GIANNI DOVA si può definire INTERNAZIONALE? temo di NO

toni77

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Ciao a tutti,

sono nuovo qui anche se seguo il forum da qualche tempo.
Da molto piu tempo "segue" il mercato dell'arte, in particolare del XX secolo.
Compatibilmente con le mie possibilità economiche, cerco di collezionare artisti che mi danno emozioni e possibilmente con possibilità di rivalutazione (o quantomeno mantenimento del capitale investito).
Per soddisfare questo secondo requisito, ritengo sia essenziale puntare su artisti "internazionali".
Personalmente, credo che Dova non lo sia, per i seguenti motivi:
- il CV espositivo è di natura prevalentemente nazionale, al massimo europea (non ha esposto molto negli USA, luogo importante per gli artisti informali della sua generazione).
- scarsa presenza museale. Correggetemi se sbaglio, ma mi risulta che le sue opere sia assenti nei principali musei italiani del novecento, compreso il nuovissimo museo del novecento di Milano (sue opere sono presenti solo in un distaccamento del Museo).
- le sue opere sono scambiate essenzialmente sul mercato italiano, assai raramente a Londra o New York, capitali del mercato mondiale.

Mi piace molto Dova, specialmente il poeriodo nucleare del 51-53, ma quanto sopra esposto m lascia perplesso..... che ne dite?
 
Per soddisfare questo secondo requisito, ritengo sia essenziale puntare su artisti "internazionali".

Posto che invece di aprire una discussione singola potevi postarlo nella discussione KN sull'arte astratta italiana

Ri-posto che secondo me questo criterio è discutibile (come ho sempre detto, un artista internazionale lo conoscono tutti e se ha prezzi bassi evidentemente c'è qualcosa che non va) mi limito a correggere un paio di informazioni:

Dova al museo del Novecento c'è eccome e nella sede principale con la sua bellissima "Bocca"

1381235-kn3-il-thread-sullarte-astratta-italiana-hipsta_dova_by_s6uron-d38jadl.jpg


Nella "sede secondaria" che suppongo essere la casa museo Boschi-Di Stefano ne hanno se non ricordo male più di cento :eek: non tutti ovviamente esposti.

Fondazione Boschi Di Stefano * Le opere

E anche nella sala centrale del nuovissimo museo delle "Gallerie d'Italia" Dova non manca

Senza titolo | Gallerie d'Italia - Progetto Cultura - Intesa Sanpaolo

Ma in ogni caso non è che all'estero in musei secondari manchi ;)

https://www.tate.org.uk/art/artists/gianni-dova-1026
 
Infatti,

dice bene l'amico Claudio.

Per l'estero diverse case d'asta lo hanno trattato:

De Vuyst Lokeren - Oude Meesters, Moderne en Hedendaagse Kunst

Hampel Kunstauktionen Munich - Moderne Kunst

Koller Auktionen Geneva

Artcurial - Briest, Poulain, F. Tajan Paris

Dorotheum Vienna


E non poche sedi istituzionali:
France
Musée d'Art Moderne et Contemporain (MAMCS), Strasbourg

Israel
The Israel Museum, Jerusalem


Switzerland
Musée cantonal des Beaux-Arts, Lausanne
Museo Cantonale d´Arte Lugano, Lugano
Museo d'Arte Mendrisio, Mendrisio

United Kingdom
Tate Britain, London (England)
https://www.tate.org.uk/art/artists/gianni-dova-1026

;);)

Aggiungo:
•Nel 1962 partecipa alla selezione del premio Guggenheim a New York
•Nel 1971 una grande retrospettiva a Colonia
•Nel 1972 Mostra personale presso il Museo Gallierà, Parigi
•Nel 1974 Mostra personale presso la Galerie Reichenbach, Parigi
•Nel 1978 Mostra personale presso il Palais des Beaux-Arts, Bruxelles
•Nel 1979 Mostra personale presso il Louisiana Museum of Modern Art, Danimarca
 
Ultima modifica:
Giustissimo quello che dice artebrixia, comunque nelle gallerie qui negli States e' praticamente assente. Solito discorso sugli artisti italiani: il sistema Italia (o meglio dire, il paese Italia), non ha mai sostenuto i propri artisti a livello internazionale. E' un peccato, ed una vera vergogna!
 
