Valuta di denominazione di un Fondo/Etf - rischio valutario?

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Buongiorno.
La mia domanda è questa: la valuta di denominazione di un fondo o etf espone l'investitore al rischio cambio o è solo una valuta contabile?
Ho trovato risposte contrastanti a questa domanda, qualcuno dice che è solo una valuta contabile, altre fonti dicono di no.
Se io, investitore europeo, acquisto un fondo/etf denominato in USD che investe sul mercato globale, non hedgato, il mio rischio cambio è solo dato dalle varie valute delle attività sottostanti o anche dal cambio EURO/USD?

Grazie per l'aiuto!
 
Si, ma anche l’investitore USA che si compra il fondo e’ esposto.

Dipende dalla valuta di negoziazione del sottostante. Diciamo che un indice world e’ negoziato per meta in usd e per un 10% abbondante in eur.
Poi il relativo etf puo essere quotato a new york, francoforte, o londra, ma il rischio rimane lo stesso per lo stesso investitore, anche se l’etf e’ quotato in 3 valute diverse.

Immagina un etf sul mercato italiano quotato in usa. Tu per investirci devi cambiare euro in dollari, ma l’etf per comprare il sottostante deve fare il cambio inverso, quindi rischio di cambio per te italiano non c’e’. C’e’ invece per un investitore usa, o per uno inglese.
 
Se il sottostante (x es. azioni USA) è espresso in dollari ti assumi solo il rischio cambio Eur/Usd, mentre se il sottostante è espresso in valute locali (x es. bond in rand, real, rubli etc) ti assumi sia il rischio USD vs le valute locali che quello EUR/USD

Perfetto. Quindi stai dicendo che la valuta di denominazione espone al rischio cambio, ho inteso bene?
 
Si, ma anche l’investitore USA che si compra il fondo e’ esposto.

Non ho capito cosa intendi, scusa. L'investitore USA immagino sia esposto solo al rischio cambio delle varie valute delle attività sottostanti vs USD. Non è esposto anche al rischio cambio USD/EUR come lo sarò io. Dico bene?
 
IL rischio usd-gbp piu il rischio eur-usd e’ uguale al rischio eur-gbp. Meditate gente, meditate.

POI non si capisce “espresso in” che vuol dire. Se voglio posso esprimere 100 yen in euro, basta usare il cambio corrent.
Quello che conta e’ dove il sottostante e’ negoziato. Se l’etf deve comprare azioni tailandesi, sono costretti a usare i bhat e quando le rivendono li pagano in bhat. Questo anche se l’etf e’ quotato a francoforte in euro.
 
IL rischio usd-gbp piu il rischio eur-usd e’ uguale al rischio eur-gbp. Meditate gente, meditate.

POI non si capisce “espresso in” che vuol dire. Se voglio posso esprimere 100 yen in euro, basta usare il cambio corrent.
Quello che conta e’ dove il sottostante e’ negoziato. Se l’etf deve comprare azioni tailandesi, sono costretti a usare i bhat e quando le rivendono li pagano in bhat. Questo anche se l’etf e’ quotato a francoforte in euro.

Scusate se mi intrometto ma poniamo di comprare un ETF che segue un indice in diverse valute (es. Bond Emergenti) denominato in USD non sono esposto solo al cambio EUR/USD?
 
la valuta di denominazione di un fondo o etf espone l'investitore al rischio cambio o è solo una valuta contabile?

Il rischio cambio non è una cosa mitologica. E' l'incertezza nel definire il rendimento atteso nella propria valuta di un asset negoziato in valuta estera. L'asset avrà un rendimento atteso nella sua valuta di quotazione (variazioni percentuali di prezzo nella valuta di quotazione) a cui si aggiungerà l'incertezza dei cambi per gli investitori esteri (variazioni percentuali fra le valute).

Se vuoi comprare un'azione giapponese devi vendere euro per comprare yen e poi puoi comprare con gli yen che ottieni l'azione giapponese. A quel punto seguirai le quotazioni dell'azione il cui prezzo è misurato in yen e avrai un tuo rendimento in yen. Essere esposti al rischio cambio vuol dire che il rendimento che si otterrà in yen sarà diverso dal rendimento che si otterrà in euro nel momento in cui si venderanno le azioni e si riceverà un pagamento in yen che poi verrà convertito in euro ad un cambio diverso da quello di acquisto.

