calcolo delle pensioni... secondo voi .

ExGianca53

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ricalcolo arretrati delle pensioni... secondo voi .

Come da titolo vorrei aprire una discussione a più voci su quale formula di calcolo sia dai più ritenuta equa e corretta per il ricalcolo degli arretrati - a prescindere dal reddito - che possa essere :comunicata, inviata, pubblicata etc a coloro che hanno istituzionalmente il compito di legiferare su questo annoso problema che nessuno vuole risolvere .
Perchè in questo forum? semplice, perchè non si può negare che il reddito da pensione sia un aspetto economico importante x tanti italiani, ovvero è inutile che il Pensionato gestisca al meglio i risparmi e la sua pensione se poi arriva un presuntuoso politico e ti dice " No la tua rivalutazione è bloccata perchè cosi ho deciso io !!!!" Se ci pensate è ciò che è accaduto in un passato recente.
Da qui l'idea di provare, senza presunzione, a fare di calcolo al fine di proporre nelle sedi opportune ( anche se ad oggi non saprei come fare) il risultato condiviso di questo tentativo. Cosa ne dite ?? E' un idea pellegrina oppure vale lo sforzo di pensarci sopra un attimo ?
Tanto per cominciare vi propongo un mio tentativo di calcolo in excel il cui principio base è di dare una rivalutazione Una tantum sulla base del reddito e degli anni di contribuzione alle casse INPS , ovvero fedele al principio ispiratore : percepisco per quanto ho pagato. il file vuole essere uno spunto di riflessione da cui partire , ben venga l'apporto di molte teste lucide e ben pensanti che ho apprezzato qui nel forum.

Ps: quando scrivo teste lucide , non intendo calve, prive di capelli, ma dal pensiero lucido, incisivo e perspicace.OK!
 

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  • calcolo rivalutazione e arretrati6.xlsx
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Dal numero di visualizzazioni di questa discussione vedo che NON c'è molto interesse, forse che molti si sentono superiori al problema? Ricordate che anche se giovani oggi, prima o poi arrivate anche voi al periodo della pensione ma, forse, all'italiana siamo solo capaci di lamentarci senza fare il minimo sforzo per cambiare qualche cosa ? Non vi è stato chiesto di sposare una linea politica nè di palesare le vostre scelte di voto solo di collaborare, fosse anche a titolo accademico, a creare un modello di calcolo da proporre ai nostri "beneamati" rappresentanti che stanno al "cadreghino". Vedete un po voi !!

p.s oppure, se non è chiaro lo scopo, se sono stato troppo conciso, non c'è problema: ditelo, non ho difficoltà a chiarire meglio il pensiero di fondo.
 
l'inps ha un calcolatore personalizzato sul suo sito

che però secondo me fornisce dati ad ca zzum
 
Come da titolo vorrei aprire una discussione a più voci su quale formula di calcolo sia dai più ritenuta equa e corretta per il ricalcolo degli arretrati - a prescindere dal reddito - che possa essere :comunicata, inviata, pubblicata etc a coloro che hanno istituzionalmente il compito di legiferare su questo annoso problema che nessuno vuole risolvere .
Perchè in questo forum? semplice, perchè non si può negare che il reddito da pensione sia un aspetto economico importante x tanti italiani, ovvero è inutile che il Pensionato gestisca al meglio i risparmi e la sua pensione se poi arriva un presuntuoso politico e ti dice " No la tua rivalutazione è bloccata perchè cosi ho deciso io !!!!" Se ci pensate è ciò che è accaduto in un passato recente.
Da qui l'idea di provare, senza presunzione, a fare di calcolo al fine di proporre nelle sedi opportune ( anche se ad oggi non saprei come fare) il risultato condiviso di questo tentativo. Cosa ne dite ?? E' un idea pellegrina oppure vale lo sforzo di pensarci sopra un attimo ?
Tanto per cominciare vi propongo un mio tentativo di calcolo in excel il cui principio base è di dare una rivalutazione Una tantum sulla base del reddito e degli anni di contribuzione alle casse INPS , ovvero fedele al principio ispiratore : percepisco per quanto ho pagato. il file vuole essere uno spunto di riflessione da cui partire , ben venga l'apporto di molte teste lucide e ben pensanti che ho apprezzato qui nel forum.

