Il metodo Sullivan

P.A.T.

Nuovo Utente
Registrato
8/5/01
Messaggi
31.067
Punti reazioni
1.419
Sfogliando il catalogo della sterminata produzione pubblicistica italiana in materia di trading e finanza personale contenuto nelle librerie reali e virtuali sono rimasto decisamente sorpreso di quanto siano carenti le tematiche relative alla programmazione metodica e articolata nel tempo dell'attività di trading e/o investimento azionario.

Ho avuto l'impressione, come peraltro molti, che la totalità dei libri finanziari italiani cerchi di rispondere a domande alle quali molto probabilmente gli investitori/trader conoscono da tempo le risposte (ad esempio le tecniche utili all'accrescimento della propria ricchezza personale) oppure ruotino inevitabilmente sul desueto e mai chiarito tema della "diversificazione della piramide finanziaria", peraltro del tutto squalificato dalle indagini empiriche (i tracolli finanziari creano quasi sempre correlazioni positive inaspettate ed impreviste tra le varie classi di asset, vedi caso LCTM)

Ho la vaga impressione che i libri acquistati dagli italiani non possano che confortare le legittime necessità di rassicurazione di quanto già essi sapevano precedentemente. Vi è evidentemente da parte di tutti noi un bisogno psicologico di conferma, una necessità di schieramento, cioè di appartenenza ad un determinato filone di pensiero piuttosto che ad un altro. Qualcuno potrebbe obiettare che un tale approccio verificazionista non risponda alla "phronesis" di indagine popperiana, ma non vorrei fosse questo il tema del post.

Ben altre sono le domande reali e cogenti a cui gli investitori (trader) hanno difficoltà a rispondere e che non trovano spazio (o forse competenze) da venire affrontate nei libri di finanza personale o di trading.

Ci sono molti libri non ancora scritti che dovrebbero poter affrontare esaurientemente tematiche quali:

1) quanto sono robuste e affidabili nel tempo le mie tecniche, cioè dureranno ancora per 5-10-15 anni da poter permettermi di usarle con un minimo grado di adattamento?
2) in caso di risposta affermativa, per quanti anni dovrò continuare ad usarle per raggiungere gli scopi che mi sono previsto (casa, matrimonio, figli oppure addirittura l'affrancamento dal lavoro per i trader statali, part time, interinali, etc.? )

I rischi di non percepire un'adeguata prospettiva del proprio agire sui mercati trading mi sembra siano sostanzialmente riducibili a due opposti comportamenti, entrambi diffusi e potenzialmente migliorabili

- un trader (o investitore) sta guadagnando troppo poco rispetto alle proprie potenzialità tecniche e ai propri obiettivi, assumendo un rischio contenuto ma rischiando di vanificare le sue migliori capacità giovanili in obiettivi poco ambiziosi

- un trader sta rischiando troppo, guadagnando sul breve periodo di piu' di quanto sarebbe prudenziale guadagnare rispetto alle proprie potenzialita' e ai propri obiettivi.

Una risposta indistinta e senza l'uso di processi di indagine è oggettivamente difficile. Posso però fornire come prima traccia di orientamento per chi fosse motivato ad affrontare questo tema lo sviluppo dei metodi di pianificazione dei flussi di cassa del trading usati nei paesi di cultura anglosassone, dove i sistemi pensionistici non sono cosi' generosi come lo sono stati in passato in Italia.

Sembra che gli italiani guardino al trading on line come sola forma di accrescimento della ricchezza personale, poiche' a tutto il resto sembra pensarci mamma INPS.

Nella cultura finanziaria anglosassone (es. USA) sono stati invece sviluppati dei procedimenti analitici che generano degli scenari sulla base di molte variabili, tra le quali le piu' importanti sono:
- i redditi lavorativi, immobiliari, di capitale, etc.
- i redditi da investimenti speculativi
- gli scenari dei tassi di inflazione
- il grado di copertura previdenziale.

Uno dei modelli piu' interessanti di pianificazione è a mio avviso il metodo Sullivan, la cui applicazione è del tutto sconosciuta in Italia, a quanto mi risulta.

Mi piacerebbe affrontare una discussione con qualcuno che avesse studiato (e scambiare dei fogli Excel). In difetto, cercherò di offrire nel seguito una succinta esposizione del metodo Sullivan, per la curiosità di molti che non lo conoscono.

Come seconda domanda, chiedo se rispetto al metodo Sullivan esistano ancora paper, libri o modelli interessanti sulla pianificazione finanziaria nel tempo dei flussi di cassa generati dall'investimento azionario e diversi dalla teoria standard della piramide finanziaria, usata come linea guida nel caso della riforma finanziaria prossima ventura del TFR.

Un saluto e buona domenica
PAT
 
P.A.T. ha scritto:
Sfogliando il catalogo della sterminata produzione pubblicistica italiana in materia di trading e finanza personale contenuto nelle librerie reali e virtuali sono rimasto decisamente sorpreso di quanto siano carenti le tematiche relative alla programmazione metodica e articolata nel tempo dell'attività di trading e/o investimento azionario.

Ho avuto l'impressione, come peraltro molti, che la totalità dei libri finanziari italiani cerchi di rispondere a domande alle quali molto probabilmente gli investitori/trader conoscono da tempo le risposte (ad esempio le tecniche utili all'accrescimento della propria ricchezza personale) oppure ruotino inevitabilmente sul desueto e mai chiarito tema della "diversificazione della piramide finanziaria", peraltro del tutto squalificato dalle indagini empiriche (i tracolli finanziari creano quasi sempre correlazioni positive inaspettate ed impreviste tra le varie classi di asset, vedi caso LCTM)

Ho la vaga impressione che i libri acquistati dagli italiani non possano che confortare le legittime necessità di rassicurazione di quanto già essi sapevano precedentemente. Vi è evidentemente da parte di tutti noi un bisogno psicologico di conferma, una necessità di schieramento, cioè di appartenenza ad un determinato filone di pensiero piuttosto che ad un altro. Qualcuno potrebbe obiettare che un tale approccio verificazionista non risponda alla "phronesis" di indagine popperiana, ma non vorrei fosse questo il tema del post.

Ben altre sono le domande reali e cogenti a cui gli investitori (trader) hanno difficoltà a rispondere e che non trovano spazio (o forse competenze) da venire affrontate nei libri di finanza personale o di trading.

