deutschmeister
Finanz-Haudegen !
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I certificati sono prodotti finanziari cartolarizzati nati per offrire a un più vasto pubblico l'accesso a tecniche e strumenti derivati sofisticati, nonchè l'accesso a mercati e sottostanti difficilmente raggiungibili da un pubblico retail. Sviluppatisi inizialmente soprattutto nei Paesi di lingua germanica, i certificati sono stati proposti come strumenti integrativi e complementari ai tradizionali strumenti del risparmio gestito, incontrando nel nord-europa un favore crescente tra il largo pubblico.
Meno travolgente è stato il successo in Italia, ma i dati riflettono comunque un buon grado di diffusione: mentre il deflusso degli investimenti in fondi comuni è triplicato rispetto a fine 2005, il numero di certificati presenti sul SeDeX è cresciuto di circa il 45% dal dicembre 2005 a fine marzo 2007. I volumi intermediati, nello stesso periodo, sono aumentati di circa il 460% (passando da 529 a 2.979 milioni di euro) fino a rappresentare ad oggi quasi la metà dell'intero volume scambiato sul SeDeX .
Numerosi sono i vantaggi che questi prodotti cartolarizzati offrono agli emittenti ( per esempio, acquisto di volatilità all'ingrosso e rivendita al dettaglio (con "cresta"...); parcellizzazione e riversamento esterno del rischio sistemico; finanziamento non penalizzante sui parametri di solidità patrimoniale Tier 1 ; market-making; etc etc ) e ai distributori ( corpose commissioni di distribuzione, grossolanamente quantificabili mediamente in un 5% , del tipo "tutto e subito" ( non spalmate in anni successivi come con i fondi); modesto o nullo grado di assistenza post-emissione al cliente; etc ).
Gli emittenti, accortosi ad un certo punto di essersi legati "mani e piedi" ai distributori, e fronteggiando un rischio di guerra concorrenziale tra poveri, hanno fondato una specie di "cartello" ( ACEPI, che riunisce alcuni tra i più importanti istituti bancari attivi in questo mercato, con più del 70% della quota di mercato: ABN AMRO, Deutsche Bank, UniCredit, Société Générale, Sal. Oppenheim, con la successiva aggiunta di Banca IMI e Goldman Sachs ), anche allo scopo di coordinare la promozione del prodotto, e stilare una specie di codice di condotta, nel ( peraltro lodevole) tentativo di ridurre il grado di opacità e i conflitti di interesse propri al mercato dei certificati.
Meno travolgente è stato il successo in Italia, ma i dati riflettono comunque un buon grado di diffusione: mentre il deflusso degli investimenti in fondi comuni è triplicato rispetto a fine 2005, il numero di certificati presenti sul SeDeX è cresciuto di circa il 45% dal dicembre 2005 a fine marzo 2007. I volumi intermediati, nello stesso periodo, sono aumentati di circa il 460% (passando da 529 a 2.979 milioni di euro) fino a rappresentare ad oggi quasi la metà dell'intero volume scambiato sul SeDeX .
Numerosi sono i vantaggi che questi prodotti cartolarizzati offrono agli emittenti ( per esempio, acquisto di volatilità all'ingrosso e rivendita al dettaglio (con "cresta"...); parcellizzazione e riversamento esterno del rischio sistemico; finanziamento non penalizzante sui parametri di solidità patrimoniale Tier 1 ; market-making; etc etc ) e ai distributori ( corpose commissioni di distribuzione, grossolanamente quantificabili mediamente in un 5% , del tipo "tutto e subito" ( non spalmate in anni successivi come con i fondi); modesto o nullo grado di assistenza post-emissione al cliente; etc ).
Gli emittenti, accortosi ad un certo punto di essersi legati "mani e piedi" ai distributori, e fronteggiando un rischio di guerra concorrenziale tra poveri, hanno fondato una specie di "cartello" ( ACEPI, che riunisce alcuni tra i più importanti istituti bancari attivi in questo mercato, con più del 70% della quota di mercato: ABN AMRO, Deutsche Bank, UniCredit, Société Générale, Sal. Oppenheim, con la successiva aggiunta di Banca IMI e Goldman Sachs ), anche allo scopo di coordinare la promozione del prodotto, e stilare una specie di codice di condotta, nel ( peraltro lodevole) tentativo di ridurre il grado di opacità e i conflitti di interesse propri al mercato dei certificati.