Ps: quando scrivo teste lucide , non intendo calve, prive di capelli, ma dal pensiero lucido, incisivo e perspicace.OK!


Caro Gianca53

Intanto dall avatar devo dedurre che sei uno degli ultimi fortunati ad essere andato in pensione con il retributivo. E con non troppi anni di contributi versati (non in termini assoluti ma relativamente a quelli ora necessari fra riforma Fornero e Sacconi / aspettativa di vita che non saranno meno di 43 /44 anni quindi almeno il 15% in più dei tuoi).

Vorrei pero fare un poco di chiarezza rispetto a quanto affermi.

Non mi sembra che un presuntuoso politico abbia bloccato la tua rivalutazione.

I politici. presuntuosi o meno. nell' estate 2011 avevano portato il nostro paese sul baratro. Con uno spread a 600 che denotava la mancanza assoluta di fiducia nell' Italia.
Con tale zavorra, qualcuno ha calcolato che a Gennaio 2012 non ci sarebbero stati i soldi, fra l'altro, per pagare le pensioni considerando il valore dei titoli di stato in scadenza che avrebbero dovuto pagare interessi assurdi e che l' Italia non poteva permettersi.

Quindi Napolitano agendo come un normale padre di famiglia chiede la sostituzione di quel governo con un governo tecnico guidato da una figura che riscuoteva a livello internazionale fiducia (non ce ne erano molte a mio avviso) e cioè Monti.
Tale governo aveva l' appoggio esterno dei partiti ( a parte quelli ai due estremi) e come obiettivo quello di diminuire a qualunque costo lo spead per permettere fra l' altro il pagamento delle pensioni e quello degli stipendi dei dipendenti pubblici fra cui polizia ed esercito.

Come primo provvedimento di impatto rilevante prende due misure che portano il nome della Fornero.

La prima a grande grande grande danno dei lavoratori attivi, per salvare il ****** ai pensionati (ricordati per favore questo).
E cioè da subito il contributivo per tutti e l' innalzamento di quasi 30 mesi della soglia per entrare in pensione.
La seconda con molto ma molto più piccolo danno per i pensionati, ma non tutti, solo quelli con una pensione superiore a 3 volte quella minima (circa .1500 Euro).
E questo, per salvare proprio le loro pensioni.

Ora, passata la festa e gabbato lo santo, la consulta decide a mio avviso in maniera presuntuosa e assolutamente decontestualizzata, che la seconda misura non è legittima.
Cioè, si guarda bene dallo smontare tutto il giocattolo della Fornero che all' epoca ha salvato pure i suoi benefici (si calcola che i giudici della consulta fra stipendi e regalie varie sono di gran lunga i meglio pagati al mondo), ma unicamente dichiara illegittima la misura che ha bloccato la rivalutazione di quelle pensioni superiori a 3 volte il minimo.
Ovviamente questa decisione, con effetto retroattivo, provoca un potenziale buco non certo coperto nei bilanci pubblici, tanto è che il giorno dopo lo spread dei nostri titoli schizza di 30 punti (bel regalo che ci ha fatto la consulta) che dovrà essere assorbito dalla collettività tutta ma in particolare da quei lavoratori attivi (ma anche dalle generazioni future) che già si erano dissanguati per permettere il pagamento anche di quelle corpose e parzialmente (almeno moralmente anche se non legalmente) immeritate pensioni, poiché non frutto dei reali contributi versati.
A me sembra invece che i politici pretestuosi sono quelli che, in cerca di facili consensi, stanno cavalcando tale decisione chiedendo tutto e subito.

La mia opinione. Volesse il cielo che fossero pagati gli arretrati tutti e subito e cancellata la Fornero. Cosi almeno entrerebbe in Italia la Troika che con gli attuali pensionati avrebbe molto meno riguardo non essendo a caccia di consenso elettorale.
Umilmente.
 