Ci sono molti libri non ancora scritti che dovrebbero poter affrontare esaurientemente tematiche quali:

1) quanto sono robuste e affidabili nel tempo le mie tecniche, cioè dureranno ancora per 5-10-15 anni da poter permettermi di usarle con un minimo grado di adattamento?
2) in caso di risposta affermativa, per quanti anni dovrò continuare ad usarle per raggiungere gli scopi che mi sono previsto (casa, matrimonio, figli oppure addirittura l'affrancamento dal lavoro per i trader statali, part time, interinali, etc.? )

I rischi di non percepire un'adeguata prospettiva del proprio agire sui mercati trading mi sembra siano sostanzialmente riducibili a due opposti comportamenti, entrambi diffusi e potenzialmente migliorabili

- un trader (o investitore) sta guadagnando troppo poco rispetto alle proprie potenzialità tecniche e ai propri obiettivi, assumendo un rischio contenuto ma rischiando di vanificare le sue migliori capacità giovanili in obiettivi poco ambiziosi

- un trader sta rischiando troppo, guadagnando sul breve periodo di piu' di quanto sarebbe prudenziale guadagnare rispetto alle proprie potenzialita' e ai propri obiettivi.

Una risposta indistinta e senza l'uso di processi di indagine è oggettivamente difficile. Posso però fornire come prima traccia di orientamento per chi fosse motivato ad affrontare questo tema lo sviluppo dei metodi di pianificazione dei flussi di cassa del trading usati nei paesi di cultura anglosassone, dove i sistemi pensionistici non sono cosi' generosi come lo sono stati in passato in Italia.

Sembra che gli italiani guardino al trading on line come sola forma di accrescimento della ricchezza personale, poiche' a tutto il resto sembra pensarci mamma INPS.

Nella cultura finanziaria anglosassone (es. USA) sono stati invece sviluppati dei procedimenti analitici che generano degli scenari sulla base di molte variabili, tra le quali le piu' importanti sono:
- i redditi lavorativi, immobiliari, di capitale, etc.
- i redditi da investimenti speculativi
- gli scenari dei tassi di inflazione
- il grado di copertura previdenziale.

Uno dei modelli piu' interessanti di pianificazione è a mio avviso il metodo Sullivan, la cui applicazione è del tutto sconosciuta in Italia, a quanto mi risulta.

Mi piacerebbe affrontare una discussione con qualcuno che avesse studiato (e scambiare dei fogli Excel). In difetto, cercherò di offrire nel seguito una succinta esposizione del metodo Sullivan, per la curiosità di molti che non lo conoscono.

Come seconda domanda, chiedo se rispetto al metodo Sullivan esistano ancora paper, libri o modelli interessanti sulla pianificazione finanziaria nel tempo dei flussi di cassa generati dall'investimento azionario e diversi dalla teoria standard della piramide finanziaria, usata come linea guida nel caso della riforma finanziaria prossima ventura del TFR.

Un saluto e buona domenica
PAT


Certo che leggere alcuni tuoi post.

Bisogna mettere in conto somministrazioni di (CURCUMA ,CURRY stimolante antiossidante x i neuroni del cervello in quantità INDUSTRIALE :D ).

Una BELLISSIMA FRASE ( Ci sono molti libri NON ANCORA SCRITTI).

Molto probabilmente perchè la SPECULAZIONE FINANZIARIA ingloba.

Parecchie CONOSCENZE in ambito quantitativo , macroeconomico , analitico tecnico, programmazione software ecc...

L'ideale sarebbe UN GRUPPO DI LAVORO di persone motivate ESPERTE.

In diversi campi, Quantitativo MATEMATICO, Analisi Tecnica , Software x Raggiungere scopi e analisi prefissati.

Questo il mio pensiero.

Riguardo a Sullivan sinceramente conosco POCO. ;)

Con umiltà torno a studiare. ;) :D
 
robby631 ha scritto:
Una BELLISSIMA FRASE ( Ci sono molti libri NON ANCORA SCRITTI).

Ne sono convintissimo.

I libri italiani di finanza personale (AT, AF,metodo della piramide) si assomigliano l'un l'altro e raramente offrono idee o approcci originali.

Attraverso processi mentali oscuri rispetto ai quali non siamo nemmeno completamente consapevoli, noi siamo portati ad acquistare libri di finanza personale sugli argomenti di cui ne sappiamo già abbastanza, o a volte persino di piu'.

Cerchiamo nei libri delle conferme da parte di scrittori che riteniamo autorevoli perche' abbiamo la tendenza sistematica a prestare piu' attenzione a cio' che puo' confermare la fiducia che gia' abbiamo su un determinato argomento di Analisi Tecnica, rispetto ad altri argomenti che investono problematiche sulle quali invece siamo impreparati e rispetto alle quali non sentiamo la minima necessità di informarci.
 
Torno sul metodo Sullivan.

Nella recente riforma del TFR proposta dal minstro Maroni è passata la filosofia della cosiddetta piramide, facilmente recepibile in un paese come il nostro, dominato da una cultura finanziaria carente in cui la programmazione finanziaria del singolo e della famiglia viene delegata usualmente ai promotori finanziari.

La teoria piramidea prevede numerose varianti, ma l'idea di fondo è che ogni giovane debba costruirsi una base molto ampia di previdenza pubblica, una base superiore intermedia di strumenti finanziari a reddito fisso e la parte cuspidale in strumenti azionari speculativi.

Il problema che balza all'occhio subito è l'inadeguatezza della base: se il primo pilastro poteva ad un tempo essere considerato sufficiente a sostenere una stabilità "ballerina" della piramide, gli scenari demografici attuali prefigurano uno stuolo di giovani che nel 2030 riceverà il solo 20-25 % della loro retribuzione attuale.

Ecco che quindi devono diventare importanti gli strati superiori della piramide, che debbono cercare di rimediare la fragile impalcatura sottostante: il trading/investimento azionario non più come solo obiettivo di incremento della ricchezza personale o per un maggior soddisfacimento dei propri bisogni contingenti, ma come elemento di peso della piramide.

Negli anni 70 il matematico demografo Sullivan comprese per primo che lo sviluppo di scenari piramidali, nei quali si stimava il fabbisogno finanziario relativo al solo periodo pensionistico della vita di un individuo non aveva molto significato all'atto pratico.

Sullivan cerco' di scomporre il concetto demografico di aspettativa di vita residua, che è composta da periodi di tempo spesi in differenti stati di salute, in
il concetto di aspettativa di salute, cioè il periodo in cui il fabbisogno finanziario è stimabile (non dico prevedibile!) in base alla volontà dell'individuo piu' il concetto di aspettativa di morbilita', cioe' il periodo in cui il fabbisogno finanziario puo' essere molto piu' elevato a seguito della necessita' di assumere, ad esempio, delle badanti o attendere a delle cure molto costose presso delle cliniche private.

