ENI - Solo news

Superspazzola

Tiremm innanz!
Registrato
11/5/07
Messaggi
36.653
Punti reazioni
2.292
Apro questo thread con l'intenzione di concentrarvi tutte le notizie societarie di interesse generale in modo che possano essere facilmente reperite da tutti gli interessati.
Pregherei quindi gli utenti di non effettuare interventi che non abbiano attinenza con questo obiettivo e di utilizzare gli altri thread aperti per il trading e per i commenti sull'andamento giornaliero del titolo.
Grazie.

Oggi è stato diffuso il calendario 2010.
 
Eni: Calendario degli eventi societari per l'anno 2010

Le date di esame e diffusione dei risultati economico-finanziari del 2010 San Donato Milanese (MI), 17 dicembre 2009 - Eni comunica le date di diffusione al pubblico dei risultati economico-finanziari che saranno esaminati dal Consiglio di Amministrazione e dall’Assemblea nel corso del 2010:
 
* Diffusione del comunicato stampa al termine del CdA a borsa aperta e conference call per la presentazione dei risultati alla comunità finanziaria nel pomeriggio.
** Diffusione del comunicato stampa la mattina a borsa chiusa e conference call per la presentazione dei risultati alla comunità finanziaria nel pomeriggio.

Il pagamento del saldo del dividendo 2009 sarà effettuato il 27 maggio 2010, con data di stacco il 24 maggio 2010, mentre il pagamento dell’acconto dividendo relativo all’esercizio 2010 sarà effettuato il 23 settembre 2010, con data di stacco il 20 settembre 2010.

Eventuali variazioni alle date sopra riportate saranno comunicate tempestivamente.
 
Apro questo thread con l'intenzione di concentrarvi tutte le notizie societarie di interesse generale in modo che possano essere facilmente reperite da tutti gli interessati.
Pregherei quindi gli utenti di non effettuare interventi che non abbiano attinenza con questo obiettivo e di utilizzare gli altri thread aperti per il trading e per i commenti sull'andamento giornaliero del titolo.
Grazie.

Oggi è stato diffuso il calendario 2010.

chi ci hanno messo?:rolleyes::rolleyes::rolleyes:
 
* Diffusione del comunicato stampa al termine del CdA a borsa aperta e conference call per la presentazione dei risultati alla comunità finanziaria nel pomeriggio.
** Diffusione del comunicato stampa la mattina a borsa chiusa e conference call per la presentazione dei risultati alla comunità finanziaria nel pomeriggio.

Il pagamento del saldo del dividendo 2009 sarà effettuato il 27 maggio 2010, con data di stacco il 24 maggio 2010, mentre il pagamento dell’acconto dividendo relativo all’esercizio 2010 sarà effettuato il 23 settembre 2010, con data di stacco il 20 settembre 2010.

Eventuali variazioni alle date sopra riportate saranno comunicate tempestivamente.

Quindi se non capisco male è cambiato tutto riguardo alle date che prima erano saldo a fine giugno e anticipo fine novembre??
 
Quindi se non capisco male è cambiato tutto riguardo alle date che prima erano saldo a fine giugno e anticipo fine novembre??

Ti confondi con Enel e Terna. Eni quest'anno ha pagato il 21 maggio e il 24 settembre.
 
Eni: chiude raffineria Taranto per eccesso produzione

ROMA (MF-DJ)--Eni ha chiuso la raffineria di Taranto per 30 giorni da oggi per eccesso di produzione.

Il gruppo guidato da Paolo Scaroni ha spiegato che si tratta di un'anticipazione della manutenzione ordinaria, inizialmente prevista per il 2010. L'impianto in questione ha una capacita' di produzione di circa 110.000 barili di petrolio al giorno.
fra
francesca.chiarano@mfdowjones.it
(fine) MF-DJ NEWS 1717:59 dic 2009
 
Eni: chiude raffineria Taranto per eccesso produzione

ROMA (MF-DJ)--Eni ha chiuso la raffineria di Taranto per 30 giorni da oggi per eccesso di produzione.