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Forse non mi sono spiegato bene : non metto in dubbio il contesto temporale o fallimentare in cui versava ( e versa l'Italia) ma il metodo applicato : da tre volte in su , a prescindere dagli anni di contribuzione , a prescindere se trattasi di pensioni ad honorem ( ovvero per merito di carica ) a prescindere se si fa cumulo di pensioni, a prescindere da ogni criterio di equità, hanno agito con un criterio che per me è presunzione, per te è necessità superiore, in tutti i casi ha fatto loro dire : "IO, per causa superiore blocco ogni rivalutazione ". Il buon padre di famiglia che è in me non è molto d'accordo.
Comunque a prescindere da come la pensiamo : io, tu , noi, l'idea è di dare un contributo OGGI ipotizzando un METODO che sia equo e plausibile .
 
Chiarisco, per "contributo" era inteso di provare a definire un programma in excel nel quale inserire principi di equità per meglio ridefinire - quantificare- calcolare gli arretrati da corrispondere a tutti i pensionati, in forma di metodo proporzionale a determinati criteri che dovranno uscire dalla discussione a cui vi ho chiamati, se volete ovviamente dare un contributo spassionato e fuori da ogni contesto politico. Il concetto trainante sarebbe quindi di definire un criterio oggettivo, secondo il quale fare il ricalcolo degli arretrati ! Oppure vi illudete che gli esclusi non facciano un altro ricorso alla corte costituzionale ?
 
Accidenti , mi sembra di essere chiaro quando scrivo !! Ma riscontro tre su tre risposte che vanno per la tangente !! Nessuno che abbia dato un contributo al quesito posto, solo pareri non richiesti ! Non è mia intenzione accendere alcuna disputa politica sui meriti o demeriti di questo o quel partito , su questo o quel personaggio, ho solo detto che il modo utilizzato non ha risolto i problemi all'origine.
 
A quanto pare il quesito posto non interessa a nessuno, nemmeno a titolo di esercizio accademico. Lasciamo quindi ai nostri politici risolvere "sapientemente" i nostri problemi! Grazie comunque a coloro che sono intervenuti, anche se con affermazioni che non condivido, tipo che la riforma Fornero ha salvato i pensionati, dimenticando che il loro potere di acquisto è in esclusivo subordine alla pensione percepita, non ci sono premi, gratifiche o altri incentivi riconosciuti a chi ancora lavora.

Quindi passo e chiudo .
 
Come da titolo vorrei aprire una discussione a più voci su quale formula di calcolo sia dai più ritenuta equa e corretta per il ricalcolo degli arretrati - a prescindere dal reddito - che possa essere :comunicata, inviata, pubblicata etc a coloro che hanno istituzionalmente il compito di legiferare su questo annoso problema che nessuno vuole risolvere .
Perchè in questo forum? semplice, perchè non si può negare che il reddito da pensione sia un aspetto economico importante x tanti italiani, ovvero è inutile che il Pensionato gestisca al meglio i risparmi e la sua pensione se poi arriva un presuntuoso politico e ti dice " No la tua rivalutazione è bloccata perchè cosi ho deciso io !!!!" Se ci pensate è ciò che è accaduto in un passato recente.
Da qui l'idea di provare, senza presunzione, a fare di calcolo al fine di proporre nelle sedi opportune ( anche se ad oggi non saprei come fare) il risultato condiviso di questo tentativo. Cosa ne dite ?? E' un idea pellegrina oppure vale lo sforzo di pensarci sopra un attimo ?
Tanto per cominciare vi propongo un mio tentativo di calcolo in excel il cui principio base è di dare una rivalutazione Una tantum sulla base del reddito e degli anni di contribuzione alle casse INPS , ovvero fedele al principio ispiratore : percepisco per quanto ho pagato. il file vuole essere uno spunto di riflessione da cui partire , ben venga l'apporto di molte teste lucide e ben pensanti che ho apprezzato qui nel forum.

Ps: quando scrivo teste lucide , non intendo calve, prive di capelli, ma dal pensiero lucido, incisivo e perspicace.OK!