Molti modelli di planning finanziario possono fallire miseramente perchè si sottostima l'importanza del modello di Sullivan.

Non è improbabile che dei trader che abbiano accumulato delle fortune in borsa si trovino in un prossimo futuro ad affrontare delle difficoltà per non aver pianificato correttamente i flussi finanziari e per il presumibile crac dell'INPS che potrebbe non avere piu' nemmeno i fondi per pagare quel po' di pensione che abbiamo faticosamente accumulato.
 
è già notevole l'idea di guardare i mercati finanziari con occhi diversi e questo è un grande sforzo che ammiro!
Apro e chiudo un sottile distinguo fra:
finanza investita e finanza giocata

Distinzione che propongo ad una attenta riflessione.

Suonerà raccapriciante alle menti che coltivano l'idea che le borse siano studiabili e approfondibili dal basso dicendo che non è possibile formare nel tempo alcuna costanza di guadagno.
Se non pagando un altissimo prezzo di stress e rischio per arrivare soltanto nei casi fortunati ,alla parità del capitale precedentemente investito.

Molti avranno già notato come il sistema si propone e faccio un semplicissimo esempio sperando di non uscire dal tema:

se giochi un "fib" compri una grande mole di rischio, agisci su una leva pesante.
se giochi un minifib compri una modestissima dose di rischio e agisci su una leva troppo leggera per programmarti un certo capitale.
E' così "sgranato" nel rischio che anche se raddoppi o triplichi i contratti arrivi solo a complicare la tua partita contabile a forza di minuscoli costi di esercizio.
Lavorare su pochi ticks con minifib è impensabile.
Catturare onde importanti ( già difficile di per se stesso) non da guadagni soddisfacenti.
Dunque?
Non era meglio svlippare un prodotto alternativo?
Che fosse elaborato da un peso equilibrato fra costi e leva?

Se il sistema non lo ha progettato un motivo c'è e lascio agli amici del FOL la risposta.
La mia è semplice:
un derivato così concepito assumerebbe in se un rischio maggiormente "lavorabile" dallo speculatore di base e quindi essere trattato con maggiore successo economico.
Frammentandolo in quella misura 1:5 si è inevitabilmente dissolta ogni speranza di maturare capitale.
Il sistema ancora una volta impera dividendo.

Ha pensato e confezionato un micro-derivato non sulla base di una sua effettiva e ottimizzata lavorazione, ma unicamente in relazione al'ennesimo paradosso di una finanza che fa finta di muoversi cogliendo esigenze speculative di carattere "domestico" o semiprofessionale.

L'intento malcelato è la lacerazione e l'inglobamento di sempre nuove riserve finanziarie.

Perchè non cominciamo a parlare di scommesse finanziare invece che disegnare inutili tables de guerre come tanti Napoleoni?

Tanti qua pensano che queste "scommesse di borsa" siano anelli di congiunzione tra i Giochi d’Azzardo e matematiche di borsa. ( che è anche il pensiero di Francesco Carati , un apprezzato studioso di opzioni); io ritengo invece che ,sebbene la finanza sia amministrata da numeri, regole, rischi ecc, ecc. , tutto sommato queste scommesse rimangono tali per la minoranza di base che le gestisce , essendo la stessa irrilevante ed ininfuente nei suoi pesi economici e soprattutto politici.

Lo è pure se abbandonano questo rapporto diretto e scelgono quello indiretto del risparmio gestito.

O il motore del rischio si allenta favorendo un diverso e nuovo processo di amministrazione contrattuale , oppure i traders finiranno sempre travolti dagli ingranaggi o leveraggi di sistema.

Questo naturalmente a onde intervellate ,dove minoranze che si affermano qualificate a tradare ,si presentreranno transitoriamente vincenti agli occhi di una maggioranza ignorante, incompetente e frustrata dai mercati.

Salvo poi a ricordare a tutti che questa magra comunità è soggetta anch'essa all'onere ciclico dei mercati; e quindi il guru di turno o si "inventa" la professione di finanziere C/terzi ( ha imparato la lezione fondamentale di cedere e vendere rischio) o si defilerà dal mercato come in questi anni molti sono "desaparecisos" dal FOL.

permaflex
non suggerisce di addormentarsi sui mercati a molla ;)
 
permaflex ha scritto:
Molti avranno già notato come il sistema si propone e faccio un semplicissimo esempio sperando di non uscire dal tema:

se giochi un "fib" compri una grande mole di rischio, agisci su una leva pesante.
se giochi un minifib compri una modestissima dose di rischio e agisci su una leva troppo leggera per programmarti un certo capitale.
E' così "sgranato" nel rischio che anche se raddoppi o triplichi i contratti arrivi solo a complicare la tua partita contabile a forza di minuscoli costi di esercizio.
Lavorare su pochi ticks con minifib è impensabile.
Catturare onde importanti ( già difficile di per se stesso) non da guadagni soddisfacenti.
Dunque?
Non era meglio svlippare un prodotto alternativo?

Anche se sono d'accordo restringere il punto di vista a 2 strumenti finanziari "albanesi" come quelli italiani mi pare assurdo.
Hai idea di quanti strumenti finanziari mettono a disposizione i mercati mondiali?
Eppure sembri uno di ampie vedute, non ti facevo cosi campanilista :D
 
e no Pig-h

il fib E' IL DERIVATO
 
"Frammentandolo in quella misura 1:5 si è inevitabilmente dissolta ogni speranza di maturare capitale.
Il sistema ancora una volta impera dividendo."


materasso a molle, sai che volendo puoi comperare 2 minifib? basta mettere sul book 2 invece che 1 nella finestrella quantità (tu mi dirai ovvio ma paghi più commissioni e io ti rispondo se paghi 5 sul mini e alla tua sim garantisci il doppio degli eseguiti loro sicuramente te lo portano a 3, quindi 3+3 fa 6 e la differenza nel round sono solo 2 euro, voglio poi ricordarti che il tick minimo sono 5 euro quindi la differenza è veramente risicata, se con un mini esci in gain con 3 tick tasse escluse, con 2 mini esci in gain con solo 2 tick sempre tasse escluse e tra l'altro guadagni di più. So benissimo che con un tick di 2 mini non si vive, ma è giusto per farti notare che tanto per cambiare scrivi cose senza senso). Come al solito apri la bocca solo per dare aria agli acari che hai dentro.
 