Il gruppo guidato da Paolo Scaroni ha spiegato che si tratta di un'anticipazione della manutenzione ordinaria, inizialmente prevista per il 2010. L'impianto in questione ha una capacita' di produzione di circa 110.000 barili di petrolio al giorno.
fra
francesca.chiarano@mfdowjones.it
(fine) MF-DJ NEWS 1717:59 dic 2009

hanno avuto l'alt di trasferire benzina all'iran?:o
 
*Eni: Goldman Sachs alza Tp da 20 a 21 euro, conferma neutral

(fine) MF-DJ NEWS 1808:53 dic 2009
 
Eni: firmato con Heritage contratto di compravendita per
l’acquisizione del 50% dei blocchi 1 e 3A in Uganda

San Donato Milanese, 18 dicembre 2009 – Eni e Heritage hanno firmato il contratto di
compravendita per l’acquisizione del 50% e della operatorship dei blocchi 1 e 3A in
Uganda per un ammontare totale di 1,35 miliardi di dollari USA, come previsto dall’accordo
siglato lo scorso novembre dalle due società. Un conguaglio del valore di 150 milioni di
dollari USA, da corrispondere in contanti o asset, è previsto all’avverarsi di alcune
condizioni future.
Attraverso l’acquisizione dei blocchi 1 e 3A, situati nel bacino del Lago Albert, uno dei più
importanti bacini sedimentari dell’Africa, Eni intende contribuire allo sviluppo delle riserve
già scoperte e all’esplorazione di quelle potenziali.
Lo sviluppo di queste risorse richiederà grande sinergia con i programmi infrastrutturali del
Paese, nel rispetto dei quali Eni intende svolgere un ruolo guida in partnership con le
Autorità. Tale impegno richiederà anche investimenti significativi, oltre che capacità
tecniche e operative, data l’importanza strategica di queste attività per lo sviluppo
economico e sociale del Paese.
Il completamento della transazione, infine, è soggetto all’approvazione da parte delle
Autorità competenti della Repubblica dell’Uganda, che fin dall’inizio si sono mostrate
favorevoli alla transazione, alla soddisfazione di alcune condizioni precedenti e
all’approvazione dell’assemblea degli azionisti Heritage che si riunirà entro la fine di
gennaio 2010. I membri del consiglio di amministrazione di Heritage all’unanimità si sono
impegnati a sostenere la transazione di fronte ai propri azionisti.
2
Tullow Oil, che possiede il rimanente 50% nei blocchi 1 e 3A, ha 30 giorni di tempo per
esercitare il diritto di prelazione previa accettazione di tutti i termini e condizioni
concordate nell’accordo di compravendita senza riserve o condizioni.
Eni è presente nella regione sub-sahariana dai primi anni ’60, e attualmente opera in
Angola, Ghana, Gabon, Mozambico Nigeria e Repubblica del Congo. La produzione
operata da Eni nella regione è ad oggi di circa 450.000 barili di olio equivalente al giorno.
 
Un articolo del Sole 24 Ore di sabato a firma di Carlo festa ripropone il problema della partecipazione dell'azienda in Snam Rete Gas.

