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Più attenti alle perizie sul mattone
Diciassette incontri (con la partecipazione di Bankitalia), altrettanti questionari e un quaderno finanziario pubblicato a fine dicembre. Esami scritti e orali: Consob ha preso a cuore i fondi immobiliari che in Italia hanno raggiunto i 21 miliardi di patrimonio (dati Assogestioni di fine giugno) e vedono un sempre maggior interesse da parte degli investitori istituzionali, soprattutto delle casse di previdenza (vedi anche articolo a pagina 9).
Le richieste Consob
La commissione presieduta da Lamberto Cardia si è occupata soprattutto delle modalità di formazione delle perizie: le valutazioni giocano infatti un ruolo chiave nei fondi real estate. Da qui i recenti faccia a faccia con i rappresentanti delle società di gestione (Sgr), conclusi a novembre, e la richiesta ai valutatori di fornire maggiori indicazioni su come vengono elaborate le stime. Secondo indiscrezioni, durante gli incontri con le Sgr, i funzionari di Consob e Bankitalia hanno chiesto qualcosa in più della semplice autoregolamentazione auspicata nel quaderno di finanza: a quanto si sa è stato richiesto di mettere a verbale lo scambio di opinioni tra esperti della Sgr e valutatori sulle perizie degli immobili acquistati o ceduti. Osservazioni, critiche, miglioramenti: tutto per iscritto in un documento da allegare a quelli posti all'attenzione del consiglio d'amministrazione della società di gestione dei fondi. Così da renderne possibile la «tracciabilità».
Dubbi e opacità
Ma perché tutto questo accanimento sulle perizie? «Nelle relazioni degli esperti non sempre sono esplicitati in forma chiara e completa i criteri, i parametri e le assunzioni sottese alle stime»: è quanto scrivono nel quaderno di finanza Antonino Colombo e Toni Marcelli, funzionari della divisione intermediari della Consob. Da qui il rischio di «incompletezza e opacità delle relazioni di stima». Giudizi forti. Che fanno sorgere più di un interrogativo «sulle modalità di formazione dei valori dei beni immobili oggetto di valutazione». Dubbi che, a quanto pare, sono stati manifestati anche dai revisori contabili al momento dell'analisi (e certificazione) dei rendiconti di qualche fondo immobiliare. Alle domande sulle perizie fatte dai revisori, in alcuni casi, le Sgr non hanno saputo dare chiarimenti. Scena muta quindi. Un elemento in più che ha dato il via al monitoraggio di Consob e Bankitalia sui fondi immobiliari. Autocorrezione entro un mese A parte la richiesta di tracciabilità, avanzata nell'ambito della tradizionale moral suasion, Consob e Bankitalia si sono appellate all'autoregolamentazione delle Sgr e dei valutatori. O meglio all'«autocorrezione» come viene definita da Colombo e Marcelli nel quaderno di finanza. Le authority hanno già incontrato i rappresentanti di alcune associazioni di settore (Assogestioni, Assoimmobiliare, Isivi) invitandoli a una linea comune sulle proposte. «Al nostro interno il dibattito è aperto – fanno sapere da Assogestioni che rappresenta gran parte delle Sgr italiane – entro un mese al massimo presenteremo le linee guida sul tema dei rapporti tra società di gestione ed esperti indipendenti». Autoregolamentazione che punta a ottenere la validazione di Consob e Bankitalia: una sorta di «timbro ufficiale» come già avvenuto in ambito Mifid, la direttiva europea sui mercati finanziari. No di Assogestioni e anche di Assoimmobiliare all'estensione della vigilanza Consob sui valutatori come già avviene per promotori finanziari e revisori contabili. Da segnalare che la proposta è stata fatta da Isivi, l'istituto italiano di valutazione immobiliare. C'è chi vuole la banca dati L'estensione della vigilanza Consob ai periti, viene spiegato, comporterebbe un intervento del ministero. E allora si ripiega sull'autodisciplina. «Noi stiamo pensando di proporre una banca dati – afferma il direttore di Assoimmobiliare, Edoardo Longa –. Tutto è comparabile. La banca dati dovrebbe essere gestita da un terzo. Stiamo comunque elaborando nel dettaglio la proposta. Nel frattempo diamo la disponibilità all'apertura di un tavolo con le authority e le altre associazioni».
Questionario
La Consob ha inviato un questionario a 17 società di gestione che gestiscono 29 fondi immobiliari di diritto italiano rappresentativi del 25% circa del valore complessivo dei fondi immobiliari italiani. Le risposte sono alla base del quaderno finanziario pubblicato sul sito Consob a fine dicembre.
Il patrimonio
I 143 fondi immobiliari operativi censiti da Assogestioni/Ipd hanno un patrimonio pari a 20,4 miliardi di euro (dati a fine giugno 2009), con un incremento rispetto a dicembre 2008 dello 1,4% (+1,9% a un anno e +55,3% a tre anni). I flussi di raccolta si attestano a 548 milioni di euro.
