ANNINOVANTA - Piano di Accumulo Patrimonio Artistico (P.A.P.A.) nr. 7

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Visto lo straordinario successo ottenuto dal precedente thread:

Piano di Accumulo Patrimonio Artistico (P.A.P.A.) nr. 6

visibile alla pagina web:

Piano di Accumulo Patrimonio Artistico (P.A.P.A.) nr. 6 - Forum di Finanzaonline.com


che dalla sua "nascita" il 04-10-09 ha avuto ben 28.880 visite/accessi

ma dove purtroppo non si può più scrivere perchè ha raggiunto il limite massimo di risposte ovvero 498 messaggi.

Apro ufficialmente il nuovo thread:

Piano di Accumulo Patrimonio Artistico (P.A.P.A.) nr. 7

Qui potrete visionare invece i precedenti thread sul P.A.P.A.:

Piano di Accumulo Patrimonio Artistico (P.A.P.A.) nr. 5
Piano di Accumulo Patrimonio Artistico (P.A.P.A.) nr. 5 - Forum di Finanzaonline.com

Piano di Accumulo Patrimonio Artistico (P.A.P.A.) nr. 4
Piano di Accumulo Patrimonio Artistico (P.A.P.A.) nr. 4 - Forum di Finanzaonline.com

Piano di Accumulo Patrimonio Artistico (P.A.P.A.) nr. 3
Piano di Accumulo Patrimonio Artistico (P.A.P.A.) nr. 3 - Forum di Finanzaonline.com

Piano di Accumulo Patrimonio Artistico (P.A.P.A.) nr. 2
Piano di Accumulo Patrimonio Artistico (P.A.P.A.) nr. 2 - Forum di Finanzaonline.com

Piano di Accumulo Patrimonio Artistico (P.A.P.A.)
Piano di Accumulo Patrimonio Artistico (P.A.P.A.) - Forum di Finanzaonline.com
 
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Grande Investart!:clap:OK!:yes:
 
Bisognerebbe fare un PAPA-bignami
per estrapolare i passaggi salienti dei sei tomi precedenti...
:cool:
 
Bisognerebbe fare un PAPA-bignami
per estrapolare i passaggi salienti dei sei tomi precedenti...
:cool:

Infatti è una richiesta che da tempo vado facendo all'Amico Claudio ( mi scuso per augurarli solo ora BUONE FERIE ma mi era sfuggito ) che dopo la tesina sul ranking faccia pefavore:bow: fare anche un estratto di questi thread su Arte & Investimenti in Quadri.

E' un peccato che questo mare d'informazioni ( free sponsor / quartierizzazione ) vada disperso:yes:
 
Infatti è una richiesta che da tempo vado facendo all'Amico Claudio ( mi scuso per augurarli solo ora BUONE FERIE ma mi era sfuggito ) che dopo la tesina sul ranking faccia pefavore:bow: fare anche un estratto di questi thread su Arte & Investimenti in Quadri.

E' un peccato che questo mare d'informazioni ( free sponsor / quartierizzazione ) vada disperso:yes:

E se non ci dà ascolto
gli mettiamo a soqquadro il suo topic 'feticcio' !!!
:censored:
 
Ops..
quel topic 'di Claudio' è già diventato 'del Claudieggio'..
prossimo passaggio: 'del ca:censored::censored:eggio'...
 
Lancio un piccolo quesito/provocazione:

Questa grandissima crisi finanziaria mondiale che non sembra assolutamente voler finire almeno nel medio-breve termine, può a vostro avviso riportare alla scoperta/definitiva consacrazione di certi Artisti come ad esempio Stefano Arienti & Eva Marisaldi ormai ai più già conosciuti, ma non ancora acquistati ?

Non vi sembra più vantaggioso per i Galleristi/Mercanti puntare su di loro che vendere dei giovani emergenti che sì costeranno poco ( a loro 9 ma che richiedono investimenti per "pubblicizzarli" che ad oggi non ci sono, soprattutto visto che mancano anche (parlo di grandi numeri ) i clienti/collezionisti ??

