Torno a scrivere dopo mesi su rendite finanziarie e "tassa sulle transazioni"
Ciao tutti,
sono ormai 11 anni che bazzico sul forum e 10 che sono un professionista dei mercati finanziari (cosiddetto day trader o heavy trader) 10 ore al giorno, 5 giorni alla settimana + studi e analisi nel "tempo libero". Diciamo che ne ho viste parecchie, di cotte e di crude, roba che se la racconti in giro non ti crede nessuno... Vabbè ma non è questo lo scopo del post.
Leggo ieri sul Sole 24 che i nostri insigni burocrati del ministero delle finanze, per raccimolare 42 Miliardi di euro, che servirebbero (in teoria) per tirare l'Italia fuori dal pantano del debito sovrano, vogliono tra le altre cose aumentare il capital gain al 20% o meglio "armonizzare" le rendite finanziarie e poi è allo studio un ritorno del cosiddetto "fissato bollato" ovvero una tassa secca del 0,05% su ogni operazione sui mercati regolamentati di azioni, obbligazioni e derivati. Da questo tirerebbero a ricavarci 1-3 Miliardi all'anno.
Ora sia chiaro che non voglio farne un discorso politico, ma diciamo che una manovra di questo genere me la sarei aspettata più da Bersani che da Tremonti & il Bunga-Cavaliere (ormai allo sbando e decotto).
Preferisco analizzare cosa una tassazione cosi' messa potrebbe creare nel sistema finanziario italiano.
Partiamo dall'innalzamento del capital gain: io sono d'accordo e non cambierebbe molto le cose. Cioè scoccia dover tirare duori dei soldi, ma da un punto di vista etico è giusto pagare le tasse e il 12,5% era troppo poco, alcuni miei amici che fanno lavori di concetto pagano oltre il 40% (anche se qui poi sarebbe da aprire un discorso sull'evasione del liberi professionisti...). IL 18-20% è un range sensato di tassazione forse il 18% sarebbe un numero più giusto, visto che sono tasse a fondo perduto, vista l'inapplicabilità di una complicata forma di tassazione pensionistico-contributiva per trader professionisti.
Veniamo ora al discorso del "fissato bollato". Per chi non lo sapesse in Italia prima del 2000 c'era già! E nessuno se lo filava manco tanto, era un "bollo" come altri, come l'imposta sul conto corrente, e viste le commissioni altissime che si pagano sulla compravendita azionaria (a partire da 0,5% + un tot fisso!!!) l'impatto era minimo se non trascurabile.
Il mondo della finanza si evolve a una velocità spaventosa, modificandosi radicalmente di mese in mese e pochi anni sembrano ere geologiche. Nei 10 anni di borsa che ho vissuto io, siamo passati dalle code in banca la borsino per comprare al meglio in apertura i titoli "internet", ai primi trading on line evoluti, allo tzunami internet che ha travolto i "vecchi operatori" che non si sono saputi adeguare, mentre ha fatto le grandi fortune dei primi pionieri del trading on line. Siamo poi passati per un incremento esponenziale della didattica del trading e alla comparsa dei primi software algoritmici (le cosidette "macchinette") che li per li sono state surclassate dagli umani, per poi averne buon gioco fino a estinguere totalmente la speculazione su molti campi dove sono applicate.
Ciao tutti,
sono ormai 11 anni che bazzico sul forum e 10 che sono un professionista dei mercati finanziari (cosiddetto day trader o heavy trader) 10 ore al giorno, 5 giorni alla settimana + studi e analisi nel "tempo libero". Diciamo che ne ho viste parecchie, di cotte e di crude, roba che se la racconti in giro non ti crede nessuno... Vabbè ma non è questo lo scopo del post.
Leggo ieri sul Sole 24 che i nostri insigni burocrati del ministero delle finanze, per raccimolare 42 Miliardi di euro, che servirebbero (in teoria) per tirare l'Italia fuori dal pantano del debito sovrano, vogliono tra le altre cose aumentare il capital gain al 20% o meglio "armonizzare" le rendite finanziarie e poi è allo studio un ritorno del cosiddetto "fissato bollato" ovvero una tassa secca del 0,05% su ogni operazione sui mercati regolamentati di azioni, obbligazioni e derivati. Da questo tirerebbero a ricavarci 1-3 Miliardi all'anno.
Ora sia chiaro che non voglio farne un discorso politico, ma diciamo che una manovra di questo genere me la sarei aspettata più da Bersani che da Tremonti & il Bunga-Cavaliere (ormai allo sbando e decotto).
Preferisco analizzare cosa una tassazione cosi' messa potrebbe creare nel sistema finanziario italiano.
Partiamo dall'innalzamento del capital gain: io sono d'accordo e non cambierebbe molto le cose. Cioè scoccia dover tirare duori dei soldi, ma da un punto di vista etico è giusto pagare le tasse e il 12,5% era troppo poco, alcuni miei amici che fanno lavori di concetto pagano oltre il 40% (anche se qui poi sarebbe da aprire un discorso sull'evasione del liberi professionisti...). IL 18-20% è un range sensato di tassazione forse il 18% sarebbe un numero più giusto, visto che sono tasse a fondo perduto, vista l'inapplicabilità di una complicata forma di tassazione pensionistico-contributiva per trader professionisti.
Veniamo ora al discorso del "fissato bollato". Per chi non lo sapesse in Italia prima del 2000 c'era già! E nessuno se lo filava manco tanto, era un "bollo" come altri, come l'imposta sul conto corrente, e viste le commissioni altissime che si pagano sulla compravendita azionaria (a partire da 0,5% + un tot fisso!!!) l'impatto era minimo se non trascurabile.
Il mondo della finanza si evolve a una velocità spaventosa, modificandosi radicalmente di mese in mese e pochi anni sembrano ere geologiche. Nei 10 anni di borsa che ho vissuto io, siamo passati dalle code in banca la borsino per comprare al meglio in apertura i titoli "internet", ai primi trading on line evoluti, allo tzunami internet che ha travolto i "vecchi operatori" che non si sono saputi adeguare, mentre ha fatto le grandi fortune dei primi pionieri del trading on line. Siamo poi passati per un incremento esponenziale della didattica del trading e alla comparsa dei primi software algoritmici (le cosidette "macchinette") che li per li sono state surclassate dagli umani, per poi averne buon gioco fino a estinguere totalmente la speculazione su molti campi dove sono applicate.