La domanda è un po' provocatoria, ma è quello che mi frulla per la mente osservando la borsa, e ora vi esporrò le mie perplessità.
1) Esistono decine di formule per il calcolo del valore di una società. Ipotizziamo che quella scelta da noi sia la più "veritiera", la formula X, ma il resto del mercato utilizzi un altro tipo di formula, quella Y. Ebbene, anche se la nostra analisi fosse la più giusta, il problema è che il 99% del mercato si muoverà sulla base della formula Y (meno veritiera), e dunque ci troveremmo nella classica situazione in cui il mercato ha sempre ragione (erroneamente) mentre noi abbiamo ragione (giustamente, ma con il portafoglio prosciugato).
2) Orizzonte temporale. Il mercato è pullulato da un'infinità di operatori con orizzonti d'investimento diversi. Giorni/settimane/mesi/anni. Ipotizziamo che siamo interessati al valore di una società tra un anno. Il grosso degli operatori invece a cinque anni. La società annuncia che nel lungo periodo i ricavi si contrarranno in maniera significativa. Il titolo crolla. Ci andiamo di mezzo anche noi che del lungo periodo non eravamo interessati minimamente.
3) Il sentiment. Ho comparato società molto simili tra loro, usando svariate formule, e la conclusione è che nonostante i fondamentali, il prezzo sembra riflettere esclusivamente il sentimento degli operatori. Società con buoni fondamentali ma in cui il sentiment è pessimistico, quotate a valori bassissimi. Società con fondamentali di molto inferiori, ma con un sentiment ottimistico, quotate a valori folli. Si potrebbe pensare di comprare le società sottoquotate e vendere quelle sopraquotate, pensando di fare l'affare della vita. Ma c'è un problema. Le quotazioni potrebbero continuare a scendere o salire per anni, semplicemente perchè la maggior parte degli operatori continua ad avere quel sentiment. Un paio d'anni di ottimi/cattivi risultati di bilancio, potrebbero non bastare a convincere gli operatori sul destino di una società.
A questo punto, l'unica cosa che mi viene da pensare, è che è inutile scervellarsi nel cercare il valore di una società... potrete avere tutta la ragione del mondo, ma se il mercato andrà nella direzione opposta a voi, avrete torto e basta, e potreste averlo per tanto tempo. Magari quando il mercato si renderà conto che avevate ragione voi, sarà troppo tardi per il portafoglio.
1) Esistono decine di formule per il calcolo del valore di una società. Ipotizziamo che quella scelta da noi sia la più "veritiera", la formula X, ma il resto del mercato utilizzi un altro tipo di formula, quella Y. Ebbene, anche se la nostra analisi fosse la più giusta, il problema è che il 99% del mercato si muoverà sulla base della formula Y (meno veritiera), e dunque ci troveremmo nella classica situazione in cui il mercato ha sempre ragione (erroneamente) mentre noi abbiamo ragione (giustamente, ma con il portafoglio prosciugato).
2) Orizzonte temporale. Il mercato è pullulato da un'infinità di operatori con orizzonti d'investimento diversi. Giorni/settimane/mesi/anni. Ipotizziamo che siamo interessati al valore di una società tra un anno. Il grosso degli operatori invece a cinque anni. La società annuncia che nel lungo periodo i ricavi si contrarranno in maniera significativa. Il titolo crolla. Ci andiamo di mezzo anche noi che del lungo periodo non eravamo interessati minimamente.
3) Il sentiment. Ho comparato società molto simili tra loro, usando svariate formule, e la conclusione è che nonostante i fondamentali, il prezzo sembra riflettere esclusivamente il sentimento degli operatori. Società con buoni fondamentali ma in cui il sentiment è pessimistico, quotate a valori bassissimi. Società con fondamentali di molto inferiori, ma con un sentiment ottimistico, quotate a valori folli. Si potrebbe pensare di comprare le società sottoquotate e vendere quelle sopraquotate, pensando di fare l'affare della vita. Ma c'è un problema. Le quotazioni potrebbero continuare a scendere o salire per anni, semplicemente perchè la maggior parte degli operatori continua ad avere quel sentiment. Un paio d'anni di ottimi/cattivi risultati di bilancio, potrebbero non bastare a convincere gli operatori sul destino di una società.
A questo punto, l'unica cosa che mi viene da pensare, è che è inutile scervellarsi nel cercare il valore di una società... potrete avere tutta la ragione del mondo, ma se il mercato andrà nella direzione opposta a voi, avrete torto e basta, e potreste averlo per tanto tempo. Magari quando il mercato si renderà conto che avevate ragione voi, sarà troppo tardi per il portafoglio.