Eni studia la discesa in Snam Rete gas

Eni starebbe studiando la discesa in Snam Rete Gas. Almeno così sembra secondo le indiscrezioni di questi giorni, di fronte alle quali fonti vicine a Eni rispondono con un no comment ai rumors di mercato. Sempre secondo le voci, l'operazione potrebbe essere all'attenzione del board di Eni nelle prossime settimane. Gli obiettivi potrebbero essere molteplici. Da una parte, rispettare quanto richiesto dall'Unione europea in tema di riduzione del controllo sulle reti di distribuzione di gas ed elettricità. Dall'altro, creare maggiore valore per gli azionisti. Secondo i rumors il colosso dell'energia guidato da Paolo Scaroni, nella società di distribuzione potrebbe scendere dall'attuale 50% a circa il 27 per cento. L'operazione, che potrebbe valere circa tre miliardi di euro, prevederebbe che agli azionisti di Eni vengano distribuite come dividendo straordinario azioni di Snam Rete Gas.
L'operazione dovrebbe andare incontro alle richieste di Andris Piebalgs, commissario responsabile per l'energia, che ha spiegato (in una direttiva della scorsa estate) «come la Commissione sia determinata a intraprendere tutti i passi necessari per garantire che i consumatori europei possano beneficiare di una reale possibilità di scelta». Tema che è anche punto di discussione da tempo con il presidente dell'Autorità dell'Energia Alessandro Ortis, che chiede la separazione della catena Eni-Snam Rete Gas per favorire appunto lo sviluppo della concorrenza. Tuttavia, fino a oggi, l'operazione era stata sempre ostacolata anche da tematiche politiche. L'obiettivo è creare più valore per gli azionisti: sulla scia di quanto richiesto dal fondo attivista Knight Vinke Asset Management che ha chiesto fino allo scorso settembre di separare le attività legate a ricerca ed estrazione di gas e petrolio da quelle regolate. Proposta sulla quale Eni si era tuttavia mostrata scettica. Comunque già lo scorso settembre un broker come Exane di Bnp Paribas aveva indicato che la cessione di una parte delle azioni (dall'attuale 50%) poteva essere considerata un'ipotesi credibile, soprattutto alla luce del fatto che Eni è semplice investitore finanziario.
Resta da capire quando potrebbe concretizzarsi l'operazione. Nel prossimo febbraio Eni, società numero uno per capitalizzazione a Piazza Affari (con 67,5 miliardi) anche se in discesa rispetto alla soglia di 100 miliardi di due anni fa, presenterà il nuovo piano industriale e il bilancio dell'intero 2009: in quell'occasione è prevista la presentazione delle nuove strategie del Cane a sei zampe. Nell'occasione è attesa anche l'indicazione dell'ammontare definitivo della cedola, prevista attorno a un euro ad azione. La strategia scelta da Scaroni dovrebbe essere ancora quella della crescita graduale, soprattutto in aree geografiche come l'Africa, con acquisizioni mirate sempre regolate cash.
Nei primi nove mesi dell'anno Eni si è confermata ancora macchina da profitti, pur in netta flessione rispetto al 2008. I dati dei nove mesi hanno evidenziato ricavi per 61,15 miliardi (-27%), un utile operativo di 9,6 miliardi (-47%), un utile netto di poco inferiore a 4 (-59%). Scaroni ha sottolineato l'importanza dei successi ottenuti con i giacimenti in Iraq e Venezuela e l'accelerazione delle strategie nel West Africa (la compagnia italiana è già primo produttore di petrolio del "continente nero) con il recente ingresso in Uganda e Ghana dopo le presenze in Nigeria, Angola, Congo, Gabon e Mozambico. Proprio il Governo dell'Uganda ha dato il suo appoggio a Eni per l'acquisizione di asset di Heritage Oil. Il piano prevede l'acquisto delle quota di Heritage in due blocchi petroliferi sul Lago Albert, operazione da 1,5 miliardi di dollari. Tuttavia, Tullow Oil, che controlla insieme a Heritage i due blocchi, ha indicato che potrebbe esercitare il suo diritto di prelazione sulla quota.
Nel frattempo Eni continua l'espansione nel settore gas, dove ha la leadership europea, alla luce del completamento nel 2009 dell'acquisizione della maggioranza di Distrigaz e dei campi offshore della Hewett Unit in Gran Bretagna.
 
Eni: min.Uganda, dietro il suo ingresso non c'e' Gheddafi

ROMA (MF-DJ)--Qualsiasi offerta da parte della Libia di rilevare quote nell'azionariato di Eni non riguarderebbe il petrolio ugandese. E' quanto afferma il ministro degli Affari esteri dell'Uganda, Sam Kutesa.

