Perchè il mercato immobiliare non può ripartire prima del 2020

Salgado

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Buongiorno,

mi occupo di consulenza strategica nell'ambito di transazioni finanziarie in una nota multinazionale del settore, nell’ultimo anno ho seguito alcune delle più importanti cessioni di portafogli di sofferenze da parte delle banche italiane verso fondi internazionali di private equity, oltre ad aver collaborato nell’elaborazione dei business plan dei fondi stessi.

Sono arrivato sul forum notando troppo ottimismo sull’Italia in generale e volendo approfondire il sentiment dei piccoli retail, voglio dare un contributo fornendo qualche elemento rilevante rispetto al mercato immobiliare da insider nel mondo delle transazioni di sofferenze.

Nel 2015 le cessioni di sofferenze sono andate oltre i 20 miliardi di euro, per questo anno superemo certamente i 30. Prima del 2015 il mercato era ben lontano dalla doppia cifra. La maggior parte dello stock di immobili a copertura di tali sofferenze non è ancora sul mercato, perchè non sono ancora presenti le strutture di gestione adeguate a sostenerlo ed in quanto la maggior parte delle transazioni è avvenuta nel secondo semestre del 2015. Nel 2017, rinforzate dalle pressioni della BCE, le cessioni segneranno un nuovo record e le strutture di gestione saranno crescite adeguatamente, ne risulterà un vero e proprio tsunami di immobili immessi sul mercato.
Il tema allarmante è che i business plan di questi fondi sottovalutano sia il trend demografico in atto, con una popolazione già in decrescita nel 2015 ed inferiore di oltre 1 milione di cittadini in negativo rispetto lo scenario pessimistico ISTAT elaborato nel 2011, sia l'effetto dell'immissione di massa di immobili che scaturirà dalle loro operazioni. Infatti, i tassi di recupero di queste sofferenze sono stimati a pari a quelli storici e nessun consulente/banca d’affari ha interesse ad acccendere campanelli d’allarme in quanto sono essi stessi pagati sulla base del buon esito della transazione. Infine, questi fondi hanno regole ben precise con orizzonti temporali d’investimento prefissati e difficilmente superabili per via della strutturazione finanziaria del veicolo di acquisto stesso (in forte leva). Proprio a causa della leva, se gli immobili non saranno ceduti entra la data prefissata nel business plan saranno svenduti a qualsiasi prezzo, nonostante questo comporti una perdita all’operazione.

Potete ben capire gli impatti di tutto questo sul mercato immobiliare, la discesa dei prezzi specialmente per gli immobili situati in posizioni non appetibili ha ancora parecchio margine. Lo scenario descritto non considera i rischi di una nuova recessione globale, fatto che nessuno ad oggi è in grado di escludere e che se dovesse accadere, seppur in misura lieve, distruggerebbe letteralmente il mercato. Per quanto il mio post possa sembrare da catastrofista, il mio invito è alla riflessione a alla massima prudenza. Non escluderei a priori un acquisto, ma certamente lo valuterei solo a prezzi che ad oggi appaiono stracciati.
 
Beh, sul forum non sono molti quelli ottimisti; direi che i più, incluso il sottoscritto, credono che il mercato debba ancora ridimensionarsi parecchio. Pensare all'immobile come investimento poi, credo che sia una follia dunque compra solo chi deve e siccome tradizionalmente gli italiani sono storicamente dei proprietari.........son pochi a dover comprare.
 
Thread interessante.

Prima che si trasformi in uno scontro tra tifoserie, vorrei ringraziarti per questa segnalazione che fai.

A mio modo di vedere se non vi fossero nuove sfike come recessioni/contrazioni globali o come quella da te indicata: tsunami di immobili che si rovesciano sul mercato, io direi che che gli immobili sono abbastanza a fair value e che comunque come prima casa, se si ha un lavoro certo in un'azienda decente, convenga acquistare piuttosto che pagare affitto.

Come investimento dipende, le rendite non sono strepitose, poco più alte che un TDS€ a 10 anni (ammesso e non concesso che i prezzi non calino ancora) e gestire immobile richiede comunque un po' d'impegno.

