Bank of America stà per fallire

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Riccardo Galli
Vuoto d’aria per Bank of America, sulla stessa rotta di Lehman Brothers?





NEW YORK – Una grossa banca, probabilmente americana, starebbe per saltare. E’ quello che La Stampa definisce “lo spettro di Lehman”, e per il quotidiano torinese la maggiore indiziata sarebbe Bank of America. Le credenziali per bissare il crack del 2008 di Lehman Brothers Bank of America le ha tutte ma, se non sarà lei a saltare, sembra proprio possa toccare a qualcun altro. Questa paura, quasi certezza, che aleggia tra gli operatori del settore è uno degli elementi che più tiene sotto pressione i titoli di tutte le maggiori banche europee e nord americane. Nel 2008 molte istituti di credito furono salvati grazie ai generosi finanziamenti pubblici, proprio in questi giorni la Fedha fatto sapere di aver investito in questo tipo di operazioni 1200 miliardi di dollari. Ma oggi i soldi pubblici sono finiti. Il pubblico non è più in grado di aiutare e quindi altre banche potrebbero imboccare la rotta Lehman Brothers.

Bank of America è oggi la prima della lista, vola su un vuoto d’aria, seguita a breve distanza dalla francese Societe Generale. Già da qualche giorno circolava la voce che un non meglio precisato istituto bancario avesse urgente bisogno di un prestito per andare avanti, e i sospetti si erano concentrati sulle due banche citate. Ma oggi arrivano dei numeri che mostrano l’enorme fragilità dell’istituto americano che, secondo gli analisti, avrebbe bisogno di un aumento di capitale compreso tra i 100 e i 200 mld di dollari. Una cifra impossibile da mettere insieme con la crisi di liquidità in corso e che difficilmentela Fed potrebbe accollarsi. Bank of America è vittima delle maxi svalutazioni su mutui e prestiti per oltre cento miliardi di dollari. Oltre a questo macigno Bank of America sarebbe stato poi uno dei principali venditori di Credit Default Swap, cioè assicurazioni contro il default, il fallimento, sui bond di paesi a rischio come Grecia, Portogallo e Iralanda. Ma lo avrebbe fatto senza avere soldi sufficienti a coprire i rischi. L’istituto americano, che intanto ha annunciato il taglio di 10mila posti di lavoro, da inizio luglio ha perso il 40% del suo valore con il titolo passato da 11 a 6.4 dollari.

Ma se l’America piange, l’Europa certo non ride. Se Bank of America è la prima indiziata, il secondo istituto bancario considerato a rischio è francese: Societe Generale, che da luglio ha bruciato il 50% del suo valore azionario, passando da42 a21 euro per azione. E in acque migliori ma non tranquille navigano i grandi istituti bancari italiani, Unicredit e Intesa SanPaolo che, come le colleghe straniere, hanno perso circa il 40% del loro valore negli ultimi due mesi.

“E’ come se fossimo tornati indietro di tre anni, al crac della banca americana Lehman Brothers nel settembre del2008” scrive Luca Fornovo suLa Stampa. Ma in realtà è, se possibile, peggio di allora. Nel 2008 gli Stati Uniti e l’Europa avevano capitali per salvare e tenere in vita i grandi istituti bancari che traballavano, e nonostante questo ci furono dei crack “storici”, oggi non è più così. Se le banche non saranno in grado di salvarsi da sole, qualcuna potrebbe non essere salvata da nessuno, e allora sarà anche peggio del 2008.
 
Che idiozie.

Non c'è, ora, credit crunch...

E preverlo sparando a caso è come dire "un terremoto distruggerà la California" o altri paesi...: prima o poi un terremoto distruggerà qualcosa... e prima o poi una grande banca salterà, così come ci sarà un'altra guerra mondiale o un'altra epidemie... è il "quando" che conta.
 
