Bolla immobiliare a Roma: l'imbroglio continua imperterrito. - Crisis
Forse qualcuno ricorderà il post uscito su Petrolio nell'ormai lontano 2007, quello in cui si parlava della tragedia della cementificazione romana e degli immobiliaristi che ammazzano le pecore e il mercato.
Ebbene: malgrado nei commenti si profetizzassero crolli imminenti, sono passati tre anni e non è cambiato nulla. Purtroppo, oggi tocca a me cercare casa in questo diavolo di città, e anche se sto alla larga dai palazzi nuovi non ho saputo resistere dall'andare ad "annusare" cosa succede sul fronte cementificatori.
acetosaostiense.jpg Quello che vedete qui a lato è un "comprensorio" in un posto dimenticato da Dio. Si trova a poche centinaia di metri dal Raccordo Anulare, stretto tra il traffico della Pontina e il bronx del Laurentino 38, con intorno campi incolti. Non ho resistito a fermarmi all'ufficio vendite: ci hanno accolto in uno stanzone dove campeggiavano plastici dell'area da far invidia a Bruno Vespa, tra tizi in cravatta seduti su poltrone di pelle. L'idea da offrire era sicuramente quella del lusso, a me è parsa una cafonata tremenda. Dopo una assurda descrizione di piscine, campi da golf e parchi giochi, siamo passati al prezzo: per un quarto piano di 80 metri quadri col balcone i pazzi chiedono un milione e mezzo di euro. Un milione e mezzo, ci siamo spiegati?
Con la stessa cifra ci si compra un attico in centro, vista cupole barocche. Ci si compra un grande loft a Trastevere. Ci si comprano alcune delle case più belle di Roma, in sintesi. Se avessi un milione e mezzo in tasca me ne starei negli uffici della "Luxury Homes and Amazing Estates" a criticare Piazza di Spagna e a storcere il naso su Lungotevere "Pfui, troppo traffico!". Altro che Raccordo Anulare e campi incolti. Ce ne siamo andati sghignazzando, immaginando i poveri fessi che abitano lì (perché ne hanno vendute già molte!) a vedersela con la calata dei barbari del Laurentino 38 il giorno che arriva il disastro. Peggio di Mad Max.
Non crediate che si tratti di un'isola di folli. All'Ostiense, in una zona più centrale, stanno costruendo altri mostri di cemento, dei capolavori con vista (a scelta) sulla ferrovia o sui palazzoni scrostati dell'Ostiense. Lì si risparmia, forse per via della mancanza del campo da golf: lo stesso quarto piano di 80 mq costa "solo" seicentomila, e la tizia che spera di vendere qualcosa è riuscita a dirci che tale orrendo quartiere diventerà presto più pregiato del Belsito. Che investimento da non perdere!
Qualcuno, inclusi esperti del settore, sostiene che gli immobiliaristi che hanno devastato Roma siano sull'orlo del crollo. Figuriamoci se non condivido, vista la situazione economica, ma la sensazione concreta è molto diversa. Non si passa dal milione al crollo, almeno secondo il mio modesto parere: prima c'è la fase intermedia di un calo dei prezzi. Prima si prova a vendere, poi a svendere, poi si crolla. Cali del 2% non li considero neppure, nell'ottica di un crollo imminente. Le case della Pontina sono sì in vendita da 4 anni, ma i venditori non demordono, continuano a credere (e forse con qualche ragione) che arriverà sempre il prossimo fesso. C'è tanta gente, credetemi, disposta a svenarsi per vantare la piscina condominiale e i calciatori vicini di casa, come quei pazzi all'Eur SIC che pagano cifre assurde per dei buchi nel "condominio esclusivo". Fa tutto parte della cafonizzazione generale, sulla quale c'è chi specula allegramente. Forse se lo meritano perfino, di venir spennati così.
Per quanto mi riguarda, cerco case vecchie. Costruite prima degli anni '70. Non so perché, ma di questa gente non mi fido. Ci sono palazzine costruite venti anni fa che si stanno sgretolando come sabbia, ve ne parlerò, ora datemi casa di nonna che mi sento assai più tranquilla.