Detto questo, il rischio di un tsunami di immobili che si rovesci sul mercato abbattendo i prezzi ulteriormente può pure essere. Bisogna vedere gli stock d'immobili che sono dietri a queste sofferenze: quanti commerciali piuttosto che residenziale. E anche se residenziale non è che poi sono tutti complessi di casette in provincie sperdute del piffero che si vendevano quando il prezzo al mq nei centri città era irragiungibile.

Penso siano dettagli importanti, perché in tal caso potrebbero calare ancora i prezzi degli immobili in posti sfortunati, ma non degli immobili nei centri città.

In Spagna i prezzi stanno salendo (poco). Quest'anno le banche hanno scaricato varie tornate d'immobili (botte da 4000 case e passa) vendendoli direttamente dai loro siti, ma sono poi tutti immobili in mezzi pustaz o comunque non interessanti, pertanto i prezzi nei centri città non sono calati (Madrid, Barcellona, Valencia, ...)
 
Ultima modifica:
Grazie per il contributo bene articolato.

A me un conoscente che lavora in una delle banche principali italiane e che ha a che fare con le sofferenze mutui mi ha detto che c'è uno scenario spaventoso in quel settore.

Penso che le banche e chi lavora nell'immobiliare faccia per politica buona faccia a cattiva sorte per non far precipitare la situazione.

Quello che hai descritto tu dal punto di vista di uno che opera nel settore finanziario combacia con quello che è la percezione del settore da parte di chi non ha interessi in esso.

Troppe case, pochi giovani, prezzi stratosferici, mancanza di soldi e lavoro...con questi ingredienti pensare che i prezzi si possano anche solo stabilizzare fa ridere.
 
Grazie per il contributo bene articolato.

A me un conoscente che lavora in una delle banche principali italiane e che ha a che fare con le sofferenze mutui mi ha detto che c'è uno scenario spaventoso in quel settore.

Penso che le banche e chi lavora nell'immobiliare faccia per politica buona faccia a cattiva sorte per non far precipitare la situazione.

Quello che hai descritto tu dal punto di vista di uno che opera nel settore finanziario combacia con quello che è la percezione del settore da parte di chi non ha interessi in esso.

Troppe case, pochi giovani, prezzi stratosferici, mancanza di soldi e lavoro...con questi ingredienti pensare che i prezzi si possano anche solo stabilizzare fa ridere.

io conosco un agente immobiliare. Fino a poco tempo fa era letteralmente disperato ora lo vedo sereno. Mi dice che le compravendite sono aumentate. Poi dipende sicuramente da zona a zona. Immagino che Milano sia diverso rispetto a Reggio Calabria.
 
In Spagna i prezzi stanno salendo (poco). Quest'anno le banche hanno scaricato varie tornate d'immobili (botte da 4000 case e passa) vendendoli direttamente dai loro siti, ma sono poi tutti immobili in mezzi pustaz o comunque non interessanti, pertanto i prezzi nei centri città non sono calati (Madrid, Barcellona, Valencia, ...)

sinceramente dubito che anche qui da noi in posti come milano e roma i prezzi crollino di nuovo.
 
io conosco un agente immobiliare. Fino a poco tempo fa era letteralmente disperato ora lo vedo sereno. Mi dice che le compravendite sono aumentate. Poi dipende sicuramente da zona a zona. Immagino che Milano sia diverso rispetto a Reggio Calabria.

dietro casa mia hanno venduto 8 piani di palazzina a due settimane dall'inizio scavi per fondamenta. ( Lo so perchè volevo comprare anche io ma nada), mi sembra anche a me che ci siano segnali di ripresa ed il motivo è semplice: chi lavora da dipendente la crisi non l'ha ( nella maggioranza dei casi) vista, ergo dal 2008
ad oggi ha potuto metter via la liquidità necessaria a coprire quel 20% di prezzo d'acquisto non coperto da mutuo, ed ora visti i prezzi interessanti, sta comperando.

Detto questo mi sembra strano che un Business Plan di un fondo di investimento non tenga presente parametri fondamentali per la riuscita dello stesso... ma ti ringrazio comunque per lo scenario interessante. Siamo di fronte ad un'altra crisi stile subprime?
 
In Spagna i prezzi stanno salendo (poco). Quest'anno le banche hanno scaricato varie tornate d'immobili (botte da 4000 case e passa) vendendoli direttamente dai loro siti, ma sono poi tutti immobili in mezzi pustaz o comunque non interessanti, pertanto i prezzi nei centri città non sono calati (Madrid, Barcellona, Valencia, ...)