Mi pare del tutto evidente che la tua proposta ha in sé criteri più equi di restituzione parziale. A tutti verrebbe restituito qualcosa in funzione dell’anzianità e delle fasce di reddito modulate.
Non sono d’accordo totalmente sul principio là dove dici “percepisco per quanto ho pagato” .
Quasi tutte quelle pensioni sono pensioni di anzianità e quel principio sta bene. Non si addice a quelle (100/200 K ?) derivanti da privilegi assurdi slegate da contribuzione reale. E purtroppo queste si collocano nelle fasce alte , per cui la restituzione anche a queste fasce pone un serio dilemma.
 
ricevano già più di quanto abbiano dato in termini di contributi previdenziali (sistema retributivo)."

IMHO

Non sono d'accordo per il semplice fatto che coloro che riceveranno di "meno ", sapendolo a priori, possono compensare con forme pensionistiche alternative. Io, e altri come me, sono ormai "over the time" ovvero dipendenti dal solo assegno di pensione acquisito.
Concordo invece che la decisione della Consulta è stata quanto meno inopportuna e fuori luogo, ormai la perdita pro-tempore della rivalutazione era un dato acquisito e "digerito", quindi inutile riaprire una parentesi che si stava avviando a conclusione. Ciò non toglie che il Governo, a parità di costi, avrebbe potuto fare di meglio senza creare ulteriori disparità di metodo e di sostanza, ovvero agire con criteri più equi.
 
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Caro gianca53,
non ti devi alterare se il tuo quesito non riscontra consensi.

Già seici ha provato a mio avviso egregiamente :bow: a spiegarti il contesto storico in cui fu deciso il blocco delle rivalutazioni e l'inopportunità dell'odierna decisione della consulta.

D'altro canto metà di questa platea sarà soggetta al sistema contributivo e l'altra metà (tra cui il sottoscritto) è convinta che gli interessati al presunto riconoscimento degli arretrati ricevano già più di quanto abbiano dato in termini di contributi previdenziali (sistema retributivo).

Era quindi prevedibile e comprensibile che il tuo quesito non avrebbe suscitato l'attenzione che ti aspettavi.

IMHO

Scusa, qualcuno ha precisato, (forse in un’altra discussione), che deve arrivare a 85 anni per vedersi restituito quanto versato con il retributivo, se ci arriverà! Perché , questo qualcuno , avrebbe già ricevuto più di quanto dato ?

Pensi seriamente che la sola differenza matematica tra quanto percepisce un pensionato d’anzianità retributivo (35/40) rispetto ad un inquadramento contributivo , costituisca veramente l’unico discrimine del bilancio - benefici/sacrifici- tra due generazioni?

Troppo comodo e riduttivo buttare sul piatto della bilancia solamente la rasoiata che aneli, tenendola slegata dal contesto vissuto delle due generazioni!
 
1) Per me, ma forse solo per me, la pensione è solo un contratto "do ut des": tanto io (lavoratore) ti do e tanto tu (Stato) mi dovrai restituire. Tutto il resto è negoziazione per il consenso elettorale (come la storia ci insegna).

2) Il contesto generazionale è inequivocabilmente sbilanciato a favore delle generazioni precedenti ed il problema economico previdenziale attuale (e futuro) ne è la più evidente manifestazione.

R1 Perfetto! Questo è anche il mio pensiero quando chiedo un ricalcolo equo. vedi mio file in bozza .
R2 ) Ma è sbilanciato causa grossolani errori - scopo elettorale- dei politici anni 60 che hanno permesso il pensionamento con soli 15 anni e 1 giorno di lavoro o il cumulo delle pensioni acquisite con una contribuzione economica-temporale non adeguata all'assegno poi percepito. Non per questo dobbiamo fare la guerra tra poveri, semmai rettificare le disparità ad oggi ANCORA ESISTENTi. Questo e ciò che io intendo x metodo equo!
Non scambiatemi per un don Chisciotte, ma forse sarebbe ora di darci tutti una svegliata .
 