Aspetto con ansia le vostre ( spero ) numerose considerazioni/riflessioni.
 
vi segnalo un arienti in asta da philllips un poster a 6/8000 dollari
 
Lancio un piccolo quesito/provocazione:

Questa grandissima crisi finanziaria mondiale che non sembra assolutamente voler finire almeno nel medio-breve termine, può a vostro avviso riportare alla scoperta/definitiva consacrazione di certi Artisti come ad esempio Stefano Arienti & Eva Marisaldi ormai ai più già conosciuti, ma non ancora acquistati ?

Non vi sembra più vantaggioso per i Galleristi/Mercanti puntare su di loro che vendere dei giovani emergenti che sì costeranno poco ( a loro 9 ma che richiedono investimenti per "pubblicizzarli" che ad oggi non ci sono, soprattutto visto che mancano anche (parlo di grandi numeri ) i clienti/collezionisti ??

Aspetto con ansia le vostre ( spero ) numerose considerazioni/riflessioni.

Questa grandissima crisi finanziaria mondiale che non sembra assolutamente voler finire almeno nel medio-breve termine, può a vostro avviso riportare alla scoperta/definitiva consacrazione di certi Artisti come ad esempio Stefano Arienti & Eva Marisaldi ormai ai più già conosciuti, ma non ancora acquistati ?
Si,lo si notà nelle precedenti aste,anche perchè con la crisi,quasi nessuno è disposto a pagare cifre astronomiche,per qui si gettano su opere con stime bassissime,quindi per qui l'artista che fino ad oggi non è stato considerato,da ora viene considerato e riesce a raggiungere quotazioni altissime.
Non vi sembra più vantaggioso per i Galleristi/Mercanti puntare su di loro che vendere dei giovani emergenti che sì costeranno poco ( a loro 9 ma che richiedono investimenti per "pubblicizzarli" che ad oggi non ci sono, soprattutto visto che mancano anche (parlo di grandi numeri ) i clienti/collezionisti ??
Concordo con quanto citato sopra.
 
Dalla newsletter settimanale di Flash Art :

Si,lo si notà nelle precedenti aste,anche perchè con la crisi,quasi nessuno è disposto a pagare cifre astronomiche,per qui si gettano su opere con stime bassissime,quindi per qui l'artista che fino ad oggi non è stato considerato,da ora viene considerato e riesce a raggiungere quotazioni altissime.

Concordo con quanto citato sopra.





Lettere al Direttore pubblicate su Flash Art n.280 febbraio 2010

COME INSERIRSI NEL MONDO DEL LAVORO NEL SISTEMA DELL’ARTE



Egregio Direttore,

seguo da anni la sua rivista che come poche è riuscita a tirare su un modesto conoscitore come me. Mi piacerebbe che almeno per una volta una rivista seria si interessasse del “problema” occupazionale che riguarda il settore dell’arte e dell’editoria ad essa legata. Più di quindici anni fa scelsi di studiare Storia dell’Arte, in primis per amore, ma anche perché mi illudevo di non trovare un giorno delle caste chiuse, fitte lobby… invece la cosa più triste che ho notato nel corso delle mie esperienze post universitarie post redazionali è stata non tanto la difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro, ma il fatto di essere vagliati ed esaminati da persone con tanta esperienza, che tuttavia a competenza ne sapevano quanto un giovane laureato. Spesso in alcuni corridoi di redazioni e gallerie d’arte mi sono sentito dire che non conta tanto conoscere l’arte o scrivere bene ma “saperci fare”, “saper vendere”… Sono convinto fermamente che scrivere di arte equivalga a scrivere idee, concetti, cronache, storie, gusto ed esperienze sociali. Le chiedo allora se sono io nell’errore.

Grazie.