In città come Barcellona e Madrid si stanno riprendendo un po' perchè erano calati di oltre il 50%; e per quel che mi dicono alcuni amici che vivono a Madrid c'è aria di netta ripresa nel settore comerciale e non solo e questo fattore ha dato una leggera spinta anche all'immobiliare.
Comunque che la situazione puzzi lo avverto da quando prima le banche hanno iniziato a timidamente concedere qualche mutuo, poi la storia del leasing, poi la loro entrata in campo come agenzie immobiliarie.......se 3 indizi fanno una prova.......tutto fa pensare che le banche vogliano svuotarsi degli immobili in proprietà finchè riescono ad incartarla con la "ripresa".
 
Buongiorno,

mi occupo di consulenza strategica nell'ambito di transazioni finanziarie in una nota multinazionale del settore, nell’ultimo anno ho seguito alcune delle più importanti cessioni di portafogli di sofferenze da parte delle banche italiane verso fondi internazionali di private equity, oltre ad aver collaborato nell’elaborazione dei business plan dei fondi stessi.

Sono arrivato sul forum notando troppo ottimismo sull’Italia in generale e volendo approfondire il sentiment dei piccoli retail, voglio dare un contributo fornendo qualche elemento rilevante rispetto al mercato immobiliare da insider nel mondo delle transazioni di sofferenze.

Nel 2015 le cessioni di sofferenze sono andate oltre i 20 miliardi di euro, per questo anno superemo certamente i 30. Prima del 2015 il mercato era ben lontano dalla doppia cifra. La maggior parte dello stock di immobili a copertura di tali sofferenze non è ancora sul mercato, perchè non sono ancora presenti le strutture di gestione adeguate a sostenerlo ed in quanto la maggior parte delle transazioni è avvenuta nel secondo semestre del 2015. Nel 2017, rinforzate dalle pressioni della BCE, le cessioni segneranno un nuovo record e le strutture di gestione saranno crescite adeguatamente, ne risulterà un vero e proprio tsunami di immobili immessi sul mercato.
Il tema allarmante è che i business plan di questi fondi sottovalutano sia il trend demografico in atto, con una popolazione già in decrescita nel 2015 ed inferiore di oltre 1 milione di cittadini in negativo rispetto lo scenario pessimistico ISTAT elaborato nel 2011, sia l'effetto dell'immissione di massa di immobili che scaturirà dalle loro operazioni. Infatti, i tassi di recupero di queste sofferenze sono stimati a pari a quelli storici e nessun consulente/banca d’affari ha interesse ad acccendere campanelli d’allarme in quanto sono essi stessi pagati sulla base del buon esito della transazione. Infine, questi fondi hanno regole ben precise con orizzonti temporali d’investimento prefissati e difficilmente superabili per via della strutturazione finanziaria del veicolo di acquisto stesso (in forte leva). Proprio a causa della leva, se gli immobili non saranno ceduti entra la data prefissata nel business plan saranno svenduti a qualsiasi prezzo, nonostante questo comporti una perdita all’operazione.

Potete ben capire gli impatti di tutto questo sul mercato immobiliare, la discesa dei prezzi specialmente per gli immobili situati in posizioni non appetibili ha ancora parecchio margine. Lo scenario descritto non considera i rischi di una nuova recessione globale, fatto che nessuno ad oggi è in grado di escludere e che se dovesse accadere, seppur in misura lieve, distruggerebbe letteralmente il mercato. Per quanto il mio post possa sembrare da catastrofista, il mio invito è alla riflessione a alla massima prudenza. Non escluderei a priori un acquisto, ma certamente lo valuterei solo a prezzi che ad oggi appaiono stracciati.
Non ho capito perché individui il 2020 come anno entro il quale i prezzi degl'immobili non possono ripartire.
Puoi spiegare?
 
Per quanto riguarda il tema residenziale/commerciale: l'immobiliare in termini di quantità è sempre prevalente in ogni portafoglio che ho seguito anche perchè è lì che sta il valore, altrimenti i fondi non comprerebbero. Anche nel caso di crediti corporate vengono fatte ipoteche su immobili residenziali, inoltre vi sono una quantità sproporzionata di fidejussioni personali che raramente sono state aggredite dalle banche in quanto non strutturate per valutarne l'aggredibilità, cosa che i fondi faranno recuperando ulteriori immobili ad oggi privi di ipoteca.