Non entro nel merito della richiesta dell'iniziatore di questo thread ma debbo almeno evidenziare che l'equità non la si raggiunge neppure con lo sbandierato sistema contributivo!
Essendo unici i coefficienti di trasformazione da calcolarsi sul montante contributivo (e non diversi, a seconda dei sessi, come parrebbe opportuno) gli stessi andrebbero rivisti e applicati separatamente per genere, in quanto l'aspettativa di vita è diversa (è noto infatti che le femmine vivono più dei maschi).
Ho rilevato anche che nella fascia tra i 66 anni e i 70 si tende a variare l'età massima di vita (tra gli 83 e gli 85 anni). Vedasi per l'appunto la tabella della colonna "divisori" applicabile al montante contributivo per determinare la pensione annua lorda spettante (INPS - Informazioni). Sommando tale divisore all'età del pensionamento si dovrebbe ottenere la fatidica teorica data di decesso.
Dalla simulazione della pensione per una mia figlia, l'Inps ha testè determinato che al compimento del suo 70 anno (agosto 2050) dovrebbe godere di pensione pari al 77,16% dell'ultima retribuzione. Vedasi allegato.
Io, per inciso, che mi ritengo fortunato per aver beneficiato interamente del sistema retributivo, sono andato in pensione con 61 anni (41 di servizio) e con l'80% dell'ultima retribuzione ... con la speranza PERO ' di goderla per una VENTINA d'anni (8 già goduti e il resto ... contando sulla speranza di vita della mia classe ...)
Rimedierò alla fortuna economica capitata alla mia generazione .... lasciando il surplus a vantaggio della discendenza, chiudendo così il cerchio ;-)
Saluti.
 
Ieri sera Veronesi ha affermato che con i progressi della medicina potremo vivere fino ai 120 anni di età. Il problema semmai sarà il processo neuro degenerativo del cervello a cui ad oggi non s'è trovato rimedio.

Sii ottimista: avrai ancora 50 anni di pensione da spendere, ma probabilmente da una certo punto in poi non ne sarai più consapevole :D

Un abbraccio affettuoso ;)
Ciao carissimo :-)
Superare il secolo di vita lo auguro alla tua generazione: ... io mi accontento solo ..... di andarci vicino ;-)
Buon lavoro e buon weekend!
 
Non entro nel merito della richiesta dell'iniziatore di questo thread ma debbo almeno evidenziare che l'equità non la si raggiunge neppure con lo sbandierato sistema contributivo!
Essendo unici i coefficienti di trasformazione da calcolarsi sul montante contributivo (e non diversi, a seconda dei sessi, come parrebbe opportuno) gli stessi andrebbero rivisti e applicati separatamente per genere, in quanto l'aspettativa di vita è diversa (è noto infatti che le femmine vivono più dei maschi).
Ho rilevato anche che nella fascia tra i 66 anni e i 70 si tende a variare l'età massima di vita (tra gli 83 e gli 85 anni). Vedasi per l'appunto la tabella della colonna "divisori" applicabile al montante contributivo per determinare la pensione annua lorda spettante (INPS - Informazioni). Sommando tale divisore all'età del pensionamento si dovrebbe ottenere la fatidica teorica data di decesso.
Dalla simulazione della pensione per una mia figlia, l'Inps ha testè determinato che al compimento del suo 70 anno (agosto 2050) dovrebbe godere di pensione pari al 77,16% dell'ultima retribuzione. Vedasi allegato.
Io, per inciso, che mi ritengo fortunato per aver beneficiato interamente del sistema retributivo, sono andato in pensione con 61 anni (41 di servizio) e con l'80% dell'ultima retribuzione ... con la speranza PERO ' di goderla per una VENTINA d'anni (8 già goduti e il resto ... contando sulla speranza di vita della mia classe ...)
Rimedierò alla fortuna economica capitata alla mia generazione .... lasciando il surplus a vantaggio della discendenza, chiudendo così il cerchio ;-)
Saluti.

Ah le donne!!! Quell'argomento non si può toccare.

Dubito(rei) che tu abbia avuto l'80% dell'ultima retribuzione.:)

I coefficienti di trasformazione non sono scritti nelle sacre tavole della Costituzione:
se serve, quando servirà a lor signori, li cambieranno in peggio. E poi spiegheranno che è giusto, trovando qui sul FOL chi gli darà ragione. Tu ed io non saremo morti ma probabilmente qui non scriveremo più.
 