Se invece di comprare direttamente un'azione giapponese in yen ti compri su borsa Italiana un ETF sull'azionario giapponese denominato in dollari ma quotato in euro, il rischio cambio resta sempre l'incertezza nella difformità fra i rendimenti in yen (le variazioni percentuali) dell'indice azionario giapponese come li puoi vedere sulla borsa giapponese e i rendimenti in euro misurabili come variazione di prezzo dell'ETF quotato in euro. In questo caso il dollaro è solo una valuta contabile.
 
Ultima modifica:
Scusate se mi intrometto ma poniamo di comprare un ETF che segue un indice in diverse valute (es. Bond Emergenti) denominato in USD non sono esposto solo al cambio EUR/USD?

Sorprendentemente non sei esposto al rischio di cambio eur-usd, ma solo a quello eur-diverse valute.
Non conta la valuta di denominazione del fondo/etf (cioe dove e' quotato), ma solo quella di denominazione del sottostante (cioe dove il sottostante e' quotato).
Questo naturalmente non e' vero se il fondo ha grosse posizioni cash, ma nel caso degli ETF si puo star sicuri che questo non e' il caso

Esempio:
Fondo quotato a Londra che investe solo in azioni italiane (quotate quindi a Milano):

Per l'investitore inglese c'e' il rischio cambio GBP-EUR
Per l'investitore italiano non c'e' rischio cambio
Per l'investitore USA c'e' il rischio cambio USD-EUR e come vedi il fatto che il fondo sia quotato in GBP non conta.
 
Non conta la valuta di denominazione del fondo/etf (cioe dove e' quotato)

Da noi c'è ancora una complicazione in più, più difficile da comprendere.

Ci sono ETF sui mercati emergenti denominati in dollari (cioè con il NAV in dollari) ma quotati in euro. E' per questo che molti fanno confusione, anche fra i professionisti e i giornalisti.
 
Sorprendentemente non sei esposto al rischio di cambio eur-usd, ma solo a quello eur-diverse valute.
Non conta la valuta di denominazione del fondo/etf (cioe dove e' quotato), ma solo quella di denominazione del sottostante (cioe dove il sottostante e' quotato).
Questo naturalmente non e' vero se il fondo ha grosse posizioni cash, ma nel caso degli ETF si puo star sicuri che questo non e' il caso

Esempio:
Fondo quotato a Londra che investe solo in azioni italiane (quotate quindi a Milano):

Per l'investitore inglese c'e' il rischio cambio GBP-EUR
Per l'investitore italiano non c'e' rischio cambio
Per l'investitore USA c'e' il rischio cambio USD-EUR e come vedi il fatto che il fondo sia quotato in GBP non conta.

Tutto chiaro, nel mio esempio per essere esposto solo al cambio EUR/USD dovrebbe seguire quindi solo le obbligazioni dove il sottostante è quotato in $.
Cioè seguire le obbligazioni emesse dai emergenti in USD
 
per essere esposto solo al cambio EUR/USD dovrebbe seguire quindi solo le obbligazioni dove il sottostante è quotato in $. Cioè seguire le obbligazioni emesse dai emergenti in USD

Questo tipo di fondo è autointuitivo, perché compra bond in dollari che pagano cedole in dollari e di suo ha un NAV in dollari e paga dividendi in dollari.

Il tipo di fondo che mette molti in difficoltà è quello che compra bond in valuta locale che pagano cedole in valuta locale ma di suo ha un NAV in dollari e paga dividendi in dollari.
 
Faccio un esempio concreto.

iShares Global High Yield Corporate Bond UCITS ETF, isin IE00B74DQ490, valuta di denominazione USD, non hedgato, quotato su Borsa Italiana, valuta di negoziazione EUR

Ora, io come investitore italiano, se ho capito bene, sono esposto al rischio cambio EUR/valute delle attività sottostanti. Ma non al rischio cambio EUR/USD perchè l'ETF è negoziato in EUR. Corretto?
Quindi, in questo caso, la valuta di denominazione, USD, E' SOLAMENTE UNA VALUTA CONTABILE. Giusto?
 
La composizione del portafoglio titoli è al 67,7% dollari e al 30,8% euro + 1,5% altre valute.
iShares ETFs - Investment Ideas and Strategies | iShares UK

Quindi comprando questo ETF si compra per oltre due terzi bond in dollari.

