La semplicità progettuale di uno tra i migliori trading system esistenti al mondo

P.A.T.

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La fama di Nassim Taleb in Italia sembra oramai aver distolto l'attenzione su qualsiasi altro ricercatore in finanza e la sinistra fama dei cigni neri di Popper sembra aver contagiato ogni discussione nei forum, newgroup e mailing list italiane.
Nei recenti convegni di settembre Taleb ha oscurato molti dei convenuti, che forse avrebbero meritato una maggiore attenzione. Senza dimenticare Sholes, ne ricordo tra gli altri in particolar modo uno, Robert Fernholz, prof. di matematica alla Princeton University, passato da molti anni alla gestione di hedge funds.
Contrariamente ai diffusissimi detentori di Algoritmi proprietari e di Undisclosed trading system, Fernholz e' dagli anni 60 che cerca di rendere pubbliche ai convegni le sue teorie e dal 1998 persino il suo modello di trading system e' completamente open, senza aver egli quel tipico timore che il suo trading system, giudicato tra i migliori al mondo, possa essere replicato da qualcuno.

Ecco come lo descrive egli stesso:

La nostra strategia si basa su una formula matematica che ci permette di bilanciare un protafoglio di titoli (scelti all'interno del S&P 500), che renda meglio dell'indice stesso e ci protegga dal rischio di ribassi.
Si basa sul fatto che esiste un'uguale probabilita' che un titolo sovraperformi o sottoperformi l'indice in un dato periodo.
Quello che facciamo e' analizzare come questi titoli si muovono in relazione all'indice identificando quelli con piu' alta volatilita' e piu' bassa correlazione tra di loro. A questo punto stabiliamo il peso per ognuno di questi titoli per ottenere una combinazione efficiente, ribilanciando queste azioni ogni 6 giorni.
In questo modo siamo in grado di sfruttare la volatilita' di questi titoli. "


Io non sono andato ovviamente ne' a Milano ne' in Svizzera.

C'e' qualcuno tra di voi che oltre a Nassim Taleb ha sentito anche la conferenza di Fernholz ?

Buona domenica a tutti
PAT
 
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P.A.T. ha scritto:
Quello che facciamo e' analizzare come questi titoli si muovono in relazione all'indice identificando quelli con piu' alta volatilita' e piu' bassa correlazione tra di loro.

Ciao PAT, selezionare i titoli come indicato non è un problema, sarebbe possibile fare un esempio pratico per quanto riguarda la bassa correlazione?

Sono troppo ignorante in materia, lo so... :rolleyes:
 
Pig-H ha scritto:
sarebbe possibile fare un esempio pratico per quanto riguarda la bassa correlazione?

Esempio ( semplice ) :

ENI – ENEL = 0.436
ENI – G = 0.424
ENI – MB = 0.338
ENI – UC = 0.335
ENI – TI = 0.175
ENI – AL = 0.335
G – AL = 0.721
G – MB = 0.671

Fra queste la correlaz + alta come prevedibile è quella tra G e AL, la più bassa tra ENI e TI
 
Leon Fiora ha scritto:
Quale fonte dati hai usato e su che estensione temporale, per pura curiosità?

ultimi 5 anni, fonte dati B&B . . .
 
P.A.T. ha scritto:
La fama di Nassim Taleb in Italia sembra oramai aver distolto l'attenzione su qualsiasi altro ricercatore in finanza e la sinistra fama dei cigni neri di Popper sembra oramai aver contagiato ogni discussione nei forum, newgroup e mailing list italiane. PAT


Nassim Taleb è come il sesso, spesso chi più ne parla meno lo pratica.
 
ciao Pat OK!

Seriamente: esiste qualcuno qui sul fol che concentri l'attenzione dei propri studi e della propria operatività sullo "stanare il milione" mettendo a rischio un capitale magari 15-20 volte inferiore (e solo e soltanto quello, lasciando tutto il resto a riposare in investimenti free risk) alla preda che si sta cercando? Qualcuno che si concentri non sulla pendenza positiva e sulla bassa volatilità della equity line delle proprie performances ma che miri (con magari anche difficoltà nel raggiungimento di tale obiettivo) a una pendenza NULLA delle propria equity line (fermo restando l'obiettivo della scarsa volatilità) e alla costruzione di portafogli che abbiano come obiettivo sostanzialmente unico quello dell'essere sempre pronto a quell'unico potenziale salto enorme della propria equity line nel momento in cui (se non si muore nell'attesa) il mercato farà un movimento estremo e la preda viene stanata? Questa a mio avviso è la filosofia di Taleb, e che ho scoperto essere la mia già da prima che lo conoscessi.

ciao
Pier
 
pierrone ha scritto:
ciao Pat OK!