Per quanto riguarda il tema città/periferia: sono d'accordo sul fatto che l'effetto sui prezzi in città sarà marginale, difatti ho citato alla fine del post che la questione vale specialmente per quelli di periferia. Attenzione però che questo è vero nel caso non si verifichi una nuova recessione, perchè se questo dovesse succedere sarebbe finita. Al nostro sistema bancario è sufficiente una minima spallata per l'implosione. Vi ricordo che se non si fosse intervenuti con Atlante, Veneto Banca e la popolare di Vicenza sarebbero fallite nei prossimi giorni. Non si tratta delle 4 banche di dicembre si sta parlando di due banche che messe insieme fanno circa 80 miliardi di attivo. Nonostante ciò gli aumenti di capitale che saranno a questo punto sottoscritti interamente da Atlante sono, a mio giudizio, insufficienti ed entro il prossimo anno si parlerà di un ulteriore aumento di capitale (sempre che le banche esistano ancora). Queste banche sono tutt'ora in crisi di liquidità e si stanno avviando ad una situazione patrimoniale dove sono più i soldi dalla BCE che dai correntisti, una follia.

Per quanto riguarda il tema business plan: molti business plan sono fatti con più leggerezza di quello che possiate pensare, specialmente in questo periodo. La realtà è che i grandi fondi internazionali hanno, per via delle varie misure espansive delle banche centrali, una quantità di liquidità praticamente illimitata e gratuita. Per questo motivo si spingono in diverse operazioni alquanto discutibili, c'è più interesse alla quantità che qualità di operazioni. Più che una nuova crisi subprime, in mia opinione, avremo proprio una crisi legata a questo. Una quantità spropositata di investimenti improduttivi che non sono sostenibili e che in qualche modo porteranno allo scoppio. Non sono nessuno per predire una crisi, ma la mia sensazione da insider è che le banche centrali stiano facendo un disastro, ho visto troppe operazioni che senza tali misure non sarebbero state nemmeno concepite. Tutte le bolle sono scoppiate nella storia della finanza, questa volte ci sono di mezzo direttamente le banche centrali e stanno facendo qualsiasi cosa per evitarlo. Ce la faranno? Vedremo...

Per quanto riguarda il 2020: è una data generica stabilita dal fatto che come ho detto mi aspetto che tra il 2015 e il 2017 saranno ceduti tra gli 80/100 miliardi di sofferenze. Dati tali volumi è certo che sarà necessario un minimo di 3 anni per smaltirne una quantità rilevante, ma probabilmente sarà necessario anche qualcosa di più.
 
Per quanto riguarda il tema business plan: molti business plan sono fatti con più leggerezza di quello che possiate pensare, specialmente in questo periodo. La realtà è che i grandi fondi internazionali hanno, per via delle varie misure espansive delle banche centrali, una quantità di liquidità praticamente illimitata e gratuita. Per questo motivo si spingono in diverse operazioni alquanto discutibili, c'è più interesse alla quantità che qualità di operazioni. Più che una nuova crisi subprime, in mia opinione, avremo proprio una crisi legata a questo. Una quantità spropositata di investimenti improduttivi che non sono sostenibili e che in qualche modo porteranno allo scoppio.

Io frequento per lavoro il campo delle stratup da tempo ed è mia modesta opinione, non da esperto di finanza, che sia un mondo completamente in bolla proprio per gli eccessivi investimenti a qualsiasi cosa campata in aria e solo ben presentata, e che ci sia una super valutazione di aziende che nn guadagnano ancora nulla e che con molta probabilità non andranno mai in attivo.
 
Ultima modifica:
L'ho vissuto di persona lo tsunami del 2004
comprendo abbastanza bene quindi cosa possa significare
anche solo
uno tsunami immobiliare nel 2017 sul mercato da parte di banche e assicurazioni
disposte a vendere a qualsiasi prezzo pur di realizzare qualcosa.
Quello che conta è rimanere vivi.
Non posso fare altro nel mio piccolo che accelerare le vendite.
 
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Io frequento per lavoro il campo delle stratup da tempo ed è mia modesta opinione, non da esperto di finanza, che sia un mondo completamente in bolla proprio per gli eccessivi investimenti a qualsiasi cosa campata in aria e solo ben presentata, e che ci sia una super valutazione di aziende che nn guadagnano ancora nulla e che con molta probabilità non andranno mai in attivo.