Speravo interveniste proprio voi tra gli altri:-)
Grazie per le precisazioni ed integrazioni.
Puntualizzo alcuni punti pure io.
Per case d'asta rappresentative del mercato internazionale intendo Sothebys e Christies.
Per esse, salvo rarissime eccezzioni, Dova non trova spazio a Londra o New York, nelle "mitiche" italian sale per esempio, dove sono ospiti fissi Afro, Fontana, Manzoni e dove ha fatto apparizioni anche un artista come Salvo (che amo, ma credo non sia caratterizzato da uno spessore culturale e da CV superiore a quello di Dova per intenderci). La consacrazione su scala mondiale, chiaramente parlo a livello di mercato, passa da li: è innegabile.
Chiedo quindi a Claudio: posso concordare con la tua definizione di internazionale, anche se converrai che, affinche un atista lo conoscano tutti, devono realizzarsi le tre condizioni da me esposte. Tornando a Dova, in riferimento alla tua accezzione di internazionale, ritieni lo sia? E se si, cosa non va con lui visti i "modesti" prezzi attuali?
Due quesiti:
- alcuni, tra cui il buon Vanoni, reputano il periodo anni 60 il principale e piu significativo per Dova. Personalmente amo molto e credo sia piu significativo a livello culturale il periodo nucleare, seppur breve.
- archivio, mi sto scervellando per capire chi lo gestisca ora....la galleria Cafiso?

grazie
 
Grazie Arty.
Confermerai però che nelle gallerie USA non sono certo assenti/sconosciuti Fontana, Afro, Manzoni, Burri, lo stesso Dorazio, che reputo non superiore a Dova ma innegabilmente di "respiro" piu internazionale (guarda caso è scambiati da Chrsities a Milano, Londra, New York)....In breve, o qualche mercante internazionale decide di puntare su Dova, o mai avrà respiro internazionale, parlando di mercato...:-)
 
Grazie Arty.
Confermerai però che nelle gallerie USA non sono certo assenti/sconosciuti Fontana, Afro, Manzoni, Burri, lo stesso Dorazio, che reputo non superiore a Dova ma innegabilmente di "respiro" piu internazionale (guarda caso è scambiati da Chrsities a Milano, Londra, New York)....In breve, o qualche mercante internazionale decide di puntare su Dova, o mai avrà respiro internazionale, parlando di mercato...:-)
Ma il problema e' proprio quello: i soliti Afro, Fontana, Burri e pochi altri. Se loro sono davvero internazionali (e per mia convinzione personale, questi nominati costano, ma non hanno le quotazioni che si meriterebbero), tanti altri sono quasi assenti sul mercato internazionale proprio a causa dell'ottusita' del paese.
Posso fare un paragone con altri "prodotti" italiani senza offendere nessuno per l'accostamento? Come mai all'estero conoscono quasi solo i formaggi francesi e non quelli italiani (parmigiano a parte)? Perche' sono migliori? Certamente NO! Solo perche i francesi si sanno vendere e proteggono bene i loro prodotti. O meglio, i francesi fanno il loro lavoro; gli italiani NO!
In questo modo, il "sistema Italia" ha fatto morire moltissimi suoi gioielli: l'industria nautica, la moda, l'alimentare, l'industria aeronautica etc.
O li ha fatti morire, o se li e' lasciati comprare dagli stranieri (e spesso per quattro soldi).

KO!
 
vero Arty, ma Fontana, Afro, Manzoni, Burri non sono forse italiani?. Perchè loro sono "riusciti" a divenire internazionali?. Al di la della nazionalità di un artita conta il fatto che qualche "potere forte" dell'arte lo voglia spingere....e spesso ciò accade per motivazioni che vanno al di la del valore di un artista...anche se i nomi citati credo siano giganti....forse sopravvalutati rispetto ad altri italiani, ma senza dubbio sottovalutati rispetto a "colleghi" americani....
 