NESSUNA SCUOLA ITALIANA TI OFFRE UNA BUONA PREPARAZIONE



Caro Alfonso,

io ritengo che in Italia la scuola (Università, Accademie d’arte) non offra alcuna seria specializzazione e qualsiasi laureato avrebbe bisogno di un tirocinio serio (come in Flash Art credo) di almeno due anni per essere all’altezza dei migliori in Europa e USA. Vorrei però anche aggiungere che ogni posizione lavorativa richiede una sua specializzazione o esperienza specifica. Certo che in una galleria bisogna avere la predisposizione a vendere e io non sono sicuro che i nostri migliori venditori (Giulio Tega, Claudio Poleschi, Roberto Casamonti, Luciano Paladini, Vittorio Poleschi, Stefano Contini, Renato Cardi, Enrico Astuni, i Farsetti, ecc.) siano usciti da Warburg e forse nemmeno da Harvard, come Jeffrey Deitch. Penso siano buoni o anche ottimi conoscitori delle vicende dell’arte dei nostri giorni, capaci di individuare velocemente le qualità di un’opera rispetto alle esigenze

dei loro clienti, anche se certamente claudicanti sulla storia dell’arte. Per lavorare in una

galleria bisogna avere personalità, buon occhio per le opere che si trattano (quello sì, è necessario), un grande entusiasmo e una forte capacità di persuasione. E magari conoscere molta arte di oggi, per poter essere pronti a fronteggiare qualunque raffronto. Altrimenti, come quasi sempre accade da noi, soprattutto nelle gallerie più note, si fa la figura degli incompetenti e dei “velini dell’arte” con molti collezionisti che sono più informati dei critici e degli stessi galleristi. Un assistente di galleria di New York o di Londra è capace di illustrarti l’opera, decantarne le qualità, inserirla pragmaticamente nel contesto del mercato attuale, comparando qualità, prezzi e data di esecuzione. Non fu un caso

che a un noto direttore di una galleria di New York già negli anni Novanta fu offerta la cifra di 500 mila dollari annui (più una commissione sulle vendite) da una galleria concorrente. Pare si trattò di un acquisto fortunatissimo: infatti, la galleria che portò via il direttore triplicò il proprio consistente fatturato. Per la storia dell’arte ci sono i critici laureati (come direbbe il mio Montale), i quali però saranno sempre di più a spasso se non integreranno

le loro teorie con un po’ di sano pragmatismo (perfetta conoscenza della lingua inglese, ottimo uso del computer e delle sue applicazioni, conoscenza non accademica dell’arte di oggi). Quanti sono oggi in Italia i tuoi colleghi che possono vantare queste caratteristiche? Pochissimi, veramente. Lo vedo io, nel mio piccolo, che sono costretto a cercare collaboratori in USA o Gran Bretagna. O giovani italiani di ritorno dall’estero. No, amico mio, le scuole italiane non aiutano molto i giovani ad entrare nel mondo del lavoro.

Purtroppo per tutti noi.
 
Lettere al Direttore pubblicate su Flash Art n.280 febbraio 2010

COME INSERIRSI NEL MONDO DEL LAVORO NEL SISTEMA DELL’ARTE



Egregio Direttore,

seguo da anni la sua rivista che come poche è riuscita a tirare su un modesto conoscitore come me. Mi piacerebbe che almeno per una volta una rivista seria si interessasse del “problema” occupazionale che riguarda il settore dell’arte e dell’editoria ad essa legata. Più di quindici anni fa scelsi di studiare Storia dell’Arte, in primis per amore, ma anche perché mi illudevo di non trovare un giorno delle caste chiuse, fitte lobby… invece la cosa più triste che ho notato nel corso delle mie esperienze post universitarie post redazionali è stata non tanto la difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro, ma il fatto di essere vagliati ed esaminati da persone con tanta esperienza, che tuttavia a competenza ne sapevano quanto un giovane laureato. Spesso in alcuni corridoi di redazioni e gallerie d’arte mi sono sentito dire che non conta tanto conoscere l’arte o scrivere bene ma “saperci fare”, “saper vendere”… Sono convinto fermamente che scrivere di arte equivalga a scrivere idee, concetti, cronache, storie, gusto ed esperienze sociali. Le chiedo allora se sono io nell’errore.

Grazie.



