insuperatomico
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Vorrei un parere da chi conosce bene i meccanismi macroeconomici che governano gli stati un parere sulla seguente questione.
Se uno stato iniziasse a produrre moneta per suo conto cioé senza l'obbligo di doverla restituire, non sarebbe meglio?
E' vero che in questo modo lo stato potrebbe produrre moneta a piacere, ma potrebbe comunque limitarsi a farla circolare il giusto che eviti l'inflazione.
Il sistema delle banche commerciali rimarrebbe immutato, sia per quanto riguarda il prestare moneta come debito che per quanto riguarda il richiederne gli interessi.
In sostanza le dinamiche dell'economia (sempre che non mi sfugga qualcosa) sarebbero ancora come quelle odierne, tranne per il fatto che lo stato non avrebbe alcun debito (cosa non da poco, perché permetterebbe allo stato di regolare sempre l'afflusso di moneta alle vere esigenze della nazione, facendo assolvere all'economia il suo corretto ruolo di strumento per la crescita e il benessere, e non come padrone che toglie libertà).
Una cosa simile la tentarono Kennedy e Lincoln. Secondo voi sta in piedi o c'è qualcosa di cui non ho tenuto conto?
Inoltre secondo voi un tale sistema potrebbe essere introdotto oggi?
Inizialmente ci sarebbe doppia circolazione (moneta della banca centrale e moneta che lo stato si produce da solo), con lo stato che inizia però a effettuarre tutti i pagamenti (copresi quelli dei titoli di stato) con la nuova moneta, e a richiedere finché possibile tutti i pagamenti solo con la vecchia moneta (così da toglierla dalla circolazione). In questo modo per evitare inflazione basterebbe che questo stato abbia parità di bilancio (ovvero introduce la quantità X di nuova moneta come uscita, togliendo una quantità X di vecchia moneta come entrata).
Mi piacerebbe che qualcuno competente si impegnasse in questa analisi per stabilire se una transizione di questo tipo potrebbe effettivamente avvenire senza inflazione.
Se uno stato iniziasse a produrre moneta per suo conto cioé senza l'obbligo di doverla restituire, non sarebbe meglio?
E' vero che in questo modo lo stato potrebbe produrre moneta a piacere, ma potrebbe comunque limitarsi a farla circolare il giusto che eviti l'inflazione.
Il sistema delle banche commerciali rimarrebbe immutato, sia per quanto riguarda il prestare moneta come debito che per quanto riguarda il richiederne gli interessi.
In sostanza le dinamiche dell'economia (sempre che non mi sfugga qualcosa) sarebbero ancora come quelle odierne, tranne per il fatto che lo stato non avrebbe alcun debito (cosa non da poco, perché permetterebbe allo stato di regolare sempre l'afflusso di moneta alle vere esigenze della nazione, facendo assolvere all'economia il suo corretto ruolo di strumento per la crescita e il benessere, e non come padrone che toglie libertà).
Una cosa simile la tentarono Kennedy e Lincoln. Secondo voi sta in piedi o c'è qualcosa di cui non ho tenuto conto?
Inoltre secondo voi un tale sistema potrebbe essere introdotto oggi?
Inizialmente ci sarebbe doppia circolazione (moneta della banca centrale e moneta che lo stato si produce da solo), con lo stato che inizia però a effettuarre tutti i pagamenti (copresi quelli dei titoli di stato) con la nuova moneta, e a richiedere finché possibile tutti i pagamenti solo con la vecchia moneta (così da toglierla dalla circolazione). In questo modo per evitare inflazione basterebbe che questo stato abbia parità di bilancio (ovvero introduce la quantità X di nuova moneta come uscita, togliendo una quantità X di vecchia moneta come entrata).
Mi piacerebbe che qualcuno competente si impegnasse in questa analisi per stabilire se una transizione di questo tipo potrebbe effettivamente avvenire senza inflazione.