BofA: fiducia da Meredith Whitney, titolo tocca rialzo del 10%

Finanzaonline.com - 24.8.11/16:16

Prosegue l'exploit di Borsa del titolo Bank of America. L'azione è scambiata a 6,83 dollari, in rialzo dell'8,4%, dopo aver raggiunto un massimo intraday di 6,81 dollari, corrispondente a un rialzo superiore al 10 per cento. A dare tono al titolo sono le dichiarazioni rilasciate da uno degli analisti più autorevoli del settore bancario: Meredith Whitney. L'analista, che fino al 2009 ha guidato il team di analisi sulle banche di Oppenheimer (prima di fondare una propria società d'investimento), ha escluso che Bank of America necessiti di una ricapitalizzazione.
 
BofA: fiducia da Meredith Whitney, titolo tocca rialzo del 10%

Finanzaonline.com - 24.8.11/16:16

Prosegue l'exploit di Borsa del titolo Bank of America. L'azione è scambiata a 6,83 dollari, in rialzo dell'8,4%, dopo aver raggiunto un massimo intraday di 6,81 dollari, corrispondente a un rialzo superiore al 10 per cento. A dare tono al titolo sono le dichiarazioni rilasciate da uno degli analisti più autorevoli del settore bancario: Meredith Whitney. L'analista, che fino al 2009 ha guidato il team di analisi sulle banche di Oppenheimer (prima di fondare una propria società d'investimento), ha escluso che Bank of America necessiti di una ricapitalizzazione.

---> ah beh, se lo dice meredith stamo in una botte de fero...:o
 
Lehman e' fallita di sabato mattina senza che nessun giornale comunicasse problemi nei giorni precedenti. Quindi BoA non fallira', perche' ne hanno gia' parlato :D
 
Lehman e' fallita di sabato mattina senza che nessun giornale comunicasse problemi nei giorni precedenti. Quindi BoA non fallira', perche' ne hanno gia' parlato :D

Poche parole, tanti significati ed ottima conoscenza di come si muovono i mercati.
 
Divertente commento alla vicenda.
Da Milano Finanza.

........

E meno male che BofA non aveva bisogno di soldi

giovedì, 25 agosto 2011 - 19:35

"I mercati finanziari hanno un modo molto sicuro per predire il futuro: lo provocano loro". Chissa se questo aforisma di George Soros sia applicabile anche al deal fatto da Warren Buffett con Bank of America (NYSE: IKJ - notizie) . Il titolo del mastondonte bancario americano aveva perso il 37% del suo valore in un mese, e una parte crescente del mercato era pronto a scommettere che l'eventuale Lehman brothers del prossimo cataclisma globale sarebbe stata proprio Bofa, alle prese con miliardi di dollari in asset ritornati improvvisamente tossici, e con cause e risarcimenti miliardari legati ai mutui e ai derivati sui mutui in arrivati anche in seguito all'acquisizione della moribonda Countrywide.

Inutilmente la banca si affannava a precisare, anche rivolgendosi ai suoi dipendenti, che non aveva bisogno di nuovi capitali, che aveva già disposto una serie di vendite di asset in modo da avere la liquidità necessaria eccetera. Giovedì 25 invece è uscito che Warren Buffett, mentre era nella vasca da bagno, ci ha pensato su, ha chiamato il ceo di Bofa, Brian Moynihan, e si è accordato per investire 5 miliardi in 50 mila azioni Bofa preferred (una specie di risparmio convertibile) al 6% di rendimento annuo (richiamabili dalla banca con un premio del 5%) e con warrant per comprare 700 milioni di azioni ordinarie entro dieci anni al valore di esercizio di 7,14 dollari, ovvero il 60% del valore patrimoniale netto attuale della banca. Il valore di quelle opzioni è di 2-3 miliardi a seconda di come le si calcola e, se esercitate, farebbero di Buffett il primo azionista del colosso Usa.

Nel 2008 Buffett aveva fatto un giochino del genere con un altro pezzo da 90 in difficoltà di liquidità, Goldman Sachs (NYSE: GS - notizie) , e gli era andata bene, tanto che Goldman ha preferito rimborsargli tutto anticipatamente pochi mesi fa. In borsa il titolo Bofa ha subito preso il 26% in apertura di seduta per poi limare il rialzo al 7%. In Italia, una procura di provincia avrebbe aperto un fascicolo per usura ai danni dell'arzillo vecchietto di Omaha.