R1 Perfetto! Questo è anche il mio pensiero quando chiedo un ricalcolo equo. vedi mio file in bozza .
R2 ) Ma è sbilanciato causa grossolani errori - scopo elettorale- dei politici anni 60 che hanno permesso il pensionamento con soli 15 anni e 1 giorno di lavoro o il cumulo delle pensioni acquisite con una contribuzione economica-temporale non adeguata all'assegno poi percepito. Non per questo dobbiamo fare la guerra tra poveri, semmai rettificare le disparità ad oggi ANCORA ESISTENTi. Questo e ciò che io intendo x metodo equo!
Non scambiatemi per un don Chisciotte, ma forse sarebbe ora di darci tutti una svegliata .

14 anni, sei mesi e un giorno per:

statale, donna con un pupo (in origine doveva essere maritata ma poi hanno stabilito che l'ometto legale non era necessario).

Ah!
Dimenticavo che nei 14.06.01 si contava anche la laura, pardon laurea, e quindi meno cinque anni.
C'è stato un caso di una con i nove anni e rotti di lavoro (probabilmente da precaria della scuola) che si è pensionata con età inferiore ai 30 anni.
 
Scusa, qualcuno ha precisato, (forse in un’altra discussione), che deve arrivare a 85 anni per vedersi restituito quanto versato con il retributivo, se ci arriverà! Perché , questo qualcuno , avrebbe già ricevuto più di quanto dato ?

Pensi seriamente che la sola differenza matematica tra quanto percepisce un pensionato d’anzianità retributivo (35/40) rispetto ad un inquadramento contributivo , costituisca veramente l’unico discrimine del bilancio - benefici/sacrifici- tra due generazioni?

Troppo comodo e riduttivo buttare sul piatto della bilancia solamente la rasoiata che aneli, tenendola slegata dal contesto vissuto delle due generazioni!

Mediamente le "nuove" generazioni hanno vissuto e stanno vivendo meglio delle "vecchie" generazioni.
Ma certe condizioni di lavoro e l'incertezza del futuro fanno male, malissimo e questo fa star male anche me che son vecio e con pensione retributiva, fondo speciale e pensione d'oro ... dicono alcuni.
 
...
Dubito(rei) che tu abbia avuto l'80% dell'ultima retribuzione.:)
....
Hai ragione di asserire che l'80% ottenuto non è sull'"ultima retribuzione"!
Ho riesaminato infatti la liquidazione della mia pensione al momento del pensionamento (anno 2007) e ho riscontrato che - di fatto - la percentuale è risultata pari al 72% circa dell'ultima reale retribuzione.
Quale ex dipendente civile della Pubblica Amministrazione ho avuto una parte (53,45%) sulla base dell'ultima retribuzione "escluso il trattamento accessorio" e un parte (26,55%) sulla media retributiva degli ultimi 10 anni (sia pur con rivalutazione istat di tali retribuzioni).
Per quanto sopra il sistema contributivo potrebbe rivelarsi alla lunga anche più favorevole del retributivo da noi beneficiato!
Saluti.
 
Credo che tu stia facendo un po' di confusione: è con il sistema contributivo che si arriva al pareggio tra contributi versati e prestazione percepita al raggiungimento degli 85 anni di età (mediamente 17 anni di quiescenza). Con il retributivo avviene intorno al decimo anno, per alcuni privilegiati anche molto prima e difatti tutti i retributivi sono contrari al ricalcolo delle prestazioni secondo il sistema contributivo (diversamente non sarebbe stato cambiato).

Per me, ma forse solo per me, la pensione è solo un contratto "do ut des": tanto io (lavoratore) ti do e tanto tu (Stato) mi dovrai restituire. Tutto il resto è negoziazione per il consenso elettorale (come la storia ci insegna).

Il contesto generazionale è inequivocabilmente sbilanciato a favore delle generazioni precedenti ed il problema economico previdenziale attuale (e futuro) ne è la più evidente manifestazione.

Vero per gli 85. Chi ha precisato era un misto, magari non ha spaccato il capello .

Tralasciando i superstiti , quelli che nel ‘40 .. ‘45 avevano 20 anni e si trovarono in mano non gli smartphone ma fucili e bombe, di cui suppongo non dubiterai del sacrificio generazionale, consideriamo i loro figli , quelli che oggi hanno tra i 60 e i 75 anni , nati dal ‘40 al ‘55, tutti retributivi puri ( già molti dei nati nel 1959 rientrano nel sistema misto).