Ma il problema e' proprio quello: i soliti Afro, Fontana, Burri e pochi altri. Se loro sono davvero internazionali (e per mia convinzione personale, questi nominati costano, ma non hanno le quotazioni che si meriterebbero), tanti altri sono quasi assenti sul mercato internazionale proprio a causa dell'ottusita' del paese.
Posso fare un paragone con altri "prodotti" italiani senza offendere nessuno per l'accostamento? Come mai all'estero conoscono quasi solo i formaggi francesi e non quelli italiani (parmigiano a parte)? Perche' sono migliori? Certamente NO! Solo perche i francesi si sanno vendere e proteggono bene i loro prodotti. O meglio, i francesi fanno il loro lavoro; gli italiani NO!
In questo modo, il "sistema Italia" ha fatto morire moltissimi suoi gioielli: l'industria nautica, la moda, l'alimentare, l'industria aeronautica etc.
O li ha fatti morire, o se li e' lasciati comprare dagli stranieri (e spesso per quattro soldi).

KO!

Nel caso di Dova mi chiederei: è effettivamente un artista di così alto livello? Perchè per essere famosi a livello internazionale bisogna proporre artisti che possono stare a quel livello, o no? E' chiaro che i paesi più ricchi hanno più possibilità in questo gioco fondato su denaro. Nella classifica di artfact nei primi 100 artisti ho contato 50 statunitensi, 20 tedeschi, un 15 tra francesi e inglesi, 4 svizzeri (!), 3 italiani. Per il futuro penso sarà difficile mantenere i 3 posti :shit:
 
vero Arty, ma Fontana, Afro, Manzoni, Burri non sono forse italiani?. Perchè loro sono "riusciti" a divenire internazionali?. Al di la della nazionalità di un artita conta il fatto che qualche "potere forte" dell'arte lo voglia spingere....e spesso ciò accade per motivazioni che vanno al di la del valore di un artista...anche se i nomi citati credo siano giganti....forse sopravvalutati rispetto ad altri italiani, ma senza dubbio sottovalutati rispetto a "colleghi" americani....

non ci vedrei "poteri forti". A volte e' la conoscenza giusta, altre la fortuna o addirittura il caso...
 
Nel caso di Dova mi chiederei: è effettivamente un artista di così alto livello? Perchè per essere famosi a livello internazionale bisogna proporre artisti che possono stare a quel livello, o no? E' chiaro che i paesi più ricchi hanno più possibilità in questo gioco fondato su denaro. Nella classifica di artfact nei primi 100 artisti ho contato 50 statunitensi, 20 tedeschi, un 15 tra francesi e inglesi, 4 svizzeri (!), 3 italiani. Per il futuro penso sarà difficile mantenere i 3 posti :shit:

Su Dova, pur trovando alcune opere davvero belle, non credo sia poi questo Grande Maestro; bravo artista si, sopratutto fino alla prima meta' degli anni sessanta, ma non un grande (my two cents).

Posso fare una domanda certo di scatenare le ire di qualcuno?
Vogliamo, tanto per non fare nomi, parlare di gente come Damien Hirst o di Cattelan? Siamo sicuri che meritino davvero le cifre che hanno raggiunto?
 
Su Dova, pur trovando alcune opere davvero belle, non credo sia poi questo Grande Maestro; bravo artista si, sopratutto fino alla prima meta' degli anni sessanta, ma non un grande (my two cents).

Posso fare una domanda certo di scatenare le ire di qualcuno?
Vogliamo, tanto per non fare nomi, parlare di gente come Damien Hirst o di Cattelan? Siamo sicuri che meritino davvero le cifre che hanno raggiunto?

Secondo me finchè c'è qualcuno che tira fuori i soldi per pagare quelle cifre le meritano, nessuno caccia milioni a cuor leggero.
 
Su Dova, pur trovando alcune opere davvero belle, non credo sia poi questo Grande Maestro

Invece secondo me sì, eccome :yes:

Cominciamo a dire che era fra i pochissimi citati in "Un Art Autre" di Tapie che se non erro è il testo fondamentale dell'informale europeo ma la sua "fondamentalità" sta nel fatto di essere stato dentro fino al collo nello spazialismo sin dall'inizio.

300px-Manifestospaziale.jpg


Ne parlammo qui: http://www.finanzaonline.com/forum/...il-thread-sullarte-astratta-italiana-128.html

(dove trovate anche un "piccolo" elenco di esposizioni)

Per cui secondo me è verissimo che ADESSO non è "internazionale" come intendete voi ma è in primissima fila per essere "pescato" dal mazzo esattamente come lo sono stati tutti gli altri negli ultimi anni da Castellani in giù.