Diciassette incontri (con la partecipazione di Bankitalia), altrettanti questionari e un quaderno finanziario pubblicato a fine dicembre. Esami scritti e orali: Consob ha preso a cuore i fondi immobiliari che in Italia hanno raggiunto i 21 miliardi di patrimonio (dati Assogestioni di fine giugno) e vedono un sempre maggior interesse da parte degli investitori istituzionali, soprattutto delle casse di previdenza (vedi anche articolo a pagina 9).
Le richieste Consob
La commissione presieduta da Lamberto Cardia si è occupata soprattutto delle modalità di formazione delle perizie: le valutazioni giocano infatti un ruolo chiave nei fondi real estate. Da qui i recenti faccia a faccia con i rappresentanti delle società di gestione (Sgr), conclusi a novembre, e la richiesta ai valutatori di fornire maggiori indicazioni su come vengono elaborate le stime. Secondo indiscrezioni, durante gli incontri con le Sgr, i funzionari di Consob e Bankitalia hanno chiesto qualcosa in più della semplice autoregolamentazione auspicata nel quaderno di finanza: a quanto si sa è stato richiesto di mettere a verbale lo scambio di opinioni tra esperti della Sgr e valutatori sulle perizie degli immobili acquistati o ceduti. Osservazioni, critiche, miglioramenti: tutto per iscritto in un documento da allegare a quelli posti all'attenzione del consiglio d'amministrazione della società di gestione dei fondi. Così da renderne possibile la «tracciabilità».
Dubbi e opacità
Ma perché tutto questo accanimento sulle perizie? «Nelle relazioni degli esperti non sempre sono esplicitati in forma chiara e completa i criteri, i parametri e le assunzioni sottese alle stime»: è quanto scrivono nel quaderno di finanza Antonino Colombo e Toni Marcelli, funzionari della divisione intermediari della Consob. Da qui il rischio di «incompletezza e opacità delle relazioni di stima». Giudizi forti. Che fanno sorgere più di un interrogativo «sulle modalità di formazione dei valori dei beni immobili oggetto di valutazione». Dubbi che, a quanto pare, sono stati manifestati anche dai revisori contabili al momento dell'analisi (e certificazione) dei rendiconti di qualche fondo immobiliare. Alle domande sulle perizie fatte dai revisori, in alcuni casi, le Sgr non hanno saputo dare chiarimenti. Scena muta quindi. Un elemento in più che ha dato il via al monitoraggio di Consob e Bankitalia sui fondi immobiliari. Autocorrezione entro un mese A parte la richiesta di tracciabilità, avanzata nell'ambito della tradizionale moral suasion, Consob e Bankitalia si sono appellate all'autoregolamentazione delle Sgr e dei valutatori. O meglio all'«autocorrezione» come viene definita da Colombo e Marcelli nel quaderno di finanza. Le authority hanno già incontrato i rappresentanti di alcune associazioni di settore (Assogestioni, Assoimmobiliare, Isivi) invitandoli a una linea comune sulle proposte. «Al nostro interno il dibattito è aperto – fanno sapere da Assogestioni che rappresenta gran parte delle Sgr italiane – entro un mese al massimo presenteremo le linee guida sul tema dei rapporti tra società di gestione ed esperti indipendenti». Autoregolamentazione che punta a ottenere la validazione di Consob e Bankitalia: una sorta di «timbro ufficiale» come già avvenuto in ambito Mifid, la direttiva europea sui mercati finanziari. No di Assogestioni e anche di Assoimmobiliare all'estensione della vigilanza Consob sui valutatori come già avviene per promotori finanziari e revisori contabili. Da segnalare che la proposta è stata fatta da Isivi, l'istituto italiano di valutazione immobiliare. C'è chi vuole la banca dati L'estensione della vigilanza Consob ai periti, viene spiegato, comporterebbe un intervento del ministero. E allora si ripiega sull'autodisciplina. «Noi stiamo pensando di proporre una banca dati – afferma il direttore di Assoimmobiliare, Edoardo Longa –. Tutto è comparabile. La banca dati dovrebbe essere gestita da un terzo. Stiamo comunque elaborando nel dettaglio la proposta. Nel frattempo diamo la disponibilità all'apertura di un tavolo con le authority e le altre associazioni».
Questionario
La Consob ha inviato un questionario a 17 società di gestione che gestiscono 29 fondi immobiliari di diritto italiano rappresentativi del 25% circa del valore complessivo dei fondi immobiliari italiani. Le risposte sono alla base del quaderno finanziario pubblicato sul sito Consob a fine dicembre.
Il patrimonio
I 143 fondi immobiliari operativi censiti da Assogestioni/Ipd hanno un patrimonio pari a 20,4 miliardi di euro (dati a fine giugno 2009), con un incremento rispetto a dicembre 2008 dello 1,4% (+1,9% a un anno e +55,3% a tre anni). I flussi di raccolta si attestano a 548 milioni di euro.