Questi sono tutti nati tra le mura domestiche: una bacinella d’acqua calda , la levatrice e qualche preghiera per gli inconvenienti. Per i contributivi : l’ospedale, la clinica , il parto pilotato, niente preghiere al primo inconveniente ma il parto cesareo, l’ equipe medica di assistenza. Benissimo … ma con costi diversi a carico del debito!

A tre anni ( pochi) sono stati avviati alla scuola dell’infanzia … ma non quella dello Stato , che non c’era! Saranno i contributivi dal 68 a beneficiare in massa della scuola materna statale che ha i suoi costi collettivi evidentemente.

In prima elementare li ha aspettati un solo insegnante, la stufa a carbone da caricare a turno, edifici inadeguati, senza palestra naturalmente , senza laboratori, senza inglese Ai contributivi invece i moduli con 4/5 maestri (ora tagliati) , scuole più moderne , palestre e tutto il resto . Ottimo, ma naturalmente la differenza tutta a carico del debito!

A scuola , per lo più, ci andavano con il cavallo di S. Francesco …. contro i trasporti scolastici fin sull’uscio di casa dei contributivi.

La maggior parte di loro ha concluso gli studi a 11 , 12, anni. Di fatto, anche se non ufficialmente, l’obbligo si fermava lì . (sarà solo dal 63 che l’obbligo verrà fatto rispettare). Al maestro Manzi è stato affidato il compito di completare la loro istruzione ! Di contro la più lunga scolarità dei contributivi con anche all’accesso in massa all’università, ai master. La differenza è abissale !

Una buona parte fu sradicata dalla loro terre per migrare al Nord, con le famiglie e le valigie di cartone. Non è una esclusiva dei contributivi odierni migrare per lavoro, anche se non auspicabile a nessuno.

Precocemente , per la stragrande maggioranza, a 14 anni iniziava l’apprendistato, spesso sfruttati, il mestiere lo dovevano rubare e le pedate in zona B non erano un’eccezione.

Ai maschi, a 20 anni, gli arrivava la cartolina precetto. Si sono fatti chi 18, chi 15, chi 12 mesi di naja. Essendo soldati ricevevano il soldo, ovvero la decade 100/500 lire, giusto per 2 pizze al mese. Un contributivo 25enne, maschio , sarebbe disposto a trasferire la metà della sua retribuzione mensile per 18, 15, 12 mesi ad un pensionato retributivo, al fine di compensare i conti della naja che non farà ?

La lista è lunga. Ci sono decine di altri aspetti , forse più importanti. Sono già troppi questi.

Ogni generazione ha anche i suoi crucci, indubbio che c’è quella con miglior sorte e quella che gliene tocca una più magra. Ma racchiudere tutto l’orizzonte tra la differenza matematica tra il retributivo di Sergio46 al tasso di sostituzione dell’ 80% (rettificato al 72%) e il contributivo della figlia al tasso di sostituzione del 76% con tutto il tempo di integrare con la P.C. , ritengo sia solo partigianeria di comodo e voglia di alimentare la guerra tra poveri.
 
forse possiamo fare una verifica su quale sistema sia più favorevole :mmmm:...
Potresti moltiplicare il tuo tfr lordo per 5 e così avremmo il tuo montante contributivo. Quindi applicare il coefficiente di trasformazione a 61 anni nel 2007 ed otterremmo la tua pensione contributiva. ..
Ciao Tuareg!
Non credo si possa partire dal TFR, in quanto - nel pubblico impiego - il trattamento è diverso e si chiama "indennità di buonuscita", con calcolo differente dal TFR.
Ti allego il mio prospetto di buonuscita (per farti capire come opera il calcolo), da cui si evince chiaramente che non sono valutati gli assegni accessori, utili invece nel calcolo pensionistico relativamente alla media degli ultimi 10 anni e al periodo dal 1/1/1993 in poi.
In tale file troverai anche lo sviluppo del mio trattamento pensionistico avvenuto dal 2007 (anno mio pensionamento) in poi ..
Buon approfondimento ..
 
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