Forse qualcuno ricorderà il post uscito su Petrolio nell'ormai lontano 2007, quello in cui si parlava della tragedia della cementificazione romana e degli immobiliaristi che ammazzano le pecore e il mercato.
Ebbene: malgrado nei commenti si profetizzassero crolli imminenti, sono passati tre anni e non è cambiato nulla. Purtroppo, oggi tocca a me cercare casa in questo diavolo di città, e anche se sto alla larga dai palazzi nuovi non ho saputo resistere dall'andare ad "annusare" cosa succede sul fronte cementificatori.
acetosaostiense.jpg Quello che vedete qui a lato è un "comprensorio" in un posto dimenticato da Dio. Si trova a poche centinaia di metri dal Raccordo Anulare, stretto tra il traffico della Pontina e il bronx del Laurentino 38, con intorno campi incolti. Non ho resistito a fermarmi all'ufficio vendite: ci hanno accolto in uno stanzone dove campeggiavano plastici dell'area da far invidia a Bruno Vespa, tra tizi in cravatta seduti su poltrone di pelle. L'idea da offrire era sicuramente quella del lusso, a me è parsa una cafonata tremenda. Dopo una assurda descrizione di piscine, campi da golf e parchi giochi, siamo passati al prezzo: per un quarto piano di 80 metri quadri col balcone i pazzi chiedono un milione e mezzo di euro. Un milione e mezzo, ci siamo spiegati?
Con la stessa cifra ci si compra un attico in centro, vista cupole barocche. Ci si compra un grande loft a Trastevere. Ci si comprano alcune delle case più belle di Roma, in sintesi. Se avessi un milione e mezzo in tasca me ne starei negli uffici della "Luxury Homes and Amazing Estates" a criticare Piazza di Spagna e a storcere il naso su Lungotevere "Pfui, troppo traffico!". Altro che Raccordo Anulare e campi incolti. Ce ne siamo andati sghignazzando, immaginando i poveri fessi che abitano lì (perché ne hanno vendute già molte!) a vedersela con la calata dei barbari del Laurentino 38 il giorno che arriva il disastro. Peggio di Mad Max.
Non crediate che si tratti di un'isola di folli. All'Ostiense, in una zona più centrale, stanno costruendo altri mostri di cemento, dei capolavori con vista (a scelta) sulla ferrovia o sui palazzoni scrostati dell'Ostiense. Lì si risparmia, forse per via della mancanza del campo da golf: lo stesso quarto piano di 80 mq costa "solo" seicentomila, e la tizia che spera di vendere qualcosa è riuscita a dirci che tale orrendo quartiere diventerà presto più pregiato del Belsito. Che investimento da non perdere!
Qualcuno, inclusi esperti del settore, sostiene che gli immobiliaristi che hanno devastato Roma siano sull'orlo del crollo. Figuriamoci se non condivido, vista la situazione economica, ma la sensazione concreta è molto diversa. Non si passa dal milione al crollo, almeno secondo il mio modesto parere: prima c'è la fase intermedia di un calo dei prezzi. Prima si prova a vendere, poi a svendere, poi si crolla. Cali del 2% non li considero neppure, nell'ottica di un crollo imminente. Le case della Pontina sono sì in vendita da 4 anni, ma i venditori non demordono, continuano a credere (e forse con qualche ragione) che arriverà sempre il prossimo fesso. C'è tanta gente, credetemi, disposta a svenarsi per vantare la piscina condominiale e i calciatori vicini di casa, come quei pazzi all'Eur SIC che pagano cifre assurde per dei buchi nel "condominio esclusivo". Fa tutto parte della cafonizzazione generale, sulla quale c'è chi specula allegramente. Forse se lo meritano perfino, di venir spennati così.
Per quanto mi riguarda, cerco case vecchie. Costruite prima degli anni '70. Non so perché, ma di questa gente non mi fido. Ci sono palazzine costruite venti anni fa che si stanno sgretolando come sabbia, ve ne parlerò, ora datemi casa di nonna che mi sento assai più tranquilla.