Seriamente: esiste qualcuno qui sul fol che concentri l'attenzione dei propri studi e della propria operatività sullo "stanare il milione" mettendo a rischio un capitale magari 15-20 volte inferiore (e solo e soltanto quello, lasciando tutto il resto a riposare in investimenti free risk) alla preda che si sta cercando? Qualcuno che si concentri non sulla pendenza positiva e sulla bassa volatilità della equity line delle proprie performances ma che miri (con magari anche difficoltà nel raggiungimento di tale obiettivo) a una pendenza NULLA delle propria equity line (fermo restando l'obiettivo della scarsa volatilità) e alla costruzione di portafogli che abbiano come obiettivo sostanzialmente unico quello dell'essere sempre pronto a quell'unico potenziale salto enorme della propria equity line nel momento in cui (se non si muore nell'attesa) il mercato farà un movimento estremo e la preda viene stanata? Questa a mio avviso è la filosofia di Taleb, e che ho scoperto essere la mia già da prima che lo conoscessi.

ciao
Pier

per un trader privato mi sembra solo una pia illusione

(parere personale) ;)

come fa un portafoglio ad essere pronto al salto (presunto)?

acq opzioni?
ma hanno un costo...
 
pierrone ha scritto:
ciao Pat OK!

Questa a mio avviso è la filosofia di Taleb, e che ho scoperto essere la mia già da prima che lo conoscessi.

ciao
Pier


Sicuro di non finire come il protagonista del "deserto dei tartari" ? :rolleyes:
 
P.A.T. ha scritto:
Ti consiglio di approfondire degli studi a tal proposito.
Ciao PAT

volentieri ;)

dovresti però indirizzarmi un attimino (presumendo che tu sia già a buon punto) :)
 
P.A.T. ha scritto:
Leggere Taleb, appunto, esattamente come suggeriva Pierrone.

di Taleb ho letto l'ultimo suo libro

pur trovandolo interessante, non ho colto aspetti tali da essere elaborati in tecniche di trading profittevoli

ho forse letto con disattenzione? ;)
 
TwinPeacks ha scritto:
per un trader privato mi sembra solo una pia illusione

(parere personale) ;)

come fa un portafoglio ad essere pronto al salto (presunto)?

acq opzioni?
ma hanno un costo...

non è per nulla facile, l'argomento opzioni è complessissimo da dominare e richiede un investimento in tempo, studio, programmazione di modelli di gestione e di money management enorme.

l'acquisti di opzioni ha il problema del costo e della scadenza, perciò il loro acquisto espone a questi due rischi. Occorre cercare di ripulire quanto più possibile questi due rischi mediante operazioni di senso contrario (vendite) che non portino però alla copertura totale del potenziale di guadagno dato dagli acquisti, ma solo di una parte di questi. E' una cosa che si può fare non in tutte le situazioni e in tutti i mercati, occorre "cacciare" i mercati che presentino questa opportunità (Taleb definisce la sua operatività infatti come di "cacciatore di crisi"). Secondo me in condizioni di bassissima volatilità implicita del mercato è una cosa su cui si può puntare, perchè vendendo poche opzioni con scadenza più ravvicinata dei tanti acquisti e con incasso comprabile a quello della spesa sui tanti acquisti si ottiene a mio avviso una cosa molto interessante che si chiama "trasporto gratuito in avanti nel tempo degli acquisti": significa in pratica che i tuoi tanti acquisti non scadono mai (perchè ogni volta che scadono scadono anche delle vendite), quindi per poter arrivare al momento del fatidico cigno nero non è richesto dover fare ulteriori spese nè che il cigno nero avvenga velocemente prima della scadenza.