Ma allora, avevano ragione i tanto disprezzati ribassisti o ha ragione Soros, che il mercato il futuro se lo fabbrica da solo?

:)
 
In Italia, una procura di provincia avrebbe aperto un fascicolo per usura ai danni dell'arzillo vecchietto di Omaha.


:)[/QUOTE]

secondo me,in Italia, avrebbero preferito:

1 default "alla Parmalat" per paciottarsi gli infiniti contenziosi
2 bailout "alla Italease" per paciottarsi l'insider e le poltrone
3 si fanno la persona fisica "alla Berlusconi" solo se l'episodio di più non può dare
 
Allora: fallisce o nò?

;)
 
Che idiozie.

Non c'è, ora, credit crunch...

E preverlo sparando a caso è come dire "un terremoto distruggerà la California" o altri paesi...: prima o poi un terremoto distruggerà qualcosa... e prima o poi una grande banca salterà, così come ci sarà un'altra guerra mondiale o un'altra epidemie... è il "quando" che conta.

Scusa, ma il credit crunch non è, in parte, un effetto di un fallimento di una grande banca perché crea una sorta di blocco dei prestiti interbancari?
 
Scusa, ma il credit crunch non è, in parte, un effetto di un fallimento di una grande banca perché crea una sorta di blocco dei prestiti interbancari?

Non dei prestiti interbancari ma degli impieghi.

E checché ne dica l'amico Dogo, l'economia reale occidentale paga attualmente il credit crunch - o stretta creditizia - determinato dalla enorme liquidità creata dai bassi tassi di sconto che il sistema bancario preferisce depositare alla BCE o alla FED piuttosto che impiegarlo come dovrebbe a supporto finanziario delle aziende produttive.
 
Scusa, ma il credit crunch non è, in parte, un effetto di un fallimento di una grande banca perché crea una sorta di blocco dei prestiti interbancari?

Ennò, non confondere la causa con l'effetto.
Il credit crunch è determinato da assenza di fiducia -> I prestiti saltano ->Se hai una struttura "rischiosa" non riesci a trovare copertura e fallisci -> il credit crunch si autoalimenta.

La miccia sono stati i mutui subprime: partito il primo "mancato rimborso", tutti si sono chiesti "chi è che ha in portafoglio questa schifezza tossica"? -> stretta del credito tra banche -> la più bisognosa fallisce.

Tuttavia il confine è sottile.

Non dei prestiti interbancari ma degli impieghi.

E checché ne dica l'amico Dogo, l'economia reale occidentale paga attualmente il credit crunch - o stretta creditizia - determinato dalla enorme liquidità creata dai bassi tassi di sconto che il sistema bancario preferisce depositare alla BCE o alla FED piuttosto che impiegarlo come dovrebbe a supporto finanziario delle aziende produttive.

Beh, dopo la mia seguente frase penserai "cavolo, è vero" ;)

Parto...
Non si era tutti a dire:
- "c'è troppa liquidità facile, che alimenta bolle"
- "le banche sono sottocapitalizzate!"
- "i derivati sono creazione di liquidità effimera"
- "la speculazione finanziaria al rialzo alimenta la produzione in modo non equilibrato e non legato ai reali bisogni di sviluppo"
- ecc....

Ed ora che il sistema bancario sta a fatica (non dimentichiamo BASILEA) ricostruendo capitale, senza più armeggiare in modo forsennato in derivati e feccia varia, creatrice di liquidità "che non esiste", ci lamentiamo del fatto che tutto "vada più piano"?

Che la memoria finanziaria sia breve questo lo sapevo, ma così breve diventa patologico ;)

L'altro giorno leggevo "la crisi è profonda, siamo ai livelli di reddito reale del 2001"...