Una delle implicazioni piu' importanti del modello di Sullivan è la sua applicazione effettuata dall'Istat su base regionale, con i dati piu' recenti che arrivano al 2002.

Ad esempio, è importante sapere che al Nord è più diffusa la morbilita' dovuta all'incidenza tumorale, al Sud la morbilita' dovuta a problemi cardiocircolatori.

Prendendo ad esempio due regioni non a caso, l'Umbria e la Campania (verdi grafico), ne emerge una differenza statistica di benessere di vita di quasi 3 anni (!) a favore degli umbri, dovuto per gran parte all'elevatissimo numero di ischemie e infarti al miocardio che statisticamente viene rilevato in Campania.

Quali sono le conseguenze nei modelli quantitativi della pianificazione del trading ?

Dipende molto, ovviamente, dalle situazioni personali: redditi, patrimoni, interesse all'investimento finanziario. Però egualmente tre anni di differenza su base regionale costituiscono una differenza enorme, di cui tenere conto.

L'obiettivo di molti trader (investitori) in passato è stato quello di accumulare una ricchezza personale tale da poter assicurare un affrancamento dal lavoro tramite la pensione

Dal momento che il continuo allungamento dell'età pensionabile e la conseguente riduzione delle prestazioni farà si che la pensione possa essere consderata un'utopia per la maggior parte dei lavoratori (in particolar modo per gli autonomi), ecco che a mio avviso

- l'obiettivo futuro di molti trader non dovrà non piu' essere la prevedibile futura età del pensionamento INPS, ma l'eta su base regionale indicata nel modello di Sullivan.

E sapere che la morbilità statisticamente puo' già arrivare ad età così relativamente giovani non è certo una bella notizia per tutti noi. :'(

Un saluto PAT
 

Allegati

  • Image5.jpg
    Image5.jpg
    21,4 KB · Visite: 486
Spunto interessante il tuo PAT.
Sono un ragazzo giovane che ha scelto la difficile strada del trader/investitore, forte del fatto di avere studiato tanto (e ancora studio, ne mai potrò permettermi di smettere) e delle possibilità offerte da un capitale non elevato ma neppure modesto.

La pianificazione finanziaria di lungo periodo è cosa non semplice. Implica la capacità di valutare scenari complessi, di inserirvi le proprie preferenze per il rischio, le proprie capacità ed infine di valutare/scegliere gli strumenti adatti.

Di base ho già escluso l'INPS. Le offerte di lavoro ricevute, precarie, sottopagate (dopo anni di studio non accetto facilmente 900 euro mese con contratto a tempo determinato o peggio stages a ripetizione) mi hanno portato a considerare che era più sensato, ma meno semplice, lavorare in proprio.

All'INPS ho sostituito la gestione di un'ampia fetta del mio capitale in titoli "quasi" privi di rischio (titoli di stato e AAA). Sopra questi una seconda fetta formata da corporates e in minima percentuale quando saltano all'occhio buone possibilità di junk bonds.
In cima a tutto la borsa.

Inutile dire che la composizione dei pesi nelle varie assett classes è determinante per la performances e il livello di stabilità della stessa.
Capire come variare i pesi a seconda degli scenari è complesso.

E come dici tu poco esiste in tema. Anche se alcuni papers penso esistano.

Del metodo Sullivan conosco poco e nulla. Mi informerò. Tenete presente tuttavia che metodi basati sulle attese di vita residua o peggio sulla stima della crescita demografica hanno già fatto fiasco una volta.

Saluti
 
Beh..per un giovane è molto piu' facile programmare un piano finanziario a scopi previdenziali, proprio perchè, lapalissianamente, vi è tutto il tempo disponibile. :)

Ho personalmente potuto conoscere un trader di estremo valore del FOL presentare un piano finanziario sulla scorta di risultati storici di moltiplicazone per 9 volte del capitale iniziale in solo otto anni (se ben ricordo...). Ancora posseggo un suo foglio Excel nel quale egli riusciva a dimostrare in una simulazione irreprensibile di poter andare "in pensione" a 40 anni, quindi con circa 18,7 anni di vita attesa piena e sana (è del Lazio) con un reddito prospettico di 200 mila dollari l'anno al compimento del quarantesimo anno.

Certo è che si tratta di eccezioni, di personalità straordinariamente dotate, che uniscono conoscenze econometriche, capacita' di simulazione modellistica, backtesting e capacità di planning finanziario non comuni alla maggior parte di noi.

Tuttavia, tengo a ribadirlo, per una simulazione realistica è importante imputare anche la regione di appartenenza, anche se non ne conosco affatto i motivi (alimentazione? indole caratteriale ? stress per usanze e consuetudini regionali particolarmente coinvolgenti emotivamente?)

Ad esempio, se rispetto ad un trader altoatesino un trader calabro volesse preparare una pianificazione sul lungo periodo con lo stesso periodo di vita attesa Sullivan dovrebbe mirare a target reddituali ben piu' elevati.

Non lo specifico in questa sede pubblica per non ingenerare discriminazioni regionali che a taluni potrebbero - e con piena legittimita' - apparire assurde, ma la differenza quantitativa nel realizzare un obiettivo in un "tempo trading" di tre anni inferiore è davvero stupefacente.

Potenza delle leggi di capitalizzazione composta. :)

Ciao PAT
 
Darkghost ha scritto:
Del metodo Sullivan conosco poco e nulla.

Può essere simulato anche senza ricorrere ad un modello Montecarlo.

Scomponendo il frame totale l'età del ritiro dal trading ...età del decesso in

frame 1) eta' sana, nella quale l'aspettativa di vita è piena (relazioni sociali soddisfacenti, sesso, sport, etc.) nel quale puoi stimare una cifra x di consumo del capitale accumulato (esempio 5000 Euro al mese)

frame 2) età a rischio (pastiglie per la pressione, incontinenza, non autosufficienza, e soprattutto il rischio della necessita' di una badante ucraina)
nella quale per gli anni dell'età a rischio devi sommare alla cifra x nel caso precedente una cifra x+x1 dove x1 è la cifra che devi stimare per un accumulo a fronte della possibilita' degli eventi negativi in cui potresti incappare per motivi di salute.

Per questi eventi negativi puoi evitare il Montecarlo ipotizzando che gli eventi seguano una distribuzione di Poisson con media e varianza il numero degli eventi negativi.


Darkghost ha scritto:
Tenete presente tuttavia che metodi basati sulle attese di vita residua o peggio sulla stima della crescita demografica hanno già fatto fiasco una volta.