Ti faccio un esempio di una figura possibile da aprire in questo momento, ricordando anche l'affermazione di Taleb riguardo a una sottovalutazione del mercato delle opzioni deep out of the money.

la figura è
vendita di 10 call 28500 scadenza marzo, a 810, volatilità implicita 11,9%
acquisto di 100 call 32000 scadenza giugno a 77 volatilità implicita 11%

Con questi prezzi all'apertura della posizione si ha un incasso di 1000 euro, in gran parte da destinare al pagamento delle commissioni.

come sono distribuiti i potenziali loss e gain della figura? Dipende strettamente dall'andamento della volatilità implicita e del mercato.

All'apertura della posizione (oggi) si hanno i potenziali guadagni massimi e rischi minimi, mentre alla scadenza dell'operazione (la prima scadenza di un opzione in portafoglio, cioè marzo) si hanno i i potenziali guadagni minimi e rischi massimi.

Nelle figure che seguono traccio il potenziale rischio/rendimento (in euro) della figura su un arco importante dei possibili andamenti del sottostante in un eventuale rialzo (al ribasso la figura non conta perchè vendite e acquisti vanno a zero o molto vicino a zero). A ogni curva corrisponde una variazione verticale della volatilità implicita delle opzioni considerate, dell 1%: la curva più in basso (quella con i peggiori loss / minori gain) ipotizza una diminuzione delle volatilità implicite di 4 punti percentuali, quindi le volatiltà delle opzioni andrebbero su livelli attorno a 7%-8% rispetto ai 11-12% attuali. Ogni curva superiore presenta una volatilità superiore di un punto rispetto a quella inferiore. La curva più in alto di tutte ipotizza un aumento della volatilità implicita di 16%, quindi che le volatilità di queste opzioni raggiungano livelli attorno a 27%-28%. Sto perciò considerando una banda di oscillazione della volatilità futura tra 7% e 28% circa. Se si prende un grafico di lungo periodo del VIX (volatilità implicita delle opzioni sullo sp500) vedrete che sto probabilmente sottostimando i potenziali guadagni e sovrastimando i rischi (il vix è arrivato a valere 60% e non è mai sceso al 7%), ma è una cosa a mio avviso opportuna da fare per non beccarsi in fronte un proprio cigno nero.

la prima figura è riferita ai possibili scenari che si potrebbero verificare oggi, quindi con i massimi potenziali guadagni e minimi potenziali rischi.

La seconda figura è riferita ai possibili scenari alla scadenza marzo, quindi con i minimi potenziali gain e massimi potenziali rischi. Le perdite peggiori (circa 50.000 euro) le si avrebbero con un spmib A MARZO attorno a 31000 (se ci andasse oggi il risultato sarebbe ben diverso) e una volatilità implicita delle opzioni attorno a 7%-8%. In questo remoto caso, si potrebbero aprire figure simili (per esempio -10 call 31500 settembre 2005 + 1000 call 35000 marzo 2006) ma con potenziali gain magari decuplicati rispetto a quelli che si avrebbero cn la figura attuale, a rischio sostanzialmente identico.

Quindi entrano in gioco importanti aspetti di money management, perchè per arrivare all'obiettivo (prima o poi un movimento da 15-20% al rialzo sia dell'indice che della volatilità ci sarà senz'altro, il problema è sul quando) occorre essere in grado di aspettare e di sopprtare perdite, perdite che però si possono decidere in piena libertà e che quindi uno si può costruire costruire su misura in base alla propria avversione al rischio.

ciao
Pier

PS: provate a pensare ora all'andamento dell'ultimo anno e mezzo dei mercati azionari: è un mercato che sta permettendo uno straordinario accumulo di volatilità tra gli operatori in grado di valutare certi rischi sulle opzioni (probabilmente la lezione di Taleb è servita anche a modificare le strategie di recruiting di parecchie banche d'affari prima focalizzate ad assumere per lo più solo traders fighi e vincenti), e che sta creando una massa consistente di operatori velleitari o di trading system iperottimizzati in opzioni che si poggiano sulla sabbia e che in tutto questo periodo hanno continuamente guadagnato servendo enormi quantità di volatilità ai fessi che la stanno accumulando......
 

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TwinPeacks ha scritto:
di Taleb ho letto l'ultimo suo libro

pur trovandolo interessante, non ho colto aspetti tali da essere elaborati in tecniche di trading profittevoli

ho forse letto con disattenzione? ;)

Taleb è un furbacchione, ha scritto un libro molto bello ma focalizzando l'attenzione sul come NON operare, sul come si dovrebbe operare è molto vago (indice a mio avviso del fatto che i gain li faccia realmente).


