kasparek
Frangar, non flectar
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Liceo classico: no, il problema non è il latino - Il Sole 24 ORE
Partendo dalle proposte di abolire/ridurre latino e greco nei licei, segnala un imbarbarimento complessivo della qualità intellettuale degli studenti universitari.
Dovuto a scuole precedenti sempre più facili, che non formano adeguatamente il cervello delle persone.
Quel che vedo è terribile. Ci sono studenti, tantissimi studenti, che non hanno alcun particolare handicap fisico o sociale eppure sono irrimediabilmente non all'altezza dei compiti cognitivi che lo studio universitario ancora richiede in certe materie e in certe aree del Paese. Essi credono di avere delle “lacune”, e quindi di poterle colmare (come si recupera un'informazione mancante cercandola su internet), ma in realtà si sbagliano. Per essi non c'è più (quasi) nulla da fare, perché difettano delle capacità di base, che si acquisiscono lentamente e gradualmente nel tempo: capacità di astrazione e concentrazione, padronanza della lingua e del suo lessico, finezza e sensibilità alle distinzioni, capacità di prendere appunti e organizzare la conoscenza, attitudine a non dimenticare quel che si è appreso. La scuola di oggi, con la sua corsa ad abbassare l'asticella, queste capacità le fornisce sempre più raramente
Questo significa non solo un popolo di persone intellettualmente limitate, non in grado di comprendere il mondo in cui vivono, ma anche uno scadimento dei livelli alti, delle persone laureate, delle persone che prendono decisioni.
Chiaro che poi attecchiscono sempre più le favole secondo cui si diventa ricchi stampando soldi o buttando denaro pubblico.
Attenzione: questo vale soprattutto quando queste idee sono mimetizzate dentro modellini stupidi, pretendendo di avere un valore scientifico che non hanno affatto, e portate avanti dagli IYI nei dipartimenti universitari.
Liceo classico: no, il problema non è il latino - Il Sole 24 ORE
Partendo dalle proposte di abolire/ridurre latino e greco nei licei, segnala un imbarbarimento complessivo della qualità intellettuale degli studenti universitari.
Dovuto a scuole precedenti sempre più facili, che non formano adeguatamente il cervello delle persone.
Quel che vedo è terribile. Ci sono studenti, tantissimi studenti, che non hanno alcun particolare handicap fisico o sociale eppure sono irrimediabilmente non all'altezza dei compiti cognitivi che lo studio universitario ancora richiede in certe materie e in certe aree del Paese. Essi credono di avere delle “lacune”, e quindi di poterle colmare (come si recupera un'informazione mancante cercandola su internet), ma in realtà si sbagliano. Per essi non c'è più (quasi) nulla da fare, perché difettano delle capacità di base, che si acquisiscono lentamente e gradualmente nel tempo: capacità di astrazione e concentrazione, padronanza della lingua e del suo lessico, finezza e sensibilità alle distinzioni, capacità di prendere appunti e organizzare la conoscenza, attitudine a non dimenticare quel che si è appreso. La scuola di oggi, con la sua corsa ad abbassare l'asticella, queste capacità le fornisce sempre più raramente
Questo significa non solo un popolo di persone intellettualmente limitate, non in grado di comprendere il mondo in cui vivono, ma anche uno scadimento dei livelli alti, delle persone laureate, delle persone che prendono decisioni.
Chiaro che poi attecchiscono sempre più le favole secondo cui si diventa ricchi stampando soldi o buttando denaro pubblico.
Attenzione: questo vale soprattutto quando queste idee sono mimetizzate dentro modellini stupidi, pretendendo di avere un valore scientifico che non hanno affatto, e portate avanti dagli IYI nei dipartimenti universitari.