Perfetto, nel caso specifico la prevalenza delle attività sottostanti è dollari, quindi ok, sono esposto al cambio con il dollaro ma solo per questo motivo, perchè è il sottostante ad essere in dollari. Quello che non riuscivo a comprendere io era il discorso della valuta di denominazione, se mi esponesse o meno al rischio cambio.
 
Quello che non riuscivo a comprendere io era il discorso della valuta di denominazione, se mi esponesse o meno al rischio cambio.

Prendiamo come esempio Ishares Jp Morgan Emerging Local Currency Government Bond Etf

Compra titoli di ogni parte del mondo, quotati ognuno nella propria valuta, che distribuiscono cedole ognuno nella propria valuta. Il fondo però ha il dollaro come valuta del benchmark, è denominato in dollari (cioè ha il NAV in dollari) e distribuisce dividendi in dollari, anche se in Italia è quotato in euro.

Qual è il rischio cambio?

E' il rischio che il rendimento dei bond espresso in valuta locale non corrisponda al rendimento che si conseguirà nella propria valuta (per noi l'euro) una volta che le cedole e il nominale saranno convertiti nella propria valuta (per noi l'euro).

Quando compriamo questo ETF in euro, paghiamo euro che verranno convertiti in dollari e poi i dollari saranno convertiti nelle valute locali per comprare i bond. Questo passaggio è istantaneo e il dollaro funge solo da valuta contabile. Così pure per la vendita. Quindi il nominale non è soggetto al rischio cambio con il dollaro.

Quando i bond pagano le cedole in valuta locale, queste vengono convertite in dollari e restano in pancia al fondo fino a che non vengono "staccati" i dividendi. Dallo stacco ufficiale dei dividendi al momento in cui questi arrivano sui c/c passano poi alcune settimane. Il rischio cambio con il dollaro è limitato ai dividendi e dura per tutto il tempo che passa dal pagamento delle cedole dei bond fino al momento in cui arriva il pagamento in euro sul c/c.
 
Prendiamo come esempio Ishares Jp Morgan Emerging Local Currency Government Bond Etf

Compra titoli di ogni parte del mondo, quotati ognuno nella propria valuta, che distribuiscono cedole ognuno nella propria valuta. Il fondo però ha il dollaro come valuta del benchmark, è denominato in dollari (cioè ha il NAV in dollari) e distribuisce dividendi in dollari, anche se in Italia è quotato in euro.

Qual è il rischio cambio?

E' il rischio che il rendimento dei bond espresso in valuta locale non corrisponda al rendimento che si conseguirà nella propria valuta (per noi l'euro) una volta che le cedole e il nominale saranno convertiti nella propria valuta (per noi l'euro).

Quando compriamo questo ETF in euro, paghiamo euro che verranno convertiti in dollari e poi i dollari saranno convertiti nelle valute locali per comprare i bond. Questo passaggio è istantaneo e il dollaro funge solo da valuta contabile. Così pure per la vendita. Quindi il nominale non è soggetto al rischio cambio con il dollaro.

Quando i bond pagano le cedole in valuta locale, queste vengono convertite in dollari e restano in pancia al fondo fino a che non vengono "staccati" i dividendi. Dallo stacco ufficiale dei dividendi al momento in cui questi arrivano sui c/c passano poi alcune settimane. Il rischio cambio con il dollaro è limitato ai dividendi e dura per tutto il tempo che passa dal pagamento delle cedole dei bond fino al momento in cui arriva il pagamento in euro sul c/c.

Sei stato chiarissimo. Grazie e complimenti per la preparazione.
 
Scusa ma vai su Quantalys e te lo vedi se ha la copertura del cambio (è nella caselletta hedged), poi se vuoi sapere la % vai nella scheda del fondo della SGR che lo colloca e hai risolto in 1 minuto, capisco le arzigogolate teoriche a chi l'ha più grosso ma qua state esagerando.
 
Scusa ma vai su Quantalys e te lo vedi se ha la copertura del cambio (è nella caselletta hedged), poi se vuoi sapere la % vai nella scheda del fondo della SGR che lo colloca e hai risolto in 1 minuto, capisco le arzigogolate teoriche a chi l'ha più grosso ma qua state esagerando.

Credo tu non abbia compreso la discussione.
Non si parla di ETF a cambio coperto (hedged), ma di ETF normali (non hedged) in cui però il NAV non è in €.
 
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