La Libia "ha piu' greggio di quanto l'Uganda riuscira' mai a trovare" spiega Kutesa in un comunicato, respingendo le preoccupazioni di chi afferma che il leader libico, Muammar Gheddafi, voglia accedere ai due blocchi petroliferi nel lago Albert su cui Eni ha raggiunto un accordo con Heritage Oil per l'acquisizione del 50%. Il ministro risponde cosi' a indiscrezioni del quotidiano New Vision, che ieri citava media italiani nel dire che la Libia vuole rilevare fino al 10% di Eni, diventando cosi' il secondo azionista del gruppo dopo il Governo italiano.

Eni e' in procinto di rilevare da Heritage Oil il 50% nei blocchi 1 e 3A ed ha il supporto del Governo ugandese, che punta a sviluppare la propria industria petrolifera e punta sul know-how dell'azienda italiana. L'altro 50% e' attualmente nelle mani di Tullow Oil, che ha gia' annunciato l'intenzione di far valere il proprio diritto di prelazione sulla restante meta', che puo' esercitare fino al 17 gennaio bloccando di fatto le aspirazioni di Eni. Secondo il quotidiano New Vision, il presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, si rechera' all'inizio del 2010 in Uganda per dare maggiore slancio alle prospettive di sviluppo di Eni nel Paese africano.

La principale compagnia petrolifera libica, Tamoil, ha vinto un contratto nel 2007 per estendere l'oleodotto Mombasa-Eldoret fino alla capitale ugandese Kampala. Tuttavia, disaccordi fra Uganda e Kenya sul progetto ne hanno ritardato lo sviluppo.
red/ren
(fine)
 
Una precisazione di ENI sull'articolo del Sole 24 Ore.
 
Eni: accordo quadro per collaborazione scientifica con Cnr

ROMA (MF-DJ)--E' stato firmato oggi presso la sede di Eni a Roma l'accordo quadro tra la societa' e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) per l'avvio di una collaborazione strategica nel campo della ricerca scientifica e tecnologica.

L'intesa, informa una nota, avra' una durata iniziale di tre anni, e regola le collaborazioni che saranno avviate tra Eni e Cnr durante il periodo dell'accordo e disciplina in particolare i diritti di proprieta' e sfruttamento dei risultati che saranno ottenuti nell'ambito delle attivita'.

L'accordo facilita l'avvio e la realizzazione di nuove iniziative di ricerca congiunte e consolida ulteriormente la collaborazione tra Eni e Cnr, che attualmente riguarda diversi ambiti scientifici e tecnologici, come la sperimentazione di celle solari organiche avanzate, il monitoraggio ambientale finalizzato alla sostenibilita' della ricerca e produzione di idrocarburi, tecniche innovative di bonifica di terreni contaminati, ricerche avanzate nei campi della sismologia, mineralogia e petrografia.

Per Eni, l'innovazione tecnologica, sia nel core business sia nell'ambito delle fonti di energia non convenzionali e della tutela dell'ambiente, rappresenta una leva imprescindibile per la sostenibilita' dello sviluppo energetico e per questo risulta centrale nella strategia di medio-lungo termine della societa'.
com/fra
(fine) MF-DJ NEWS 2110:37 dic 2009
 
Eccoli che tornano alla carica..............

Eni: fondo Knight Vinke scrive al Tesoro per Snam (CorSera)

ROMA (MF-DJ)--Si fa piu' intesa la partita su Snam Rete Gas ed Eni ritrova sulla sua strada il fondo Knight Vinke, azionista con l'1% che vuole dividere in due il gruppo di Paolo Scaroni, che ritiene sottovalutato per almeno 50 miliardi di euro.

Secondo quanto scrive Il Corriere della Sera, i manager del fondo hanno nuovamente preso carta e penna - dopo l'uscita pubblica di fine settembre - per scrivere una lettera all'amministratore delegato del Cane a sei zampe, datata 4 novembre. Questa volta, pero', la missiva e' stata recapitata per conoscenza al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Nella lettera del fondo, le ipotesi di riassetto dell'Eni paiono riformulate proprio per apparire piu' appetibili agli occhi del primo azionista, il Tesoro.
red/pev
(fine) MF-DJ NEWS 2208:25 dic 2009
 
Indietro