Saluti

Si, in Inghilterra.
Il metodo Sullivan, ne tiene conto, poiche' il frame 1 non ha nulla a che fare con la vita residua desunta dalle tavole demografiche preparate dagli attuari, ma stima la vita "utile" in base ai soli dati ospedalieri regionali (ASL, medici di base, etc.).

Solo per il frame 2 il ricorso alle tavole demografiche diventa indispensabile.

Ciao PAT
 
allungando i concetti di Darkghost tuttavia i metodi basati sulle attese di vita residua o peggio sulla stima della "crescita demografica" dei traders sono alla base degli strumenti del capitalismo di borsa.

La percezione del trend legato ad un qualsiasi titolo o varie merci quotate ,giungono costantemente in ritardo a tutti gli investitori di base.
Salvo variabili di scarso peso statistico.
Oppure tali da far sembrare questo o quello studioso + percettivo di altri.

Quando le maniforti si appoggiano lentamente e fanno crescere qualcosa hanno potenzialità che non consentono di essere individuabili.

Non sono un monitor per chi li analizza.
Anche se gli sguardi si "sfocano" sul lungo percorso percepiscono sempre con quell'inevitabile ritardo che blocca quasi sempre qualsiasi operatività.

C'è forse un tempo=0 che potrebbe essere sfruttabile quando spingono eccessivamente , ma è anche altrettanto vero che l'innestarsi di un nostro contratto all'interno di queste verticali è molto rischioso.!

Io penso che centrare dei risultati finanziari interessanti da parte del traders è una impresa aleatoria.
Possibile per i tanti che ne traggono risultanze immediate, ma queste appartengono ad una serie di piccoli diari utili perlopiù a dimostrare capacità non concatenabili nel tempo.
O peggio punteggiare i siti operativi con quelle schiere fortunelle o furtive di risultati.

Il sistema sa che a forza di frullare i contratti i piccoli speculatori crollano per terra in quelle percentuali che hanno già storicamente scontato.

Loro possono avere tranquillamente questa contabilità di potere, tutti noi solo quella di una amministrazione legata alla sussistenza.

Non è una differenza da poco per chi inizia veramente a pesare la realtà fuori dai paradisi artifciali delle astrazioni analitiche di borsa.

Solo abbandonando la precarietà di questo modello il "furto globale" potrà diventare molto meno pronunciato di quello che oggi appare in tutta la sua preoccupante instabilità.
Ma, finchè oggi uno solo avrà un gain ,quello salverà tutta quanta l'AT in circolazione , anzi ci scriverà sopra , elevando a nuove "figure analitiche" le geometrie del suo deretano.
 
permaflex ha scritto:
allungando i concetti di Darkghost tuttavia i metodi basati sulle attese di vita residua o peggio sulla stima della "crescita demografica" dei traders sono alla base degli strumenti del capitalismo di borsa.

Ciao Permaflex,
non credo che in Italia i metodi di investimento basati sulle attese di vita residua dell'investitore siano alla base degli strumenti operativi di borsa.

Anzi, gli "strumenti operativi di borsa" cosi' come prospettati da banche, SIM, introducing broker, coach trader, etc. non tengono affatto conto del parametro "obiettivo di rendimento" del trader, poiche' sono indicazioni impersonali e rivolte ad una pleatea indistinta.

La quasi totalita' dei trader italiani mira esclusivamente all'accrescimento della ricchezza personale fine a sè stessa, ritenendo, a ragione o a torto, che anche in caso di insuccesso dell'impresa dovrà poi esser l'INPS a farsi carico di molte problematiche spinose, o con pensioni di anzianità nel caso il trader abbia anche un secondo lavoro, o con la pensione di assegno sociale, nel caso il trader abbia svolto questa attività in forma esclusiva durante il corso della sua vita.

Ciao PAT
 
Ciao,
oggi sono stato parecchio preso :-)
Intanto un grazie a PAT per le spiegazioni. Provo a vedere se mi riesce di costruire un foglio di Excel appena ho tempo.

Un mio parente, dentista, una volta mi disse : " col cavolo che mi faccio la pensione con l'inps. La mia pensione sono i soldi che risparmio investiti in BTP, i cui interessi ovviamente reinvesto integralmente".
Effettivamente, oltre a diffidare mostruosamente dell'inps, aveva un'idea chiara di come mettere da parte per la vecchia(cc)ia :D

Ho fatto un paio di corsi (universitari) da private banker. Non trovo traccia nei miei ricordi del metodo Sullivan, ma la cosa che mi fa riflettere, ora che hai attirato l'attenzione, è come sia poco esplorata la gestione delle aspettative del cliente. Aspettative che per forza di cose devono esser tagliate su misura per il cliente.

In Italia invece, esclusi i conti private per HNW in pochi serissimi istituti internazionali, è tutto preconfezionato: fondi, fondi pensione, polizze vita di ogni genere.
Preferisco far da me :-) Almeno intanto risparmio le commissioni ;-)


Capacità di simulazione, backtesting ecc. : ci sto dando dentro, tempo un annetto e penso di riuscire a mettere assieme una conoscenza decente degli strumenti utili (sperem)
Certo non pretendo di andare in pensione a 40 anni con 200k $ annui di rendita (al momento vedo 100k annui come traguardo a qualche anno, e tengo il rischio ferocemente a freno, lo temo più di tutto) ;
ma di potermi permettere un paio di mesi in giro per il mondo, magari in dolce compagnia, quello mi piacerebbe.
Canada , Australia e Patagonia senza Alpitour fra los marones sono in cima alla lista...

Vedremo....

Darkghost
 
Uhm eheh Permaflex mi fai sorridere parlando di geometrie del deretano.
No, non si può pianificare a lungo periodo basandosi su analisi tecniche varie.
Eppure continuo a pensare che l'AT possa essere utile, quantomeno per valutare l'andamento dei titoli. Ma solo se sai unire parecchie altre cose all'AT (analisi statistica, assett allocation, pianificazione/gestione del rischio ecc.)

E francamente non mi sognerei mai di fare lo scalper. In borsa investo perloppiù tramite fondi / etf. Ma seguo spesso singoli titoli su cui lavoro con somme modeste, portando talvolta a casa dei gain che considero piccoli extra per le mie manie (orologi per la cronaca, niente modelli iperdispendiosi, colleziono cosette interessanti a buon prezzo per il puro piacere)

Ciò non toglie che l'AT talvolta da validi spunti, vedi il post su alitalia, l'intervento di zweifel : ha beccato in pieno il minimo relativo. Non che a questo punto alitalia non possa più scendere, ma rimane il fatto che comperando a 0,97 e vendendo a 1,04 avrei portato a casa un pò di soldini...