Ma vi pare che quando Fontana non diventerà più comprabile (e ci siamo vicini) non ci sarà qualcuno che andrà a spiegare agli americani che nello spazialismo non c'era solo lui? E qui non c'è nemmeno bisogno di inventarsi ardite congetture vedi Azimut - SIMETI :o perché la storia c'è tutta. Insieme con Fontana c'erano Crippa e Dova, non si scappa.

Io mi metto lì col popcorn e aspetto... sereno come l'arcobaleno... non c'è fretta, tanto poi quando parte mi incavolo più di esserne contento, vedi come con gli astrattisti storici e la rabbia di oggi... :wall:

http://www.finanzaonline.com/forum/38398069-post708.html
 
Per case d'asta rappresentative del mercato internazionale intendo Sothebys e Christies.
Per esse, salvo rarissime eccezzioni, Dova non trova spazio a Londra o New York, nelle "mitiche" italian sale per esempio, dove sono ospiti fissi Afro, Fontana, Manzoni e dove ha fatto apparizioni anche un artista come Salvo (che amo, ma credo non sia caratterizzato da uno spessore culturale e da CV superiore a quello di Dova per intenderci). La consacrazione su scala mondiale, chiaramente parlo a livello di mercato, passa da li: è innegabile.

Questo è innegabile ed aggiungo che non è sufficiente qualche passaggio in asta, il "qualche" può essere in uno certo modo pilotato.

Tornando a Dova, in riferimento alla tua accezzione di internazionale, ritieni lo sia?

Da parte mia non lo annovero fra quelli internazionali:no: seppur abbia presenze espositive ma di mercato diciamo così/così:rolleyes:
E se si, cosa non va con lui visti i "modesti" prezzi attuali?
Due quesiti:
- alcuni, tra cui il buon Vanoni, reputano il periodo anni 60 il principale e piu significativo per Dova. Personalmente amo molto e credo sia piu significativo a livello culturale il periodo nucleare, seppur breve.
Condivido la tua osservazione, ma Vanoni considera gli anni sessanta per il suo periodo “metamorfico”, con cui partecipa a “Documenta” a Kassel

- archivio, mi sto scervellando per capire chi lo gestisca ora....la galleria Cafiso?
Yes, Gianni Dova - galleriacafiso - UNREGISTERED VERSION
grazie

Mi sono inserito con ... del Blu:(
 
Da sin : Mauro Reggiani, Enrico Bordoni, Mario Radice, Cesare Peverelli, Gianni Dova, Giuseppe Capogrossi e Luciano Baldessari nel 1953
 

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Rimane il fatto che sul mercato extraeuropeo il buon Gianni e' pressoche assente :/
 
al di là delle previsioni del mercato
preferisco buttarla sulla poesia:)

“Sono fermamente convinto che arti ed artisti vivranno finché vivrà l'Uomo. Potrà darsi, forse, che cambieranno i mezzi di espressione degli artisti. Quando l'umanità sarà molto avanzata nella sua evoluzione, potrà darsi che il pittore, anziché dipingere un quadro lo pensi soltanto e che il pubblico captando il suo pensiero ne goda come se lo vedesse; però se ci saranno creatori ci saranno sicuramente anche amatori dell'opera d'arte”

(Gianni Dova)

Era tosto, eh?:cool:

scusate, ho fatto alcune aggiunte qui:
http://www.finanzaonline.com/forum/38399775-post3.html
 
Ultima modifica:
Purtroppo sono notoriamente poco esperto di mercato,
si sa:rolleyes::rolleyes:

comunque questo Dova periodo nucleare che vedo in artprice
è davvero un bel pezzo di storia
sulla quotazione non mi esprimo.
 

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Ne parlammo quando si discuteva di Jenkins (trattato in tutto il mappamondo ma con prezzi fermi) versus Bonalumi che nessuno si filava.
http://www.finanzaonline.com/forum/36242452-post34.html
Storia + mercato non ancora internazionale = combinazione promettente come poche altre
;)

mi sento tirato in ballo perchè effettivamente io ero quello dalla parte di Jenkins e devo ammettere che tra i due fino ad oggi è il prof ad averci azzeccato OK!
aggiungo solo ........... per il momento :D
concedimelo Claudio ma qualche dubbio ancora c'è :mmmm:
 
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