non devono essere considerati un male, dal momento che permettono ad aziende e amministrazioni locali di coprirsi dai rischi finanziari.

Lo sostiene Alessandro Profumo, AD di Unicredit, aggiungendo in risposta alle polemiche sollevate in Italia da una trasmissione televisiva, che il suo gruppo non è stato l'unico a offrire prodotti derivati agli enti locali.

"Stiamo parlando dei derivati come del male, ma questo non è vero" ha esordito Profumo, rispondendo a una domanda nel corso di un incontro con la stampa a Washington.

"Se uno dei miei clienti industriali non si copre dal rischio finanziario io devo preoccuparmi... a questo proposito sarebbe interessante vedere cosa hanno fatto Alitalia, Lufthansa e British Airways per coprirsi dal rischio di un aumento del petrolio", ha aggiunto.

"Quello che è interessante è che, sfortunatamente, [Unicredit] non detiene il 100% del mercato per i contratti [sui derivati], mentre appare che siamo l'unica banca che li fa... e questa è una cosa che a me sembra strana", ha detto Profumo, facendo riferimento alla trasmissione Report di Rai3, che ha criticato il ruolo di Unicredit nel piazzare strumenti derivati a enti locali e piccoli imprenditori.

"Suppongo che altre banche facessero esattamente le stesse cose", ha aggiunto Profumo.

I dati della centrale rischi di Banca d'Italia mostrano che ad agosto l'esposizione delle banche e delle finanziarie italiane in derivati nei confronti degli enti locali e delle regioni ammontava a 1,055 miliardi rispetto a 830 milioni di giugno 2006. Non ci sono numeri, invece, sull'attività delle banche estere nei confronti degli enti locali italiani.

Profumo sottolinea, inoltre, che Unicredit ha pubblicato tutti i dati relativi alla propria esposizione nei confronti di attività fuori bilancio e che una maggiore trasparenza "è tecnicamente impossibile".

"Abbiamo reso noto tutto sui veicoli fuori bilancio... non so cosa potremmo dire d'altro".

Secondo l'AD, anche la comunicazione tra la banca e i clienti sull'andamento dei contratti derivati è assolutamente trasparente.

"Ogni tre mesi inviamo a tutti i clienti le loro posizioni [sui derivati] in termini di 'mark-to-market', ma non possiamo sapere se le contabilizzano" ha notato Profumo, sostenendo che a volte sono i cattivi metodi di contabilizzazione delle posizioni sui derivati a portare a un uso distorto di questi prodotti e a brutte sorprese nei bilanci degli enti locali.

"Può succedere che, dopo due anni, [un cliente] registri un mark-to-market negativo di 200.000 euro, ma, allo stesso tempo, ha goduto del tempo di tassi di interesse più bassi" ha detto Profumo facendo l'esempio di un contratto di swap sui tassi d'interesse.
 
Domenica 21 Ottobre 2007, 18:07
Unicredit: Italia verso aumento costo prestiti, no crisi credito


WASHINGTON (Reuters) - Le imprese italiane non soffriranno di una crisi del credito, ma dovranno affrontare un aumento dei costi di finanziamento come conseguenza delle recenti turbolenze di mercato.

La previsione è di Alessandro Profumo, AD di Unicredit, che ha parlato oggi a Washington con la stampa a margine degli Annual meetings del Fondo monetario e della Banca Mondiale.

"Ci sarà un allargamento degli spread, ma non una crisi del credito" ha detto l'AD del gruppo bancario riferendosi alle conseguenze della crisi dei mutui subprime che dagli Usa si è propagata nei mercati europei, Italia compresa.

"Il credito diventerà più costoso [per le imprese italiane], ma non mi aspetto delle ricadute sull'economia reale", ha aggiunto.

Profumo ha spiegato che il modello 'origination and distribution' che permetteva alle banche di ricollocare porzioni dei prestiti accesi nei confronti di soggetti industriali sul mercato si è bloccato, per ora, a causa della crisi di fiducia legata alle turbolenze di mercato.

"Le banche sono costrette a tenere sui propri bilanci i prestiti e, quindi, c'è meno capitale disponibile" ha detto l'AD.
 