Saluti
 
Darkghost ha scritto:
Uhm eheh Permaflex mi fai sorridere parlando di geometrie del deretano.
No, non si può pianificare a lungo periodo basandosi su analisi tecniche varie.
Eppure continuo a pensare che l'AT possa essere utile, quantomeno per valutare l'andamento dei titoli. Ma solo se sai unire parecchie altre cose all'AT (analisi statistica, assett allocation, pianificazione/gestione del rischio ecc.)

E francamente non mi sognerei mai di fare lo scalper. In borsa investo perloppiù tramite fondi / etf. Ma seguo spesso singoli titoli su cui lavoro con somme modeste, portando talvolta a casa dei gain che considero piccoli extra per le mie manie (orologi per la cronaca, niente modelli iperdispendiosi, colleziono cosette interessanti a buon prezzo per il puro piacere)

Ciò non toglie che l'AT talvolta da validi spunti, vedi il post su alitalia, l'intervento di zweifel : ha beccato in pieno il minimo relativo. Non che a questo punto alitalia non possa più scendere, ma rimane il fatto che comperando a 0,97 e vendendo a 1,04 avrei portato a casa un pò di soldini...

Saluti
sono contento di farti ridere!
come sono lieto che tu parli di borsa come di un qualcosa che esula dalla realtà della vita quotidiana con tutte le umane complicazioni, rientrando piuttosto nell'ambito di un esercizio dalle alterne vicissitudini.
E dai risultati difficilmente pubblicabili e quindi molto ambigui.

E' quello che mi sforzo di dire dentro a questo "imbuto tecnico" dove la maggior parte degli ospiti crede di frequentare una elite di cacciatori di profitto costituita da persone con codici genetici + sviluppati di altri.

Mentre questo patrimonio è esistente solo sulla carta.

Non me ne vogliamo gli appassionati, a cui nulla tolgo a livello personale e culturale.
Solo che questi non aggiungono niente di concreto sulla via di quel risultato che l'investitore si attende.
Solo una vasta trasmutazione da idee a idee; che la sola traduzione nella vita diretta di borsa trasforma in inutili varianti improduttive.

Se lo "sport" è quello di costruire strategie sulla scorta di un processo anteriore di analisi , questo in borsa non ha mai funzionato!
Funziona ( a volte) quando entriamo all'interno di un fenomeno scientifico e lo decifriamo.
Non nei mercati, in quanto sono tenuti a debita distanza da qualsiasi esplorazione scientifica intesa a spaziare e distribuire ricchezza.


L'analista rifiuta questa interpretazione ( e fa bene il suo mestiere), mentre dovrebbero considerarla tutti quelli esterni al sistema a cui viene richiesta in solido una partecipazione!

In questo senso, senza provocazione alcuna, consiglio di smontare tutti i TS extrasistema allo stesso modo come fanno i bambini con i loro giocattoli.
Una volta che hanno visto coa c'è al loro interno diventano sazi! :D

Quando uno prende atto della fragilità dell'AT gli accosta qualcosa di altro, gli affianca un po di money management, disegna assett, studia i pianeti, sfoglia decine di libri, piazza un colpa qua e uno di la credendo di ammazzare il rischio, per poi ritrovarsi ad aver moltiplicato quello che credeva di regolare o arginare!
O come altri fanno qua dentro che parlano di speculazione come fosse un "dialogo sopra i massimi sistemi" ,come se esistesse una prosa scientifica capace di scavalcare la rozza volgarità dell'investitore incosciente del mercato.
Se siamo sinceri e ammettiamo di saper leggere, dovremmo impiegare questa onestà intellettuale non per dirci vinti dal sistema, ma per comprendere che questo è una organizzazione che è strutturalmente inadatta ad essere frequentata dal basso.
Non ci sono codici.

Non essendoci ,qualsiasi lettura è lecita ma presuntuosa la tempo stesso.
Inoltre spinge al rischio che è una caratteristica intrinseca ed ineliminabile che lo stesso sistema pretende come criterio per sviluppare una serie di eventi sfavorevoli all'individuo.


Caratteristica comune di tutti i meccanismi di mercato?
Certo che si!
Certo che no, se consapevolizziamo il fatto che guerra di questa entità non può essere vinta se non sminuzzata da eventi soggettivi percentualmente insignificanti.
Il profitto singolo in borsa non fa alcun testo perchè non è ordinario, ma è straordinario.

Cosa dicono gli analisti quando leggono queste cosette?
Nulla, non possono dire nulla, se non presentarsi armati dei loro dubbi subito tradotti in sequenze probabilistiche la cui realizzazione in termini profitto è una classica utopia storica venduta alle masse che aspirano al successo economico.

Comprarsi una Mont Blanc è facilissmo con i proventi borsa!
Mantenersi singolarmente no.
Mantenere l'amante impossibile.
Mantenere un'intera famiglia assurdo!

Tu sei stato molto sincero perchè hai capito ,meglio di altri, che i mercati possono tollerare e distribuire solo profitti marginali.
E non è sempre detto che lo facciano.
Prova ad aumentare il voltaggio dei tuoi investimenti e vedrai se ti ho detto fesserie! :)

Le borse sono paradisi cartacei, e presto o tardi si incendieranno come tutti i testi di analisi tecnica vissuti ed interpretati come chiavistelli per aprire al profitto individuale.
Le banche USA stampano trilioni di carta/dollaro ed intanto l'oro va su e andrà su ancora.
Comprare carta oggi è sviluppare roba svalutata, molla di una esplosiva inflazione.
L'analisi tecnica , essendo una trasformabile dottrina di regime, non dirà mai niente di vero sia all'interno di quei meccanismi che cerca di approfondire, tantomeno rendere trasparenti quei movimenti che passano sulle testoline dei suoi fans .
Non è il suo "mestiere" ;)

Bisogna addestrarsi e capire, ...allora smettiamo tutti di interessarci e credere nell'AT antifunzionale e magari di atterrare sulla terra comprando mattoni?
Siamo sicuri di fare grandi affari?
Bene,.. vorrei ricordare che allo stato attuale una sconcertante percentuale di mutui accesi prima casa , si dice il 60%, sia in ritardo con i pagamenti!
E le banche tacciono questa gravosa situazione!
Butteranno sul mercato abitazioni a prezzi stracciati?
Sgonfiando una gigantesca bolla come quella dello sboom tecnologico?
Sono segni premonitori di una grande sconfitta.
Sconfitta del "fondamentale" e del "tecnico" nella direzione di una cosciente interpretazione delle economie che il capitalismo non ha mai sviluppato.

