Mercurio2
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Governo, per 'Il Sole24Ore' in prima torna il titolo forte: "Basta giochi"
Nel novembre 2011 fece scalpore 'Fate presto'
"Basta giochi". E' il titolo che domina la prima pagina del 'Sole24Ore' il giorno dopo il congelamento del tentativo di Pier Luigi Bersani e in coincidenza con l'avvio di nuove consultazioni di Giorgio Napolitano per la formazione del governo.
Oggi il titolo fa comunque il suo effetto, vista la tradizionalmente sobria grafica del quotidiano, e occupa tre quarti della prima pagina, con tabelle che sintetizzano i parametri critici del momento: 68,3% di pressione fiscale totale per le aziende, 38,7% di disoccupazione giovanile, 73 miliardi di euro il costo della burocrazia per cittadini e imprese, -715 miliardi la ricchezza finanziaria delle famiglie.
L'editoriale del direttore Roberto Napoletano spiega: "Basta giochi, per piacere. Questa Italia esige rispetto, attenzione e, soprattutto, merita di essere governata" con un esecutivo che "attui la discontinuita' necessaria rispetto a una linea di politica economica che va da Tremonti a Monti e si e' sempre ben guardata dall'intervenire nel corpo vivo della inefficiente macchina pubblica".
Nel novembre 2011 fece scalpore 'Fate presto'
"Basta giochi". E' il titolo che domina la prima pagina del 'Sole24Ore' il giorno dopo il congelamento del tentativo di Pier Luigi Bersani e in coincidenza con l'avvio di nuove consultazioni di Giorgio Napolitano per la formazione del governo.
Oggi il titolo fa comunque il suo effetto, vista la tradizionalmente sobria grafica del quotidiano, e occupa tre quarti della prima pagina, con tabelle che sintetizzano i parametri critici del momento: 68,3% di pressione fiscale totale per le aziende, 38,7% di disoccupazione giovanile, 73 miliardi di euro il costo della burocrazia per cittadini e imprese, -715 miliardi la ricchezza finanziaria delle famiglie.
L'editoriale del direttore Roberto Napoletano spiega: "Basta giochi, per piacere. Questa Italia esige rispetto, attenzione e, soprattutto, merita di essere governata" con un esecutivo che "attui la discontinuita' necessaria rispetto a una linea di politica economica che va da Tremonti a Monti e si e' sempre ben guardata dall'intervenire nel corpo vivo della inefficiente macchina pubblica".