Websim - 22/10/2007 09:07:43



FATTO
Unicredit (UC.MI) ottiene il via libera definitivo dall'antitrust europeo per la cessione già annunciata del 66% di new BPH (circa 200 sportelli) e del 49,9% di BPH Tfi a General Electric. Le rimanenti attività di BPH verranno fuse all'interno di Pekao. Con questa cessione Unicredit (UC.MI)incasserà 625 milioni di euro con un leggero capital gain.

EFFETTO
A nostro parere il gruppo è stato eccessivamente penalizzato dalla crisi finanziaria legata ai mutui americani, mentre si tiene poco conto della forte esposizione di Unicredit nell'Est Europa, area in forte crescita. Confermiamo il nostro giudizio INTERESSANTE sul titolo con un prezzo obiettivo di 8,25 euro.

www.websim.it
 
Unicredit Internal dealings - Director's dealing

18 ottobre - Piero Gnudi - Acquisto nr. 100.000 azioni a 5,80 euro per az. = 580.000 euro
17 ottobre - Gianfranco Gutty - Acquisto nr. 8.000 azioni a 5,878 euro per az. = 47.024 euro

-------------------------------------------

GUARDATE CHE SE COMPRANO GLI AMMINISTRATORI SIAMO IN UNA BOTTE DI FERRO!
 
Unicredit Internal dealings - Director's dealing

18 ottobre - Piero Gnudi - Acquisto nr. 100.000 azioni a 5,80 euro per az. = 580.000 euro
17 ottobre - Gianfranco Gutty - Acquisto nr. 8.000 azioni a 5,878 euro per az. = 47.024 euro

-------------------------------------------

GUARDATE CHE SE COMPRANO GLI AMMINISTRATORI SIAMO IN UNA BOTTE DI FERRO!

io ti dico solo che profumo aveva comprato mesi fà a 6,80 per un controvalore di oltre 3 mln di €..ora a che punto siamo???
 
io ti dico solo che profumo aveva comprato mesi fà a 6,80 per un controvalore di oltre 3 mln di €..ora a che punto siamo???


http://www.finanzaonline.com/forum/showpost.php?p=14606628&postcount=292

Nr. 500.000 azioni a 6,815 euro per azione e la cosa per me è del tutto rassicurante, perché credo molto nell'uomo.

Non dimentichiamoci poi della crisi finanziaria che, come tale, colpisce in primis le banche.

Poi dipende da che operatività uno ha:
- chi non deve disinvestire, non deve temere.
- chi è immobilizzato sulla posizione, piange.
- chi fa trading, gode.
 
io ti dico solo che profumo aveva comprato mesi fà a 6,80 per un controvalore di oltre 3 mln di €..ora a che punto siamo???

al punto che ha reversato la posizione da long a short per cui sta guadagnando bisogna seguire il trend :cool:
 
UNICREDITO +0,9% Merrill Lynch lo elegge tra i preferiti

Websim - 23/10/2007 09:56:36



Unicredito (UC.MI) è in rialzo dello 0,9% a 5,84 euro. Il titolo della prima banca italiana in termini di capitalizzazione è stato inserito da Merrill Lynch nella "lista dei maggiormente preferiti", gli analisti della banca d'affari hanno fatto entrare anche Intesa SanPaolo (ISP.MI).

Unicredito ha chiuso ieri sulla parità, in precedenza è sceso per 8 sedute consecutive, dai massimi dell'anno toccati in aprile ha perso un quarto della capitalizzazione.
 
MARKET TALK: Unicredit, Exane taglia Tp a 6,8 euro

MF-Dow Jones - 23/10/2007 11:54:50



MILANO (MF-DJ)--Exane ha ridotto il target price di Unicredit a 6,8 euro da 7,1 euro, confermando a neutral il rating. Il taglio del prezzo obiettivo riflette una revisione delle stime di Eps di Unicredit del 3% per l'anno in corso, e del 2% sul biennio 2008/09, e di Capitalia del 13%.