Le borse porteranno con se nuove povertà. Allarmanti.
Ci sono evidenti segnali deflattivi di un mercato sporco, che anche se smette di essere "virtuale" e si occupa di cose concrete ,le svalorizza immediatamente ridimensionandole e deprezzandole .
Senza però agire sul debito che rimarrà sospeso su una massa sterminata di futuri insolventi.

Non me ne abbia Darkghost, se la mia risposta oscilla peggio di un indicatore :D fra assunti fondamentali e tecnici.
Ma , come ho già detto, se l'analista sperimenta 1000 espedienti per pronosticare il futuro, allora anch'io rivendico diritto di muovermi con una certa libertà illustrativa.
L'importante è non generare illusioni , sia espressi come concetti o sotto forma di ricettari tecnici.
 
Post lungo Permaflex, stasera fornirò una risposta più adeguata. Ma su alcuni dei tuoi punti ho un'opinione diversa.

Non so se ti è capitato di fare test relativi all'ipotesi Random Walk del mkt. A me si. E ti posso dire che il mkt non segue SEMPRE un processo random walk. Lo segue per la maggior parte del tempo, in varie forme e gradi. Ci sono periodi in cui è assolutamente impossibile capire che razza di movimenti farà un titolo. Altri periodi in cui questo diviene più semplice.

Quando citi pianeti , money management ecc. fai di tutte le erbe un fascio...
Pianeti : concordo che sia un'assurdità pensare che vi sia un legame misurabile fra cicli planetari e borsa. Certo sfogliando milioni di grafici delle belle coincidenze le puoi trovare per piazzarle su un libro....
Money Management: è la versione del trader dell'assett allocation. Solo molto più dinamica. Credimi, senza un pò di money management parecchia gente finirebbe a bagno molto prima del previsto. Almeno l'idea che bisogna calcolare i quantitavi di ogni singolo investimento , ne converrai, è saggia. L'idea magari di correlare l'ammontare al livello di volatilità del titolo è saggia. Il problema è poi capire come correlarla.

Quanto ai toni apocalittici di nuove povertà, montagne di carta ecc. non li condivido.

Qui si perde di vista LA funzione dei mkt finanziari : pooling & sharing di risorse finanziarie (leggi montagne di soldi), che tramite il mkt ( e forse un pò per la legge dei grandi numeri!) si suppone siano allocate sulle risorse via via più efficienti ( o meno inefficienti se preferisci).
In pratica il mkt altro non è che un enorme contenitore dove montagne di soldi si ammonticchiano (portati da risparmiatori, fondi, istitutionals, ecc.) per essere distribuite ora all'una ora all'altra azienda.
In tutto ciò i trader stanno come degli osservatori, talvolta furbi talvolta irrimediabilmente loosers, che spostano la loro quota di ricchezza da un titolo all'altro quando individuano possibilità. Ma non contribuiscono certo al processo di pooling e sharing con i loro gains/loss.

Gli insolventi per i mutui non c'entrano granchè con la borsa. E' una questione di economia domestica spicciola. Mia nonna saprebbe valutare assai meglio di tante coppiette che chiedono il mutuo. Ma non è neppure totalmente colpa loro.
La flessibilità sul mkt del lavoro può rendere difficile avere un flusso di entrate relativamente certo nel futuro.
Il dramma è che le coppiette giovani tante volte non sanno un tubo di tassi e ancor meno sanno smontare un mutuo per valutare come funziona e quali possano essere gli impatti di up & down dei tassi. Se a questo aggiungi che magari sulle ali dell'entusiasmo hanno (perdona l'espressione) "ca.gato fuori dal cerchio" prendendo qualcosa oltre le proprie possibilità, a questo ancora aggiungi che ormai tanti fanno i regali del Natale 2005 formandosi un bell'extra debito sul natale 2006 ti spieghi i ritardi.

Ma la borsa non c'entra una mazza. C'entra il fatto che quando prendi un mutuo dovresti fregartene di quel che dicono i funzionari di banca e fare da te i tuoi conti. Ipotizzare due o tre scenari (tassi vs income da lavoro) e valutare quanto mutuo contrarre e su che durata.

Tre mesi fa mi proposero un mutuo su un appartamento che ero stato a visitare. Non l'ho comperato perchè a fronte di un prezzo allettante per 200mq i restauri si dimostrarono apocalittici quando andai con un architetto e un'impresa edile a far il conteggio dei lavori.
La soc. di intermediazione che lo vendeva mi disse: le faccio fare un'ipotesi di mutuo. Per non stare a dirgli di no gli dissi ok, così vedo.
Beh mi proposero 450.000 euro di mutuo a tasso variabile , MA LIMITATO. Quando gli chiesi qual'era il limite verso l'alto mi disse il 9%. Risposta mia: vabbeh come se non ci fosse il limite. RISPOSTA LORO: si ma non è un problema perchè la rata non varia, la teniam costante e aumentiamo la durata. RISPOSTA MIA: campa cavallo....

Il dramma è che conosco ragazzi con capacità (finanziarie) ben inferiori alle mie prendere 300.000 euro di mutuo a 20 anni. Che diventeranno 25 per effetto dell'aumento inevitabile dei tassi da qui a 20 anni. Che poi fra dieci anni magari abbian fatto milioni e possano estinguere è lecito: il punto è se sopravviveranno a dieci anni....
E se invece gli va peggio e uno dei due si trova senza lavoro, dovendone cercare un altro ?

Cmq credimi borsa e mutui poco c'entrano. La finanza è un mondo complesso.

