markov
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L’edizione 2015, undicesima, di Art Verona si presenta in crescita registrando per il 2014 l’aumento del 21% degli espositori e del 30% di pubblico e per il 2015 l’incremento del 10% degli espositori con 115 gallerie divise tra i padiglioni 11 e 12.
Malgrado le aspettative, a mio avviso, quest’anno la manifestazione è solo discreta: non ho trovato opere capaci di emozionare, le iniziative King Kong “Per una diversa idea di monumento” e Raw Zone mi sono sembrate meno interessanti della passata edizione e, come ormai avviene da tempo, molte delle opere migliori sono le stesse riproposte da anni.
Nota positiva ho avuto il piacere, grazie al distintivo ideato e indossato da Ginogost, di incontrare e conoscere un trio notevole: Ginogost, Heimat, Sanmicheli.
Ma veniamo alle opere esposte. Rispetto la passata edizione non c’è la predominanza delle opere cinetiche ma una più equilibrata presenza dei vari generi.
Da Mazzoleni spirale di Crippa del '51, Biasi, Morlotti, Santomaso
La parete di Rho e Radice da Cardelli e Fontana. Molto suggestivo il piccolo Rho.
Belle e interessanti le proposte di B&B Arte.
Rognoni, Birolli e un monocromo bello e materico di Mattioli.
Dalla Galleria Open Art: Marca-Relli, Jenkins, Scialoia. Per il Marca-Relli richiesta tonda: 100.000 euro.
Pizzi Cannella da Poggiali e Forconi.
Per me la migliore esposizione di quest’anno è da Tornabuoni.
Matta, Birolli, Isgro, un piccolo grande Morandi, De Chirico, Tozzi, Adami.
Ancora Matta da Mediartrade.
Secondo appuntamento per Focus XX, dedicato ai grandi maestri del dopoguerra italiano che lo scorso anno era dedicato a Enrico Castellani. Fausto Melotti "I testimoni velati" del 1977.
Mariconti, da Federico Rui, in una bella opera materica e vivace.
Cingolani da Boxart e Obergfell da Montoro.
Sculture di Mastrovito e Pozzoli.
In crescita la presenza della fotografia.
Liu Bolin
Olivier Roller da Spazio Nuovo.
La russa Katerina Belkina da CreArte Studio riprende dalla pittura classica, dalla Beecroft e dalle suggestive atmosfere di Crewdson con risultati convincenti.
Ralph Gibson da Paci contemporary.
Malgrado le aspettative, a mio avviso, quest’anno la manifestazione è solo discreta: non ho trovato opere capaci di emozionare, le iniziative King Kong “Per una diversa idea di monumento” e Raw Zone mi sono sembrate meno interessanti della passata edizione e, come ormai avviene da tempo, molte delle opere migliori sono le stesse riproposte da anni.
Nota positiva ho avuto il piacere, grazie al distintivo ideato e indossato da Ginogost, di incontrare e conoscere un trio notevole: Ginogost, Heimat, Sanmicheli.
Ma veniamo alle opere esposte. Rispetto la passata edizione non c’è la predominanza delle opere cinetiche ma una più equilibrata presenza dei vari generi.
Da Mazzoleni spirale di Crippa del '51, Biasi, Morlotti, Santomaso
La parete di Rho e Radice da Cardelli e Fontana. Molto suggestivo il piccolo Rho.
Belle e interessanti le proposte di B&B Arte.
Rognoni, Birolli e un monocromo bello e materico di Mattioli.
Dalla Galleria Open Art: Marca-Relli, Jenkins, Scialoia. Per il Marca-Relli richiesta tonda: 100.000 euro.
Pizzi Cannella da Poggiali e Forconi.
Per me la migliore esposizione di quest’anno è da Tornabuoni.
Matta, Birolli, Isgro, un piccolo grande Morandi, De Chirico, Tozzi, Adami.
Ancora Matta da Mediartrade.
Secondo appuntamento per Focus XX, dedicato ai grandi maestri del dopoguerra italiano che lo scorso anno era dedicato a Enrico Castellani. Fausto Melotti "I testimoni velati" del 1977.
Mariconti, da Federico Rui, in una bella opera materica e vivace.
Cingolani da Boxart e Obergfell da Montoro.
Sculture di Mastrovito e Pozzoli.
In crescita la presenza della fotografia.
Liu Bolin
Olivier Roller da Spazio Nuovo.
La russa Katerina Belkina da CreArte Studio riprende dalla pittura classica, dalla Beecroft e dalle suggestive atmosfere di Crewdson con risultati convincenti.
Ralph Gibson da Paci contemporary.