Secondo gli analisti, che stimano un utile netto trimestrale di 925 mln, il consensus sui titoli bancari italiani e' troppo "bullish" e Unicredit soffrira' di piu' rispetto ai peer in virtu' della sua alta esposizione al business dell'investment banking e di una visione troppo ottimistica del mercato sull'equity story del titolo. Unicredit +0,41% a 5,81 euro.
 
MARKET TALK: Unicredit, Exane taglia Tp a 6,8 euro

MF-Dow Jones - 23/10/2007 11:54:50



MILANO (MF-DJ)--Exane ha ridotto il target price di Unicredit a 6,8 euro da 7,1 euro, confermando a neutral il rating. Il taglio del prezzo obiettivo riflette una revisione delle stime di Eps di Unicredit del 3% per l'anno in corso, e del 2% sul biennio 2008/09, e di Capitalia del 13%.

Secondo gli analisti, che stimano un utile netto trimestrale di 925 mln, il consensus sui titoli bancari italiani e' troppo "bullish" e Unicredit soffrira' di piu' rispetto ai peer in virtu' della sua alta esposizione al business dell'investment banking e di una visione troppo ottimistica del mercato sull'equity story del titolo. Unicredit +0,41% a 5,81 euro.


OGNUNO DICE IL CONTRARIO DELL'ALTRO.

BELLA ROBA.................
 
Martedì 23 Ottobre 2007, 8:53
I margini di discesa per il mercato sono ora contenuti. Le Blue Chips da preferire nel breve

Di Alberto Susic

L'indice S&P/Mib ha realizzato una profonda correzione dai valori poco superiori all'area dei 41.000 punti, spingendosi circa 2mila punti più in basso.

Il problema è capire se questo storno si possa dire ormai concluso o se c'è il rischio di ulteriori flessioni nel breve. Abbiamo analizzato l'attuale situazione del mercato, con l'aiuto di Robert Baron, Amministratore Delegato di DeltaForex.

(...)

La correzione dell'S&P/Mib che si è avuto dai livelli poco superiori ai 41.000 punti, ha già creato a suo avviso alcune occasioni d'acquisto? Mi riferisco ad esempio a titoli come Unicredito e Intesa Sanpaolo, che aveva suggerito nel precedente intervento di aspettare su livelli più bassi. Come comportarsi adesso?

Per Unicredito una parte dell'attesa correzione è stata già realizzata e guardando alla seduta di ieri, avviata con un forte gap down, ci aspettiamo che l'area dei minimi di ieri possa essere ricorretta attraverso dei target intermedi a 5,45/5,48 euro. Qui si incrementano le posizioni per chi no le ha, e poi segnalo un'altra area di buy strategico, a 5,25/5,32 euro. Su questi livelli il titolo dovrebbe frenare la discesa e tornare in una prima fase tra 6,05 e 6,12 euro per poi recuperare in maniera più decisa.
Per il titolo l'interruzione della negatività si avrebbe con chiusura giornaliera superiore a 5,83 euro, mentre un ritorno alla positività di avrebbe con chiusura al di sopra dei 5,94 euro. O si acquista sulla debolezza o si aspettano le quotazioni su ritorno di forza, aspettando che il mercato ci dica quale sia il minimo.
In linea generale ricordiamo che i bancari sono penalizzati dalla situazione attuale e subiscono alta volatilità, quindi la scelta di questi titoli deve essere proporzionata. Parlando di Unicredito e Intesa Sanpaolo abbiamo sempre detto che la differenza di valore tra le due è di circa il 10% a favore della prima. Nel momento in cui questa forbice si restringe, come accade ora, si ha una posizione più interessante su Unicredito rispetto ad Intesa, ricordando che il primo titolo ha un'attività di maggiore volatilità quindi più beta, presentandosi su livelli più vantaggiosi da un punto di vista di acquisto dei prezzi in una chiave strategica.
L'idea è di non avere una grande esposizione sui bancari, perché siamo in una situazione in cui il settore è più penalizzato di altri, ricordando che è l'artefice di questa fase ribassista. I bancari potranno essere ripresi nel momento in cui l'indice ritornerà sull'area di target.

(...)
 
Indietro