Cioè... stai dicendo che in Italia c'è un collaudato sistema di venture capital che finanzia start-up "campate per aria"?
 
Cioè... stai dicendo che in Italia c'è un collaudato sistema di venture capital che finanzia start-up "campate per aria"?

Specifico che seguo queste cose fuori dall'italia. Quindi per l'italia non saprei, e cmq se una start up italiana vuole garantirsi dei buoni investimenti lo fa fuori dall'italia su Londra o Stati Uniti perchè qui ci sono pochi soldi reali.

Ma uno scoppio della bolla "start-up" anche se estera, avrebbe cmq ripercussioni in italia.
 
Io invece mi chiedo cosa vi fa pensare che possano salire i prezzi dopo il 2020 :D
 
Sicuramente con la massa di liquidità presente basta un business plan curato per ottenere soldi da chi cerca rendimenti non convenzionali, anche qui in Italia ma gli importi sono di un altro ordine di grandezza rispetto al fenomeno di cui io sto parlando.

Io ho detto che fino al 2020 di certo non riparte, senza nessuna implicazione su una ripartenza futura. Per quanto ho visto all'interno del nostro sistema bancario non ho nessuna fiducia sulle prospettive di questo Paese. Io ritengo che un sistema in declino necessiti di toccare un punto di fondo prima di ripartire, in Italia non lo abbiamo toccato perchè ci tengono appena a galla con ogni sforzo, rimandando il più possibile ogni problema. Questa strategia non è funzionale in nessun ambito.
 
Sicuramente con la massa di liquidità presente basta un business plan curato per ottenere soldi da chi cerca rendimenti non convenzionali, anche qui in Italia ma gli importi sono di un altro ordine di grandezza rispetto al fenomeno di cui io sto parlando.

Io ho detto che fino al 2020 di certo non riparte, senza nessuna implicazione su una ripartenza futura. Per quanto ho visto all'interno del nostro sistema bancario non ho nessuna fiducia sulle prospettive di questo Paese. Io ritengo che un sistema in declino necessiti di toccare un punto di fondo prima di ripartire, in Italia non lo abbiamo toccato perchè ci tengono appena a galla con ogni sforzo, rimandando il più possibile ogni problema. Questa strategia non è funzionale in nessun ambito.


I problemi saranno definiti bene quando si iniziera' a mettere mano al nostro pachiderma di debito pubblico, come hanno fatto in Grecia ;)
 
Per quanto riguarda il 2020: è una data generica stabilita dal fatto che come ho detto mi aspetto che tra il 2015 e il 2017 saranno ceduti tra gli 80/100 miliardi di sofferenze. Dati tali volumi è certo che sarà necessario un minimo di 3 anni per smaltirne una quantità rilevante, ma probabilmente sarà necessario anche qualcosa di più.
Quindi, via, l'unica (ragionevole) ipotesi è che il mercato immobiliare, nel futuro prossimo, scenderà. Nel 2020 si vedrà. Questo il succo della tua previsione.

Concordo ma non solo per l'analisi che ci proponi. A dire il vero penso che saranno decisivi alcuni aspetti macroeconomici e cioè la demografia negativa (con particolar riguardo all'invecchiamento della popolazione); la ripresa economica che latita; stipendi/salari in continua flessione; fiducia nel settore a livelli bassissimi.
 
Buongiorno, alla luce delle vostre interessanti riflessioni e dei segnali numerosi che mi arrivano dalla vita reale (negozi in chiusura, prezzi reali di acquisto in diminuzione, disoccupazione reale altissima)....conviene rimandare di qualche anno qualsivoglia investimento. Vi seguo....
 
Molto interessante.. una domanda da ignorante completo in materia.
Ma la cessione degli immobili gravati da sofferenze viene o verrà fatta tramite asta giudiziaria o ci sono altre modalità di cessione?
Non per altro, io sto cercando casa e mi sono abbastanza convinto che, avendo pazienza, si possano fare buoni affari acquistanto in asta giudiziaria (chiaramente immobili liberi, da fallimenti di imprese/immobiliari), tutti questi immobili si riverseranno quindi in quel mercato o seguiranno altre vie? e quali?

Grazie :)
 
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