NESSUNA SCUOLA ITALIANA TI OFFRE UNA BUONA PREPARAZIONE



Caro Alfonso,

io ritengo che in Italia la scuola (Università, Accademie d’arte) non offra alcuna seria specializzazione e qualsiasi laureato avrebbe bisogno di un tirocinio serio (come in Flash Art credo) di almeno due anni per essere all’altezza dei migliori in Europa e USA. Vorrei però anche aggiungere che ogni posizione lavorativa richiede una sua specializzazione o esperienza specifica. Certo che in una galleria bisogna avere la predisposizione a vendere e io non sono sicuro che i nostri migliori venditori (Giulio Tega, Claudio Poleschi, Roberto Casamonti, Luciano Paladini, Vittorio Poleschi, Stefano Contini, Renato Cardi, Enrico Astuni, i Farsetti, ecc.) siano usciti da Warburg e forse nemmeno da Harvard, come Jeffrey Deitch. Penso siano buoni o anche ottimi conoscitori delle vicende dell’arte dei nostri giorni, capaci di individuare velocemente le qualità di un’opera rispetto alle esigenze

dei loro clienti, anche se certamente claudicanti sulla storia dell’arte. Per lavorare in una

galleria bisogna avere personalità, buon occhio per le opere che si trattano (quello sì, è necessario), un grande entusiasmo e una forte capacità di persuasione. E magari conoscere molta arte di oggi, per poter essere pronti a fronteggiare qualunque raffronto. Altrimenti, come quasi sempre accade da noi, soprattutto nelle gallerie più note, si fa la figura degli incompetenti e dei “velini dell’arte” con molti collezionisti che sono più informati dei critici e degli stessi galleristi. Un assistente di galleria di New York o di Londra è capace di illustrarti l’opera, decantarne le qualità, inserirla pragmaticamente nel contesto del mercato attuale, comparando qualità, prezzi e data di esecuzione. Non fu un caso

che a un noto direttore di una galleria di New York già negli anni Novanta fu offerta la cifra di 500 mila dollari annui (più una commissione sulle vendite) da una galleria concorrente. Pare si trattò di un acquisto fortunatissimo: infatti, la galleria che portò via il direttore triplicò il proprio consistente fatturato. Per la storia dell’arte ci sono i critici laureati (come direbbe il mio Montale), i quali però saranno sempre di più a spasso se non integreranno

le loro teorie con un po’ di sano pragmatismo (perfetta conoscenza della lingua inglese, ottimo uso del computer e delle sue applicazioni, conoscenza non accademica dell’arte di oggi). Quanti sono oggi in Italia i tuoi colleghi che possono vantare queste caratteristiche? Pochissimi, veramente. Lo vedo io, nel mio piccolo, che sono costretto a cercare collaboratori in USA o Gran Bretagna. O giovani italiani di ritorno dall’estero. No, amico mio, le scuole italiane non aiutano molto i giovani ad entrare nel mondo del lavoro.

Purtroppo per tutti noi.

Capisco,e concordo con quanto scritto da direttore.Uno che hà scritto com'è nella realtà.
 
In Mostra a Firenze insiema ad Eva Marisaldi:

Atualmente in Mostra a Firenze insiema ad Eva Marisaldi:


Taiyo Onorato & Nico Krebs


Taiyo Onorato e Nico Krebs lavorano insieme dal 2003. I due artisti, ora residenti a Berlino, realizzano fotografie in analogico di oggetti e strutture effimere che, inseriti in contesti specific, danno vita a paesaggi e immagini dal carattere straniante, ironico e surreale. Al lavoro nel campo della fotografia affiancano, da alcuni anni, una produzione scultorea contraddistinta dall’utilizzo di oggetti di uso comune che, assemblati liberamente, acquistano significati inaspettati

Tratto da: http://www.ex3.it/index.php?file=onemostre&form_id_mostre=15&id=15

A mio avviso l'Opera che allego "MARZAHN è fantastica !!!!
 

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Si,lo si notà nelle precedenti aste,anche perchè con la crisi,quasi nessuno è disposto a pagare cifre astronomiche,per qui si gettano su opere con stime bassissime,quindi per qui l'artista che fino ad oggi non è stato considerato,da ora viene considerato e riesce a raggiungere quotazioni altissime.

Concordo con quanto citato sopra.

Ed infatti carissimo PrinceFelipe spero, come vado già da tempo scrivendo, che già quest'anno il Signor Emilio Mazzoli dedichi una bella Mostra personale ad Amedeo Martegani per le ragioni soprcitate......Per Mazzoli sarebbe "un operazione quasi a costo zero":yes: e per il bravo Artista milanese:clap: sarebbe una grandissima opportunità di consacrazione:cool:.....
 
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