Bene, ma io mi chiedo "dove sta il problema"? E' così grave essere "ricchi" come nel 2001?

Sai chi sarebbe un genio?
Un governatore che dicesse "bene, da oggi puntiamo ad un decennio di crescita "ZERO", manteniamo il livello di benessere attuale e concentriamoci sul riportare tutto su livelli di equilibrio più stabili e sostenibili.

E non è una provocazione intellettuale :)
 
...cut...
"dove sta il problema"? E' così grave essere "ricchi" come nel 2001?[/U]

Sai chi sarebbe un genio?
Un governatore che dicesse "bene, da oggi puntiamo ad un decennio di crescita "ZERO", manteniamo il livello di benessere attuale e concentriamoci sul riportare tutto su livelli di equilibrio più stabili e sostenibili.

E non è una provocazione intellettuale :)

---> facile per un governatore di BC col suo stipendiuccio assicurato profetizzare il deleverage...noi mortali -col deleverage- schiattiamo...:mad:
 
---> facile per un governatore di BC col suo stipendiuccio assicurato profetizzare il deleverage...noi mortali -col deleverage- schiattiamo...:mad:

Naaaa... la gente ha paura di diventare più povera, non meno ricca.
Ovviamente parla di "non crescita", non significa "sfavorire la crescita", significa non cercarla con affanno a livello di governi.

Ovviamente l'iniziativa privata continua il suo "mestiere", è più una questione di comunicazione che di sostanza.

comunque il deleverage è già tra noi da 4 anni circa, e gli effetti si vedono: secondo me erano auspicabili.

Lascia stare il fatto Italia: se guardi in giro per il mondo "occidentale", siamo solo noi ad essere realmente nella pupù... (la grecia non contava e non conta e non conterà nulla economicamente parlando).
 
Bene, ma io mi chiedo "dove sta il problema"? E' così grave essere "ricchi" come nel 2001?

Sai chi sarebbe un genio?
Un governatore che dicesse "bene, da oggi puntiamo ad un decennio di crescita "ZERO", manteniamo il livello di benessere attuale e concentriamoci sul riportare tutto su livelli di equilibrio più stabili e sostenibili.

E non è una provocazione intellettuale :)

DOGO e' l' osservazione piu' giusta che mi si capitato di leggere su FOL:clap::clap::clap::clap::clap: peraltro mi ricordo che Grillo ne parlava gia' dal 2001.

Vedi al minuto 1:56 dove paragona il "PRODOTTO INTERNO LORDO" ad uno stro n zo....
Beppe Grillo parla del PIL - YouTube
 
Ultima modifica:
Bene, ma io mi chiedo "dove sta il problema"? E' così grave essere "ricchi" come nel 2001?

Sai chi sarebbe un genio?
Un governatore che dicesse "bene, da oggi puntiamo ad un decennio di crescita "ZERO", manteniamo il livello di benessere attuale e concentriamoci sul riportare tutto su livelli di equilibrio più stabili e sostenibili.

E non è una provocazione intellettuale :)

ma sei matto!? lo rinchiuderebbero in manicomio! Per fortuna abbiamo quelli che tirano i dollari dagli elicotteri.. :D
 
dimenticate che senza crescita il lato del debito e la disoccupazione sono problemi scottanti
 
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Ed ora che il sistema bancario sta a fatica (non dimentichiamo BASILEA) ricostruendo capitale, senza più armeggiare in modo forsennato in derivati e feccia varia, creatrice di liquidità "che non esiste", ci lamentiamo del fatto che tutto "vada più piano"?

Che la memoria finanziaria sia breve questo lo sapevo, ma così breve diventa patologico ;)

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Dogo,
hai confermato con una perfetta analisi delle cause l'esistenza della stretta creditizia.

Che è esattamente quanto da me asserito.
Riassumendo per titoli: a causa delle pistolate delinquenziali della grande finanza l'economia reale - quella che produce, commercializza, offre servizi - soffre principalmente per la stretta creditizia in essere.

Siamo quindi d'accordo.

Ciao
 
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