Saluti
 
Discussione interessante, anche se, mi permetto di dire senza voler offendere nessuno, a volte un pelo troppo legata a dati statistici che notoriamente suscitano diffidenza per la nota "discutibilità" della materia. Ma del resto è un forum sui trading system, quindi fate come se non avessi scritto niente...:D

A proposito di quello che ha scritto permaflex sull'oro vorrei aggiungere qualche rigo copiato dal link (sito ben noto... Usemlab) posto alla fine di questo intervento.
A me sembra una visione apocalittica, ad essere sincero, ma allo stesso tempo mi sembra troppo ottimistica quella delineata da Darkghost.
Lo scopo del mio intervento è di porre all'attenzione di tutti un possibile strumento di investimento (anche se per alcuni investimento non è, ma addirittura moneta, l'unica vera moneta) che a torto o a ragione è molto sottovaluto su questo e su molti altri forum: l'oro.
Ora, su alcuni siti, nazionali (pochi) e non (molti di più specie in USA) si parla di prezzi dell'oro che toccheranno i 1500$. Naturalmente sono previsioni come tutte le altre, ma credo presuppongano una situazione socio-economica da definirsi come minimo tragica. A meno che...
Insomma se qualcuno è interessato a discutere di questo, anche perchè sull'argomento c'è molta ignoranza, si potrebbe, senza andare off-topic in questo, aprire un altro thread.
Lo proporrò anche sul forum principale.
Un saluto.



I miei venticinque lettori tradizionalmente si attendono un qualche insight sui mercati finanziari. Eccolo: il problema economico che si è originato come conseguenza delle bolle seriali (azioni, obbligazioni, case) è che il prezzo relativo degli asset finanziari in rapporto ai beni finali di produzione è insostenibilmente alto. In un modo o nell'altro ci deve essere una normalizzazione tra i prezzi relativi di asset finanziari sensibili ai tassi d'interesse e i prezzi dei beni finali di produzione. E questo può accadere in due modi: o collassano i prezzi degli asset finanziari e il sistema bancario internazionale a riserva frazionaria va in pezzi (crollo dei bond a lunga significa alti tassi: vedi perché Greenspan dalle Isole Cayman se li stampa e se li compra), o la monetizzazione degli asset da parte delle banche centrali (strumenti non convenzionali di politica economica, li chiamano) porterà ad una inflazione e forse iperinflazione dei prezzi di commodity, servizi, lavoro e quindi di ogni bene di consumo.

Le masse si affollino quindi ai banchi metalli e comprino oro, come se non ci fosse domani, ed evitino ogni debito con le banche, soprattutto se a tasso variabile. Anzi cerchino di non aver alcun contatto con esse, se possono.

Fabio Gardel




Visione estremistica? Certamente fa rabbrividire... Trovate tutto l'articolo qui:

http://www.usemlab.com/html/special/FG_05_12_04.htm
 
Reverse ha scritto:
Discussione interessante, anche se, mi permetto di dire senza voler offendere nessuno, a volte un pelo troppo legata a dati statistici che notoriamente suscitano diffidenza per la nota "discutibilità" della materia. Ma del resto è un forum sui trading system, quindi fate come se non avessi scritto niente...:D

A proposito di quello che ha scritto permaflex sull'oro vorrei aggiungere qualche rigo copiato dal link (sito ben noto... Usemlab) posto alla fine di questo intervento.
A me sembra una visione apocalittica, ad essere sincero, ma allo stesso tempo mi sembra troppo ottimistica quella delineata da Darkghost.
Lo scopo del mio intervento è di porre all'attenzione di tutti un possibile strumento di investimento (anche se per alcuni investimento non è, ma addirittura moneta, l'unica vera moneta) che a torto o a ragione è molto sottovaluto su questo e su molti altri forum: l'oro.
Ora, su alcuni siti, nazionali (pochi) e non (molti di più specie in USA) si parla di prezzi dell'oro che toccheranno i 1500$. Naturalmente sono previsioni come tutte le altre, ma credo presuppongano una situazione socio-economica da definirsi come minimo tragica. A meno che...
Insomma se qualcuno è interessato a discutere di questo, anche perchè sull'argomento c'è molta ignoranza, si potrebbe, senza andare off-topic in questo, aprire un altro thread.
Lo proporrò anche sul forum principale.
Un saluto.



I miei venticinque lettori tradizionalmente si attendono un qualche insight sui mercati finanziari. Eccolo: il problema economico che si è originato come conseguenza delle bolle seriali (azioni, obbligazioni, case) è che il prezzo relativo degli asset finanziari in rapporto ai beni finali di produzione è insostenibilmente alto. In un modo o nell'altro ci deve essere una normalizzazione tra i prezzi relativi di asset finanziari sensibili ai tassi d'interesse e i prezzi dei beni finali di produzione. E questo può accadere in due modi: o collassano i prezzi degli asset finanziari e il sistema bancario internazionale a riserva frazionaria va in pezzi (crollo dei bond a lunga significa alti tassi: vedi perché Greenspan dalle Isole Cayman se li stampa e se li compra), o la monetizzazione degli asset da parte delle banche centrali (strumenti non convenzionali di politica economica, li chiamano) porterà ad una inflazione e forse iperinflazione dei prezzi di commodity, servizi, lavoro e quindi di ogni bene di consumo.

Le masse si affollino quindi ai banchi metalli e comprino oro, come se non ci fosse domani, ed evitino ogni debito con le banche, soprattutto se a tasso variabile. Anzi cerchino di non aver alcun contatto con esse, se possono.

Fabio Gardel




Visione estremistica? Certamente fa rabbrividire... Trovate tutto l'articolo qui:

http://www.usemlab.com/html/special/FG_05_12_04.htm


profondamente daccordo sull'antindebitamento:
il potere stampa e usa denaro per accaparrarsi beni solidi.
Così le banche hanno fatto nel '29 e così rifaranno ancora.
Il gioco è semplice, ma la sua struttura molto, molto complessa.

Confermo che oro e petrolio costituiscono ora una riserva di investimento redditizia.
Nel caso dell'oro abbiamo assistito a 3 fasi:
la prima a inizio 2000 inizio TORO gold ( i furbacchioni diffondono onde elettromagnetiche dei cellulari per comprare pesanti lingotti aurei :D )

La seconda fase è del 2005 ,quindi recente. Tutte le monete si sono arrese all'oro! ( tutte meno una) Qui sono entrati i "grandi".
Adesso tanti guardano all'estremo est cinese e piglieranno una classica suonata!

Sull'oro attenderemo la terza fase , quella nella quale tutti capiranno il trend e quindi tutti a caccia di pepite.
Poi l'inevitabile discesa, ma ci vorranno ancora anni!

So bene che analisi di questa misura fuoriescono dal clima psedudotecnico del contenitore che gentilmente ci ospita.
Ma permaflex pensa che questa sia l'unica AT che non collabora a promuovere rischio.
Ne fondamentali ne tecnicismi non servono a niente.
Bisogna pensare a qualcos' altro o ,nel migliore dei casi partecipare a queste simpatiche tavolate:

http://www.infowars.com/articles/nwo/bilderberg_secret_agenda_2005.htm
 
Indietro