Se uno ha un'operatività vincente non ne svela i segreti. Io infatti ho parlato sopra del mio approcio alle opzioni e al trading di volatilità proprio perchè non guadagno. Tra qualche mese se sparisco sapete il modo in cui mi saranno andate le cose, se invece comparirà un mio libro in libreria è molto facile che le cose mi saranno andate nell'altro modo ;)

Per quanto riguarda me, quel poco che so l'ho imparato tramite una buona preparazione teorica (i libri di Hull e Natenberg i migliori che ho letto), ma soprattutto qualche fortunato incontro qui sul fol ( "deltazero" su tutti ) e tanta tanta fatica davanti al computer e in condizioni estremamente avverse.
Quando un anno fa ho letto taleb ho scoperto di avere un guru, ma non mi ha in realtà insegnato granchè oltre quello che già sapevo.


ciao
Pier
 
>Tra qualche mese se sparisco sapete il modo in cui mi saranno andate le cose, se invece comparirà un mio libro in libreria è molto facile che le cose mi saranno andate nell'altro modo

e qui che sbagli ! Fai l'opposto
Se vinci non avrai tempo x scrivere invece se perdi e rimani senza dindi non dire che hai perso e rifatti i soldi scrivendo un libro oppure rifilando strabilianti software ecc
Cosi fan tutte...
B.-
P.S. Anche se non ci conosciamo leggo sempre volentieri i tuoi post .
 
aggiungo una cosa riguardo alla figura che ho descritto sopra:

il time decay è per definizione l'effetto che su un portafoglio di opzioni ha il trascorrere del tempo, ipotizzando costanti tutti gli altri fattori che influenzano il prezzo delle opzioni, in primis volatilità implicita e andamento del sottostante.

Se si costruisce il grafico differenziale tra i due grafici che ho postato sopra, si ottiene il grafico del time decay del portafoglio tra oggi e la scadenza marzo per ciascun livello di volatilità implicita e sottostante. Il portafoglio sopra ha un time decay come si può vedere nefasto eppure le figure non mi dispiacciono neanche nello scenario peggiore (cioè quello a scadenza). Taleb definisce il theta (la greca che descrive l'effetto del passaggio del tempo) come "greca minore", mentre per parecchi operatori in opzioni sembra l'unico dio greco da venerare nel tempio....
 

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Baiano ha scritto:
e qui che sbagli ! Fai l'opposto
Se vinci non avrai tempo x scrivere invece se perdi e rimani senza dindi non dire che hai perso e rifatti i soldi scrivendo un libro oppure rifilando strabilianti software ecc
Cosi fan tutte...

hai capito male, tra qualche mese mi comporterei esattamente nella maniera degli altri: se rimango in motande mi dò all'editoria ...... :D OK!
 
AIUTOOOO!!!!

ho visto un CIGNO NERO PECE! :D

scherzo, mi riprometto di leggere tutto quello che hai scritto, anche se le opzioni nn le tratto ;)
 
P.A.T. ha scritto:
Personalmente mi piace essere definito come un amante della vecchia scuola alla ricerca della bassa volatilita' della equity line


è doveroso ricercare ANCHE la bassa volatilità delle equity line, il problema arriva quando con questo sistema si vuole valutare tutto acriticamente, per esempio l'assunzione o un premio di rendimento o un allocazione di capitale ad un trader che si occupa di vendita o di acquisto di opzioni, oppure di scommesse alla roulette russa, o martingale su scommesse sui cavalli. L'equity line di un martingalatore al casinò è bellissima fino a quando siede ancora al tavolo, l'equity line di taleb fa schifo fino al momento in cui non guadagna miliardi.

senza lo spirito critico di andare a vedere se per caso DIETRO una bella equity line si nascondono operatività rischiosissime, si rischia di dare una sbagliata importanza all'equity line.


ciao
Pier
 
>>>Se uno ha un'operatività vincente non ne svela i segreti. Io infatti ho parlato sopra del mio approcio alle opzioni e al trading di volatilità proprio perchè non guadagno.

:D

GI8, segna! ;)


certo che i tuoi grafici fanno venire l'acquolina in bocca...

ma a me basterebbe che il mercato si muovesse un pò, non chiedo voli pindarici



PS dov'è finito deltazero, non mi par di leggerlo più :rolleyes:
 
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